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CVGG - newsletter n. 12 - luglio 2005
- Subject: CVGG - newsletter n. 12 - luglio 2005
- From: "carlo" <carlo at inventati.org>
- Date: Wed, 20 Jul 2005 20:50:27 +0200
COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA c/o Casa pace e nonviolenza, p. Palermo 10 B - 16129 Genova <http://www.veritagiustizia.it>www.veritagiustizia.it - <mailto:info at veritagiustizia.it>info at veritagiustizia.it NEWSLETTER n. 12 - luglio 2005 1. Diecimila firme in parlamento 2. Genova 2005 3. Parti civili alla Diaz 4. Le ultime promozioni 1. DIECIMILA FIRME IN PARLAMENTO Il 30 giugno abbiamo consegnato al presidente del Senato Marcello Pera le oltre diecimila firme raccolte per la petizione "Mai più come al G8", che abbiamo promosso insieme con Comitato Piazza Carlo Giuliani e Arci. La raccolta di firme era iniziata nel 2003 durante la marcia Perugia-Assisi. La petizione sollecita la discussione di alcuni progetti di legge - chiedono una commissione parlamentare d'inchiesta su Napoli e Genova 2001, l'obbligo di codici di riconoscimento sulle divise degli agenti, la messa al bando dei gas nocivi, la formazione alla nonviolenza per le forze dell'ordine, una legge sulla tortura - presentati alle Camere da parlamentari di tutti i gruppi di opposizione. Questo nucleo di norme è per noi la base per affrontare sul piano politico le questioni poste dai fatti di Genova, è il "programma minimo" che proponiamo alle forze politiche che si preparano alle elezioni del 2006. In questi mesi, in vista della scadenza elettorale, dovremo moltiplicare gli sforzi per collocare Genova e l'emergenza diritti civili nell'agenda politica dell'Unione. Un modo intelligente e promettente per contruibuire a questo sforzo è suggerito dal consiglio comunale di Campi Bisenzio (Firenze), che ha approvato un ordine del giorno in cui si sostengono i cinque punti della petizione e in aggiunta si chiede la sospensione dagli incarichi per gli agenti imputati per i processi sui fatti della Diaz e di Bolzaneto. La consgena dlele firme, il 30 giugno, è avvenuta al termine di una conferenza stampa tenuta da Enrica Bartesgahi, Poalo Fornaciari e Lorenzo Guadagnucci (per il Comitato Verità e Giustizia per Genova), Peppino Coscione (Comitato Piazza Carlo Giuliani), Paolo Beni (Arci). Sono intervenuti anche i parlamentari Tana De Zulueta, Gigi Malabarba, Francesco Martone, Graziella Mascia, che sono fra i sottoscrittori delle proposte di legge. - Un resoconto della conferenza stampa <http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/unita_diecimila_firme_consegnate_a_pera_mai_piu_come_al_g8_di_genova.php>http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/unita_diecimila_firme_consegnate_a_pera_mai_piu_come_al_g8_di_genova.php 2. GENOVA 2005 Anche quest'anno, a quattro anni di distanza dai fatti, Genova ospiterà un serie di iniziative che si snoderanno fra martedì 19 e sabato 23 luglio. Il 20 luglio in piazza Alimonda è previsto un concerto in ricordo di Carlo Giuliani. Rappresentanti del nostro Comitato saranno presenti giovedì 21 alla cena e alla fiaccolta alla Diaz (Enrica Bartesaghi, Antonio Bruno, Arnaldo Cestaro, Paolo Fornaciari); agli incontri con gli autori venerdì 22 (Lorenzo Guadagnucci); al convegno "Repressione, stragi, autoritarismo" sabato 23 (Enrica Bartesaghi). - Il programma completo <http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/appuntamenti/i_comitato.php>http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/appuntamenti/i_comitato.php 3. PARTI CIVILI ALLA DIAZ All'udienza del 5 luglio scorso il giudice ha accolto le costituzioni come parte civile presentate da Genoa social forum (nella persona del portavoce Vittorio Agnoletto), Federazione nazionale della stampa (il sindacato unitario dei giornalisti), Cobas e Radio Gap. E' un risultato molto importante, perché sancisce il rilievo sociale e politico del processo, che non riguarda solo le 93 vittime degli abusi commessi nella scuola ma investe i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. L'ammissione del sindacato dei giornalisti, in particolare, ha un significato di grande rilevanza: come ha sottolineato lo stesso segeretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, è la prima volta che un tribunale riconosce al sindacato la titolarità della difesa degli interessi collettivi dei giornalisti e quindi della libertà di stampa. La presenza al processo di Gsf, Fnsi e degli altri soggetti mette in evidenza, per contrasto, il peso dell'assenza del Comune di Genova, che si è rimangiato le affermazioni fatte un anno fa e ha rinunciato a chiedere la costituzione come parte civile. - Il commento del sindacato dei giornalisti <http://www.giornalismoitalia.it/click_counter.php?id=2904&page=vedi_articolo.php>http://www.giornalismoitalia.it/click_counter.php?id=2904&page=vedi_articolo.php 4. LE ULTIME PROMOZIONI Al lungo elenco degli imputati per i fatti di Genova promossi nonostante i processi in corso contro di loro, si sono aggiunti recentemente il dottor Vincenzo Canterini (rinviato a giudizio per i fatti della Diaz) e il dottor Alessandro Perugini (Bolzaneto e pestaggio di un ragazzo minorenne). Stavolta le promozioni dei due funzionari non sono passate inosservate e 46 senatori delle opposizioni di centro-sinistra hanno rivolto un'interpellanza urgente al ministro per protestare contro questa decisione. La notizia dell'interpellanza è stato riportata con rilievo da vari giornali, finendo in prima pagina sul Corriere della Sera. Il ministro non ha ancora risposto ma dal Senato è venuto comunque un segnale importante, anche se la "denuncia" meriterebbe di essere ripetuta citando le altre promozioni avvenute nei quattro anni che ci separano dai fatti di Genova. E siccome le promozioni non finiscono mai, anche la carriera di Francesco Gratteri, l'imputato di grado più alto fra i 29 sotto processo per i fatti della Diaz, è in continua evoluzione: il consiglio dei ministri del 15 luglio ha deciso che il dirigente dell'Antiterrorismo diventerà questore di Bari, un ruolo importante e anche più visibile del precedente; evidentemente il coinvoglimento in uno degli episodi più neri della storia recente della polizia italiana non è considerato un impedimento alla carriera, anzi. Un altro degli imputati per i fatti della Diaz, Giovanni Luperi, è stato nominato consigliere ministeriale come dirigente generale di pubblica sicurezza. Amnesty International, quando cominciarono i processi Diaz e Bolzaneto, indicò la necessità di sospendere dai loro incarichi gli imputati in attesa del giudizio, per tutelare la credibilità delle forze di polizia e per prevenire il ripetersi di abusi simili a quelli contestati. Lo Stato italiano ha scelto la linea opposta, arrivando addirittura a promuovere alcuni degli imputati: è un chiaro messaggio alla magistratura, che dovrà giudicare dirigenti che lo Stato nel frattempo premia e promuove, alle parti civili, a tutti i cittadini. La pagina nera delle forze di polizia italiane, cominciata a Genova, sta diventando nerissima. - La protesta dei senatori <http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/g8_scontro_su_canterini.php>http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/g8_scontro_su_canterini.php - Gratteri questore di Bari <http://www.liberazione.it/giornale/050716/archdef.asp>http://www.liberazione.it/giornale/050716/archdef.asp ---------------------------------------------------------------------- <http://www.veritagiustizia.it>http://www.veritagiustizia.it -||||-----------------------------------------------------------------
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