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Quaderni ortani. 1. Dieci parole della nonviolenza in cammino
- Subject: Quaderni ortani. 1. Dieci parole della nonviolenza in cammino
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 27 Feb 2005 12:31:27 +0100
Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo copia della seguente dispensa realizzata nell'ambito del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (Vt). Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 27 febbraio 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * Corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte, anno scolastico 2004-2005 Materiali per la riflessione. 1 DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Testi estratti da "La nonviolenza è in cammino" * Premessa I testi seguenti sono estratti dal notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino", edito dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo. Essi vengono proposti come materiali utili alla riflessione sui temi della pace, della dignità umana, dell'accostamento alla nonviolenza. Ogni testo è preceduto dal numero del fascicolo del notiziario in cui è apparso, dal nome dell'autore e dal titolo con cui è apparso. Chi volesse leggere l'intero fascicolo in cui il testo riportato è stato pubblicato, può rintracciarlo in internet attraverso un motore di ricerca, digitando autore, titolo e testata. Per contattare il Centro di ricerca per la pace di Viterbo: recapito postale: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo; recapito telefonico: 0761353532; recapito di posta elettronica: nbawac at tin.it Il responsabile del centro, e direttore responsabile del notiziario da cui sono estratti i testi di seguito presentati, è il coordinatore del corso di educazione alla pace che si svolge presso il liceo scientifico di Orte. Orte, primo dicembre 2004 * Dal 4 al 7 settembre 2003 si svolse la camminata da Assisi a Gubbio promossa dal Movimento Nonviolento (per contatti: e-mail: azionenonviolenta at sis.it; sito: www.nonviolenti.org) come prosecuzione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si era tenuta nel settembre 2000. In preparazione di questa iniziativa, cui tutte le persone amiche della nonviolenza furono chiamate a partecipare e contribuire, nei mesi precedenti venne promosso un percorso di riflessione articolato in "dieci parole della nonviolenza", proponendo ogni mese una parola su cui riflettere. Le dieci parole proposte erano: Forza della verità (traduzione italiana del termine gandhiano "satyagraha"), coscienza, amore, festa, sobrietà, giustizia, liberazione, potere di tutti (concetto che Aldo Capitini esprimeva con la parola "omnicrazia"), bellezza, persuasione. A questo percorso vollero contribuire anche alcuni collaboratori del notiziario "La nonviolenza è in cammino" scrivendo i componimenti in versi che di seguito trascriviamo. Da "La nonviolenza è in cammino", n. 594 LUCIANO BONFRATE: DIECI PAROLE DA ASSISI A GUBBIO 1. Forza della verità La nonviolenza è ahimsa e satyagraha: opposizione sempre alla violenza, tenersi stretti a ciò che è vero sempre. * 2. Coscienza La nonviolenza è scelta di coscienza conoscere insieme, e insieme la scienza di voler scegliere l'azione buona. * 3. Amore La nonviolenza è forza dell'amore virtù che eleva, bene dell'incontro, è convivenza, comunione, pace. * 4. Festa La nonviolenza è festa, è riconoscersi fraterni sororali, umanità tutta abbracciata contro male e morte. * 5. Sobrietà La nonviolenza è la gioia possibile nel condividere il mondo che è di tutti: non la sprecare questa buona vita. * 6. Giustizia La nonviolenza suscita la lotta contro viltà, ingiustizia ed ignoranza: è unità-amore che tutti degnifica. * 7. Liberazione La nonviolenza è questo lungo andare che apre strada e lungo questa strada si riconosce uguale ogni diverso. * 8. Potere di tutti La nonviolenza è l'omnicrazia il potere di agire di tutti il potere tra tutti condiviso. * 9. Bellezza La nonviolenza è la bellezza quando anime e corpi, rotte le catene, riconoscendosi emergono alla luce. * 10. Persuasione La nonviolenza è la scelta del tu, la scelta del tu-tutti, il saldo stare umani tra gli umani. E' cosa buona. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 595 OSVALDO CAFFIANCHI: ANCORA SULLE DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO DA ASSISI A GUBBIO 1. Forza della verità Nell'afferrarsi alla verità è l'unica speranza, nella lotta con l'angelo si compie per l'intera notte la prova, e trovi il vero nome. * 2. Coscienza La giovinetta Antigone per prima seppe che viene l'ora in cui si deve dire di no. E' con quel no che sorge la coscienza è la coscienza che fa luce al mondo. * 3. Amore Come insegnò di Mantinea la donna all'ateniese che sapeva l'arte più necessaria, della levatrice, l'amore è ciò che unisce e ciò che salva ti strappa sù dalla palude e t'alza dove più pura è l'aria e finalmente possiamo respirare. * 4. Festa Non l'ordine chiuso, non le solenni maschere del potere, non il passo che come lama cade e calpesta. Ma la danza, ma il volto ritrovato. * 5. Sobrietà Non lasciare che a goccia a goccia ti secchino il midollo i simulacri. Nella misura è l'unico segreto ciò che tu sprechi ad altri mancherà nel dissipare dissipi te stesso vuol esser sobria la felicità. * 6. Giustizia Rendere bene per male avere misericordia non cedere di un passo all'oppressione. * 7. Liberazione Di questo dolore che è di tutti lenire la piaga solo è dato se di tutti e per tutti e con tutti si sceglie la parte, il cammino, l'amicizia. * 8. Potere di tutti Ascolta la voce dell'altro ed ascolta con più grande attenzione il silenzio dell'altro. Accogli la spina e la borraccia. Non ci si libera da soli non si compie da soli questo lungo viaggio. E come un bozzolo, chi non si apre perisce. * 9. Bellezza L'errore era nel credere che l'attimo fuggente fosse bello. Era l'errore nella fuga del tempo in fumo ed ombra. Era nell'occhio invece la bellezza era nel cuore, nel volto accarezzato. E quella luce resta per sempre. * 10. Persuasione Io che sempre appartenni al partito dei perplessi, che giusta il poeta di Augusta, di Treviri l'esule ardito, alle nobili idee sono uso chiedere cosa celino invisibile e che del sinolo di lancia e di scudo sempre sentii la spina nel cuore, pure volli viandante tra viandanti incamminarmi con questi compagni di pietà persuasi. * Da "La nonviolenza è in cammino" n. 597 BENITO D'IPPOLITO: DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN DIECI PROFILI DI COSTRUTTRICI DI PACE 1. Etty Hillesum, o la forza della verità Scegliere il bene, pensare col cuore, condividere il dolore, avere cura degli afflitti, totalmente ripudiare la violenza, rifiutare la salvezza per sé che affoga gli altri. Fare la scelta della compassione in nulla cedere al male salvare tutti dinanzi all'orrore salvare almeno l'umanità futura. * 2. La coscienza di Virginia Woolf Alla corsa per l'accaparramento sottrarsi, e preferire altro sentiero, la propria autonomia l'uso corretto delle tre ghinee l'analisi serrata che connette e smaschera per sempre il maschilismo, il fascismo, la guerra. E la guerra, il fascismo, il maschilismo combattere con voce e forme proprie trovando in sé la stanza denegata. E' questo che chiamiamo nonviolenza. * 3. Maria Callas inventa l'amore E' la voce che chiama e che trae fuori dal gorgo verso la salvezza. E' la voce che rompe del niente il deserto, che la solitudine svela, e consente che l'io si faccia noi. * 4. Cathy Berberian, la festa dell'umanità Era sapiente di tutte le sapienze parlava tutte le lingue, sapeva e sapeva fare tutto. Scioglieva in canto una voce che incantava ed al convivio ed alla convivenza l'umanità chiamava intera a festa. * 5. La sobrietà di Rosa Luxemburg Quando è normale prendere il fucile e strappare la vita alla gente allora la galera è il posto giusto per le persone giuste, e lì era Rosa. Quando è normale che la gente buona per prima venga presa e assassinata per prima Rosa viene data ai pesci. Ma questa norma dei vampiri Rosa insegnò a smascherare, a contrastare, per costruire un mondo non più barbaro in cui normale sia esser d'aiuto. * 6. La giustizia secondo Hannah Arendt Sempre all'opposizione, sempre nitida nella ricerca della verità. E sempre innamorata e sempre agile nell'inseguire i pensieri fino in fondo come riflessi nelle acque cangianti vivi guizzanti pesciolini d'oro. Sempre nemica dei poteri assassini sempre nemica dell'astratto che uccide, sempre il dialogo e lo spazio politico in cui si possa vivere da umani pronta a tessere di nuovo, a ragionare, invito al concreto, invito al vivo incontro. Del nascere il miracolo incessante, il gesto morale del pensare, la libertà fondata sul dialogo, nessuno seppe dire come lei nssuno come lei seppe donare. * 7. Simone de Beauvoir, maestra di liberazione Cosa sarebbe la Francia che amiamo senza i libri di Simone de Beauvoir? Cosa sapremmo senza quei libri di ciò che conta del pensiero e della vita d'Europa del secolo ventesimo? Ma soprattutto quante lotte sarebbero state sconfitte e cancellate senza la voce del Castoro, senza la sua presenza, la sua dedizione? Ci insegnò tutto in verità e in errore Simone de Beauvoir: l'ascolto e l'arte della parola, e l'essere vicini - che è l'unica cosa che conta. * 8. Luce Fabbri, il potere di tutti La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano che uomini accettassero di uccidere e di essere uccisi. L'intera vita dedicò alla lotta contro la guerra, contro ogni oppressione, per un'umanità di liberi ed eguali. Se avrà l'umanità degno un futuro come nel canto comunardo è detto e se tanto dolore avrà riscatto nell'internazionale futura umanità, in quel futuro che è già compresente ogni volta che fai l'azione buona ci attende luminosa Luce Fabbri. * 9. Frida Kahlo, della bellezza Sognare tutti i sogni, raccontare di sé e di tutti il volto e il cammino. Rosa gelata, fiore appena nato felicità promessa a tutti e data per sempre nel più lieve dei sussurri. * 10. Simone Weil e la persuasione Una così profonda libertà nessuno deve averla mai provata ed un così profondo lucido strazio. Maestra di attenzione e verità che tutti rovescia i pigri pregiudizi e tutte combatte le intime viltà. Figura dell'umanità lo specchio e l'enigma più chiaro l'ardua la cruda la candida e lucente incandescente nonviolenza in cammino fatta donna. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 598 CRISPINO SCOTOLATORI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO 1. Forza della verità Tieniti stretto alla verità e non temere il male affronta il male e vincilo con la pietà. * 2. Coscienza L'arte la fede la sapienza tutto le è di nutrimento ma solo lei tutto feconda e avviva nostra buona signora la coscienza. * 3. Amore Più passa il tempo e meno sono certo di saper dire cosa essere possa ma ovunque vedo splender la sua possa che regge il mondo e salva dal dolore. * 4. Festa Che cosa resta quando s'arresta ogni podesta e si ridesta l'ombra molesta estinte le gesta omai digesta nella foresta ogni tempesta se non quel lieve ricordo della festa? * 5. Sobrietà Invigila te stesso, a te stesso esser presente sappi. e passa in largo giro la borraccia nessuno dei compagni resti senza un sorso d'acqua, un sorso d'amicizia. * 6. Giustizia Dapprima fu la spada, la bilancia appresso venne, verrà poi l'aratro. La rabbia, l'equilibrio, il nutrimento. S'ha da decidere che far del ferro: se forza, o legge, oppur misericordia. * 7. Liberazione Nel profondo lago nero del tuo cuore si nasconde il primo nemico. Nella lotta dentro te contro di te comincia quel cammino che dà pace. * 8. Potere di tutti Solo se si è deliberato in comune potremo agire in comune. * 9. Bellezza E' quel che si oppone alla morte è la gioia che rinasce ad ogni aurora è la speranza di essere ascoltati è tutto il mare dentro la conchiglia. * 10. Persuasione In quel più profondo colloquio corale in cui s'incontrano infine tutti i tu e non v'è più contesa di mio e di tuo lì ci ritroveremo faccia a faccia. Ogni giorno è quel colloquio corale ogni giorno devi fare la tua scelta. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 600 NELLO SCARDANI: ANCORA DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA RIFLESSE IN DIECI VOLTI DI DONNE 1. Carla Lonzi, o della forza della verità Più passa il tempo e più diventa chiaro che quelle parole scritte sulla carta vetrata trent'anni fa, ancora c'interpellano. Più passa il tempo e più diventa urgente quel nitore di sguardo e di voce per contrastare l'orrore presente. * 2. Maria Zambrano, o della coscienza La coscienza è l'esilio e l'esilio è il ritrovarsi. Perso tutto, allora resti tu. Ed il pensiero che pensa e che ricrea un mondo intero infine abitabile da tutte tutte le persone umane. * 3. Marina Cvetaeva, o dell'amore Nessuno mai amò quanto Marina: amò la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole. Amò le vite delle persone si oppose sempre al cenno del carnefice. * 4. Violeta Parra, o della festa Conosceva la tristezza dalla coda lunga come la Ande e fino in Patagonia. Sapeva stringere i denti e lottare masticando le erbe più amare, senza arrendersi mai. Smascherava i fascisti col grido e col riso e col ragionamento, insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi. Ed abbracciata alla chitarra con la voce rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo muovendo al coro e alla danza. Al popolo restituiva la dignità rubata dai padroni. * 5. Georgia O'Keeffe, o della sobrietà Per arrivare all'essenzialità occorre liberarsi dai feticci spogliarsi dai viluppi di fantasmi alla lusinghe del superfluo dire no. Ed asciugarsi, andare nel deserto. E solo allora trovi la scala che dalla terra porta alla luna. * 6. Marianella Garcia, o della giustizia Salvare anche i morti restituir loro il volto, allo scempio compiuto dai carnefici opporre infinita la pietà. E così salvare coloro che verranno dalla ripetizione incessante dell'orrore, così salvare l'umanità presente, così rendere bene per male. * 7. Rosanna Benzi, o della liberazione Io la ricordo come una voce che mi giunse qualche volta da un telefono da Genova, dal polmone d'acciaio. Ma la ricordo anche come donna che volle vivere una vita piena di affetti e di lotte, di verità che affronta il dolore e nessuno abbandona nelle fauci dell'orco, nessuno nel pozzo nero della solitudine lascia che sia gettato. Di liberazione maestra non più dimenticata. L'apertura che Capitini disse in lei si era incarnata. * 8. Ginetta Sagan, o del potere di tutti Partecipò alla Resistenza fondò Amnesty International rese l'umanità più buona e più forte. Ancora chiama la sua voce all'azione e chiama te. * 9. Emily Dickinson, o della bellezza Si può condurre una vita segreta e donare al mondo tanta luce che io che leggo ogni volta mi chiedo quanto dolore costò tanta gioia quanta fatica tale levità. Si può essere sola e in solitudine essere già figura dell'intero genere umano, e lieve silenziosa essere già di quella società delle estranee che il mondo ha da salvare, da mettere al mondo. * 10. Margarete Buber-Neumann, o della persuasione I campi, e nei campi l'umanità. I campi, e contro i campi l'umanità. Dire la verità, salvare quel che resta delle vittime, contrastare il totalitarismo che genera i campi ed ogni ora si riproduce. Ed ogni ora devi contrastare. Saper distinguere tra i ruoli, le idee astratte, e concreta la carne che soffre. Saper riconoscere il bene e non sottrarsi. Fare la scelta di salvare le persone. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 605 RICCIARDO ALOISI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO 1. Forza della verità Nella ricerca della verità con il rispetto della verità in saldo abbraccio alla verità preferisci soffrire e non far male. * 2. Coscienza Nella coscienza della sofferenza nella coscienza della compresenza nella coscienza della gaia scienza si tempra e si rinsalda l'alma frale. * 3. Amore tolto il disegno resta il colore tolta la forza resta il calore tolta la speme resta il valore tolta la terra resta ancora il sale. * 4. Festa Ogni giorno l'aurora dita rosate torna ed ogni giorno reca nuova festa. * 5. Sobrietà Così esposti al bisogno, così esposti alla paura, questo solo farmaco conosco che offra limpido un sollievo: volere meno, avere meno, andare più lentamente, più in profondità, dividere quel che è nella bisaccia con lo straniero, e nel lungo cammino saper godere del bene del mondo, del raccontarsi le infinite storie. * 6. Giustizia Non ci fu data la scienza del bene e del male, ci fu data l'intelligenza del dolore e acuta la percezione della nostra confusione. Così quasi ciechi e senza bordone questo cammino abbiamo da fare e così fragili e stanchi come siamo la violenza dobbiamo contrastare ed all'ingiusto il giusto contrapporre e nella nostra scarsa luce il bene opporre al male. * 7. Liberazione E' libertà incarnata ed in cammino, se si fermasse, divenisse astratta, la libertà in un lampo si corrompe e s'arrovescia. E' un fiore delicato: come cessa di crescere già muore. * 8. Potere di tutti Ognuno ha un potere e quel potere è un seme prezioso che deve dare frutto. Ma ogni potere è una lama affilata che può affettare il pane e può squarciare cuori pulsanti. Il potere di tutti è la scelta di dar valore alla vita di tutti di riconoscere a tutti la forza di capire, di decidere, di agire, di orientare la forza al bene comune. * 9. Bellezza Nel polveroso turbine del tempo perennemente in fuga e che incessante tutto ti logora e tutto travolge un sorso, un goccio, un'ombra di armonia che allude a un ritrovarsi è la beltà. * 10. Persuasione La persuasione è la persuasione del potere di tutti, fondato sulla coscienza della compresenza. Sentire presente in sé l'umanità intera sentire il sé presente nel flusso incessante della vita. Sentire come empatia sentire come ascolto profondo afferramento alla verità. Della realtà di tutti lo splendore. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 607 OMERO CAIAMI PERSICHI: DIECI QUARTINE TRA ASSISI E GUBBIO 1. Forza della verità Oltre la coppa e lo stilo è il nulla ed anche questo canto certo è nulla due sole cose restano che valgono: il pianto in comune, il riso in comune. * 2. Coscienza La parola è più esigente del mondo con la parola tu vai incontro al mondo possa essere essa benedicente possa essere essa portatrice di pace. * 3. Amore Ad eccezione del dolore tutto dimenticai. Ma non dimenticai la mano che mi si posò sul volto. Come una rosa fresca e profumata. * 4. Festa Mentre ceniamo insieme mentre cantiamo insieme si placa per un'ora questa furia e per un'ora siamo ancora vivi. * 5. Sobrietà Ascolta la voce del vento ascolta l'orecchio del mare ascolta la notte tutta occhi e non negare mai la parola all'amico. * 6. Giustizia Non gravare su altri, sia lieve il tuo camminare, il tuo parlare, il tuo sguardo. Al curvo sii sostegno, a ciò che opprime opponiti come una compatta roccia. * 7. Liberazione Tutto passerà presto, è solo un attimo ma questo attimo non sia sprecato. Nulla passerà mai, per sempre resta quello che hai fatto, quello che hai sperato. * 8. Potere di tutti E' nell'io la verità del noi ed è nel noi la verità dell'io. Ma anche: è nel tu la verità dell'io ed è nel tutti la verità dell'io, del tu, del noi. * 9. Bellezza Così l'acqua dei sogni lava le angoscie così la luce del mondo risana le ferite così l'oblio rimuove le macerie e la scoperta ci toglie il fiato ancora. * 10. Persuasione Anche di te vi è bisogno se questo sogno vogliamo trarre a vita anche di te fa bisogno per salvare di tutti la vita. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 619 GIOBATTA CORINZI: ANCORA DIECI PAROLE RIFLESSE IN DIECI VOLTI SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO 1. Mary Wollstonecraft, della forza della verità Tutto può essere detto, ma prima deve essere sentito, vissuto, e solo allora tutto si fa chiaro, e tutto il dolore il tormento la paura si fa parola di rivendicazione di umanità, cammino di liberazione. Per sé, per tutte e tutti. Conobbe tutto e non si arrese mai sempre lottò per la liberazione di tutte, di tutti. * 2. Edith Stein, della coscienza Tutto è pensiero e storia e tutto si rovescia nella coscienza, e tutto vi si specchia. Sta a te tenere limpido lo specchio vedervi riflessa la via tendere le braccia salvare in te il mondo, aprire porta dopo porta il varco alla liberazione di tutti. * 3. Ada Gobetti, dell'amore Nessun uomo fu più intransigente di Piero Gobetti ma una donna sì, che ancora per molti anni quella lotta comune che nel loro amore era come una perla condusse. Nessun uomo fu più educatore civile, al pubblico bene suscitatore di Piero Gobetti, ma una donna sì che per molti anni ancora quel magistero seppe e volle recare, adempiere, consegnare come un legato dai morti ai vivi. Nessun uomo fu più di Piero Gobetti innamorato della ragione e della virtù ma una donna sì, che fu innamorata della ragione, della virtù, di lui, del mondo. Cadde giovane lui, lei attraverso lunghi anni sempre più giovane divenne e sempre gentile e saggia seppe rimanere. * 4. Isadora Duncan, della festa Il corpo il movimento l'aria come acqua tutto diviene luce quando la coscienza si sente creatura fra creature e si fa gesto, invito, amore, festa. * 5. Ingeborg Bachmann, della sobrietà Concentrarsi, trovare il proprio centro fare il vuoto, il deserto entro sé, e tendere alla patria da venire e questa è la virtù dell'attenzione, scavare la pietra del discorso fino a raggiungere sorgiva la parola, istituire così quella comunità finora soltanto immaginata. * 6. Anna Kuliscioff, della giustizia In un possente rivolgimento d'amore all'umanità intera parlare la lingua della carne che soffre, dello spirito che anela dell'occhio che respira e che canta. Col gesto largo del seminatore fecondare il mondo, restituire speranza agli oppressi, risanare le ferite. Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi segno, impronta, aura della classe che liberando sé liberi tutti. * 7. Alice Paul, della liberazione Una persona un voto. Lo diceva in marcia per le vie della città. Una persona un voto. Lo diceva dal fondo della galera di qua e di là dall'oceano in sciopero della fame. Una persona un voto. E poi ancora la pace, il pane, le rose. * 8. Flora Tristan, del potere di tutti Noi che abbiamo conosciuto la miseria e la miseria che sta sotto la miseria ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto: da adesso no. Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse e ciò che genera la fame e le percosse ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto: da adesso no. Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto: da adesso no. E avendo detto no allo sfruttamento avendo detto no alla guerra e alla paura e al calpestare gli altrui corpi piagati ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto: da adesso sì che facciamo cominciare la nuova storia. * 9. Milena Jesenskà, della bellezza Vi è una prima Milena, l'amica di Kafka che è il pozzo silenzioso che il praghese colma delle parole in cui cerca di sciogliere l'infinito auscultarsi nella notte: acque, e delle acque la rottura che non viene e il mistero che non affiora, e la luna, la luna nel pozzo. E vi è una seconda Milena, la Milena restituita da Margarete che la incontrò nel lager. Oscuro mistero, che la sua vita sia stata salvata dalla memoria di chi la incontrò nell'inferno nazista. Ed è la Milena delle rotture e del coraggio, la donna che sa dire di no e di sì, che lotta inesausta, che è uno dei volti più belli della Resistenza. * 10. Emma Thomas, della persuasione Teneva insieme la vita attiva, poiché senza le opere buone le sofferenze dell'umanità che incontri tu alleviarle non puoi, e la contemplativa, poiché nel silenzio e nella preghiera libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre. Io sempre restai sconcertato di queste persone così diverse da me. Molti anni mi occorsero per cogliere quanto preziosa mi fosse la loro diversità, quanto l'enigma che recano è anche uno specchio e un appello che mi tocca. * Da "La nonviolenza è in cammino", n. 625 GEREMIA CATTRISTI: DIECI PAROLE E DIECI VOLTI DA ASSISI A GUBBIO 1. Olympe de Gouges, o la forza della verità Credette Olympe che la rivoluzione fosse fatta per liberare tutti - e dunque tutte - e fosse fatta perché le uccisioni cessassero - ed a tutti e tutte fosse la vita fatta salva. Tratta al patibolo perché affermava sia l'uguaglianza che la differenza tratta al patibolo perché affermava che é delitto uccidere, e demenza. * 2. Saffo, o della coscienza Fu prima lei, nel corso della storia, a educare alla nonviolenza nitida e forte avendone coscienza. E tu serbane grata la memoria. * 3. Margarete Buber Neumann, o dell'amore Essere stata tedesca quando la Germania era il cuore e il vulcano dell'Europa aver potuto chiamare signor padre il grande Martin Buber, esser stata subito e sempre contro il fascismo. E nel partito e nel paese dei soviet aver scoperto il fascismo dei maschi, il fascismo di Stalin, il fascismo degli apparati e dell'ideologia. Poi il gulag, poi la consegna ai nazisti ed il lager. E nel lager resistere ancora, incontrarvi Milena. Poi sopravvissuta e tornata dal ponte dei corvi la lotta continuare ancora per far memoria degli assassinati e ancora e ancora per la verità. Contrastare le menzogne affermare il buono e il giusto continuare ad amare le persone. Anche dei morti salvare la vita, la verità ultima. Mai pronunciare la parola vile. * 4. Bessie Smith, o della festa Tenere nei polmoni e nella gola del mondo tutta l'infelicità sapendo poi restituirne in canto quanto ci unisce e trasformarlo in gioia. * 5. Laura Conti, o della sobrietà Era ragazza ancora quando i nazi calarono in Italia e necessario fu scegliere e lei scelse di lottare per l'umanità. Medico fu, perché salvare vite è cosa buona, e per salvare vite nel movimento fu anche lei operaio per l'umanità. Capì tra i primi i rischi per l'ambiente se tutto il capitale surdetermina, scienziata e militante per l'ambiente e per l'umanità sempre lottò. * 6. Luce d'Eramo, o della giustizia Sempre scelse la strada più difficile. Lei figlia di gerarca fu nel lager per aver scelto la parte degli oppressi per aver scelto la via della giustizia. Sempre scelse la strada più difficile. Della lucidità che nel dolore soffre di più e più se ne raffina per aprir vie alla liberazione. Sempre afferrarsi amò alla verità. E questo agire chiamo nonviolenza. * 7. Bertha von Suttner, o della liberazione Che cosa resta di lei? Ma la vera domanda è: perché a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte? E la vera risposta è ancora quella che diede allora la saggia e gentile: giù le armi. E' il disarmo la scelta necessaria per aprire la necessaria via. * 8. Ruth First, o del potere di tutti Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo non era possibile. Così la spensero con un pacco bomba un pomeriggio dell'ottantadue. Era stato spedito quel pacco molti anni prima, era l'anno sessantatre, fu allora che non bastando quei centodiciassette giorni di carcere il regime razzista spedì quel pacco che vent'anni dopo la raggiunse a Maputo. Le poste sudafricane erano forse lente ma inesorabili. Lei non aveva cessato un solo giorno di lottare contro l'apartheid di costruire il potere di tutti di resistere ad ogni razzismo. Non era possibile farla tacere così la spensero con un pacco bomba. Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa Ruth ogni volta che qualcuno ovunque nel mondo si ribella alla menzogna alla violenza all'ingiustizia all'odio ogni volta che ovunque qualcuno afferma il potere di tutti, l'umanità comune, lì Ruth First è stata ascoltata e quindi il pacco bomba non riuscì a raggiungere l'intento, nel tragitto si perse, e Ruth First l'assassinata è ancora qui, ed è invece crollato il regime che pensava di annientarla. * 9. Joyce Lussu, o della bellezza Era così temeraria che la sua vita sembra un unico gettarsi nella mischia infinita contro il fascismo. Un tuffo senza respiro per il pane, per la pace, per la terra: una terra in cui vivere sia cosa degna, sia cosa bella. E insieme amava il racconto e le parole che vengono da lontano, tradusse poesie, che è come dire che seppe ascoltare, meditare, contemplare, e anche così dar mano a coltivare una terra, edificare un mondo in cui vivere sia cosa degna, sia cosa bella. * 10. Maria Montessori, o della persuasione Capire che la pace lì comincia: dall'accoglienza fatta ai bambini. E costruire un mondo in cui bambini e adulti infine possano convivere. Non più stranieri, non più abbandonati, non più nemici, non più aggressori, ma una umanità riconoscente. *
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