IRAQ: USA SOTTO SHOCK PER FOTO DETENUTI MALTRATTATI / ANSA



IRAQ: USA SOTTO SHOCK PER FOTO DETENUTI MALTRATTATI / ANSA

   (ANSA) - ROMA, 29 APR - Un prigioniero, con indosso solo una
specie di poncho, costretto a stare in equilibrio su una
cassetta di legno con le braccia collegate a fili elettrici, a
cui viene intimato di non cadere, pena una scarica che lo puo'
uccidere. Un altro, nudo e in piedi, ha accanto una ragazza che
veste abiti militari e che, davanti all'obiettivo di una
macchina fotografica, alza sorridente il pollice, nel gesto
universale di chi vuole affermare che tutto va bene.
   L'America ieri ha visto le immagini di un Iraq che non
conosceva, quello dei suoi ''ragazzi'' che, andati in Medio
Oriente per portare pace e democrazia, si sono accaniti contro
prigionieri, maltrattandoli, deridendoli, umiliandoli. Le
fotografie sono state trasmesse da '60 minuti II', una
trasmissione di approfondimento giornalistico tra i piu'
seguiti, nonostante l'informazione un po' paludata.
   '60 minuti II' non ha mandato le fotografie in onda cosi'
come le sono arrivate. Ha infatti coperto i genitali dei
prigionieri, bene in mostra nelle immagini originali, con i
''retini'', un accorgimento tecnico che viene usato per
censurare, ma che ha non evitato l'orrore. Le immagini restano,
infatti, violente, piu' che per le sofferenze inferte ai
prigionieri (alcuni addirittura nudi e ''accatastati'' l'uno
sull'altro), per i sorrisi che mostrano i soldati, sullo sfondo
di una cella spoglia del carcere di Abu Ghraib. E' il reclusorio
alla periferia di Baghdad che incuteva terrore ai prigionieri di
Saddam Hussein e che anche oggi fa paura a chi vi entra, anche
perche', appena qualche giorno fa, e' stato cannoneggiato dai
ribelli che hanno cosi' fatto strage di detenuti.
   Le fotografie trasmesse da '60 minuti II' hanno gia' fatto
cadere le prime teste. La piu' importante e' quella di un
generale, Janis Karpinski, una donna, responsabile dei centri di
detenzione in Iraq, che era gia' stata sospesa dalle sue
funzioni in gennaio, dopo che sei soldati americani erano stati
formalmente accusati di maltrattare prigionieri.
   Con il generale Karpinski altri sei ufficiali statunitensi,
impiegati nel settore della gestione delle carceri in Iraq, sono
sotto inchiesta amministrativa.
   Intervistato via satellite da Dan Rather (uno dei piu' famosi
ed autorevoli giornalisti televisivi americani), il generale
Mark Kimmit, portavoce della coalizione militare in Iraq, non
s'e' nascosto dietro scuse o tentativi di minimizzare l'
accaduto. L'alto ufficiale ha detto di essere rimasto atterrito
dalla vicenda, aggiungendo: ''Questi sono i nostri compagni
d'armi, sono persone con cui lavoriamo ogni giorno, che ci
rappresentano, che portano la stessa divisa....''.
   Stretto nella sua uniforme da campo, il generale ha mostrato
amarezza per quanto e' accaduto e forse anche il timore per cio'
che potra' accadere: ''Noi ci aspettiamo che i nostri soldati
vengano trattati bene dall'avversario, dal nemico. Se non siamo
 in grado di dare un esempio di come utilizzare dignita' e
rispetto con i prigionieri - ha proseguito il generale - non
possiamo pretendere che altri Paesi lo facciano''. (ANSA).

     MIU
29-APR-04 20:05 NNNN