Feltri e Gaber



Sul finto anarchico Feltri

Lo ammetto, leggere o ascoltare Vittorio Feltri non è uno dei miei passatempi preferiti, né lo annovero tra le terapie sgradevoli ma necessarie per curare qualche brutta malattia. D'altra parte "Libero" è un giornale la cui funzione primaria non è la lettura, quindi non mi capita mai fra le mani. Feltri deride Simona Pari e Simona Torretta? Se la prende con i pacifisti? Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario. Se c'è chi ammazza le persone oneste, chi spara sulla folla, chi ruba ai poveri, chi assale i tifosi avversari, chi sparge le mine per strada, chi inneggia alla morte del nemico... perché dovrebbe mancare chi dileggia o insulta gli operatori di pace? Andiamo a rileggerci cosa fu scritto contro Gandhi, Martin Luther King, Romero, Capitini, La Pira, Balducci, ecc. ecc.... Feltri in fondo mi fa un po' pena, deve far di tutto per farsi sentire, per sentirsi considerato un po' più delle persone normali, soprattutto se si tratta di pacifisti. Egli ha capito come gira il mondo (che ovviamente senza pacifisti sarebbe un posto migliore), e lo spiega senza mezzi termini, anzi, con un po' di livore aggiunto: sembra pari pari il personaggio che Giorgio Gaber ha descritto magistralmente in "L'anarchico" ( Sono un demonio io, una belva umana, altro che anarchico. Sono dotato di una tale dose di cattiveria da affossare tutte le guerre del mondo...). Potremmo chiederci se tanto astio è naturale, coltivato negli anni, recitato in ossequio a un copione scritto da altri... ma in fondo non è importante. Certo, ci rimette la dignità del giornalismo e di Feltri... e di questo dobbiamo provare amarezza, insieme allo spreco di carta e inchiostro. Speriamo che un giorno, magari dopo un capitombolo dalla sua poltrona (a qualcuno servì cadere da cavallo, ma non esageriamo), possa riflettere, farsi un viaggetto alla Comasina o a Centocelle, e scoprire che il mondo è un po' diverso da come se lo immagina. Fino a quel giorno, leggiamo veri giornali.

Gabriele De Veris, Perugia