L'iperprofumazione del mondo ricco e i rischi per la salute e l'ambiente



Cari amici,

nell'ambito di una tavola rotonda sull'inquinamento cittadino organizzata da TarantoViva il 22 aprile scorso presso la Facoltà di Ingegneria di Taranto, il prof. Luigi Lopez, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Ambientali, ha accennato ai rischi connessi ai profumi e alle fragranze dei nuovi prodotti che stanno invadendo le nostre case. Ha fatto ad esempio riferimento ai muschi sintetici e ha detto che le prossime leggi si occuperanno necessariamente di queste cose.

Ma poiché l'argomento del convegno era centrato sull'inquinamento industriale, l'argomento è stato solo toccato di sfuggita.

La "provocazione" del prof. Lopez è comunque servita, almeno a me.

Ho infatti fatto una ricerca su Internet scoprendo che Greenpeace si sta occupando attivamente di tale questione (si veda http://www.greenpeace.it/inquinamento) e che esiste l'Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (AMICA) che ha preparato un dossier molto critico nei confronti dell'"iperprofumazione", vista come sorgente di patologie (il dossier si può scaricare da http://www.infoamica.org/depliant.htm).

AMICA afferma: "Il Consumatore “presume” che i prodotti sul mercato siano adeguatamente testati e sicuri, ma ogni anno migliaia di nuove sostanze chimiche raggiungono il mercato, senza dati pubblici disponibili sulle norme di sicurezza (...) Nei prodotti personali per la toelette ci sono più di 3.000 fragranze diverse in uso e meno di 1.500 (dati USA) di queste, sono state testate per effetti acuti e orali e per la sensibilizzazione e le allergie del derma, dovrebbero essere testate anche per gli effetti respiratori, neurologici e sistemici a lungo termine (...) La maggior parte delle persone non è consapevole di quello che c’è realmente in questi prodotti, perché le formule dei composti sono considerate segreti commerciali. Il profumiere gode dello status di “Mestiere Segreto” e quindi ai fabbricanti non è richiesto di elencare i loro ingredienti e possono etichettarli semplicemente come "fragranza"".

In particolare occorrerebbe, secondo l'associazione AMICA, stare attenti ai profumi muschiati di origine sintetica e agli apparecchietti che si collegano alla presa elettrica e sprigionano fragranze profumate contenenti sostenze chimiche non adeguatamente testate.

Di altro avviso sono i sostenitori dell'aromaterapia che tuttavia si basano su fragranze naturali capaci di influenzare le funzioni biologiche del nostro organismo. Scrive a questo proposito Fabio Firenzuoli: "Gli oli quando inalati vanno a stimolare, attraverso il bulbo olfattivo, i centri nervosi nella zona dell’ippocampo, delle strutture limbiche e dell’ipotalamo. E’ quindi possibile che vi sia una influenza sul sistema neuro-endocrino dell’organismo a partire proprio dalla stimolazione olfattiva. Sono ancora scarsi i lavori scientifici che riescono a dimostrare questi vari meccanismi di azione, tuttavia facilmente intuibili". (http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/0,1044,3257,00.html)

Ad alcuni aromi si riconosce generalmente un’azione antidepressiva.
L’olio di buccia di pompelmo sta acquisendo un ruolo sempre più importante nell’aromaterapia.

Aromaterapia a parte, quello che oggi sta avvenendo a livello di massa, sulla spinta di un'incalzante pubblicità, non è un "ritorno ai profumi naturali" ma un'esplosione incontrollata di essenze sintetizzate in laboratorio di cui si sa poco o nulla e che vanno ad alimentare un mercato dei profumi e dei detergenti che è diventato ipertrofico e sempre più aggressivo.

Gli effetti di questo fiume di essenze artificiali, disperse nell'aria, nel mare, nonché accumulate, combinate e ricombinate nei cicli biologici, oltre che assorbite dai nostri polmoni e dall'epidermide, è tutta da studiare.

Esiste una tabella di INQUINANTI PRESENTI IN AMBIENTI CHIUSI CLASSIFICATI SECONDO O.M.S. AIR QUALITY GUIDELINES (1987) che si contraddistigue per i tanti "dati incerti"
(http://www.iris.ba.cnr.it/sustain_it/bookmark/news_it/abitare%20sano.DIR/~search10.htm).

Tuttavia occorre stare attenti alle bufale del tipo "il sodio laurilsolfato (SLS) è cancerogeno". Ha buon gioco un sito di vendita di profumi come www.saninforma.it nell'avvertire: "Da tempo viene fatta circolare nei sistemi informatici una e-mail riportante la notizia che il sodio laurilsolfato (SLS-sodium laurethsulfate, laurilsulfate) è una sostanza in grado di provocare il cancro; si tratta di notizie false e tendenziose. Questa sorta di "catena di Sant'Antonio" (o "leggenda metropolitana", come si preferisce) ha ormai fatto il giro dei computer di tutto il mondo, provocando preoccupazioni e dubbi nei consumatori".

A questo proposito consiglio di consultare il servizio ANTIBUFALA di Paolo Attivissimo, in quanto il diffondersi di email prive di controlli alla fine genera disorientamento. Chi vuole può cliccare quindi su http://www.attivissimo.net/antibufala/sls/dentifrici_cancerogeni.htm

Che fare dunque?
Occorre scegliere il "principio di precauzione", che prima o poi verrà doverosamente adottato dalla nostra legislazione. Scrive l'associazione AMICA: "Nell’attesa di normative, che tutelino realmente la salute dell’utente-consumatore, una riduzione precauzionale di questa dilagante moda dell’”iperprofumato” è inevitabile, facendo scelte più consapevoli ed informate, privilegiando prodotti non contenenti fragranze o lievemente profumati con fragranze naturali".

Un rapporto degno di attenzione è quello di Greenpeace. Qui ne riporto una veloce sintesi realizzata da Alessandra Mariotti.

Un saluto a tutti

Alessandro Marescotti
http://www.peacelink.it


-----------------------------------

Eau de toilette? No de toxines

Un recente rapporto di Greenpeace passa sotto la lente 36 profumi di note marche. Le sorprese non mancano: molti contengono sostanze che potrebbero avere effetti dannosi sulla salute. Ecco un’utile guida per orientarvi.

Sono due i composti chimici potenzialmente pericolosi per l’uomo rilevati in una trentina di profumi fatti analizzare da Greenpeace a un laboratorio olandese indipendente. Si tratta degli ftalati e dei muschi sintetici: i primi sono usati nei cosmetici come solventi e come denaturanti dell'alcool, mentre i muschi sintetici sono utilizzati al posto del muschio naturale. “I profumi dovrebbero essere un piacere, non un modo per entrare in contatto con sostanze che si accumulano nei nostri corpi" afferma Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace. Invece leggendo il rapporto dell’associazione ambientalista appare evidente come quasi tutti i profumi testati contengano “famiglie” di ftalati e di muschi sintetici altamente pericolosi. Livelli molto elevati di dietil ftalato (DEP) sono per esempio stati trovati in "Eternità" di Calvin Klein per donne e in "Le Mâle" di Jean Paul Gaultier. Per quanto riguarda i muschi sintetici alte concentrazioni di nitromuschi e muschi policiclici sono stati riscontrati in "Le Baiser Du Dragon" di Cartier e in "Muschio bianco" del Body Shop. Finiti sul libro nero anche altri profumi di note marche da “N°5” di Chanel, a “Poison” della Dior, a “Aigner in leather” della Etienne Aigner per finire con “Xs Excess pour Homme” di Paco Rabanne e “Puma Jamaica man” di Puma.

Ma quali sono le conseguenze per la nostra salute se ci profumiamo con queste eau de toilette che hanno ricevuto il bollino rosso da Greenpeace? Studi scientifici hanno mostrato che il DEP penetra rapidamente nell'epidermide, entrando nell'organismo dopo ogni esposizione: il corpo lo converte subito in monoetil ftalato (MEP), che è sospettato di possibili effetti sul DNA dello sperma e di contribuire a diminuire le funzioni polmonari negli uomini. Proprio per questo motivo l’Unione Europea l’ha classificato come Cmr2, sostanza cancerogena, mutagena e tossica di secondo livello, mettendolo al bando. I profumi in cui è stato riscontrato il DEP sono quindi fuori legge. Non in Italia, però, perché la direttiva europea del settembre scorso (la 2004/93/CE) ancora non è stata recepita. La Commissione Europea (comitato scientifico per i prodotti cosmetici e i prodotti non alimentari) si è anche pronunciata sull’utilizzo dei muschi sintetici, imponendo un limite per il loro utilizzo, che tuttavia a Greenpaece appare troppo permissivo. Il punto è che, secondo recenti studi a cui l’associazione ambientalista si riferisce, alcuni muschi possono interferire con il sistema di comunicazione ormonale di pesci, anfibi e mammiferi ed amplificare l'effetto dell'esposizione ad altre sostanze tossiche.

In attesa che si faccia sempre più chiarezza sulla pericolosità di ftalati e muschi sintetici vi segnaliamo i profumi “promossi” da il settimanale il Salvagente che, riprendendo il rapporto di Greenpaece, ha stilato un’utile guida al consumo. Hanno ricevuto il bollino verde, indice di impatto chimico bassissimo, “Fiorucci loves you” (Fiorucci), “Vanderbil” (Gloria Vanderbilt), “Boss in motion” (Hugo Boss), “Miracle so magic” (Lancome) e “Sunset” (Naomi Campbell).

Per saperne di più consulta il rapporto completo di Greenpeace "Eau de Toxines" http://www.greenpeace.it/inquinamento

Alessandra Mariotti - 10/3/2005

Fonte: http://www.buonpernoi.it/ViewDoc.asp?ArticleID=4612