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da i Detenuti di Corelli
- Subject: da i Detenuti di Corelli
- From: nocorelli at inventati.org (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 12 Apr 2005 01:01:25 +0100
Noi detenuti di Corelli da oggi sabato 9 aprile 2005 siamo in sciopero della fame. Per denunciare che via Corelli non è un centro di accoglienza ma un carcere speciale per immigrati dove sono negati tutti i diritti e dove subiamo quotidiane violenze. Chiediamo: 1) Libertà per tutti, perché essere immigrato non è un reato 2) Libertà immediata per Mohammed, portato da Corelli a San Vittore per aver avuto il coraggio di denunciare i soprusi che subiamo qui dentro 3) un incontro in prefettura a cui partecipi una nostra delegazione I detenuti di via Corelli Sulla base del sostegno incondizionato a questa piattaforma, si è formato a Milano un comitato di appoggio alla lotta dei detenuti con l'obiettivo di dar loro voce e supporto concreto. La lotta di via Corelli ci riguarda tutti in quanto è una battaglia di libertà e di civiltà contro tutti i nuovi lager e non può vincere senza un forte sostegno nella società, a cominciare dall'unità di chi si batte, da sempre, per la chiusura di tutti i CPT. Ci rivolgiamo a tutte le organizzazioni antirazziste affinché sottoscrivano questo appello alla solidarietà concreta e alla mobilitazione fino al raggiungimento dei suoi obiettivi Comitato di appoggio alla lotta dei detenuti di Corelli --- (Venerdì sera, in uno dei settori del Centro, un ragazzo stava male. I medici della croce rossa non sono intervenuti, lui, per l'esasperazione, si è tagliato un braccio. Sanguinava molto, ma l'ambulanza non arrivava. I compagni di camerata hanno cominciato a protestare, la croce rossa ha aperto la porta blindata e ha lasciato entrare la polizia in tenuta antisommossa. Sono iniziate le "perquisizioni": vestiti gettati ovunque e olio e caffè versati su di essi, foto di famiglia calpestate, un corano strappato nella stanza-moschea della camerata, persone strattonate, picchiate, fatte inginocchiare e poi fatte camminare in ginocchio. A quel punto, la protesta si è estesa anche nel settore dei trans. Due detenuti sono stati arrestati e portati a San Vittore, Mohammed, che ora è ancora in carcere e che sarà processato per direttissima il 14 aprile, e un altro detenuto, poi riportato a Corelli. Ieri sera, sabato, una delegazione di cinque persone accompagnata dal parlamentare Marco Fumagalli è entrata nel Centro, mentre fuori dal centro si svolgeva un presidio che per la prima volta è stato bloccato a 200 metri dal cancello di entrata. La delegazione ha potuto parlare con alcuni dei detenuti del settore b, che da venerdì sono in sciopero della fame, e, attraverso le finestre della sala colloqui, anche con i detenuti di un altro settore, che avevano solo intravisto la polizia entrare nella camerata di fronte alla loro ma che ignoravano tutto il resto. Lo sciopero, da ieri, si è esteso anche in altre camerate. Marco Fumagalli, invece, è potuto entrare, insieme a Karim, che lo accompagnava come interprete, nelle camerate b e a e in quella delle donne. Oggi, il comitato di sostegno alla lotta dei detenuti indice un nuovo presidio davanti al Centro (ore 16) e entrerà per parlare con alcuni di loro. Sulle iniziative dei prossimi giorni vi terremo informati.) (domenica, mentre davanti al Centro si svolgeva un presidio, una delegazione è entrata nuovamente. Ha potuto visitare gli altri settori e raccogliere altre notizie rispetto a venerdì sera e in generale rispetto al Centro. I detenuti di questi giorni sono quasi tutti arrivati da poco, perché 20 giorni fa ci sarebbero state delle espulsioni di massa. I soccorsi che tardano ad arrivare non sono cosa insolita. Sarebbe successo anche due settimane fa: dinanzi a un altro caso di autolesionismo, l'ambulanza è arrivata con estremo ritardo. Le espulsioni hanno degli orari precisi. Verso le sei del mattino per gli arabi, tra le 17.30 e le 18.30 per i sudamericani, solitamente espulsi da Malpensa con Iberia. Ai detenuti di lingua araba viene distribuito il regolamento del centro con i diritti e i doveri, piccolo particolare: sono ancora quelli della Turco-Napolitano, dal momento che viene detto loro che la detenzione dura al massimo 30 giorni. Domani, lunedì 11, il comitato di appoggio sarà di fronte a Corelli a partire dalle 17 e entrerà nuovamente. Sosterrà anche la richiesta dei detenuti in sciopero della fame di un incontro con il prefetto).
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