WNairobiW: Rilanciamo la Campagna!



Questo comunicato rilancia la campagna verso le tappe
successive e notifica ufficialmente al governo
italiano, all'ambasciatore italiano in Kenya, al
governo kenyano e a UN Habitat la posizione definita
su cui tutti i firmatari della campagna continueranno
a fare pressione. Una lettera ufficiale del
coordinamento della campagna è stata inviata a
ciascuno di questi soggetti.
Fonte: http://www.giovaniemissione.it
4 agosto 2005
Nel marzo 2004 più di 300.000 persone vengono
minacciate dal governo keniano di sgombero forzato:
l'abbattimento delle baracche inizia secondo un piano
di riurbanizzazione violento e senza alternative.

Un coordinamento Kenya-Italia si articola ed in poco
tempo pervengono più di 6000 e-mail di denuncia al
governo keniano, al municipio di Nairobi, a UN-Habitat
ed altri riferimenti coinvolti. Grazie al
coinvolgimento degli abitanti delle baraccopoli, di
alcune ambasciate, ONG e chiese, e anche a questa
iniziativa, che fa sentire il peso della mobilitazione
internazionale inserita nella campagna globale Sfratti
Zero, le demolizioni e gli sfratti forzati si
interrompono. E' una prima vittoria!

Dal blocco degli sgomberi si è passati ad una Campagna
per la conversione del debito da parte dell'Italia
verso il Kenya: soldi che dovrebbero essere destinati
ad offrire una migliore sistemazione ai baraccati.

La Campagna si è pertanto costituita come una vero
movimento perché Nairobi Viva.

W Nairobi W è composta da:


Kutoka Parish Network, rete di parrocchie della città
di Nairobi con la partecipazione diretta dei
missionari comboniani e dei missionari della
Consolata;

Commissione Giustizia e Pace dei Missionari Comboniani
in Italia;

International Alliance of Inhabitans;

Associazione Tam Tam per Korogocho.

Ottenuto il risultato del blocco degli sgomberi, WNW
lancia un nuovo appello che si prefigge l'obiettivo di
incidere sui nodi strutturali che riducono la gente
nelle baraccopoli: la regolarizzazione e la
redistribuzione della terra, in parallelo a piani di
miglioramento abitativo e urbanistico.

Si intende ottenere questo risultato collegandolo alla
conversione del 'debito' estero del Kenya: una azione
di giustizia vincolata da un controllo plurale e
partecipato dei soldi che si libererebbero.

Gli strumenti che la campagna propone per questo
obiettivo sono:


la creazione di un Fondo popolare per la terra e la
casa: ci sono parecchie esperienze a riguardo;

la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, in
primis la popolazione delle baraccopoli;

la realizzazione entro la fine dell'anno 2005 un
incontro tra rappresentanti del governo keniano,
italiano e di altri governi 'creditori', la
municipalità di Nairobi, le comunità religiose
coinvolte,la rappresentanza popolare e WNW. Tale
incontro si svolga a Nairobi, promosso e coordinato da
UN-Habitat.

La campagna ha fin'ora agito per:


una continua coscientizzazione e formazione sia in
Kenya che all'estero: in Italia e all'estero circolano
da mesi una mostra fotografica, libri e video
sull'emergenza dello sfratto, testimoni invitati ad
incontri pubblici, cartoline di pressione sul
Ministero del Tesoro e sulla Conferenza Episcopale
Italiana (stampate 150.000, quasi tutte esaurite),
articoli e servizi sui vari quotidiani e settimanali
importanti, trasmissioni radio e interviste
televisive, pubblicazione su oltre 10.000 pagine web,
tra cui i principali siti del movimento
altermondialista; con questi strumenti WNW incontra
direttamente centinaia di migliaia di persone e
virtualmente molte di più.

In Kenya si realizzano mostre, manifestazioni ed
eventi sul debito, teatro popolare, trasmissioni radio
e video, interventi su giornali locali, attività
sportive incentrate sul tema del debito. Anche la
Commissione Episcopale Keniana interviene con una
lettera pubblica contro il debito.


stringere rapporti con le istituzioni: parecchi comuni
ed enti locali appoggiano la campagna, anche con
delibere ufficiali; c'è la disponibilità a partecipare
anche economicamente alla costituzione di un fondo
misto per la riurbanizzazione di Nairobi. L'Unione
delle Province Italiane aderisce ufficialmente alla
campagna e varie Province (Venezia è capofila) lo
stanno facendo in questi giorni. Sono coinvolte la
Rete dei Comuni Solidali e la stessa ANCI.

Per la forza della pressione popolare, la campagna
coinvolge direttamente la chiesa italiana e si stringe
la collaborazione con la Fondazione Giustizia e
Solidarietà. Inoltre, i referenti, si sono incontrati
con il dott. Di Muzio, della Direzione Generale per la
Cooperazione e lo Sviluppo (Ministero Affari
Esteri),al quale è stato chiesto di prendere contatto
con il governo del Kenya per favorire il processo di
conversione dei crediti italiani nei confronti del
Kenya; il ministro Spinedi, responsabile del
Dipartimento Debito Estero, a cui si è chiesto di
definire modalità e strumenti atti a favorire la
conversione del debito keniano; ambasciatore italiano
in Kenya De Maio a cui si è chiesto di sollecitare i
diversi soggetti coinvolti al fine di avviare un
tavolo di discussione che pervenga a risultati
operativi.

Ci attendiamo da parte:

dell'ambasciatore italiano in Kenya un'azione
politica, che parta dalla preparazione congiunta
dell'incontro di fine anno tra tutte le istituzioni e
le comunità coinvolte; auspichiamo che favorisca un
processo di risanamento di una o due baraccopoli in un
terreno di proprietà dello Stato, attraverso la
cessione della titolarità della terra alle comunità
interessate, come primo processo della conversione del
debito del Kenya con l'Italia. Questa azione è intesa
come sperimentazione di un processo più ampio, che
implica la conversione del debito da parte degli altri
paesi creditori e una conseguente riurbanizzazione a
partire dal riconoscimento del diritto alla casa dei
più poveri di Nairobi.

Del governo italiano nella persona del Ministro
Spinedi, responsabile del Dipartimento Debito Estero
che con decisione sia applicata la legge 209/00, che
afferma: "i crediti vantati dall'Italia (...) sono
annullati".

La legge riguarda i paesi a basso reddito, e fra
questi è compreso il Kenya. Anche i vincoli posti dal
regolamento di attuazione (riguardanti un'intesa tra i
Paesi creditori partecipanti al Club di Parigi) sono
rispettati, nel caso del Kenya.

Del governo del Kenya una moratoria di cinque anni
sulle demolizioni e sugli sgomberi forzati.

La campagna WNW si sente pienamente integrata nel
grande movimento per la conversione del debito. In
particolare appoggiamo la rete dei movimenti keniani,
che sollecitano il loro governo perché chieda la
conversione totale del suo debito. WNW sta mostrando
al movimento contro il debito una pista efficace,
delimitata, controllabile e concreta di conversione
del debito in politiche sociali partecipate.

Rilanciamo con forza la campagna W Nairobi W! in
Italia: la coscientizzazione e l'adesione degli enti
locali e associazioni continuerà finché non ci saranno
risultati credibili.

Tutti i passi di WNW sono documentati su
www.giovaniemissione.it e www.habitants.org

Note:

Aderisci all'appello per il diritto a vivere Nairobi
con dignità e giustizia!


		
___________________________________ 
Yahoo! Messenger: chiamate gratuite in tutto il mondo 
http://it.beta.messenger.yahoo.com