[comunicati_lilliput] WTO - Ginevra, la prova di forza dei paesi più ricchi



Comunicato Stampa Rete Lilliput - Tradewatch -  http://tradewatch.splinder.it
Osservatorio sul commercio internazionale e il Wto promosso da:
Rete Lilliput, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Mani Tese,
ROBA dell'Altro Mondo

WTO - Ginevra, la prova di forza dei paesi più ricchi
10-16 aprile 2005: settimana di mobilitazione globale per un commercio
giusto in vista di Hong Kong

Una vera ministeriale, mascherata da Consiglio Generale. Nella proverbiale
riservatezza della sede di Ginevra, con le Ong messe fuori dalla porta,
senza l'attenzione dei mass media che ha caratterizzato eventi come Seattle
e Cancun, una trentina di ministri dei Paesi più potenti che aderiscono
alla Wto hanno fatto il "colpo grosso": rilanciare l'Agenda di Doha e dare
nuovo impulso al processo di liberalizzazione del mercato dei prodotti
industriali e dei servizi, difendendo il più possibile i propri privilegi
nel settore agricolo.
Questa anomala ministeriale si è svolta secondo le vecchie abitudini: i
negoziati sono stati condotti per una settimana, in maniera informale, dal
cosiddetto "non gruppo dei cinque": USA, UE, India, Brasile ed Australia.
Solo il venerdì mattina, all'ultimo momento, tutte le delegazioni hanno
ricevuto il frutto del lavoro della task force: proprio quello che i Paesi
in via di sviluppo avevano chiesto il 23 luglio, alla riunione dei capi
delegazione, di evitare. Rispolverato lo stile di Doha, archiviata la
mascherata del dialogo tentata a Cancun, il negoziato è proseguito ad
oltranza, con la parola d'ordine " raggiungere un accordo".

Dal 1 settembre, dunque, tutti al lavoro per arrivare alla ministeriale di
Hong Kong, fissata per dicembre 2005,  per arrivare alla definizione delle
nuove regole del commercio internazionale. Regole che, dopo Ginevra,
secondo Rete Lilliput, Campagna Riforma Banca Mondiale, Mani Tese e ROBA
dell'Altro Mondo, organizzazioni animatrici di Tradewatch
(http://tradewatch.splinder.it) Osservatorio sul commercio internazionale,
rappresentano un rischio di ulteriore marginalizzazione per le economie più
fragili e per i piccoli produttori dei Paesi poveri.

In AGRICOLTURA, se l'UE ha concesso che i sussidi all'esportazione siano
eliminati "entro la fine di una data da concordare",il grosso dei suoi
sussidi interni, non quelli di aiuto ai piccoli coltivatori e alle colture
di qualità, ma ad esclusivo uso e consumo del grande agro-business, sarà
invece mantenuto in vita. I sussidi ammessi come "de minimis", per il
sostegno interno, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, verranno
gradualmente tagliati, e, anche se si prevedono eccezioni per le realtà più
povere, non si indicano casi, percentuali né scadenze. Il lavoro di 7
anni dei Paesi poveri per creare un elenco di "Prodotti speciali" che fosse
possibile proteggere, è stato cancellato con l'introduzione, per PVS come
per Paesi sviluppati, di "prodotti sensibili", tutti ancora da definire.

Rispetto al COTONE, al centro della nostra campagna "La via del cotone"
(http://mondo.roba.coop/Cotone01.htm), l'accordo finale conferma che "gli
aspetti commerciali di questo argomento saranno trattati nell'ambito dei
negoziati agricoli", quindi come possibile merce di scambio dell'intera
partita.  Unico "contentino" la creazione di una nuova sottocommissione ad
hoc, puramente consultiva.

Anche riguardo alle tariffe dei PRODOTTI INDUSTRIALI l'accordo firmato a
Ginevra riesce a far recepire ciò che Cancun aveva bloccato. Il testo
recepisce integralmente il testo del ministro messicano Derbez del 2003 con
l' aggiunta di un punto iniziale che stabilisce la necessità di ulteriori
negoziati per concordare specifici elementi. Da anni i paesi africani e
quelli del blocco ACP fanno notare che una ulteriore riduzione delle
tariffe sui prodotti industriali si tradurrà in una ulteriore riduzione di
entrate per sostenere la già limitata spesa pubblica e nella fine delle
loro industrie, incapaci di reggere alla concorrenza delle imprese
multinazionali.

Da ultimo i SERVIZI: entro maggio 2005 tutti i Paesi della Wto dovranno
presentare le proprie offerte di liberalizzazione di pezzi - "consistenti,
sostanziali" ha chiesto a Ginevra la WTO - dei propri servizi pubblici.
Acqua, istruzione, sanità, energia, sono in pericolo, perché la WTO si è
posta l'impegno di raggiungere in maniera progressiva maggiori livelli di
liberalizzazione in ogni settore e in ogni modalità di servizio, senza
alcuna esclusione a priori. Unica consolazione la sospensione, sino alla
fine del Doha Round, dei negoziati sulle cosiddette NEW ISSUES:
investimenti, regole di concorrenza e trasparenza negli appalti pubblici.

A questo punto è urgente intensificare, come società civile, il nostro
lavoro quotidiano di informazione, di mobilitazione e di collaborazione con
ong e movimenti sociali del Sud e del nord perché questo pericoloso
meccanismo, come è successo a Cancun, si inceppi. Cominciamo a lavorare
insieme, anche in Italia, per la costruzione della Settimana di
mobilitazione globale per un commercio giusto, che verrà celebrata in tutto
il mondo dal 10 al 16 aprile 2005.

Per informazioni:
Roberto Meregalli (Beati i costruttori di pace-Rete Lilliput)
roberto.meregalli at email.it cell. +39 3489279038
Monica Di Sisto: (ROBA dell'Altro Mondo-Rete Lilliput)  moni.disisto at iol.it
cell +39 3358426752

_______________________________________________________
RETE LILLIPUT - Responsabile ufficio stampa: Cristiano Lucchi
Via Barellai, 44  50137 Firenze   -   055/601790 - 339/6675294
ufficiostampa at retelilliput.org - http://www.retelilliput.org/stampa
_______________________________________________________
Per iscriversi alla lista:
mailto:sympa at liste.retelilliput.org?SUBJECT=SUB%20comunicati_lilliput

Per cancellarsi dalla lista:
mailto:sympa at liste.retelilliput.org?SUBJECT=UNSUB%20comunicati_lilliput

Per accedere all'archivio dei comunicati:
http://liste.retelilliput.org/wws/arc/comunicati_lilliput