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festeggiare l'annivesrario di un massacro
- Subject: festeggiare l'annivesrario di un massacro
- From: "norma" <norma.b at libero.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Fri, 08 Oct 2004 12:55:45 +0100
Agli organi di informazione con preghiera di pubblicazione e diffusione Durante le manifestazioni "ufficiali" del 12 ottobre, in particolare durante quella che si svolgerà di fornte alla (presunta "casa) di Colombo" alcuni gruppi genovesi distribuiranno il volantino che incolliamo di seguito. Siamo in attesa di ulteriori adesioni all'iniziativa Info:Norma Bertullacelli 010 5740871 347 3204042 Edda Cicogna 010 3770260 Sergio Tedeschi 010 460483 NON POSSIAMO FESTEGGIARE L'ANNIVERSARIO DI UN MASSACRO VORREMMO FESTEGGIARE L'INCONTRO FRA LE CULTURE 12 OTTOBRE Dall'Anno della cultura ci sono venute non poche delusioni, ma l'annuncio di celebrazioni per ricordare il viaggio che ha dato inizio alla conquista delle Americhe provoca non delusione, ma indignazione. In un momento storico in cui sempre più chiara e documentata risulta la realtà di quella che è stata la conquista del continente americano: realtà di aggressione, di sfruttamento, di genocidi, si organizzano in forma ufficiale celebrazioni da svolgersi a Genova nella ricorrenza del 12 ottobre, giorno dell'arrivo di C.Colombo al continente fino ad allora sconosciuto agli europei. Si ha un bel distinguere il "genio del navigatore" (che tra l'altro credeva di essere approdato alle Indie) dalla barbarie della soldatesca spagnola: nelle differenze di approccio e di comportamento c'è lo stesso comune sfondo di presuntuosa prepotenza, che permette a Colombo di tornare in Spagna con il veliero carico, assieme ad oggetti preziosi, di un gruppo di indios, strappati alla loro terra, alla loro vita per essere offerti alla regina di Spagna quali oggetti esotici. Un gesto che nella sua apparente superficialità appare simbolo delle infinite violenze subite dagli abitanti delle terre americane ad opera dei conquistatori, e dello stato di dipendenza cui, con la loro politica attuale, i potenti della terra vogliono condannare i paesi dell'America latina. E fu lo stesso Colombo, durante il suo secondo viaggio, a spedire in Spagna un carico di 550 indios tainos, da vendere come schiavi, chiedendo come compenso un ottavo della somma ricavata. Se si vogliono ricordare di Colombo le qualità di navigatore esperto ed audace, si scelgano altri modi ed altre ricorrenze: il vero modo di celebrare il 12 ottobre dovrebbe essere quello di un esame critico e autocritico dei rapporti che tra il 1492 ed oggi sono intercorsi tra l'Europa e l'America Latina, per avviare un strada di segno completamente opposto. A questo impegno culturale avremmo voluto assistere il 12 ottobre 2004, anno della cultura a Genova. Ed è assolutamente inopportuno parlare del 12 ottobre come "giornata di incontro tra culture differenti":Nel paese della legge Bossi Fini, dei lager per migranti (meglio conosciuti come "centri di accoglienza temporanea"), dei ponti aerei carichi di persone ammanettate per essere rimpatriate con un ponte aereo condannato persino dalle Nazioni Unite, non si può parlare di incontro ma , ancora una volta, di chiusura, aggressività e sfruttamento. CENTRO LIGURE DI DOCUMENTAZIONE PER LA PACE GRUPPO TRANSCULTURA DONNA GENOVA LEGAMBIENTE LIGURIA RETE CONTRO G8 PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI
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