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Sulle rive dell'Enza 5 giorni di palloni e melting pot
- Subject: Sulle rive dell'Enza 5 giorni di palloni e melting pot
- From: "Daniele Barbieri" <pkdick at fastmail.it>
- Date: Mon, 5 Jul 2004 23:52:37 +0200
Da domani sarà sul sito di "Migra" e potete riprenderlo citando la fonte (www.migranews.net) .Ciao da Daniele Sulle rive dell'Enza 5 giorni di palloni e melting pot di Daniele Barbieri Qualche giorno fa il quotidiano scozzese "Daily Report" ha scritto che gli Europei di calcio in Portogallo hanno grande importanza ma che il vero evento sportivo di questi giorni è l'ottava edizione dei "Mondiali antirazzisti" che si tengono dal 7 all'11 luglio a Montecchio, vicino Reggio Emilia. Nel raccontarlo Carlo Balestri (responsabile di "Progetto ultrà") si stupisce non tanto per l'interesse che simili manifestazioni hanno fuori d'Italia ma piuttosto con la ricorrente sordità del nostro mondo sportivo. Eppure quest'anno gli organizzatori dei "Mondiali antirazzisti" qualche risposta l'hanno avuta. E infatti la mattina del 5 luglio li presentano in una sala ornata da una maglia del Chievo e da un gagliardetto del Brescia (con la firma di Roberto Baggio). "Oltre queste due squadre" racconta Balestri "ci ha risposto solo il Pescara, per il resto silenzio". Curioso: considerando che iniziative simili sono ormai consolidate in molti Paesi europei e che per i prossimi Mondiali in calcio in Germania già si pensa a organizzare iniziative parallele con ultras, immigrati, associazionismo per ricordare che è buona cosa dare calci un pallone ma ottima prendere a calcioni al razzismo. Storici e ultras: la coppia che non scoppia (titolino) A organizzare i Mondiali Antirazzisti è una strana - almeno in apparenza - coppia: il "Progetto Ultrà", promosso dall'Uisp (http://www.progettoultra.it) e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che da tempo è impegnato nel contrastare i comportamenti intolleranti e xenofobi, presenti dentro e fuori gli stadi di calcio, con il dialogo e con iniziative sociali rivolte ai tifosi; e l'Istoreco (http://www.istoreco.re.it) cioè l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea che ha sede a Reggio Emilia. Collabora attivamente la rete Fare (Football Against Racism in Europe). La manifestazione ha il sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Montecchio, con contributi anche dalle reggiane Cgil, Coopsette, Unieco. Per la cronaca l'anno scorso questi furono alcuni dei vincitori: la "Coppa fairplay" andò (in base alle segnalazioni degli avversari) all'Antifa Aktion Berlino dove "anti-fa" va intesa come abbreviazione; la Wiara Lecha, arrivata in pullman dalla Polonia, prese la "coppa chilometri"; la "Coppa ultrà" (il tifo più rumoroso) fu conquistata dalle Brigate neroazzurre dell'Atalanta; a meritarsi la "Coppa fedelissimi" 4 squadre del Ford di Sheffield (Inghilterra) sempre presenti a questi mondiali con squadre miste di migranti somali, bengalesi e pakistani; la "Coppa amici" alle Brigate gialloblu di Modena perché ogni sera organizzarono grigliate aperte a tutti; la squadra di Bologna anti-razzista conquistò la "coppa per la migliore squadra mista"; infine la "Coppa mondiali anti-razzisti" andò al Roter Stern Leipzig per i molti incontri organizzati su questi temi. Nel torneo il primo posto venne conquistato all'Associazione araba di Novellara. Le coppe sono tutte uguali… tranne una, che è più grande e più bella: la "Coppa invisibili" però non viene assegnata; essa è simbolicamente dedicata alle squadre che non sono potute venire a causa degli ostacoli opposti dalle ambasciate italiane (in Nigeria, Ghana, Macedonia e Bosnia Erzegovina un anno fa) o a causa di gravi lutti che hanno colpito le comunità (nel 2003 a Reggio e Treviso). Montecchio non ha più paura (titolino interno) "Nei primi due anni c'erano timori, poco dialogo. Comprensibile forse per una cittadina di 9 mila abitanti non abituati a tanti forestieri e per di più con l'etichetta di ultras. Poi il dialogo è partito e ora sono tutti felici che a luglio la popolazione raddoppi": a raccontarlo è Azio Minardi, assessore allo sport di Montecchio il cui bel parco ebbe già notorietà ai tempi delle feste della rivista satirica Cuore. Entusiasti a Montecchio anche i commercianti, categoria di solito un po' sospettosa verso i raduni giovanili, i quali ammettono che alla loro felicità contribuisce "l'incassare più a inizio luglio che in tutto il resto dell'anno" come ricorda Silvana Cavalchi, presidente dell'Uisp Emilia Romagna. E infatti l'anno scorso tutto andò benissimo e suonò dunque particolarmente fuori luogo la protesta di tal Giuseppe Rossi, segretario del "Nuovo Psi" della Val d'Enza, che tuonò soprattutto contro "i cori anti-berlusconiani dei tedeschi a cui, con gioia, si sono uniti quella parte di italiani che non perdono occasione di esternare urlando la loro incapacità di esprimere concetti politici seri". Per questa ottava edizione sono attese 168 squadre, in rappresentanza di 17 Paesi, e oltre 6000 partecipanti di almeno 40 nazionalità che per lo più campeggiano qui nei tre spazi attrezzati con accesso gratuito, come gratuito è l'utilizzo delle strutture sportive e l'ingresso ai concerti serali. Funzionano ristoranti e bar con menù di cucina tradizionale, vegetariana ed etnica, a prezzi molto contenuti. In bella evidenza anche alcuni prodotti del commercio equo-solidale. Le partite dovrebbero essere 483 ma ci sono anche concerti, dibattiti, una "piazza anti-razzista" con mostre e proiezioni mentre la sera del 9 luglio un corteo colorato di pupazzi e tamburi attraverserà Montecchio. Le squadre sono maschili (92), femminili (4) e miste (72): a formarle gruppi di ultras italiani ed europei (sicuri quelli di Milan, Atalanta, Genoa, Manchester United, Schalke 04, Rapid Vienna), associazioni di migranti (annunciate "rappresentative" di Senegal, Cile, Kosovo, tanto per fare qualche esempio) organizzazioni anti-razziste, centri giovanili. "Non è facile fare arrivare squadre da fuori Italia" spiega Matthias Durchfeld dell'Istoreco "ma quest'anno, grazie anche alla solidarietà di molti, riusciamo a portarne tre: una viene dalla Macedonia (l'anno scorso fu impossibile), la seconda è una rappresentanza degli africani a Budapest, la terza arriva dalla Palestina grazie all'impegno dell'associazione milanese Jalla: sono ragazzi della striscia di Gaza che in un dibattito (il 9 luglio alle 18) ci racconteranno cosa significa fare sport in una società sotto assedio". "E' un torneo assolutamente non competitivo" evidenzia Carlo Balestri: "nessun arbitro, solo segnatempo con squadre che si confrontano non si scontrano". Se i "pallonari" nostrani snobbano Montecchio all'estero non è così. E anche quest'anno arrivano molti messaggi, fra gli altri quelli dell'olandese Mario Melchiot, difensore del Chelsea, che dice: "E' grandioso quando un gioco può essere usato per incoraggiare tutti a stare insieme e mescolarsi". Quest'anno fra gli ospiti c'è l'inglese Paul Elliot, ex difensore del Celtic e Chelsea (ma anche del Bari e del Pisa) che probabilmente tirerà due calci… e che la sera del 10 luglio parteciperà a un dibattito, organizzato dalla rete Fare, su razzismo e anti-razzismo negli stadi nella "Piazza" dove vengono esposte le testimonianze di ogni gruppo partecipante. "Il calcio non è responsabile per i problemi della società ma deve prendersi carico ugualmente dei suoi problemi perché il calcio è parte della società" spiega Paul Elliot: "La cosa più importante è fare attività contro il razzismo. Non avrei immaginato 10 o 15 anni fa che saremmo arrivati a fare attività di tale qualità e importanza". "E siccome l'anti-razzismo è pulito" puntualizzano gli organizzatori, "quest'anno abbiamo previsto l'uso di molti materiali bio-degradabili e comunque vogliamo coinvolgere tutti nella raccolta differenziata… Sperando che ottenga almeno lo stesso successo della tenda di massaggi shiatzu per quelli che hanno colpi o fatiche da assorbire". Nell'ambito del "Progetto giovani", la Regione Emilia Romagna ha appoggiato costantemente l'iniziativa, con finanziamenti previsti dalla legge 21 del '96 e anche in forza dell'articolo 9 ("Misure contro la discriminazione") della nuova legge regionale sull'immigrazione, la numero 5 del 2004. (*) "E' una iniziativa che, nel corso del tempo, ha consolidato migliaia di presenze da tutta l'Europa e una forte tensione sociale" ricorda Gianluca Borghi che è assessore regionale alle Politiche sociali: "Calcio, musica e tantissimi giovani uniti per sconfiggere il razzismo. La Regione, sin dall'inizio, è stata parte della manifestazione che, grazie a Uisp e Istoreco, diventa ogni anno più importante. Non solo per i partecipanti, anche per le istituzioni, come un esempio utile per promuovere nuove forme di inclusione e accoglienza. Qui si confrontano idee e pratiche di socialità, dialogo, mediazione. Esperimenti e linguaggi importanti per dire no al razzismo". Oltre al torneo di calcio quest'anno arrivano un torneo di basket organizzato da alcuni gruppi di ultras, un campionato di bocce e, per la prima volta, attività per bambini. Ogni giorno, un gruppo di videomakers effettuerà riprese e la sera, prima del concerto, monterà e manderà in onda un breve "tg"; quei 5 clip ovviamente saranno la memoria dell'edizione 2004. f i n e
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