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Barnard e Chomsky su elezioni USA
- Subject: Barnard e Chomsky su elezioni USA
- From: Barnard <dpbarnard at libero.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Mon, 15 Nov 2004 21:24:36 +0100
Cari amici, sono Paolo Barnard (ex Report.. allontanato da Report) e vi scrivo questo contributo sulle elezioni USA. Si tratta di uno scambio di battute fra me e Noam Chomsky, che ritengo contenga punti salienti di riflessione. Prima di tutto eccovi lo scambio, in originale con traduzioni. DA BARNARD A CHOMSKY
Date: Thu, 4 Nov 2004 03:42:52 +0100 To: Noam Chomsky <chomsky at mit.edu> From: Barnard <dpbarnard at libero.it> Subject: from Paolo Barnard Cc: Bcc: X-Attachments: Dear Chomsky, This is reporter Paolo Barnard, with RAI TV in Rome, and author of the film "The Other Terrorism", which saw your invaluable contribution. I can just imagine how you must feel. However one cannot fail to see the following two points: 1) four years of unprecedented civic activism, mass demonstrations, films, books, leaks, scandals, you name it.. in other words a continuous barrage of blows against the Bush administration, have come to this! In my publication "For A Better World" (which you read) I had argued that the "Movement" must urgently rethink its entire strategy to achieve real change, from top to bottom, and I had suggested four steps. Lacking this, I had foreseen little or no achievement,and inevitable defeat. Sadly, I was proven right. 2) we now have undisputable evidence that most voters pick their candidate according to a sort of preconceived psychological attachment to him/her, and not according to his/her factual record, as Bush's case eloquently shows. This has profound implications in the way we must fight on, and on how we should now reformulate our ways to generate consensus on liberal ideals. I wish you all the best. Hope we stay in touch. Paolo Barnard
RAITV, Rome Caro Chomsky, sono Paolo Barnard della RAI di Roma, autore del servizio "L'altro terrorismo" che ha visto la sua inestimabile partecipazione. Mi posso immaginare come lei si senta in questo momento. Tuttavia non possiamo mancare di vedere i due punti che seguono: 1) Quattro anni di attivismo civile senza precedenti, di dimostrazioni di massa, di film, di libri, di soffiate e scandali, e altro.. in altre parole un fuoco di sbarramento continuo contro l'amministrazione Bush hanno prodotto questo! (la vittoria di Bush) Nel mio documento "Per un Mondo Migliore" (che lei ha letto) io argomentavo che il Movimento deve urgentemente riformulare tutta la sua strategia per ottenere un cambiamento reale, da cima a fondo, e suggerivo quattro mosse. Senza di queste, avevo previsto pochi o nulli risultati, e un'inevitabile sconfitta. Tristemente, avevo ragione. 2) Abbiamo ora le prove indiscutibili che la maggioranza dei votanti sceglie il suo candidato a seconda di una specie di attaccamento psicologico preconcetto ad esso/essa, e non a seconda di ciò che esso/essa hanno dimostrato nei fatti, come dimostra eloquentemente la vittoria di Bush. Questo ha implicazioni profonde nel modo in cui dovremmo continuare a combattere e sul modo in cui dovremmo riformulare le nostre strategie per generare consenso sugli ideali di sinistra. Barnard DA CHOMSKY A BARNARD X-Sender: chomsky2 at po9.mit.edu (Unverified) Date: Thu, 04 Nov 2004 20:19:47 -0500 To: Barnard <dpbarnard at libero.it> (by way of Noam Chomsky <chomsky at mit.edu>) From: Noam Chomsky <chomsky at mit.edu> Subject: Re: from Paolo Barnard I don't quite agree with your interpretation. Rather, I think what happened, which tells us very little, is a triumph of the elite attack on democracy, very powerful in the US, a step behind in most of Europe. So many letters about this that I had to write a form response, below. Noam ---------------------------------- Such a deluge of letters about this I'm reduced to a form response. First, the basic facts. The population voted about 31% for Bush, 29% for Kerry. A few percent shift in vote would have meant that Kerry won, telling us nothing significant about the electorate, or the general situation. Furthermore, issues of substance were as usual kept out of the campaign. About 10% of voters say their choice is based on candidate's ""agendas/ideas/platforms/goals." The main issue was qualities, leadership, personality, etc. Furthermore, careful public opinion studies, scarcely reported, reveal that majority opinions on major issues do not even enter the political arena: both parties reject them as "too far to the left" (what is "center" in other industrial societies). For Bush voters, polls show that the main concerns were terrorism and "values"; for Kerry voters, economy, health care, etc. From that we learn only what we already knew: the campaigns were designed to project an image of caring about terrorism/values (Bush) or economy/heath care (Kerry). But these results tell us very little about whether voters approved of -- or even knew much about -- the agenda/ideas/platforms/goals of the candidates on these issues. To answer that, further inquiry is needed, and it shows that the majority of the population disapprove of the methods used by Bush on terrorism, prefer a health care program that does not enter the agenda of either party, etc. What would the results have been if the parties, either of them, had been willing to articulate people's concerns, even on the issues they pick as most important? We can only speculate about that, but we do know that it did not happen. As for what to do next -- same as if there had been a slight shift in voting and the election had come out the other way. Non sono d'accordo con la sua interpretazione. Piuttosto, penso che quello che è accaduto, che ci dice peraltro molto poco, è il trionfo dell'attacco che le elites hanno portato alla democrazia, molto potente negli USA, ancora un passo indietro nella maggior parte d'Europa. Ho ricevuto così tante lettere su questo argomento, che mi sono trovato costretto a scrivere una risposta collettiva. Noam ____________________________________ Prima cosa i fatti. La popolazione ha votato al 31% per Bush e al 29% per Kerry. Uno spostamento di pochi punti in percentuale nel voto avrebbe sginificato la vittoria di Kerry, e questo non ci dice nulla di significativo sull'elettorato o la situazione in generale. Inoltre, le questioni più sostanziali sono state tenute come al solito fuori dalla campagna elettorale. Circa il 10% dei votanti sostiene che la sua scelta si basa sulla piattaforma/idee/programma del candidato. Il tema principale era la qualità, la leadership, la personalità, ecc. Inoltre, studi attenti dell'opinione pubblica, scarsamente pubblicizzati, rivelano che le opinioni della maggioranza sui temi più importanti non compaiono neppure nella discussione politica: entrambi i partiti le hanno rifiutate come "troppo di sinistra" (quello che è il "centro" in altre società industrializzate). I sondaggi dimostrano che per gli elettori di Bush le preoccupazioni principali erano il terrorismo e i valori; per gli elettori di Kerry erano l'economia, l'assistenza sanitaria, ecc. Da ciò impariamo solamente quello che già sapevamo: le campagne elettorali erano state progettate per proiettare una immagine di preoccupazione sul terrorismo/valori (Bush) o sull'economia/assistenza sanitaria (Kerry). Ma questi risultati ci dicono molto poco su quanto gli elettori approvassero, o persino conoscessero, la piattaforma/idee/programma dei candidati su tali questioni. Per rispondere a questo, occorre un'ulteriore indagine, e questo dimostra che la maggioranza della popolazione non approva i metodi usati da Bush contro il terrorismo, e preferisce un programma di assistenza sanitaria che non è compreso nei programmi di nessuno dei due partiti, ecc. Che cosa sarebbero stati i risultati se i due partiti fossero stati disposti ad articolare le preoccupazioni della gente? Anche solo sulle questioni che essi ritengono più importanti? Possiamo solamente fare delle ipotesi su questo ma sappiamo per certo che non è accaduto. Per quello che riguarda che cosa fare ora... le stesse cose da fare se ci fosse stato un leggero spostamento nel voto e l'elezione fosse andata in altro modo. * * * * Lascio a ciascuno di voi le riflessioni del caso, ma aggiungo solamente una mia considerazione. Trovo inspiegabile che una mente brillante come quella di Chomsky scelga, nella sua analisi, di bypassare il fatto più clamoroso di queste elezioni, che, ribadisco, è il fallimento sconcertante di quattro anni del più capillare sforzo pubblico contro le destre che il mondo moderno abbia forse mai visto. Dobbiamo ripensarci radicalmente, nei metodi di partecipazione civile, pena l'irrilevanza completa. Le mie proposte per questo sono contenute in "Per Un Mondo Migliore". Sono a vostra diposizione. Grazie, Barnard --
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