9 luglio, Giornata internazionale della distruzione delle armi: la campagna Control Arms rinnova la richiesta di un trattato sul commercio delle armi



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International:

(Embargo: sino alle ore 00,01 di venerdì 9 luglio 2004)

9 LUGLIO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISTRUZIONE DELLE ARMI: LA CAMPAGNA
"CONTROL ARMS" RINNOVA LA RICHIESTA DI UN TRATTATO SUL COMMERCIO DELLE ARMI


Grazie per la cortese attenzione.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

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COMUNICATO STAMPA
CS90-2004

9 LUGLIO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISTRUZIONE DELLE ARMI: LA CAMPAGNA
'CONTROL ARMS' RINNOVA LA RICHIESTA DI UN TRATTATO SUL COMMERCIO DELLE ARMI

Alla vigilia del 9 luglio, Giornata internazionale della distruzione delle
armi, nell'ambito della Settimana mondiale d'azione contro le armi leggere,
la campagna mondiale 'Control Arms' rinnova la richiesta di un trattato
internazionale che regolamenti il commercio delle armi. Durante la giornata
del 9 luglio, in molti paesi saranno organizzate manifestazioni pubbliche
nel corso delle quali verranno distrutte armi leggere e altre armi da
fuoco.

'Ecco la vera arma di distruzione di massa: 639 milioni di armi leggere in
circolazione nel mondo, una ogni dieci persone' - ha dichiarato Emilio
Emmolo, responsabile del Coordinamento Trasferimenti di Armi della Sezione
Italiana di Amnesty International. 'Ad alimentare questo commercio e a
trarne proventi, sono in larga parte i membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza. La proliferazione e l'uso incontrollato delle armi leggere
alimentano violazioni dei diritti umani, poverta', conflitti e criminalita'
in decine di paesi e causano ogni anno centinaia di migliaia di vittime'.

Tra quelle che verranno distrutte il 9 luglio vi saranno anche armi di
fabbricazione italiana. Il ruolo dell'Italia emerge chiaramente dall'ultimo
rapporto dell'organizzazione internazionale Small Arms Survey, presentato
pochi giorni fa a Ginevra: solo gli Stati Uniti precedono l'Italia come
maggior esportatore di armi leggere e di piccolo calibro nel mondo. In base
ai dati del 2001, l'Italia e' il secondo paese per valore di armi leggere
esportate (comprendenti pistole, carabine, fucili e fucili mitragliatori)
con un ammontare pari a 298,7 milioni di dollari. Inoltre, il rapporto di
Small Arms Survey evidenzia la grave lacuna della legislazione italiana nei
confronti degli intermediari di armi leggere, coloro che organizzano i
trasferimenti di armi in Italia verso destinazioni vietate o sotto embargo
delle Nazioni Unite senza farle passare dal territorio italiano.

La campagna Control Arms e' stata lanciata nell'ottobre 2003 da una
coalizione formata da Amnesty International, Oxfam e la Rete internazionale
di azione sulle armi leggere (Iansa) con l'obiettivo di istituire un
trattato mondiale sul commercio delle armi. La richiesta e' sostenuta da 19
premi Nobel per la Pace e ha ottenuto l'adesione di oltre dieci paesi.

In Italia la campagna e' guidata dalla Rete Italiana 'ControllArmi'. Dopo
l'esperienza della Campagna in difesa della legge 185/90 sul commercio
delle armi, numerosi organismi hanno costituito una piattaforma stabile sui
temi del disarmo e del controllo degli armamenti. 'ControllArmi' ricorda
che il 9 luglio e' anche il giorno in cui, 14 anni fa, fu approvata la
legge 185/90 sul controllo delle esportazioni di armi: una buona legge, ma
per molti versi disapplicata dai Governi che si sono succeduti da allora, e
dai cui controlli rigorosi sono state escluse la maggior parte delle armi
piccole e leggere.

Alcuni dati

* Sono attualmente in circolazione 640 milioni di armi, una ogni dieci
abitanti del pianeta
* Ogni anno vengono prodotti 8 milioni di nuove armi
* Ogni anno vengono prodotti 14 miliardi di munizioni, quasi due per ogni
abitante del pianeta
* Le armi leggere vengono prodotte da 1249 fabbriche in oltre 90 paesi, in
alcuni dei quali i controlli sono del tutto inesistenti
* La produzione dei due principali fornitori di armi militari, Usa e
Russia, e' in aumento
* Anziche' distruggerle, la maggior parte degli Stati rivende le armi in
eccesso, garantendo in questo modo la loro continua proliferazione
* Solo tre paesi (Nigeria, Lettonia e Sudafrica) hanno leggi che prevedono
la distruzione di tutte le armi confiscate o in eccesso; in molti altri
casi queste armi finiscono in mano alla criminalita' e ai gruppi ribelli
* Ogni anno circa un milione di armi vengono perse o rubate
* Ogni anno centinaia di migliaia di armi vengono perse dalle forze armate
regolari
* In Iraq, nel 2003, sono state rubate milioni di armi. Almeno 650.000
tonnellate di armi ed esplosivi sono state sottratte nei depositi militari
abbandonati in tutto il paese e da allora poco si e' fatto per controllare
questi siti.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 9 luglio 2004

Per ulteriori informazioni sulla campagna Control Arms:
http://www.controlarms.org
Per la Rete italiana ControllArmi:
http://www.disarmo.org/

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it