comunicato stampa cvgg



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
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Nel resto del mondo - e per averne conferma basta leggere ad esempio i
documenti di Amnesty International - i fatti di Napoli e Genova del 2001
sono famosi per i plateali abusi commessi dalla forze dell'ordine, per le
violenze contro persone inermi, per le violenze e le umiliazioni inflitte
ai detenuti, per le sistematiche violazioni dei diritti umani, per
l'uccisione di un ragazzo di 23 anni.
Ora, a leggere l'ordinanza di rinvio a giudizio del tribunale di Cosenza
contro 13 attivisti, sembra che a Napoli e Genova sia andata invece in
scena una specie di sovversione dell'ordine politico mondiale,
dell'economia italiana, della globalizzazione, che in quelle città si
stesse formando una gigantesca organizzazione a delinquere, che queste
tredici persone fossero a capo di chissà quale entità segreta.
Siamo allarmati, perché il processo che inizierà il 2 dicembre ci sembra un
processo alle idee, alla libertà d'espressione del dissenso.
Ai tredici imputati sono contestati reati abnormi, ma nessun fatto concreto.
Questo processo non può e non deve riguardare solo i tredici imputati, ma
deve impegnare quanti sono convinti che i diritti civili e le libertà
democratiche si difendono giorno per giorno, dentro e fuori dei tribunali.
Per questo facciamo appello a tutti i democratici, ai partiti, alle
associazioni, affinché mantengano una vigilanza altissima su quanto sta
accadendo a Cosenza.
In questo processo - come in quelli in corso a Genova - sono in discussione
le fondamenta dello stato di diritto, l'effettiva possibilità di esercitare
i diritti costituzionali.

Genova, 10 luglio 2004