Dalla rete: chi sono Giusva Fioravanti e Francesca Mambro
- Subject: Dalla rete: chi sono Giusva Fioravanti e Francesca Mambro
- From: Genlatido <gennaro at latidoamericano.org>
- Date: Wed, 30 Mar 2005 19:48:47 +0200
Ricevo e mi sembra fondamentale invitare a far
circolare Dalla rete: chi sono Giusva Fioravanti e
Francesca Mambro Scrive Mario Adinolfi... "Proprio questa mattina mi è capitato di incrociare nella via
parallela alla mia Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, che giocavano
con la loro figliola di poco più di tre anni. Sono rimasto a fissarli e
credo d'avere avuto lo sguardo non privo di rancore. Poi torno a casa e
leggo, guarda un po', che domani proprio i due sposini ex Nar saranno
celebrati dal Mambro e Fioravanti sono stati condannati complessivamente a 17
ergastoli e la sentenza sulla strage di Bologna è passata in giudicato.
Però, visto che oggi c'è chi santifica i due sposini
che-sono-tanto-cambiati, mi va di ricordare quello che Giusva
Fioravanti e Francesca Mambro hanno fatto. Pur lasciando da parte la
strage di Bologna. Strage 28 febbraio 1978. Giusva Fioravanti ed altri notano due ragazzi seduti su una panchina che dall'aspetto (capelli lunghi e giornali) identificano come appartenenti alla sinistra. Fioravanti scende dall'auto, si dirige verso il gruppetto e fa fuoco: Roberto Scialabba, 24 anni, cade a terra ferito e Fioravanti lo finisce con un colpo alla testa. Poi, si gira verso una ragazza che sta fuggendo urlando e le spara senza colpirla. 9 gennaio 1979. Fioravanti ed altre tre persone assaltano la sede
romana di Radio città futura dove è in corso una trasmissione gestita
da un gruppo femminista. I terroristi fanno stendere le donne presenti
sul pavimento e danno fuoco ai locali. 16 giugno 1979. Fioravanti guida l'assalto alla sezione comunista
dell'Esquilino, a Roma. All'interno si stanno svolgendo due assemblee
congiunte. Sono presenti più di 50 persone. La squadra terrorista
lancia due bombe a mano, poi scarica alla cieca un caricatore di
revolver. Si contano 25 feriti. Dario Pedretti, componente del
commando, verrà redarguito da Fioravanti perché, nonostante il ricco
armamentario "non c'era scappato il morto". Che Fioravanti fosse colui
che ha guidato il commando è accertato dalle testimonianze dei feriti e
degli altri partecipanti all'azione, e da una sentenza passata in
giudicato. 17 dicembre 1979. Fioravanti assieme ad altri vuole uccidere
l'avvocato Giorgio Arcangeli, ritenuto responsabile della cattura di
Pierluigi Concutelli, leader carismatico dell'eversione neofascista.
Fioravanti non ha mai visto la vittima designata, ne conosce solo una
sommaria descrizione. L'agguato viene teso sotto lo studio
dell'avvocato, ma a perdere la 6 febbraio 1980. Fioravanti uccide il poliziotto Maurizio Arnesano
che ha solo 19 anni. Scopo dell'omicidio, impadronirsi del suo mitra
M.12. Al sostituto procuratore di Roma, il 13 aprile 1981, Cristiano
Fioravanti - fratello di Valerio - dichiarerà: "La mattina
dell'omicidio Arnesano, Valerio mi disse che un poliziotto gli avrebbe
dato un mitra; io, incredulo, chiesi a che prezzo ed egli mi rispose:
"gratuitamente"; fece un sorriso ed io 23 giugno 1980. Fioravanti e Francesca Mambro uccidono a Roma il
sostituto procuratore Mario Amato. Il magistrato, 36 anni, è appena
uscito di casa; da due anni conduce le principali inchiesta sui
movimenti eversivi di destra. Amato aveva annunciato che le sue 9 settembre 1980. Mambro e Fioravanti con Soderini e Cristiano Fioravanti, uccidono Francesco Mangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia e testimone scomodo in merito alla strage di Bologna. 5 febbraio 1981. Mambro e Fioravanti tendono un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Dagli atti del processo è emerso che durante l'imboscata Fioravanti ha fatto finta di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un'auto, "Spara, spara!". 30 settembre 1981. Viene ucciso il ventitreenne Marco Pizzari, estremista di destra e intimo amico di Luigi Ciavardini, poiché ritenuto un "infame delatore". Del commando omicida fa parte Mambro. 21 ottobre 1981. Alcuni Nar, tra cui Mambro, tendono un agguato, a
Roma, al capitano della Digos Francesco Straullu e all'agente Ciriaco
Di Roma. I due vengono massacrati. L'efferatezza del crimine è
racchiusa nelle parole del medico legale: "La morte di Straullu 5 marzo 1982. Durante una rapina a Roma, Mambro uccide Alessandro Caravillani, 17 anni. Il ragazzo stava recandosi a scuola e passava di lì per caso. La sua morte suscita scalpore anche perché il giovane viene colpito alla testa con un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo. |
- Prev by Date: Taranto: 57 giorni per una visita cardiologica. Lettera aperta a Raffaele Fitto
- Next by Date: Quaderno 7. Anna Bravo, Difesa civile
- Previous by thread: Taranto: 57 giorni per una visita cardiologica. Lettera aperta a Raffaele Fitto
- Next by thread: Quaderno 7. Anna Bravo, Difesa civile
- Indice: