Scorie Nucleari e Basi Militari - Comunicato stampa



COMUNICATO  STAMPA

A tutti i mezzi di informazione, con preghiera di massima diffusione.

Referendum su Scorie Nucleari e Basi Militari in Sardegna - Raccolta firme

Il Comitato Oristanese per i Referendum contro le scorie nucleari e le basi
militari comunica che dalle ore 17,00 di lunedì 22 marzo nella Piazza
Eleonora di Oristano sarà allestito un banchetto per la raccolta di firme
contro le scorie nucleari e sulle basi militari in Sardegna.

Il primo "Firma po firmai is scorias" chiede se si vuole abrogare la legge
regionale n. 8 del 19 giugno 2001 che, in pratica, permette di equiparare le
scorie nucleari ad un qualsiasi altro normale rifiuto ".di origine
extraregionale da utilizzarsi esclusivamente quali materie prime." . Con la
firma proposta dal referendum sarà possibile impedire che in Sardegna
arrivino migliaia di tonnellate di scorie altamente inquinanti e pericolose
costituite dai residui dei fumi delle acciaierie. Con la scusa di estrarre
da essi piccole quantità di materiali utili vengono smaltiti rifiuti di cui
altri si disfano e lasciano nel nostro territorio migliaia di tonnellate di
residui tossici con il loro contenuto di metalli pesanti, estremamente
nocivi per il territorio e per gli esseri viventi, dei quali possono
modificarne addirittura il Dna.

Il secondo, invece, "Firma po firmai sa bomba" chiede di esprimersi sulla
presenza di basi militari straniere con armamento nucleare in Sardegna. E'
chiaramente un invito ai Sardi a firmare contro la presenza della Base
Militare Usa per "sommergibili atomici" a La Maddalena, che agisce fuori dal
quadro Nato e da qualsiasi controllo dell'Italia.

Chiama i Sardi a decidere sul proprio territorio e a mobilitarsi per
impedire che la Sardegna sia costretta ad assumersi il doppio ruolo di
complice e vittima di decisioni imposte "dall'alto".

Complice perché la Base di La Maddalena fa parte di quell' ".insostituibile
meccanismo per l'esercizio della leadership Usa (.) e per la proiezione
della potenza e dell'influenza americana attraverso l'Atlantico e oltre."
(come afferma il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nel suo
Rapporto al Congresso del 1998 riguardo alle politiche Nato), confermando,
suo malgrado, la nostra come isola aggressiva e minacciosa, perno strategico
per il controllo armato dell'area mediterranea da cui partono anche
incursioni di guerra (vedi la guerra all'Iraq) al completo sostegno di
politiche economiche funzionali ad interessi che non ci appartengono e ci
penalizzano.

Vittima perché le Basi Militari, oltre quella de La Maddalena, con
l'espropriazione delle sue aree più belle e il suo asservimento alle
esigenze della "monocultura di guerra", condannano l'Isola a subire crimini
ininterrotti contro il suo ambiente e attentati continui alla sicurezza del
suo popolo e della salute dei suoi abitanti (vedi uranio impoverito). La
presenza di tali Basi ha un impatto estremamente negativo anche
sull'economia locale perché rubano terre da coltivare, pascolo per gli
allevamenti, mare per i pescatori e coste e aree di grande importanza
naturalistica per il turismo.

"A un anno di distanza in Iraq la guerra continua a mietere vittime".
"A un anno di distanza in Medio Oriente la pace è più lontana che mai".
"A un anno di distanza il mondo è un luogo meno sicuro e più ingiusto".
Così recita il documento diffuso dal Comitato Nazionale "Fermiamo la guerra"
nell'aderire all'appello dei pacifisti statunitensi per l'oceanica
manifestazione tenutasi (ieri/oggi) in tutto il mondo contro la guerra. E
noi, con le parole del "Comitato Sardo Gettiamo Le Basi", diciamo che
"Costruire la pace significa anche smantellare le basi della guerra,
l'industria della guerra, i poligoni degli eserciti".

Informazioni presso Libreria "La Pergamena" di Oristano - 0783.75058 - la
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