Turchia: non c'è fine alla persecuzione dei Kurdi



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Turchia: non c'è fine alla persecuzione dei Kurdi

Un memorandum dell'Associazione per i Popoli Minacciati a cura di Tilman
Zülch, Sarah Reinke e Haydar Karaboya

1. Le minoranze: Kurdi e cristiani
La Turchia vuole entrare nell'Unione Europea: circa 70 milioni di cittadini
turchi diventerebbero cittadini europei. Secondo le stime dell'Associazione
per i Popoli Minacciati (APM), di questi 70 milioni circa 15-20 milioni sono
Kurdi, cioè un quarto dei cittadini turchi è in realtà di origine kurda.
Senza una vera soluzione del più vasto e difficile problema di minoranze
nazionali, l'Europa si troverebbe coinvolta in una probabile continuazione
della guerra civile turco-kurda; sicuramente si dovrà confrontare con
continui disordini che si rifletterebbero anche sugli altri paesi europei,
se non altro per il costante arrivo di profughi dalla Turchia.

Secondo diverse istituzioni e governi europei la situazione dei Cristiani in
Turchia è una questione rilevante. Dopo i vari avvenimenti che portarono
alla nascita dello stato turco, dal movimento dei "Giovani turchi" a inizio
'900, al periodo di Kemal Atatürk (primi anni '20), alle pulizie etniche e
le azioni mirate tendenti al genocidio attuati durante la crisi di Cipro
(primi anni '70), le popolazioni cristiane si sono ridotte in Turchia dal
25% della popolazione totale allo 0,1-0,15%. L'EKD (Evangelische Kirche
Deutschlands - Chiesa Evangelica Tedesca) stima che in Turchia ci siano ca.
150.000 Cristiani armeni, siriano-ortodossi e di origine greco-ortodossa,
mentre secondo l'Opera Missionaria cattolica Missio i cristiani sarebbero
solo ca. 100.000. Secondo l'APM il numero più probabile è all'incirca nel
mezzo.

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