Un appello dei movimenti nonviolenti del Piemonte e della Valle d'Aosta



UN APPELLO DEI MOVIMENTI NONVIOLENTI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA

Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

Gentili signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione
l'appello che aprira' il fascicolo di domani del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 24 gennaio 2005

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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1. APPELLI. MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA RICONCILIAZIONE E MOVIMENTO
NONVIOLENTO DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA: PRENDERE LE DISTANZE
[Dagli amici del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del
Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta (per contatti: via
Garibaldi 13, Torino, tel. 011532824) riceviamo e volentieri diffondiamo
questo documento. Lo proponiamo come una utile base di riflessione e
discussione, e come una qualificata proposta di iniziativa nonviolenta, pur
avendo su alcuni punti di esso qualche perplessita', come e' ovvio
trattandosi di un testo assai denso, articolato e complesso]

Prendere le distanze
Come ci si puo' e ci si deve opporre a una guerra di aggressione priva di
sbocchi
E' in atto, su una rete telematica internazionale del movimento per la pace,
una campagna per l'astensione dall'acquisto di prodotti americani e inglesi
come forma di pressione sui due paesi che hanno mosso guerra allo stato
iracheno. In Italia e' stata avviata una campagna analoga promossa dalla
Rete Lilliput e sostenuta da varie associazioni.
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Le conseguenze della guerra irachena
Gli Stati Uniti, insieme alla Gran Bretagna e a pochi altri paesi (che hanno
messo a disposizione piccoli contingenti di truppe), sono impegnati in una
guerra molto sanguinosa e dispendiosa in Iraq, che ha gia' causato
gravissimi danni in tutto il paese (alcune citta' sono state praticamente
distrutte) e ucciso, secondo una statistica pubblicata di recente nella
rivista inglese "The Lancet", circa centomila civili (in gran parte vittime
dei bombardamenti e delle battaglie che si svolgono nelle strade). Ai morti
bisogna aggiungere i feriti, che stanno, in generale, in un rapporto da 5 a
10 volte superiore rispetto ai primi.
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Le perdite americane
Le perdite americane sono molto inferiori, ma ascendono tuttavia anch'esse a
1.300 morti e a una cifra da 5 a 10 volte superiore di feriti.
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I falsi scopi o pretesti della guerra
Lo stesso governo americano ha ammesso che le armi di distruzione di massa
che sarebbero state in possesso di Saddam Hussein non esistevano affatto e
che tutti i responsabili dell'attacco alle Torri Gemelle di New York
provenivano da altri paesi arabi (in gran parte dall'Arabia Saudita) e non
avevano nulla a che fare con l'Iraq.
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Le vere ragioni sono altre
Gli scopi dell'aggressione angloamericana a uno stato che era stato tenuto
sotto sorveglianza per dodici anni e che non poteva certo costituire un
pericolo per la popolazione degli stati aggressori erano ben diversi, e si
possono suddividere, salvo ulteriori precisazioni, in due gruppi principali
di fattori.
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Il controllo delle risorse petrolifere
Il primo e' rappresentato dalle ingenti risorse petrolifere contenute nel
sottosuolo iracheno e che possono essere di importanza vitale per un paese
letteralmente assetato di benzina e di altre specie di idrocarburi come gli
Stati Uniti d'America.
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... e una strategia intesa ad affermare la propria supremazia su tutto il
pianeta
Il secondo e' di natura geopolitica e si collega alla politica americana di
espansione militare in Asia e piu' in generale in tutto il mondo. Le forze
aeronavali americane sono disseminate in tutti i continenti e nella maggior
parte dei paesi del mondo. Esse costituiscono, nel loro insieme, una rete
che permette alle forze armate e alle agenzie spionistiche americane di
tenere sotto il loro controllo la maggior parte dei paesi del mondo. L'Iraq,
che e' situato al centro della regione medio-orientale, presenta un
interesse particolare da questo punto di vista.
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La democrazia internazionale e la pace
Questa politica di espansione territoriale deve essere contrastata, con
mezzi esclusivamente pacifici, e cioe' nonviolenti, da tutti i paesi e in
tutte le parti del mondo. E cio' per due ragioni fondamentali: che essa
minaccia la liberta' e l'indipendenza politica delle nazioni e costituisce
un focolaio permanente di guerre che minacciano la pace del mondo.
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La necessita' di una presa di distanza
Per indurre il governo americano a recedere da questa politica avventurosa e
potenzialmente gravida di pericoli per tutti i paesi del mondo, puo' essere
necessario, in determinate circostanze (e questa e' certamente una di esse),
ricorrere a mezzi che, pur essendo del tutto non violenti, possono
esercitare una certa pressione sul governo e sul popolo americano con quella
che si potrebbe chiamare una "presa di distanza" da parte di tutti gli altri
paesi e popoli del mondo.
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... che dovrebbe assumere la forma di un boicottaggio delle merci americane
Essa dovrebbe assumere, in particolare, la forma di un'astensione la piu'
larga possibile dagli acquisti di prodotti di marche americane, come pure di
prodotti finanziari emessi dal tesoro americano o da ditte americane e
reperibili sulle borse di tutto il mondo.
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La nostra gratitudine nei confronti degli Stati Uniti
Noi siamo amici degli Stati Uniti, che sono un grande paese, che ha
preceduto tutti gli altri, nel corso dell'eta' moderna, sulla via delle
istituzioni democratiche e repubblicane, e a cui dobbiamo, almeno in parte
(poiche' non sono stati i soli a sconfiggere i demoni della follia nel corso
della seconda guerra mondiale), la possibilita' di vivere in liberta' e di
usufruire di tutta una serie di altri vantaggi.
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... che si trovano pero', attualmente, su una strada sbagliata
Ma riteniamo che essi si trovino attualmente, in seguito agli errori
commessi dal loro governo, e, in parte, anche da quelli che lo avevano
preceduto, su una strada fondamentalmente sbagliata, che sfigura la loro
immagine agli occhi del mondo, e ci proponiamo di aiutarli a ritrovare, al
piu' presto possibile, quella giusta, o comunque compatibile con le esigenze
di tutti gli altri paesi, tirando, da parte nostra, tutte le conseguenze
possibili e necessarie da cio' che stanno facendo, e dando loro un esempio
del modo in cui si possono usare mezzi pacifici in vista del conseguimento
di obbiettivi ugualmente pacifici, nell'interesse comune di tutti i popoli
del mondo.
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L'impegno delle Ong umanitarie
Molte organizzazioni non governative, alcune delle quali partecipano a
questa campagna, sono impegnate in diverse parti del mondo, nel tentativo di
portare soccorso a popolazioni decimate dalla fame, dalle malattie, dalla
mancanza di mezzi e di risorse, e spesso anche dalle conseguenze delle
guerre che imperversano nei loro paesi.
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Il mercato delle armi
Spesso queste guerre sono alimentate dalle grandi potenze industriali, che
non si peritano di esportare, a fini di lucro, grandi quantita' di armi e di
forniture militari in tutti gli altri paesi del mondo. Gli Stati Uniti
occupano il primo posto fra questi "mercanti di morte", ma molti altri
stati, come l'Inghilterra, la Francia, la Russia e (seppure in misura piu'
limitata) anche il nostro paese, partecipano a questo genere di commercio
che non e' meno, ma forse ancora piu' pericoloso di quello delle droghe e di
altre sostanze nocive alla salute degli esseri umani.
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La resistenza alle guerre di aggressione
Ma ancora piu' perniciose del commercio delle armi, in quanto non colpiscono
solo la vita e la salute degli esseri umani, ma minacciano direttamente
anche l'indipendenza dei loro paesi d'origine, a cui essi tengono, a volte,
piu' ancora che alla vita stessa, sono le guerre di aggressione condotte in
prima persona dalle grandi potenze, in aperta violazione della Carta
dell'Onu (come e' avvenuto per l'appunto in questa occasione), a cui esse
dovrebbero attenersi strettamente, se non altro per dare l'esempio, come e
piu' ancora delle piccole.
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I compiti dei movimenti nonviolenti
Il Movimento Internazionale della Riconciliazione e Il Movimento Nonviolento
del piemonte e della Valle d'Aosta, che si propongono di limitare e di
ridurre al minimo tutti gli inconvenienti che sono stati elencati in questo
volantino, sentono il dovere di impegnarsi anche, e in primo luogo, negli
sforzi intesi a contrastare, con mezzi esclusivamente pacifici, le azioni
dirette ad assoggettare altri popoli e a privarli della loro liberta' e
delle risorse materiali di cui essi possono disporre.
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Un appello al popolo americano
Invitiamo quindi tutti i nostri connazionali, a prescindere dalle loro
affiliazioni politiche e religiose, ad aderire alla campagna a cui abbiamo
dato vita, insieme ad altre associazioni italiane, e che e' stata promossa
con argomenti impeccabili anche in altri paesi, con cui ci proponiamo di
indurre il popolo americano, i suoi operai e i suoi studenti, i suoi
intellettuali e i suoi tecnici, i suoi uomini e le sue donne, a dissociarsi
dalla politica guerrafondaia del loro governo, e a fare in modo che esso
ritiri al piu' presto le sue truppe dall'Iraq, lasciando che i cittadini di
quel paese risolvano fra loro, in uno spirito di unita' e di concordia, e
con l'aiuto disinteressato degli operatori umanitari di altri paesi, che
sono al corrente delle sofferenze a cui sono stati sottoposti da molti anni
a questa parte, i problemi che li riguardano.
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Un elenco provvisorio delle merci da boicottare
L'elenco che forniamo di alcuni dei prodotti americani e inglesi che si
trovano piu' facilmente nei nostri supermercati, che e' stato redatto dal
"Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa), collegato alla Rete
Lilliput, ha un carattere puramente indicativo, e sara' integrato quanto
prima da un repertorio piu' completo e piu' dettagliato, che potra' servire
da strumento di consultazione a tutti coloro che sentono il bisogno e
comprendono la necessita' di aderire a questa campagna. Essa non e' fine a
se stessa e non intende colpire in nessun modo questa o quella ditta
particolare, che puo', ma potrebbe anche non essere coinvolta direttamente
nelle colpe del proprio governo. Essa, inoltre, avra' termine, non appena
l'ultimo soldato americano avra' lasciato l'Iraq, in cui si e' stabilito, in
modo del tutto illegittimo, come forza di occupazione straniera, per
ritornarvi magari domani, in abiti civili, come ospite o pellegrino, dopo
avere chiesto perdono a quel popolo martoriato e al governo che, come si
puo' sperare, esso si sara' dato liberamente in questo frattempo (cio' che
non potra' certo avvenire nelle elezioni che dovrebbero tenersi alla fine di
gennaio).
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Un esempio per l'avvenire
La campagna irachena, con le distruzioni immani che ha operato, e con le
decine di migliaia di morti e le centinaia di migliaia di feriti che ha
causato nella popolazione civile, dovra' servire da esempio, per tutto
l'avvenire (a cominciare, naturalmente, dagli Stati Uniti d'America e dai
loro alleati, ma anche a tutti gli altri paesi e popoli del mondo), del modo
in cui non ci si deve comportare nelle relazioni internazionali; e segnare,
coi suoi effetti, una svolta decisiva nella storia del nostro mondo, come
una soglia che non dovra' mai, in nessuna circostanza, essere oltrepassata e
come un limite insuperabile alle ambizioni e alle prepotenze a cui le grandi
nazioni sono state spesso, e potranno ancora essere, tentate di indulgere, e
su cui dovra' vigilare, d'ora in avanti, l'attenzione costante e rigorosa di
tutta l'umanita' non violenta.
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Ecco la lista dei 16 prodotti che invitiamo a non acquistare
Questo elenco e' stato stilato dal "Centro nuovo modello di sviluppo"
(autore del libro Guida al consumo critico edito dalla Emi di Bologna)
Si indicano in sequenza il prodotto, la marca e la multinazionale
Banane Del Monte Fresh Del Monte
Banane Dole
Maionese e salse Liebig Campbell
Tonno e sardine Mare Blu Heinz
Sottilette e formaggi Kraft Altria (ex Philip Morris)
Cereali Kellogg's Kellogg
Cioccolatini M&M Mars
Bibite Coca Cola
Bibite Gatorade PepsiCo
Carta assorbente Scottex Kimberly-Clark
Carta assorbente Tenderly Georgia Pacific
Anitra WC Johnson Wax
Detersivo Soflan Colgate Palmolive
Bagnoschiuma Badedas Sara Lee
Assorbenti Lines Procter & Gamble
Assorbenti Carefree Johnson & Johnson

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