Teniamo la schiena dritta



Per costruire un Paese normale, con una informazione normale, occorre
risolvere il vecchio nodo del rapporto tra il potere e i media. Il mondo
politico dovrebbe abituarsi a considerare i media come un vero e proprio
contro potere con compiti di controllo, di stimolo e di critica. E i media
dovrebbero considerare se stessi come qualcosa di diverso dal grande
impasto dei poteri italiani, qualcosa di libero e autonomo, che dentro il
gioco in cui si forma e si scontra la classe dirigente porta un'identità
separata e distinta, a cui deve rimanere fedele, comunque muti la vicenda
generale del Paese.

Questo non accade in Italia dove anzi succede il contrario e lo smarrimento
è totale perché mai come adesso la libertà e l'autonomia dell'informazione
sono state così aggredite; la professione del giornalista così umiliata; i
diritti conquistati in anni di attività professionale e di lotta sindacale
così derisi. Non a caso il presidente Ciampi ieri, prendendo spunto dalla
consegna dei Premi san Vincent di giornalismo, ha rivolto un nuovo monito
al sistema italiano dei media e in particolare alla Rai, e una forte
raccomandazione ai giornalisti :" Svolgete la vostra professione sempre con
la spina dorsale dritta e ascoltando la vostra coscienza".

Perchè questo possa avvenire, occorre prima di tutto sensibilizzare la
società civile a impegnarsi, sostenendo i giornalisti, nella difesa della
libertà di comunicare e di informare. Senza la quale non ci può essere vita
democratica, il pluralismo e la libera concorrenza, il confronto politico e
la regolarità delle competizioni elettorali.

Da quando è nata - il 25 di aprile del 2002 - Megachip, democrazia nelle
comunicazione, migliaia di persone hanno, firmando il manifesto
dell'associazione, sottoscritto questo impegno. Così step by step
l'associazione Megachip si è costruita una sua identità netta, riconosciuta
e riconoscibile, attraverso l'esperienza irripetibile ed unica di questi
due anni e passa trascorsi sotto la guida del suo presidente, Giulietto
Chiesa.

In questi due anni e passa http://www.megachip.info -di cui assumo oggi la
direzione- ha raccontato le battaglie di Megachip rivolgendo un'attenzione
particolare agli operatori dell'informazione, stimolandoli a trovare
soluzioni a uno stato di cose che rischia di far precipitare la categoria
in una condizione servile. Tuttavia, senza mai rinunciare a quello che
resta in ogni caso il compito primario di un giornale seppure online:
informare i lettori, aiutandoli a conoscere e a capire, fornendo così loro
gli strumenti per partecipare ed esercitare davvero il diritto di
cittadinanza.

E questo è l'impegno fondamentale che io prendo oggi con i soci, gli amici,
i lettori così come lo prendo con il presidente Chiesa che fino ai ieri ha
diretto questo giornale online, con la redazione e con la Giunta di
Megachip, che hanno avuto fiducia in me. In questo impegno c'è il rispetto
di un'identità culturale di cui la linea politica è soltanto una componente
e non la principale. Questa identità ci fa privilegiare l'interesse
pubblico, collettivo di tutti i cittadini, di quelli - tanto per restare
nel tema - che seguono la televisione o non la seguono, di quelli che
leggono i giornali e non li leggono. Sicuramente può apparire un'utopia, ma
la domanda di battersi per la democrazia nella comunicazione si è fatta
così pressante che vale la pena continuare ad impegnarsi, ad impegnarci.

Chi scrive ringrazia fin d'ora chi lo ha seguito e anche chi troverà il
tempo per criticarlo.

Vincenzo Maddaloni

direttore at megachip.info