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Un ricordo di Salvatore "Mustaki'" Gigante
- Subject: Un ricordo di Salvatore "Mustaki'" Gigante
- From: giuseppe febbraro <giusfebbit at yahoo.it>(by way of Carlo Gubitosa <carlo.gubitosa at tiscali.it>)
- Date: Thu, 02 Sep 2004 20:38:00 +0100
Della morte di Salvatore Gigante, Mustaki', ho saputo ieri leggendo la posta del Manifesto: compagni esuli di Taranto ne facevano un bell'elogio funebre. Poi ho fatto un giro su Internet per raccogliere qualche altra notizia ma non ho trovato molto. Un bel commento (bello) su Indymedia ripreso da qualche portale, poco altro. Non ho letto i quotidiani della provincia, del resto quasi nessuno ha un'edizione on line. Pero' penso in citta' se ne parli e mi va di immaginare questi funerali in San Cataldo come una cosa a meta' tra il rito politico, laico, picaresco e quello religioso, popolaresco, "da citta' vecchia". Di Mustaki' voglio brevemente dare il mio personale contributo al ricordo. Si era agli inizi del 1989, per le vie della citta' sfilavano le manifestazioni contro l'arrivo in porto della nave Deep Sea Carrier carica di scorie radioattive. Studenti in sciopero, un po' di operai e il solito blocco costituito da ex lottacontinua, ex potop, ecc. Tra questi, Salvatore. Che, non ricordo bene il motivo ufficiale, a un certo punto viene caricato, in piazza, su un cellulare e di li' portato in questura. Fermo per una notte. Si decide di andare, il sabato mattina successivo, a fare una grande dimostrazione in via Anfiteatro per chiederne la liberazione. Un capofila dell'epoca, e di oggi, raduno' la gioventu', si prevedeva infatti una cosa di massa. Quel sabato mattina, con un'ora di ritardo rispetto all'appuntamento, davanti alla Questura c'eravamo solo io e il capofila. Salvatore era libero da diverse ore e dormiva tranquillamente a casa sua... Mustaki' lo conoscevamo da tempo perche' aveva aperto un'osteria in via Massari, ci andavamo a mangiare involtini e bere vino. Era l'ultima tappa di un nostro piccolo giro del centro che comprendeva la pizzeria "Il mago" di via Mazzini, 1500 lire una margherita, la cantina "Vini" da Ennio, un isolato dopo, che aveva vino sfuso e della spuma stomachevole ancora oggi al solo ricordo. E, appunto, Mustaki'. Ci andavamo con le chitarre, una boheme di provincia, da adolescenti, la nostra difesa dal conformismo anni '80. A suo modo, magica. Poi il locale ha chiuso, lui non l'ho piu' visto per diverso tempo. Un gigante di nome e di fatto. "Popolare", un po' matto, una presenza rassicurante. Ciao Salvatore, non ci saranno piu' bevute in via Massari, ne' poesie da leggere al centro del locale. Giuseppe Febbraro, Reggio Emilia
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