680 desaparecidos a La Habana



Vi prego di dare la massima diffusione. 680 DESAPARECIDOS ALL'AVANA
Gennaro Carotenuto dall´Avana
http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/articolo.asp?id=197
Come é possibile che un grande convegno internazionale sul terrorismo, che
riunisce 680 studiosi, giornalisti, ricercatori, giuristi di 67 paesi venga completamente censurato dalla stampa italiana ed europea? E´ un´omertà possibile se il convegno si svolge a Cuba e migliaia di documenti prodotti sono così scomodi da incolpare gli Stati Uniti di quello che la saggista argentino-messicana Stella Calloni -colei che per prima mise le mani sugli archivi del terrore del Piano Condor- definisce oramai "terrorismo di stato mondiale".
Sono verità così scomode da fare ritenere preferibile ignorarle facendosi
scudo dietro lo sfondo cubano del congresso. Sono verità diffcile da accetare come quella palesata in un documento del governo statunitense del 1962. In piena epoca dorata dell'alleanza per il progresso kennediana, tale documento, firmato dal Generale L. Lemnitzer, capo di stato maggiore degli Stati Uniti, suggerisce al ministro della difesa quella di fare saltare in aria un aereo civile con a bordo un'intera scolaresca statunitense per poterne incolpare Cuba e creare un incidente di tale gravità da creare consenso intorno all'invasione dell'isola. Quella volta il progetto non si concretizzò, anche se in altri casi dal Maine al Golfo del Tonchino gli Stati Uniti costruirono ad arte incidenti tesi a legittimare conflitti. Quattordici anni dopo però, un aereo fu effettivamente abbattuto da un attentato terroristico dello stesso stampo. Autore del crimine fu ul gruppo facente capo ai terroristi cubano-statunitensi Orlando Bosch e Luís Posada Carriles, inoppugnabilmente protetto e controllato -centinaia di documenti lo dimostrano- dalla CIA diretta all`epoca da George Bush padre. Nell`attentato contro un volo della Cubana de Aviaciòn diretto alle isole Barbados furono assassinate 73 persone, in massima parte giovanissimi atleti cubani. Proprio Posada Carriles era già all'epoca non solo un terrorista affermato ma anche il capo dei servizi segreti venezuelani "denazionalizzati" dall'allora presidente filostatunitense Carlos Andrés Pérez. E in quel paese, da capo dei servizi segreti, aveva compiuto decine di attentati fino ad essere arrestato e condannato e poi riuscire a fuggire con complicità ai massimi livelli dello stato. Dopo essere stato tra i gestori per conto di Washington della guerra sporca in centramerica, che ha causato decine di migliaia di vittime, tra le quali il Vescovo di San Salvador, Oscar Romero, Posada Carriles fu riarrestato e ricondannato a Panama. Qui, nell'autunno 2004 fu indultato come ultimo atto pubblico della presidente uscente Mireya Moscoso. Oggi Posada Carriles, dopo un arresto farsa per immigrazione illegale negli SU è una patata bollente per la famiglia Bush verso la quale vanterebbe una grande capacità di ricatto. La magistratura venezuelana ne chiede con forza l'estradizione incontrando silenzi ed imbarazzi da parte dell'amministrazione statunitense. Il convegno dell'Avana in quattro giorni di intensi lavori ha ripercorso il filo rosso che lega la quasi totalità delle violazioni dei diritti umani e dei colpi di stato che hanno insanguinato la storia dell'America Latina contemporanea al governo degli Stati Uniti. Studiosi di tutti i continenti hanno presentato dati e documentazioni che in molti casi provengono dagli stessi archivi statunitensi. Tanto il giurista paraguaiano Martín Almada come il giornalista uruguayano Samuel Blixen hanno ricostruito i nessi tra il Piano Condor e i governi degli Stati Uniti e tra questo e i piani di sterminio e guerra sporca in centro-america. Oggi si hanno informazioni tali da individuare un unico disegno, che unisce tutti i progetti di destabilizzazione, quello di Cuba, quello del Cono Sud con il Piano Condor e quello centroamericano e nel quale proprio i cubano-statunitensi di Miami svolgono da una parte un ruolo di manovalanza criminale come autori materiali degli attentati e dall'altro di istruttori e organizzatori dell'internazionale del terrore che nell'ultimo mezzo secolo ha assassinato almeno mezzo milione di latinoamericani 200.000 dei quali nel solo Guatemala dopo il rovesciamento del governo socialdemocratico di Jacobo Arbenz.
Venendo ad eventi più recenti, la giurista statunitense Eva Golinger ha
presentato circa 5000 documenti, l'80% dei quali di provenienza ufficiale
statunitense. Rivelano il finanziamento con almeno 27 milioni di dollari da parte del governo degli Stati Uniti dei gruppi golpisti venezuelani dell'11 di aprile 2002. Non solo: gli Stati Uniti -è nelle carte di Washington presentate da Golinger nel saggio "Il codice Chávez"- sapevano perfettamente che i gruppi golpisti da loro appoggiati fossero gli autori materiali degli assassini delle decine di vittime dell'11 e 12 aprile a Caracas. Eppure continuarono a fornire false prove che attribuivano quelle morti ad elementi fedeli al governo legittimo che intanto stava riprendendo il controllo della situazione. Lo storico italiano Piero Gleijeses, della John Hopkins University negli Stati Uniti ha studiato il colpo di stato in Guatemala del 1954. Forse il dato più interessante che presenta è che all'epoca tutta la stampa europea, anche di destra e con la sola eccezione della Spagna franchista, mise immediatamente in relazione il governo statunitense, la United Fruit e il colpo di stato. Al contrario la stampa statunitense, che pure deteneva sicuramente quelle informazioni, per almeno sei anni tenne un comportamento omertoso censurando completamente ogni informazione sul caso che dà inizio alla lunga tragedia guatemalteca.
Il professor Gleijeses ha concluso il suo intervento facendo iniziare la
politica di doppia morale statunitense -che oggi produce la lotta al
terrorismo e il contemporaneo appoggio di questo- nel lontano 1806. In
quell'anno l'antischiavista e allo stesso tempo grande proprietario di schiavi Thomas Jefferson "con l'annessione della Florida, sottratta illegalmente alla Spagna, fu abilissimo nel presentare quest'ultima, aggredita, come aggressore.
Fino dall'epoca quindi gli Stati Uniti avrebbero, secondo Gleijeses,
istituzionalizzato una politica di manipolazione costante dei fatti tesa a
trasformare la pecora in lupo e presentare loro stessi, in genere aggressori, come vittime". Cuba, è la denuncia, in questi anni ha avuto 3478 vittime in centinaia di atti terroristici documentati, organizzati, finanziati e protetti dal paese paladino della lotta al terrorismo e che accusa Cuba di violazioni dei diritti umani. Tra queste vittime c'è il giovane turista italiano Fabio di Celmo per la morte del quale Posada Carriles è reo confesso e per la quale afferma di dormire sonni tranquilli. Il governo italiano non richiede e non richiederà l'estradizione del terrorista. L'opposizione -evidentemente la doppia morale non è un'esclusiva degli Stati Uniti- non ha presentato neanche uno straccio di interrogazione parlamentare in merito.