comunicato stampa GIULIETTO CHIESA



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
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Ricordo anch'io, come ha fatto il senatore Francesco Martone, le parole che
il sindaco di Genova, Pericu, pronunciò di fronte alla commissione
d'indagine delle due Camere sui fatti di Genova.
"I danni più gravi per la città di Genova sono soprattutto danni morali
(...). Colpiscono tutto il paese e richiedono una riflessione politica".
Non c'è stata una riflessione politica. Non c'è stata giustizia.
La morte di Carlo Giuliani è stata archiviata con la piroetta impossibile
di un sasso.
I responsabili tra le forze dell'ordine sono stati appena sfiorati.
I mandanti e gli organizzatori del disordine pubblico che si creò,
dell'attacco contro un corteo pacifico, non sono stati neppure individuati.
Di fronte a un tale vulnus della giustizia e dell'etica pubblica, il Comune
di Genova non trova di meglio che costituirsi parte civile contro 26
manifestanti.
Non sappiamo se siano colpevoli o meno. Ma sappiamo che, in ogni caso, non
furono i soli.
Altri, ben più importanti di loro, rappresentanti dello Stato, sono stati
partecipi e protagonisti di quel disastro.
Ma contro di loro il Comune di Genova (che pure potrebbe e dovrebbe) non ha
promosso azione penale.
Ciò che urta più di ogni altra cosa è questo uso biforcuto della bilancia.
Mi auguro che il Comune di Genova abbia il coraggio di tornare sulla sua
decisione.

Giulietto Chiesa

Presidente Onorario del Comitato Verità e Giustizia per Genova