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Gli studenti di Amnesty International mobilitati da oggi contro l'uso della pena di morte nei confonti dei minorenni
- Subject: Gli studenti di Amnesty International mobilitati da oggi contro l'uso della pena di morte nei confonti dei minorenni
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 16 Feb 2004 10:36:45 +0100
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di Amnesty International: Gli studenti di Amnesty International mobilitati da oggi contro l'uso della pena di morte nei confronti dei minorenni Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it (See attached file: 040216_pdm.rtf) ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL CAPO REDATTORE ESTERI COMUNICATO STAMPA CS19-2004 GLI STUDENTI DI AMNESTY INTERNATIONAL MOBILITATI DA OGGI CONTRO L'USO DELLA PENA DI MORTE NEI CONFRONTI DEI MINORENNI Migliaia di giovani e studenti di ogni parte del pianeta, per una settimana a partire da oggi, parteciperanno alla campagna 'Stop alle esecuzioni di minorenni', per chiedere la messa al bando della pratica indecente e illegale di mandare a morte persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato. A partire dagli anni Novanta, Amnesty International ha documentato 35 esecuzioni di minorenni in otto paesi: Arabia Saudita (1), Iran (8), Nigeria (1), Pakistan (3), Repubblica Democratica del Congo (1), Repubblica Popolare Cinese (1), Stati Uniti d'America (19) e Yemen (1). Dal 2000, le esecuzioni di minorenni sono state 15, nove delle quali negli Usa. Condannati a morte per reati commessi in minore eta' si trovano nei bracci della morte di almeno altri due paesi, Filippine e Sudan. Dal 1989 almeno cinque paesi hanno abolito la pena di morte nei confronti dei minorenni all'epoca del reato: Barbados, Pakistan, Repubblica Popolare Cinese, Yemen e Zimbabwe. La piu' recente esecuzione di un minorenne e' avvenuta in Iran il 25 gennaio di quest'anno, quando Mohammad Mohammadzadeh e' stato impiccato per un reato commesso a 17 anni. Un mese prima, il parlamento iraniano aveva approvato una legge per elevare a 18 anni l'eta' minima per essere condannati a morte. Il testo e' ora in attesa di ratifica da parte del Consiglio dei Guardiani, la suprema istituzione legislativa del paese. Negli Usa, pochi giorni dopo il lancio della campagna di Amnesty International, la Corte Suprema ha accettato di riesaminare una propria sentenza del 1989, che consente tuttora l'esecuzione di persone che avevano 17 o anche 16 anni al momento del reato. In diversi stati degli Usa sono in discussione proposte di legge per abolire la pena di morte per i minorenni all'epoca del reato. Cio' nonostante, entro il mese di giugno sono previste, in Texas, quattro esecuzioni di minorenni. 'Gli ultimi sviluppi ci inducono a sperare che gli Usa aggiungeranno la propria voce al ripudio ormai universale dell'applicazione della pena di morte nei confronti dei minorenni e che porranno fine alla minaccia di esecuzione che ancora incombe su oltre 70 condannati a morte per reati commessi da minorenni' ? ha dichiarato Karen Hooper, responsabile del coordinamento pena di morte della Sezione Italiana di Amnesty International. FINE DEL COMUNICATO Roma, 16 febbraio 2004 Il rapporto Non uccidete il futuro. Stop alle esecuzioni di minorenni! e schede aggiornate contenenti casi e dati relativi alle esecuzioni nei confronti dei minorenni sono disponibili presso il sito www.amnesty.org e l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia ? Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it *************************************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. de Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet. www.amnesty.it IO NON DISCRIMINO. Sostieni la campagna di Amnesty contro la discriminazione su www.amnesty.it **************************************************************************
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