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Comunicato Indy Media
- Subject: Comunicato Indy Media
- From: f.cortiana at senato.it
- Date: Mon, 11 Oct 2004 17:18:55 +0200
Gentilissima/o, Le invio un comunicato e l'interrogazione sulla vicenda di Indy Media. Cordiali Saluti Fiorello Cortiana SENATO DELLA REPUBBLICA ___.___ COMUNICATO STAMPA Internet, Cortiana:"E' così semplice zittire l'informazione?" "Sono molto preoccupato da quanto è avvenuto in questi giorni rispetto alla rete di informazione mondiale rappresentato da IndyMedia: non mi riferisco solo alla questione della libertà dell'informazione, che come osservato da Serventi Longhi è messa sotto censura da questo atto, ma da due questioni più profonde: da un lato perché si continua, rispetto all'informazione sul web, a non capire gli strumenti di cui si parla: se su un quotidiano fosse pubblicata una notizia illecita, cosa succede? Forse si sequestrano tutti i numeri pubblicati negli ultimi quattro anni, le rotative, la carta e i computer della redazione? Perché - ed è tutto da dimostrare che ci fossero contenuti illeciti - con IndyMedia è successo proprio questo: alcuni sostengono che la causa del sequestro siano le indagini di Bologna su Nassyria e il vilipendio alla nazione, altri le foto di alcuni poliziotti svizzeri; ma questo giustifica forse il sequestro di quattro anni di lavoro di 21 Paesi diversi? Mi sembra assurdo". Afferma il sen. Cortiana, presidente dell'Intergruppo Bicamerale per l'Innovazione Tecnologica. "Spero che il Ministro Stanca sia consapevole della complessità di Internet: è sbagliato dichiarare che il web non è una zona franca, se si usa un cannone per sparare contro una mosca. E mi sembra grave che alcuni esponenti di AN già da mesi rivendicassero il sequestro come una misura necessaria, in barba alla libertà d'espressione e d'informazione. Il Governo deve assolutamente e celermente fare luce su questa vicenda, altrimenti impossibile affermare serenamente che la libertà d'informazione è garantita nei tre Paesi coinvolti. Tanto più visto che i materiali sequestrati contengono filmati su Genova." Conclude il sen. Cortiana Roma 11/10/2004 3.38 Ufficio Stampa Sen. Fiorello Cortiana Tel 06 67064104 Fax 06 67063487 SENATO DELLA REPUBBLICA ___.___ Interrogazione urgente a risposta orale al Ministro per l'Innovazione Tecnologica e al Ministro della Giustizia Premesso che: · Giovedì 7 Ottobre 2004, alle 18 circa, l'Fbi si è presentata presso la sede statunitense e quella inglese di Rackspace, l'azienda presso la quale risiedono i server che ospitano molti siti locali di Indymedia, fra cui Italy.indymedia.org. Gli agenti hanno richiesto il sequestro delle due macchine ed hanno preteso la consegna dei dischi, portandoseli quindi via. · Attualmente non risultano, neppure agli operatori di IndyMedia informazioni ulteriori, nemmeno sui motivi che hanno portato a questa operazione. · Rackspace e' uno dei providers che ospitano il web di Indymedia con uffici negli Stati Uniti e a Londra. Rackspace ha acconsentito, senza prima renderlo noto a Indymedia, e ha consegnato i server di Indymedia nel Regno Unito. · Non e' chiaro come e perchè un server che e' fuori dalla giuridisdizione statunitense possa essere sequestrato dalle autorità degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, sempre a Rackspace, un secondo server e' stato disconnesso: si tratta di un server che ospita, tra l'altro, trasmissioni live di diverse stazioni radio, BLAG (linux distro). Negli ultimi mesi il governo federale degli Stati Uniti ha condotto numerosi attacchi ai danni di vari Indymedia nel mondo. In agosto i servizi segreti hanno cercato di interrompere il NYC IMC prima della convention repubblicana provando a sequestrare i logs da un provider internet negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Il mese scorso la Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) ha chiuso numerose radio comunitarie in tutti gli Stati Uniti. Due settimane fa l' FBI ha chiesto che Indymedia rimuovesse un messaggio su Nantes IMC che conteneva delle foto di alcuni agenti della polizia svizzera sotto copertura. · Indymedia ed altre organizzazioni di media indipendenti hanno recentemente vinto importanti cause, come ad esempio contro la Diebold (compagnia che fornisce sistemi di votazione elettronica, coinvolta nei conteggi scandalo delle ultime elezioni USA) e contro il "Patriot Act" (una legge che consente all'FBI in nome della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo di monitorare sistematicamente, senza richiedere l'autorizzazione della magistratura, la corrispondenza ordinaria ed elettronica, la navigazione sul Web, e perquisire le case dei cittadini americani e non, negli Usa e all'estero). rilevato che: · L'ordine di sequestro del server di Indymedia sarebbe partito dall'Italia, come precisato da un agente dell'Fbi, Joe Parris, il quale spiega che "l'Italia insieme alla Svizzera ha chiesto l'intervento della Giustizia americana" e ha aggiunto che l'iniziativa del ministero della Giustizia americana non e' stata altro che "un aderire agli obblighi legali contenuti nei nostri trattati di assistenza reciproca". · Sul server sequestrato a Rackspace, la società che mette in rete Indymedia, erano contenute tutte le informazioni relative al caso di Genova e il sequestro ha attualmente disabilitato i siti IndyMedia di Amazzonia, Uruguay, Andorra, Polonia, West Massachusetts, Nizza, Nantes, Lilles, Marsiglia (vale a dire tutta IndyMedia Francia) Euskal Herria (Paesi Baschi), Liegi, Antwerpen (vale a dire tutto il Belgio), Belgrado, Portogallo, Praga, Galizia, Italia, Brasile, Regno Unito e per finire Germania. · La Rackspace, parlando con volontari di Indymedia, ha dichiarato di «non poter fornire ad Indymedia alcuna informazione riguardante questo ordine di sequestro». Evidenziato che: · Indymedia è il simbolo della comunicazione indipendente, nata a Seattle nel novembre del 1999 e che uno dei pilastri della democrazia è la circolazione delle informazioni anche tramite il world wide web. Dentro questo strumento si è generata "la seconda superpotenza mondiale", come ebbe a dire il New York Times, e questo atto oscuro rischia di mettere la liberta' della rete sotto controllo. Questo risulta per noi italiani e per noi europei, con riferimento alle liberta' costituzionali che abbiamo e che ci stiamo dando come europei, inaccettabile. chiedo alle S.V.: · Se il sequestro in oggetto non risulti lesivo del diritto costituzionalmente garantito della libertà d'informazione; · Se risulti ai Ministri interrogati come veritiero un coinvolgimento dell'Italia nella richiesta iniziale di sequestro, e nel caso da quale Istituzione essa sia partita e a che titolo, anche in considerazione che il sequestro ha avuto effetti su siti non italiani, ma del resto d'Europa, e questo risulta i9n contrasto con la legislazione corrente, nonché in contraddizione sulle politiche nazionali di internet governance; · Se i Ministri intendano chiarire il ruolo del nostro paese nella vicenda che ha portato alla chiusura del server inglese della rete di Indymedia, nel rispetto dell'autonomia delle Istituzioni, ma garanti della trasparenza necessaria in caso come il presente, che intacca fortemente la libertà dell'informazione, anche in considerazione dell'effetto su testate di informazione in tutta Europa e America che ha avuto la richiesta italiana di oscuramento del sito; · di attivarsi a consentire nel più breve tempo possibile per garantire sia la riapertura del server che la tutela dei diritti di comunicazione sulla rete, visto che, qualora vi fosse (ed è tutto da dimostrare) materiale illecito, di questo sarebbe responsabile l'autore e quasto non potrebbe mettere in discussione l'accessibilità della stragrande maggioranza del materiale ovviamente lecito. · Per quali motivi questa violazione della libertà di pensiero e di espressione arriva proprio mentre è ancora aperta la conferenza mondiale sulla società dell'informazione promossa dall'Onu, a Ginevra nel 2003, e che si concluderà a Tunisi nel 2005, rispetto alla quale già si sono avute forti interferenze rispetto ai media, e come queseto eventi rischi di modificare gli sforzi diplomatici in corso sulla difficile questione dell'Internet governance. Roma, 9 ottobre 2004 Il Senatore Fiorello Cortiana
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