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Contro la guerra e il terrorismo, per le compagne sequestrate
- Subject: Contro la guerra e il terrorismo, per le compagne sequestrate
- From: "Giano. Pace Ambiente Problemi globali" <redazionegiano at fastwebnet.it>
- Date: Fri, 10 Sep 2004 18:22:06 +0200
Contro la guerra e il terrorismo, per le compagne sequestrate È in corso una guerra inventata, e già dichiarata da Bush conclusa e vinta, ma che nei fatti viene seguita da un dopoguerra più aspro della guerra stessa. Ci sono stati lutti innumerevoli e spaventose distruzioni. C'è un'occupazione militare che suscita una legittima resistenza. Ci sono frange di puro terrorismo, di stragi e di rapimenti, che sono inaccettabili. La storia pura non esiste, e sempre i movimenti autentici sono accompagnati da fenomeni ibridi, l'eroismo da degenerazioni criminali, la moralità della lotta di liberazione viene spesso attraversata da ideologie, personaggi, calcoli vili che le sono estranei. Il danno è tale da far pensare a iniziative spurie, a diversivi, a trame occulte dell'altra parte, proprio quella che ha inventato la guerra e che sta trascinando nel baratro una regione del mondo socialmente strutturata e dotate di un grande deposito di civiltà. Il problema originario è dunque quello della guerra e delle sue radici; far finire la "guerra infinita" è il compito prioritario dei movimenti e delle forze politiche alternative. Le due pacifiste che sono state sequestrate - Simona Pari e Simona Torretta - sapevano tutto ciò; e lo sapeva e lo sa "Un ponte per.", che proprio nella guerra del primo Bush e nell'atroce embargo che la seguì ha avuto la sua origine e la sua ragion d'essere. Solidali con "Un ponte per .", non possiamo che essere vicini alle due compagne e agli altri rapiti nella durissima prova che stanno vivendo. Ma - si dice - quello che sta avvenendo intorno al rapimento è "qualcosa di nuovo" (Bertinotti), che si verifica "finalmente" (Berlusconi) a prò non si sa bene di chi e di che cosa. Una vice-ministro dell'era craxiana è partita subito per un tour nel mondo arabo "moderato"; il ministro per la difesa ha rilasciato motti guerrieri; gli americani bombardano, massacrano rabbiosamente donne e bambini perché sanno che questa guerra l'hanno già virtualmente persa. È questo il "nuovo"? Il "qualcosa di nuovo" è in realtà costituito da una riunione a Palazzo Chigi, dove tra mille se, ma, distinguo la cosiddetta opposizione è andata "finalmente" nella tana del Gran Ribaldo, che ha tirato fuori il suo lifting di gala; ma dal punto di vista di una sinistra appena coerente la riunione risponde ad una strategia suicida, ed è controproducente per la sorte dei rapiti, dal momento che le scelte di Berlusconi l'hanno messo nella posizione di un nemico della libertà e della democrazia irachene. Ma - dicono gli ex di turno - si tratta di altra cosa, e sarebbe "fuorviante" mettere insieme la questione della guerra e i rapimenti che hanno colpito il pacifismo; e non è "unità nazionale", ma "priorità umanitaria". Mettiamo da parte la guerra e il ritiro delle truppe; ora è la vita delle "due Simone" che ci interessa. Così nascono le grandi svolte. Con la differenza che tutto sa di vecchio, di déjà vu, di rancido; e che la grande svolta resta quella di chi chiede la fine della guerra e il ritiro delle truppe; di chi, ragionando sul futuro che ci attende e su quello da costruire, scende ancora una volta in piazza. Perché l'unica via da percorrere è la lotta di massa per un mondo nuovo. Anche Simona Pari e Simona Torretta hanno ragionato sul futuro, e per questo erano là a dare una mano per sanare i traumi della guerra. Essere degni/e di loro è quanto ci sentiamo di fare, di predicare, di manifestare; contro tutti i "finalmente" e i "qualcosa di nuovo" è questo, ora, la nostra priorità. Supplemento al n.47 di "Giano", Roma, 10 settembre 2004 ------------------------------------------------------------- Giano. Pace ambiente problemi globali Rivista quadrimestrale interdisciplinare via Fregene, 10, 00183 Roma Tel-fax 06/70491513 e-mail: redazionegiano at fastwebnet.it pagina web: http://www.odradek.it/giano
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