CVGG - newsletter n. 12 - luglio 2005



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
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NEWSLETTER n. 12 - luglio 2005

1. Diecimila firme in parlamento
2. Genova 2005
3. Parti civili alla Diaz
4. Le ultime promozioni


1. DIECIMILA FIRME IN PARLAMENTO
Il 30 giugno abbiamo consegnato al presidente del Senato Marcello Pera le
oltre diecimila firme raccolte per la petizione "Mai più come al G8", che
abbiamo promosso insieme con Comitato Piazza Carlo Giuliani e Arci. La
raccolta di firme era iniziata nel 2003 durante la marcia Perugia-Assisi.
La petizione sollecita la discussione di alcuni progetti di legge -
chiedono una commissione parlamentare d'inchiesta su Napoli e Genova 2001,
l'obbligo di codici di riconoscimento sulle divise degli agenti, la messa
al bando dei gas nocivi, la formazione alla nonviolenza per le forze
dell'ordine, una legge sulla tortura - presentati alle Camere da
parlamentari di tutti i gruppi di opposizione. Questo nucleo di norme è per
noi la base per affrontare sul piano politico le questioni poste dai fatti
di Genova, è il "programma minimo" che proponiamo alle forze politiche che
si preparano alle elezioni del 2006. In questi mesi, in vista della
scadenza elettorale, dovremo moltiplicare gli sforzi per collocare Genova e
l'emergenza diritti civili nell'agenda politica dell'Unione. Un modo
intelligente e promettente per contruibuire a questo sforzo è suggerito dal
consiglio comunale di Campi Bisenzio (Firenze), che ha approvato un ordine
del giorno in cui si sostengono i cinque punti della petizione e in
aggiunta si chiede la sospensione dagli incarichi per gli agenti imputati
per i processi sui fatti della Diaz e di Bolzaneto. La consgena dlele
firme, il 30 giugno, è avvenuta al termine di una conferenza stampa tenuta
da Enrica Bartesgahi, Poalo Fornaciari e Lorenzo Guadagnucci (per il
Comitato Verità e Giustizia per Genova), Peppino Coscione (Comitato Piazza
Carlo Giuliani), Paolo Beni (Arci). Sono intervenuti anche i parlamentari
Tana De Zulueta, Gigi Malabarba, Francesco Martone, Graziella Mascia, che
sono fra i sottoscrittori delle proposte di legge.

- Un resoconto della conferenza stampa
<http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/unita_diecimila_firme_consegnate_a_pera_mai_piu_come_al_g8_di_genova.php>http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/unita_diecimila_firme_consegnate_a_pera_mai_piu_come_al_g8_di_genova.php


2. GENOVA 2005
Anche quest'anno, a quattro anni di distanza dai fatti, Genova ospiterà un
serie di iniziative che si snoderanno fra martedì 19 e sabato 23 luglio. Il
20 luglio in piazza Alimonda è previsto un concerto in ricordo di Carlo
Giuliani. Rappresentanti del nostro Comitato saranno presenti giovedì 21
alla cena e alla fiaccolta alla Diaz (Enrica Bartesaghi, Antonio Bruno,
Arnaldo Cestaro, Paolo Fornaciari); agli incontri con gli autori venerdì 22
(Lorenzo Guadagnucci); al convegno "Repressione, stragi, autoritarismo"
sabato 23 (Enrica Bartesaghi).

- Il programma completo
<http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/appuntamenti/i_comitato.php>http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/appuntamenti/i_comitato.php


3. PARTI CIVILI ALLA DIAZ
All'udienza del 5 luglio scorso il giudice ha accolto le costituzioni come
parte civile presentate da Genoa social forum (nella persona del portavoce
Vittorio Agnoletto), Federazione nazionale della stampa (il sindacato
unitario dei giornalisti), Cobas e Radio Gap. E' un risultato molto
importante, perché sancisce il rilievo sociale e politico del processo, che
non riguarda solo le 93 vittime degli abusi commessi nella scuola ma
investe i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. L'ammissione
del sindacato dei giornalisti, in particolare, ha un significato di grande
rilevanza: come ha sottolineato lo stesso segeretario della Fnsi, Paolo
Serventi Longhi, è la prima volta che un tribunale riconosce al sindacato
la titolarità della difesa degli interessi collettivi dei giornalisti e
quindi della libertà di stampa. La presenza al processo di Gsf, Fnsi e
degli altri soggetti mette in evidenza, per contrasto, il peso dell'assenza
del Comune di Genova, che si è rimangiato le affermazioni fatte un anno fa
e ha rinunciato a chiedere la costituzione come parte civile.
- Il commento del sindacato dei giornalisti
<http://www.giornalismoitalia.it/click_counter.php?id=2904&page=vedi_articolo.php>http://www.giornalismoitalia.it/click_counter.php?id=2904&page=vedi_articolo.php

4. LE ULTIME PROMOZIONI
Al lungo elenco degli imputati per i fatti di Genova promossi nonostante i
processi in corso contro di loro, si sono aggiunti recentemente il dottor
Vincenzo Canterini (rinviato a giudizio per i fatti della Diaz) e il dottor
Alessandro Perugini (Bolzaneto e pestaggio di un ragazzo minorenne).
Stavolta le promozioni dei due funzionari non sono passate inosservate e 46
senatori delle opposizioni di centro-sinistra hanno rivolto
un'interpellanza urgente al ministro per protestare contro questa
decisione. La notizia dell'interpellanza è stato riportata con rilievo da
vari giornali, finendo in prima pagina sul Corriere della Sera. Il ministro
non ha ancora risposto ma dal Senato è venuto comunque un segnale
importante, anche se la "denuncia" meriterebbe di essere ripetuta citando
le altre promozioni avvenute nei quattro anni che ci separano dai fatti di
Genova.
E siccome le promozioni non finiscono mai, anche la carriera di Francesco
Gratteri, l'imputato di grado più alto fra i 29 sotto processo per i fatti
della Diaz, è in continua evoluzione: il consiglio dei ministri del 15
luglio ha deciso che il dirigente dell'Antiterrorismo diventerà questore di
Bari, un ruolo importante e anche più visibile del precedente;
evidentemente il coinvoglimento in uno degli episodi più neri della storia
recente della polizia italiana non è considerato un impedimento alla
carriera, anzi. Un altro degli imputati per i fatti della Diaz, Giovanni
Luperi, è stato nominato consigliere ministeriale come dirigente generale
di pubblica sicurezza. Amnesty International, quando cominciarono i
processi Diaz e Bolzaneto, indicò la necessità di sospendere dai loro
incarichi gli imputati in attesa del giudizio, per tutelare la credibilità
delle forze di polizia e per prevenire il ripetersi di abusi simili a
quelli contestati. Lo Stato italiano ha scelto la linea opposta, arrivando
addirittura a promuovere alcuni degli imputati: è un chiaro messaggio alla
magistratura, che dovrà giudicare dirigenti che lo Stato nel frattempo
premia e promuove, alle parti civili, a tutti i cittadini.  La pagina nera
delle forze di polizia italiane, cominciata a Genova, sta diventando
nerissima.
- La protesta dei senatori
<http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/g8_scontro_su_canterini.php>http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/g8_scontro_su_canterini.php
- Gratteri questore di Bari
<http://www.liberazione.it/giornale/050716/archdef.asp>http://www.liberazione.it/giornale/050716/archdef.asp

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