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Bastaguerra: Catastrofe Pancevo
- Subject: Bastaguerra: Catastrofe Pancevo
- From: Elena Cavallone <elena.cavallone at unimi.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Mon, 22 Nov 2004 12:35:34 +0100
Ricevo e trsmetto perchè è giusto non dimenticare e conoscere l'involuzione delle situazioni , chiedo scusa ai milanesi che riceveranno due volte il messaggio. ciao Elena ________________________________________________________________________ Pancevo è una cittadina alla periferia di belgrado, sede del complesso petrolchimico piu grande della ex jugoslavia. balzo' agli onori delle cronache quando la nato lo bombardo', nel 1999, causando le premesse per una catastrofe ambientale e sanitaria a lungo periodo ben piu grave dell'uranio impoverito. il petrolchimico già inquinava prima della guerra. ai tempi del bombardamento diventò l'origine di una catastrofe di proporzioni imprevedibili. ma anche dopo ha ripreso a funzionare in condizioni di insicurezza allucinanti attraendo lavoratori che per sopravvivere oggi, nella miseria del dopoguerra, sono disposti a rischiare il cancro nel breve periodo con un elevatissimo grado di probabilità. dall'esterno pochi aiuti (tra quei pochi la Provincia di Ravenna che ha fornito le apparecchiature per il monitoraggio dell'aria). a livello locale qualche denuncia coraggiosa e tante omissioni, col terrore che la conoscenza dei rischi portasse alla chiusura di una delle poche occasioni di lavoro praticabili o al boycottaggio di un'agricoltura contaminata.da questo cocktail micidiale, sul finire dell'estate, è emersa una situazione insostenibile. il cancro e le intossicazioni sono li' e ora a ricordarci azioni efferate di cui (per usare le parole di tom benetollo, testimone di quei bombardamenti)''dobbiamo, come italiani, vergognarci e chiedere scusa''. alberto. _______________________________________________________________________ dall'archivio documentaristico di Zivkica Nedanovska due documenti, uno sull'aria e uno sui casi di cancro. Come si vive in una città in cui i cittadini possono solo sognare l'aria pulita giornale 'Glas Javnosti' di Belgrado/ autore Milos Obradovic SITO INTERNET: www.ekoforum.org.yu/ DATA:29.08.2004. Negli ultimi giorni il cielo di Pancevo era coperto così tanto di nebbia e di fumo che i cittadini di Pancevo erano lasciati alla mercè del vento senza di che, dicono loro, non avrebbero potuto respirare. Dai fumaioli di tre grandi fabbriche della zona industriale, uscivano i gas dai colori e odori più diversi e nell'aria di Pancevo vi era una quantità enorme di sostanze tossiche, soprattutto benzene e toluene che non si dovrebbero trovare affatto nell'aria. Alla presenza dell'ammoniaca i cittadini sono già "abituati", è una cosa già diventata consueta, dicono loro.Tutte le cifre e i termini tecnici degli elementi chimici presenti nell'aria di Pancevo hanno poca importanza per le persone che sono costrette a respirare l'aria inquinata ogni giorno. Loro sanno solo che quando non c'è il vento, devono scappare in casa e chiudere le finestre. Non si può dire che non diano retta all'ex ministra dell'ambiente A.Mihajlova che in un' intervista, alla domanda del giornalista su cosa avrebbe consigliato ai cittadini delle città molto inquinate, ha risposto:"Loro vivono in quel modo da molti decenni, devono seguire gli indicatori dell'inquinamento di quel giorno e proteggersi chiudendo le finestre". I cittadini dicono che fuori si può stare solo con le maschere antigas. Quando comincia a soffiare il vento, i cittadini di Vojlovica (il quartiere accerchiato da tre fabbriche chimiche) possono tirare il respiro. Allora i gas velenosi vanno nelle altre parti di Pancevo o oltrepassano il Danubio ed arrivano fino al quartiere belgradese Karaburma. Il peggio è che lì, a Vojlovica, abitano molti contadini che si occupano dell'agricoltura e vivono della terra. Con tutti i veleni che cadono sulla lora terra, si pone la questione di chi mangerà i loro prodotti quando li vorranno vendere. "E'una catastrofe, quando comincia a sentirsi il gas giallo, subito chiudiamo le finestre perchè non entri il puzzo in casa. Qui non si deve vivere, guardate come muore la gente, non solo i vecchi ma tanti giovani e bambini. Solo che qui la gente non ha i soldi per trasferisi in un altro posto."-dice Janko Futo, l'abitante di questo quartiere avvelenato."Non si sa cosa sia peggio, quando il fumo giallo comincia a pizzicare agli occhi o quando comincia si comincia a percepire quel bianco che sa di uova guaste. O quando cade la rugiada e fa scendere l'ammoniaca sui campi che brucia tutto. Qui vivono quasi tutte le popolazioni locali e i giovani che lavorano in una delle fabbriche chimiche. Non hanno dove andare"-dice Andrija Berecka di Vojlovica. "Qualche volta voglio morire da quanto puzza. Il peggio lo viviamo durante la notte. Forse la pressione atmosferica è più bassa e l'aria inquinata scende e soffoca tutti qui a Vojlovica. Vi dico sinceramente, era meglio quando ci bombardavano, allora le fabbriche non lavoravano e non puzzava niente, ecco fino a quale punto siamo arrivati. Scherzi a parte, quando comincia a soffiare la nostra buona "kosava"ci sentiamo sollevati perchè il puzzo va altrove"-dice Paja Beracka, pensionato di Vojlovica."Questo non è da ieri o da diecigiorni. Noi viviamo in questo modo già da oltre vent'anni. Siamo già abituati alle esplosioni e così, quando qualcosa esplode nelle fabbriche vicine, non non ce ne accorgiamo più. Qualche volta lì vediamo il fuoco. Gli operai lo spengono e così via, non cambia niente. Mi state dicendo che siete giornalisti. Lo scrivere e i giornali non ci sono di grande aiuto. E'difficile che qualcuno ci aiuti. Questa situazione dura da quando sono state costruite le fabbriche fino a oggi. Non credo che adesso cambi qualcosa"dice rassegnato questo vecchio abitante di Vojlovica. Non è bene vivere a Pancevo, come dicono gli stessi abitanti di Pancevo. Però non possono o non vogliono fuggire tutti. Perciò è importante che le autorità locali in collaborazione con i responsabili delle tre fabbriche chimiche riducano l'inquinamento al livello più basso. Per la gente che vive a Pancevo, soprattutto nei quartieri più vicini alle fabbriche, non ha nessuna importanza se si tratti del fattore umano o della tecnologia arretrata. Non ha importanza neanchè come il problema si risolverà. Per loro è importante solo che possano respirare normalmente senza la paura per cosa possano respirare. Dieci diagnosi di cancro solo in un giorno a Pancevo giornale"Blic' di Belgrado/ autori M.Gligoric, M.Ivanovic. SITO INTERNET: www.ekoforum.org.yu/ DATA:28.08.2004. La dottoressa Sonja Vjetrov, capo del Reparto oncologico nella Casa della salute a Pancevo, ha effettuato recentemente dieci nuove diagnosi di cancro in dieci nuovi pazienti solo in un giorno. Secondo le sue parole, "non è affatto strano perchè il numero degli ammalati di cancro a Pancevo sta crescendo sempre di più ,di anno in anno. Al primo posto si trova il carcinoma alla mammella, dopodichè viene subito il carcinoma degli organi respiratori. La situazione è allarmante e non c'è tempo da perdere. In questi giorni sento i responsabili della zona industriale che dicono che filtri e impianti per la ripulitura dell'aria sono molto costosi e che non ci sono soldi per la loro installazione. Però, sono del parere che ci sia qualcosa molto più costoso e cioè la vita umana"-aggiunge la dottoressa Vjetrov. I dati che raccoglie e evidenzia l'Istituto comunale per la protezione della salute confermano la gravità e la complessità della situazione sanitaria a Pancevo. Seconde le parole della dottoressa, capo del reparto di medicina sociale, si sta notando l'aumento degli ammalati per malattie respiratorie. In particolare sono colpiti i bambini in età prescolastica fino a sette anni. I piccoli abitanti di Pancevo sono più esposti a queste malattie che i loro coetanei in altre parti della Serbia. Inoltre, si sta notando un aumento notevole delle gravidanze problematiche e di bambini che nascono con deformazioni. Per adesso ciò è inspiegabile e non se ne può individuare con la certezza la causa. "Se gli abitanti di Pancevo rimarranno ancora esposti alle concentrazioni elevate di benzene cancerogeno, ci si potrebbero aspettare, a livello annuale, cento casi di una forma rara di leucemia dei bambini"-questa la prognosi terribile annunciata al giornale "Blic" dal dottor Martin Judzin di Chicago che studia già da vent'anni l'influsso del benzene sulla salute umana. Il giornale"Blic" si è rivolto a questo esperta americano dopo il tentativo non riuscito di avere la risposta dai tossicologi serbi. Infatti, questi ultimi avevano rifiutato di commentare i dati secondo quali, nella zona industriale di Pancevo, si emetteva benzene con una concentrazione che arrivava a 150 microgrammi al metro cubo. Tutti gli esperti stranieri contattati hanno chiesto ai giornalisti di"Blic"di verificare se davvero si trattava di 150 microgrammi o di uno sbaglio. Se il dato è vero, dicono loro, e nessuno non intraprende niente, allora si tratta di un crimine orribile. L'esperto americano spiega che è stato dimostrato scientificamente che se c'è la concentrazione di uno solo microgrammo al metro cubo nell'aria, su centomila abitanti uno si ammalerà di leucemia. Se la concentrazione è di 10 microgrammi al metro cubo, su diecimila di persone, si ammalerà una persona e quando si avesse una concentrazione di 100 microgrammi al metro cubo, su mille abitanti, uno sicuramente si ammalerà di leucemia-dice il dottor Judzin. Però, la concentrazione del benzene a Pancevo era 150 microgrammi al metro cubo.
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