in Veneto a caccia di uccelli protetti in barba alle leggi della Comunità Europea



Comunicato del 20 luglio 2004

LA LAC DEL VENETO DENUNCIA IL GOFFO TENTATIVO DELLA REGIONE VENETO DI APRIRE
LA CACCIA A PEPPOLA E FRINGUELLO CON IL PRETESTO DELLE DEROGHE DELLA
DIRETTIVA UCCELLI.
PREVISTO UN MASSACRO DI 1.826.370 PEPPOLE CONTRO LE 23.400 AUTORIZZATE DALLA
CONFERENZA STATO E REGIONI.

La Lega Abolizione Caccia, Sezione del Veneto, nella persona del suo
Presidente Andrea Zanoni, ha voluto vederci chiaro sulla caccia in deroga che
la IV commissione Consigliare della Regione Veneto vuole autorizzare nei
confronti di piccoli uccelli migratori canori, protetti in Italia ed in tutta
Europa, quali Peppola e Fringuello.
Quindi ha preso carta e penna scrivendo all'INFS Istituto Nazionale per la
Fauna Selvatica, organo nazionale incaricato dallo Stato di controllare il
rispetto delle cacce in deroga, il quale, con un documento datato 16 luglio
2004, ha risposto punto per punto ai quesiti posti da Zanoni, mettendo alla
luce alcuni aspetti paradossali del Progetto di Legge n.510 con il quale la
regione vuole attuare le cacce in deroga.
L'INFS nella suo documento ha innanzitutto reso noto che la Conferenza
Permanente per i Rapporti tra lo Stato, Regioni e Province Autonome ha
ripartito tra le varie regioni richiedenti il numero degli uccelli cacciabili
in deroga, assegnando alla Regione Veneto 437.400 Fringuelli e 23.400 Peppole.
Queste cifre confrontate con i numeri di uccelli previsti dal PDL 510 (Cf.
elaborato disponibile sul sito www.lacveneto.it) dimostrano che la Regione
Veneto sta letteralmente dando i numeri; dai conteggi effettuati risulta che
i Fringuelli cacciabili saranno ben 2.435.160 contro i 437.400, ovvero il 556
% in più di quanti ne sono stati assegnati, per la Peppola invece si arriva
al ridicolo essendo previste ben 1.826.370 Peppole cacciabili contro le
23.400, ovvero il 78050 % (settantaottomilacinquanta per cento!) in più del
consentito.
In casa LAC si sperava in un errore ma la realtà è che a Palazzo Ferro Fini
si vuole legiferare solo per non scontentare nessuno dei cacciatori del
Veneto a costo di andare contro le leggi, infatti il numero delle Peppole
assegnato al Veneto, pari a 23.400 soggetti, è addirittura inferiore al
totale dei cacciatori veneti che sono 60.879 e per legge resterebbero a
maggioranza a bocca asciutta.
Come se non bastasse la regione consente la caccia in deroga sia da
appostamento che addirittura in forma vagante quando l'INFS la consente solo
da appostamento; l'INFS prevede un numero limitatissimo di giornate mentre il
periodo previsto dalla regione supera i tre mesi e mezzo, l'INFS prevede la
immediata registrazione degli uccelli cacciati mentre la regione la prevede
solo a fine giornata, infine l'INFS prevede rigidi controlli mentre la
regione si è pure dimenticata di citare questo importante aspetto.
Andrea Zanoni Presidente della LAC ha cosi commentato questi fatti: "La IV
Commissione Consigliare ha ignorato del tutto le quote di uccelli assegnate
al Veneto per la caccia in deroga ignorando di conseguenza le norme di legge.
Chiediamo a tutti i consiglieri regionali rispettosi delle leggi dello Stato,
delle regole civili e dell'ambiente di votare contro questo progetto di legge
che oltre a condannare milioni di uccelli canori migratori protetti, viola la
Direttiva Comunitaria Uccelli, la 409 del 79, e allontana ingiustamente il
Veneto dall'Europa. Se il Consiglio Regionale approverà questa legge
informeremo tutti i nostri colleghi europei invitandoli a non venire in
vacanza dove si uccidono i Fringuelli per il puro divertimento del tiro al
volo ed in barba alle direttive europee."

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione di Treviso - Via Bellucci, n.16 31100
Treviso

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