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[tradenews] Riattenti al GATS!
- Subject: [tradenews] Riattenti al GATS!
- From: roberto at mancaintesa.org
- Date: Sat, 18 Dec 2004 11:44:50 +0100
Da Tradewatch: Osservatorio italiano su Wto e commercio internazionale promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba dell'Altro Mondo, Crocevia, Comitato d'appoggio ai movimenti contadini dell'Africa dell'Ovest (http://tradewatch.splinder.com) Riattenti al Gats! Le luci dei riflettori sul negoziato relativo al rinnovo dell'accordo WTO che regola il commercio dei servizi (il GATS) si sono spente alla vigilia della conferenza ministeriale di Cancun. Da quel momento il centro della scena dei negoziati internazionali è stato preso dall'agricoltura e dai prodotti industriali. L'Accordo sul Commercio dei Servizi L'Accordo GATS si applica a tutte le possibili categorie di servizi connesse con le attività e le responsabilità delle amministrazioni nazionali, regionali, provinciali e comunali. Rientrano nel GATS, per citare qualche esempio: regolamenti e appalti relativi alla raccolta rifiuti, i trasporti, la manutenzione stradale, la fornitura di acqua potabile, la regolamentazione dei servizi di vendita al dettaglio, sanità ed assistenza sociale, l'ambiente e il territorio. Le minacce dell'Accordo GATS sono minacce alla sovranità di un governo nazionale, regionale e locale di regolare le attività economiche che ricadono nella sua competenza, escludendo così la possibilità di stabilire obiettivi sociali e ambientali oltre alla mera redditività di un servizio. A Cancun in effetti di GATS si era parlato ben poco e dopo il fallimento del vertice, il punto maggiormente discusso è sempre stato quello agricolo, perlomeno sino all'accordo del 1 agosto 2004, quando, il Doha round è tornato in pista e i vari gruppi negoziali sono usciti dal letargo in cui erano piombati. Nel testo concordato a Ginevra, nell'anomalo consiglio generale di fine luglio, il GATS è improvvisamente tornato fra i titoli di testa, ottenendo la fissazione di una delle poche date indicate nel testo concordato: entro maggio 2005 si svolgerà un nuovo round di scambi di richieste/offerte fra i 148 paesi aderenti all'organizzazione mondiale del commercio. Le richieste in questione sono elenchi di categorie di servizi (il WTO ha un catalogo di 160 voci ed alcune sono in fase di revisione) che ogni paese chiede agli altri partner di liberalizzare, mentre le offerte contengono quelle che è disposto ad offrire in cambio. Questo esercizio si è già svolto nel giugno 2002 (presentazione delle prime richieste) e marzo 2003 (consegna delle "offerte") ma come l'Unione Europea ha spesso lamentato, solo una minoranza dei paesi membri ha partecipato a questi scambi e la qualità delle offerte è stata piuttosto bassa. Maggio 2005 può sembrare lontano, non per i negoziatori, tant'è che in questi giorni la stessa Commissione Europea sta lavorando intensamente a rivedere i propri documenti che intende definire entro la fine di questo anno 2004. Anders Jessen, della direzione al commercio europea, ha infatti chiarito nel corso di un incontro con le organizzazioni non governative e le lobby imprenditoriali svoltosi il 9 dicembre a Bruxelles, che attraverso due incontri con gli stati membri, la Commissione definirà il suo nuovo documento contente le richieste entro il 31 dicembre 2004 in modo da affrontare con esso la maratona negoziale che è prevista dal 7 al 25 febbraio a Ginevra, maratona che costituirà l'unica sessione prima della scadenza di maggio. Ovviamente, Jessen, ha precisato che il documento con le richieste UE non sarà reso pubblico così da non smentire la consueta confidenzialità tanto amata da Pascal Lamy, predecessore dell'attuale commissario Mendelson. Come si ricorderà la precedente versione di richieste, o meglio i 109 documenti inviati ad altrettanti paesi nel 2002, erano stati resi pubblici da una ONG Canadese che era riuscita ad averne una copia per vie traverse. Aveva destato scalpore la richiesta rivolta a 78 paesi in via di sviluppo di aprire le porte dei loro acquedotti alle imprese; telecomunicazioni, energia, agenzie di stampa, servizi postali e banche erano altri settori richiesti. Ora pare che la Commissione eviterà di presentare richieste a paesi in grave crisi come la Repubblica Democratica del Congo, lo Zimbabwe e Myanmar. Relativamente alla parte di negoziati sulle regole, l'UE conferma il proprio interesse agli appalti governativi che rappresentano una fetta molto ricca di profitti mentre ignora le richieste dei PVS di stabilire sistemi di salvaguardia per proteggere i loro deboli mercati dei servizi. Insomma nulla di buono, L'UE prosegue l'obiettivo della liberalizzazione dei servizi (su cui sta definendo una Direttiva per il mercato interno perfettamente integrata al GATS), ignorando regole di trasparenza e ddemocrazia. Parlamentari, amministratori e cittadini continuano ad essere tenuti all'oscuro di scelte che impatteranno pesantemente sulla loro vita quotidiana futura. Roberto Meregalli stopwto at unimondo.org ALCUNI RIFERIMENTI INTERNET: Blog Novità ed aggiornamenti sul commercio internazionale ed il Wto: http://tradewatch.splinder.com Per informazioni sul GATS consultare il sito: www.beati.org/wto Materiali recenti sui negoziati Wto: http://www.beati.org/wto/home.htm Network Seattle to Brussels: http://www.s2bnetwork.org Osservatorio sull'accordo Gats: http://www.gatswatch.org
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