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Lorenzo Miccoli: soldato morto dieci anni fa, cinque medici indagati
- Subject: Lorenzo Miccoli: soldato morto dieci anni fa, cinque medici indagati
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 24 May 2005 19:42:23 +0200
Martedì 24 Maggio 2005
Il magistrato affida ad esperto l’incarico di valutare l’utilità della riesumazione della salma di Lorenzo Miccoli
Morto dieci anni fa, cinque medici indagati
Coinvolti tre sanitari di Ematologia e due dell’esercito che allora ebbero in cura il giovane
Cinque indagati per la morte di Lorenzo Miccoli, il giovane militare di 20 anni, deceduto improvvisamente in Ematologia a Pesaro il 2 marzo del 1995. Tre medici del reparto e due dell’esercito. I loro nomi sono iscritti nel fascicolo che il sostituto procuratore Valeria Cigliola ha riaperto dopo l’ennesima querela presentata dai familiari del giovane. I medici coinvolti nell’inchiesta sono quelli indicati nella denuncia presentata l’anno scorso da Francesco Miccoli, padre della vittima che a distanza di dieci anni non sa darsi pace ed ha svenduto tutti i beni di famiglia, la casa e l’azienda in Puglia pur di sostenere le spese legali chiedendo a gran voce anche la riesumazione della salma. «Lotto per avere la verità - ha detto - verità che in cuor mio già conosco».
Miccoli, militare di leva del 28esimo reggimento di Pesaro, venne ricoverato per sospetta leucemia acuta linfoblastica di tipo pre-B nel febbraio 1995 nella divisione di ematologia dell'ospedale San Salvatore diretta dal professor Guido Lucarelli. Secondo il racconto del padre, il 6 febbraio '95, il ragazzo contattò telefonicamente i genitori per comunicare la notizia del ricovero: padre e madre si recarono quindi in ospedale per accertarsi delle condizioni di salute del proprio figlio. Il ragazzo - racconta Francesco Miccoli sul sito Internet creato ad hoc per raccontare la vicenda - si presentava «visibilmente debole ed impaurito». Venti giorni dopo la situazione precipitò improvvisamente e Lorenzo Miccoli morì il 2 marzo con massivo “spappolamento” del fegato. Da allora il caso è stato archiviato due volte: nel 1998 e, dopo una prima riapertura delle indagini, nel 1999.
Ora per i cinque medici indagati (i due dell’esercito sono stati coinvolti per una eventuale mancata diagnosi in sede di leva e per un possibile aggravamento durante il servizio militare) la sorte giudiziaria è legata alla perizia che il pm ha affidato ad un proprio consulente, al quale ha chiesto di verificare l’utilità della riesumazione. L’esperto dovrà dire se a distanza di dieci anni i resti del giovane siano ancora nelle condizioni di fornire risposte a specifiche analisi di laboratorio e dare quindi indicazioni utili per risalire alla causa di morte. Se la risposta del consulente sarà affermativa, allora il magistrato proseguirà nell’indagine. E appare intenzionato a chiedere subito un incidente probatorio per “fissare” gli opportuni accertamenti sulla salma. Il legale di Miccoli è convinto che la riesumazione possa ancora essere utile, anzi fondamentale per la ricerca delle cause di morte e quindi di eventuali “elementi probatori di carattere scientifico circa la natura colposa-dolosa del decesso».
In particolare nella denuncia, avvalorata da consulenze di infettivologo e tossicologo, si chiede di verificare due ipotesi: se le cure praticate erano perfettamente rispondenti al tipo di malattia, oppure se fosse avvenuta una somministrazione massiccia di farmaci, ovvero un trattamento chemioterapeutico eccessivo. Non scartando comunque, anche l’eventualità di un’altra causa non accidentale di morte. E oltre all’ipotesi farmacotossica i denuncianti non escludono quella infettiva. Un dubbio che nel dossier consegnato alla Procura viene alimentato dalla denuncia di “carenze notevoli nella cartella clinica” e carenze negli accertamenti. Di qui l’invito a considerare elementi che in precedenza sarebbero stati sottovalutati. E proprio da questo contesto emergerebbe il sospetto di una causa diversa di morte rispetto a quella dichiarata ipotizzando così inevitabilmente gravi responsabilità di medici.
Fonte: Il Messaggero - Pesaro
Per contatti con il padre di Lorenzo Miccoli:
Sig. Francesco Miccoli
- C.da Acquacandida, sn
- 74020 Fragagnano (TA)
- Tel/Fax: 099-9561889
- Sito web: http://www.laveritadelsoldatolorenzomiccoli.it
- 74020 Fragagnano (TA)
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