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Nuovi Mondi Media Newsletter #13 - 5 febbraio 2004
- Subject: Nuovi Mondi Media Newsletter #13 - 5 febbraio 2004
- From: "Nuovi Mondi Media" <roberto at nuovimondimedia.it>
- Date: Fri, 6 Feb 2004 11:39:03 +0100
NUOVI MONDI MEDIA Editoria e informazione indipendente Newsletter #13 - 5 febbraio 2004 <http://www.nuovimondimedia.it> www.nuovimondimedia.it <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=460> NOVITA' IN LIBRERIA VENDERE LA GUERRA - La propaganda come arma d'inganno di massa di Sheldon Rampton e John Stauber Il primo libro che rivela tutti i retroscena dell'aggressiva campagna di pubbliche relazioni e disinformazione promossa dall'Amministrazione Bush per vendere al mondo la guerra all'Iraq e al terrorismo internazionale. "Una lettura essenziale per coloro che vogliono essere artefici del proprio futuro e non soggetti passivi della manipolazione e del controllo" - Noam Chomsky <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=460>Scheda, indice, biografie autori, interviste e recensioni - <http://www.nuovimondimedia.it/index.php?catid=34> Rassegna stampa - <http://www.nuovimondimedia.it/negozio/catalog/product_info.php?products_id=91&osCsid=07d7957808312050ce7ba518580071f0>Acquista (-20%) LA MADRE DI TUTTE LE BUGIE. UN ESTRATTO DA "VENDERE LA GUERRA" La storia dei neonati strappati alle incubatrici dai soldati iracheni durante la prima Guerra del Golfo e' l'ennesima dimostrazione di un principio, da tempo compreso dai propagandisti, secondo cui una bugia ripetuta tante volte finisce per essere accettata come verita' L'offuscamento dei confini tra la verita' e il mito non e' certamente iniziato con l'Amministrazione Bush. La disinformazione ha fatto parte della guerra almeno dai giorni di Alessandro Magno, che disseminava grosse corazze lungo il percorso delle sue truppe in ritirata, per far credere al nemico che i suoi soldati fossero dei giganti. L'aneddoto sul trucchetto di Alessandro Magno di solito viene raccontato ai soldati nella prima lezione di addestramento in operazioni psicologiche (spesso dette "psyop"). In un documento dell'aeronautica Usa del 1998, intitolato Information Operations, si dichiara che "le operazioni di informazione vengono applicate in tutto il raggio d'azione delle operazioni militari, dalle missioni di pace al pieno conflitto... e' importante sottolineare che la guerra dell'informazione e' una formula che viene attuata in tutte le attivita' dell'aeronautica, dalla pace alla guerra, allo scopo di consentirne l'effettiva esecuzione di tutti i compiti... L'esecuzione di operazioni d'informazione in ambito aeronautico, spaziale e cyberspaziale attraversa tutti gli aspetti del conflitto"(si osservi l'uso del "doublespeak" [o "linguaggio doppio", NdT] nel contesto dei termini "pace" e "operazioni militari"). Il documento Information Operations contiene sezioni intitolate "operazioni psicologiche", "guerra elettronica", "attacco informativo", "controinganno" e "inganno militare". Nel mondo attuale, si dichiara: "la crescente infrastruttura dell'informazione trascende l'industria, i media, l'esercito, e coinvolge entita' governative e non governative. e' caratterizzata da una fusione di reti e tecnologie militari e civili... In realta', un notiziario, un comunicato diplomatico o un messaggio militare contenente l'ordine di esecuzione di un'operazione, dipendono tutti dalla [infrastruttura dell'informazione globale]". In questo contesto, le psyop "sono ideate per trasmettere indizi e informazioni selezionati ai leader e al pubblico straniero, allo scopo di influenzarne le emozioni, gli stimoli, le motivazioni obiettive e infine il comportamento", mentre "l'inganno militare confonde gli avversari, portandoli ad agire in base all'obiettivo dei suoi artefici". In pratica, si dice sul documento citando lo stratega militare cinese Sun Tzu, "tutte le operazioni di guerra sono basate sull'inganno".5 La vicenda dei "neonati strappati alle incubatrici"6 dai soldati iracheni ha contribuito alla creazione del sostegno pubblico alla prima Guerra nel Golfo Persico. Al momento della sua diffusione, la storia venne largamente creduta e non vi fu alcuna smentita fino alla fine della guerra. Da allora, alcuni giornalisti e organizzazioni umanitarie hanno svolto delle indagini, giungendo alla conclusione che si trattava di un falso. Il fatto venne considerato gravissimo negli ambienti stessi delle pubbliche relazioni, eppure parte del pubblico crede ancora che sia vero. Dopo il 2 agosto 1990, data dell'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, gli Stati Uniti dovettero fare dietro front alla svelta. Per circa un decennio, sino ad allora, Hussein era stato un alleato degli Usa nonostante le condanne dei gruppi internazionali per i diritti umani. La Hill & Knowlton, in quel periodo la piu' grande agenzia di pubbliche relazioni del mondo, fu l'ideatrice della massiccia campagna messa in atto per convincere gli americani ad appoggiare una guerra di liberazione del Kuwait occupato dall'Iraq.7 Gran parte del denaro per finanziare la campagna in favore della guerra proveniva dal governo kuwaitiano stesso, che sottoscrisse un contratto con la H&K nove giorni dopo l'entrata dell'esercito di Saddam nel paese. La Hill & Knowlton creo' il gruppo "Citizens for a Free Kuwait", una classica operazione di propaganda ideata per celare la sponsorizzazione del governo kuwaitiano in combutta con l'Amministrazione Bush senior. Durante i sei mesi successivi, il governo kuwaitiano stanzio' circa 12 milioni di dollari per il Citizens for a Free Kuwait, mentre il restante finanziamento ammontava a 17.861 dollari e proveniva da 78 singoli donatori. Praticamente, tutto il budget del gruppo - 10.800.000 dollari - ando' come compenso alla Hill & Knowlton.8 I documenti archiviati al Dipartimento di Giustizia Usa dimostravano che 119 funzionari della H&K dislocati in 12 uffici in tutti gli Stati Uniti lavoravano per conto del Kuwait. L'agenzia organizzo' le interviste agli esponenti kuwaitiani, la celebrazione del "Giorno di liberazione nazionale del Kuwait" e altre manifestazioni pubbliche, la distribuzione di notizie e kit informativi, e collaboro' alla diffusione presso giornalisti influenti e l'esercito Usa di oltre 200.000 copie di una mini guida di 154 pagine sulle atrocita' compiute dall'Iraq, intitolata The Rape of Kuwait (Lo stupro del Kuwait, NdT).9 Le dimensioni della campagna Hill & Knowlton misero in soggezione persino l'O'Dwyer's PR Services Report, una delle maggiori pubblicazioni nel settore delle pubbliche relazioni. L'editore Jack O'Dwyer scrisse che la Hill & Knowlton "ha assunto un ruolo senza precedenti come agenzia di pubbliche relazioni nella politica internazionale". La H&K ha impiegato un'incredibile varieta' di tecniche e accorgimenti per la creazione di un'opinione pubblica favorevole al sostegno degli Usa al Kuwait... Tra le tecniche rientravano le esaurienti conferenze in cui venivano descritte le torture e le altre violazioni dei diritti umani compiute dal regime iracheno, e la distribuzione di migliaia di magliette con lo slogan 'Free Kuwait' e adesivi nei campus universitari in tutti gli Stati Uniti".10 Tutti i grandi eventi mediatici hanno bisogno di quello che i giornalisti e i pubblicitari chiamano "aggancio". L'aggancio ideale e' l'elemento centrale affinche' una vicenda faccia notizia, provochi una forte risposta emotiva e rimanga impressa nella memoria. Per la campagna sul Kuwait, l'aggancio arrivo' il 10 ottobre 1990, quando l'Assemblea congressuale per i diritti umani tenne un'udienza a Capitol Hill, presentando ufficialmente per la prima volta le violazioni dei diritti umani dell'Iraq. L'udienza apparve come un normale procedimento congressuale ufficiale ma non era esattamente cosi'. Sebbene l'Assemblea fosse presieduta dai deputati Tom Lantos e John Porter, non era una commissione ufficiale del Congresso. Soltanto pochi osservatori hanno notato l'importanza di questo dettaglio. Tra questi vi era John MacArthur, autore di The Second Front, che resta il miglior libro mai scritto sulla manipolazione delle notizie durante la prima Guerra del Golfo. "L'Assemblea sui diritti umani non e' una commissione del Congresso, quindi e' libera da quelle implicazioni legali che farebbero esitare un testimone prima di mentire", ha osservato MacArthur. "Mentire sotto giuramento di fronte a una commissione congressuale e' reato; mentire dietro l'anonimato di fronte a una riunione al vertice e' soltanto diplomazia".11 La testimonianza piu' commovente del 10 ottobre fu quella di una ragazzina kuwaitiana di 15 anni, identificata soltanto per nome, Nayirah. Secondo l'Assemblea, il cognome di Nayirah restava riservato per evitare ritorsioni irachene contro la sua famiglia che si trovava nel Kuwait occupato. Singhiozzando, la ragazzina descrisse cio' che aveva visto con i suoi occhi in un ospedale di Kuwait City. La trascrizione della sua testimonianza venne diffusa in un kit informativo del Citizens for a Free Kuwait. "Ero volontaria all'ospedale al-Addan", racconto' Nayirah. "Mentre ero li', ho visto i soldati iracheni entrare nell'ospedale con i fucili e dirigersi nelle camere dove si trovavano i bambini nelle incubatrici. Hanno tolto i bambini, hanno portato via le incubatrici e li hanno lasciati morire sul pavimento gelido." Continuo' affermando che questo era accaduto a "centinaia" di bambini.12 Passarono tre mesi dalla testimonianza di Nayirah all'inizio della guerra. Durante questi mesi, la storia dei bambini tolti dalle incubatrici veniva ripetuta in continuazione. La racconto' il Presidente Bush. Fu raccontata durante le testimonianze al Congresso, nei talk show in TV, alla radio e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Amnesty International riporto' la denuncia in un rapporto sui diritti umani del dicembre 1990, dichiarando che "oltre 300 neonati prematuri sarebbero deceduti dopo essere stati tolti dalle incubatrici portate via dai soldati iracheni".13 "Di tutte le accuse mosse contro il dittatore", osservo' MacArthur, "nessuna ebbe piu' impatto sull'opinione pubblica americana di quella secondo cui i soldati iracheni avrebbero tolto 312 neonati dalle incubatrici lasciandoli morire sul pavimento gelido dell'ospedale di Kuwait City".14 All'Assemblea sui diritti umani, tuttavia, la Hill & Knowlton e il deputato Lantos non avevano detto che Nayirah era un membro della famiglia reale kuwaitiana. Infatti suo padre e' Saud Nasir al-Sabah, l'ambasciatore del Kuwait negli Stati Uniti, anch'egli presente nell'aula dell'assemblea durante la testimonianza. L'Assemblea non rivelo' inoltre che il vice presidente della Hill & Knowlton, Lauri Fitz-Pegado, aveva istruito Nayirah per la testimonianza.15 Dopo la guerra, alcuni investigatori sui diritti umani cercarono conferme sulla storia di Nayirah, senza trovare alcun testimone o altre prove che potessero sostenerla. John Martin di World News Tonight dell'ABC visito' l'ospedale al-Addan e intervisto' il dottor Mohammed Matar, direttore del sistema sanitario del Kuwait, e sua moglie, la dottoressa Fayeza Youssef, che dirigeva il reparto di ostetricia dell'ospedale. Secondo la loro testimonianza, le accuse di Nayirah erano false. In tutto il Kuwait erano disponibili pochissime incubatrici, non certamente le "centinaia" citate da Nayirah, e nessuno aveva visto soldati iracheni strappare neonati alle macchine. "Credo si sia trattato solo di propaganda", disse Matar.16 La testimonianza di Martin porto' all'avvio di un'indagine indipendente di Amnesty International, che al tempo della testimonianza di Nayirah aveva preso per buona la storia dei "neonati strappati alle incubatrici". Anche gli investigatori di Amnesty International non trovarono "prove credibili" che confermassero la storia e smentirono il loro precedente rapporto.17 "Siamo convinti... che la vicenda dei neonati deceduti non sia avvenuta nelle proporzioni inizialmente riferite, qualora sia effettivamente avvenuta", ha riportato un portavoce di Amnesty International.18 Anche Middle East Watch, un'altra organizzazione sui diritti umani, ha svolto un'indagine propria, concludendo che la storia fosse una mistificazione. Il direttore di Middle East Watch, Aziz Abu-Hamad, che ha condotto un'indagine di tre settimane in Kuwait dopo la guerra, ha dichiarato: "Le ricerche accurate di Middle East Watch non hanno prodotto alcuna prova per sostenere queste accuse. Dopo la liberazione del Kuwait, abbiamo visitato tutti gli ospedali nei quali secondo la testimonianza sarebbero accaduti tali episodi. Abbiamo intervistato i dottori, le infermiere e gli amministratori e abbiamo consultato gli archivi delle strutture. Ci siamo anche recati nei cimiteri e abbiamo esaminato i registri. Sebbene avessimo chiari risconti sulle varie atrocita' commesse dagli iracheni, non ne abbiamo trovato alcuno sull'accusa secondo cui i soldati iracheni avrebbero tolto i neonati dalle incubatrici lasciandoli morire. Alcuni testimoni del governo kuwaitiano, che durante l'occupazione irachena avevano sostenuto la veridicita' della storia delle incubatrici, hanno cambiato idea e altri sono stati screditati. La diffusione di resoconti falsi sui crimini commessi reca un grave danno alla causa dei diritti umani. In questo modo si distoglie l'attenzione dalle reali violazioni commesse dall'esercito iracheno in Kuwait, compresa l'uccisione di centinaia di persone e la detenzione di migliaia di cittadini kuwaitiani e non, centinaia dei quali sono ancora dispersi."19 Perche' inventare queste storie quando il regime di Saddam Hussein offre una vastita' di crimini veri? Non vi e' alcun dubbio che fosse un dittatore brutale, colpevole di aver torturato e ucciso migliaia - o meglio, centinaia di migliaia - di persone innocenti. Una spiegazione potrebbe essere che storie come quella sugli "assassini di neonati" rappresentano l'"aggancio" per la propaganda di guerra. Durante la Prima Guerra Mondiale, ad esempio, i francesi e gli inglesi avevano diffuso storie (mai documentate o confermate) secondo cui i soldati tedeschi avevano sparato a un bambino di due anni e "tagliato le braccia di un bambino rimaste appese alle vesti della madre", la vicenda venne ricamata ulteriormente quando un giornale francese pubblico' un disegno raffigurante soldati tedeschi che mangiavano mani.20 Se gli organizzatori di guerra degli Stati Uniti volevano attaccare l'etichetta di "assassino di neonati" al collo di Saddam, avrebbero comunque potuto farlo in modo onesto. Delle 5.000 persone uccise dal gas di Saddam, nel villaggio dei curdi iracheni di Halabja nel 1988, il 75% erano donne e bambini. Il problema e' che l'episodio di Halabja e altri che videro l'utilizzo di armi chimiche, avvenivano mentre l'Iraq riceveva sostegno economico e militare dagli Stati Uniti. "Ad ogni modo, la posizione dell'America su Halabja e' vergognosa" disse Joost R. Hiltermann di Human Rights Watch, l'organizzazione che ha svolto indagini approfondite sulla vicenda di Halabja. Infatti, il Dipartimento di Stato Usa aveva persino "dato istruzioni ai diplomatici di riferire che parte della responsabilita' ricadeva sull'Iran. Il risultato di tale sofisticheria fu che la comunita' internazionale smise di raccogliere gli appelli per una ferma condanna dell'Iraq per un atto efferato quanto l'attacco al World Trade Center."21 Durante la campagna per la guerra nel 1990, l'atrocita' commessa a Halabja e il tacito consenso del Dipartimento di Stato erano fatti cosi' recenti che sarebbe stato difficile per la prima Amministrazione Bush convincere qualcuno dell'onesta' della sua indignazione morale. Dire la verita' avrebbe suscitato troppe domande imbarazzanti. La campagna a favore della guerra intendeva raccontare la verita' sulla natura del regime di Saddam Hussein ma per proteggersi dalle enormi conseguenze di quella verita' era necessario ricorrere a quello che Churchill o Rumsfeld chiamerebbero una "scorta di bugie". Pertanto, durante la pianificazione dell'operazione "Tempesta del Deserto", la prima Amministrazione Bush ha evitato di menzionare l'episodio di Halabja, e i giornalisti ne hanno parlato raramente. Una ricerca nel database delle notizie di LexisNexis mostra che negli Stati Uniti la vicenda di Halabja e' stata menzionata in 188 articoli durante il 1988 (l'anno in cui si e' verificato il fatto). e' stata tuttavia citata raramente nell'anno successivo: in 20 articoli nel 1989 e solo in 29 nel 1990, l'anno in cui Saddam invase il Kuwait. Nell'intervallo di tempo tra l'invasione del Kuwait, 2 agosto 1990 e la fine dell'operazione "Tempesta del Deserto", 27 febbraio 1991, vi sono stati soltanto 39 riferimenti a Halabja. Nel decennio successivo, la media e' stata di 16 riferimenti l'anno. Durante le elezioni presidenziali del 2000, sono stati soltanto 10. Effettivamente la vicenda non e' ricomparsa sui media statunitensi fino al settembre 2002, quando l'Amministrazione di George W. Bush ha iniziato la pressione pubblica per la guerra in Iraq. Da allora, i riferimenti iniziano ad aumentare notevolmente. L'episodio di Halabja e' stato riportato 57 volte soltanto nel mese di febbraio 2003. In marzo, il mese dell'inizio della guerra, lo e' stato 145 volte. Erano passati quasi 15 anni, i ricordi si erano sbiaditi e si poteva tranquillamente parlare dell'uccisione con il gas dei cittadini iracheni da parte di Saddam. Furono pochi i giornalisti che scrivendo di Halabja nel 2002 e nel 2003 si sono presi la briga di menzionare il fatto che Saddam aveva commesso le atrocita' peggiori mentre il padre dell'attuale Presidente lo ricopriva di aiuti finanziari. In ben altro modo sono andate le cose dopo il racconto di Nayirah sui "neonati strappati alle incubatrici". Secondo lo stesso database di Lexis-Nexis, la storia dei neonati tolti dalle incubatrici ha ricevuto 138 citazioni durante i sette mesi intercorsi tra l'invasione del Kuwait e la fine dell'operazione "Tempesta del Deserto". Subito dopo la fine della guerra, i giornalisti, una volta andati negli ospedali kuwaitiani e raccolte le testimonianze del personale ospedaliero secondo il quale la storia era falsa, hanno iniziato a ridimensionare la versione originale. Dopo il 1992, la storia e' quasi del tutto scomparsa, con una media di appena 10 citazioni all'anno nel decennio successivo. Tuttavia, la vicenda dei neonati riaffioro' brevemente nel dicembre 2002, quando il canale HBO trasmise in anteprima un documento "basato su una storia vera" dal titolo "Live From Baghdad", nel quale si ripercorrevano le avventure di Peter Arnett e di altri giornalisti della CNN durante l'operazione "Tempesta del Deserto". "Live From Baghdad" includeva l'intero servizio sulle dichiarazioni di Nayirah e di alcuni osservatori, dando l'impressione che la storia fosse vera. In risposta alle proteste suscitate dall'osservatorio sui media FAIR, la HBO aggiunse una nota alla fine dei titoli di coda, in cui si ammetteva che "le accuse mosse ai soldati iracheni di aver tolto i neonati dalle incubatrici... non sono mai state comprovate".22 Naturalmente, la nota e' stata vista soltanto dai pochi telespettatori che hanno letto i titoli di coda. Prima dell'inserimento della nota, il critico televisivo del Washington Post Tom Shales, nella sua recensione di "Live From Baghdad", aveva scritto: "L'orrore compiuto in Kuwait ritorna vivido durante una sequenza in cui [Robert, il produttore della CNN] Wiener e la sua troupe viaggiano attraverso il Kuwait per indagare sulle accuse secondo cui i soldati iracheni avrebbero strappato via dei neonati alle incubatrici durante un saccheggio, ricordate?".23 Sarebbe ingiusto puntare il dito contro Shales per aver rievocato un fatto mai accaduto. Il racconto di Nayirah sulle incubatrici e' soltanto l'ennesima dimostrazione di un principio, da tempo compreso dai propagandisti, secondo cui una bugia ripetuta tante volte finisce per essere accettata come verita'. John Stauber e' il fondatore e il direttore del "<http://www.prwatch.org/cmd/index.html>Center for Media & Democracy", un istituto che analizza la propaganda condotta dalle multinazionali e dai governi. Lui e Sheldon Rampton pubblicano su "<http://www.prwatch.org/cmd/index.html>PR Watch", l'osservatorio Usa sull'industria delle pubbliche relazioni. Note: 5. Information Operations, Air Force Doctrine Document 2-5, 5 agosto 1998, iñii, viii, 4ñ5, 11, 13, <http://www.cadre.maxwell.af.mil/warfarestudies/iwac/AFDocs/afdd2-5.pdf>. 6. Vedi pag. 60 7. "Citizens for Free Kuwait Files with FARA After a Nine-month Lag", O'Dwyer's FARA Report, Vol. 1, N. 9, ottobre 1991, p. 2. 8. Ibid. 9. Arthur E. Rowse, "Flacking for the Emir", Progressive, maggio 1991, pp. 21ñ22. 10. O'Dwyer's PR Services Report, Vol. 5, N. 1, gennaio 1991, p. 1. 11. John MacArthur, The Second Front: Censorship and Propaganda in the Gulf War, (Berkeley, Calif.: University of California Press, 1992), p. 58. 12. Ibid. 13. "Iraq/Occupied Kuwait: Human Rights Violations Since August 2, 1990", Amnesty International, 19 dicembre 1990, p. 66. 14. MacArthur, op. cit., p. 84. 15. "Fitz-Pegado Works for Cayman Islands", O'Dwyer's PR Daily, 28 maggio 2002, <http://www.odwyerpr.com/members/archived_stories_2002/may/0528pegado.htm>. Per ulteriori dettagli sulla campagna di pubbliche relazioni svolta da Hill & Knowlton per il Kuwait, vedere John Stauber e Sheldon Rampton, Toxic Sludge Is Good for You! (Monroe, Maine: Hoover Institution Press, 1995), pp. 167ñ75. 16. ABC World News Tonight, 15 marzo 1991. 17. Robert L. Jackson, "Former U.S. Envoy, Two Others Charged in Gulf War Scheme", Los Angeles Times, 8 luglio 1992, p. A1. 18. Michael Ross, "Doubts Cast on Girl's Account of Iraqi Atrocities in Kuwait", Los Angeles Times, 7 gennaio 1992, p. A8. 19. Aziz Abu-Hamad, "Focus on Proven Abuses", lettera al direttore, Washington Post, 4 aprile 1993, p. C6. 20. MacArthur, op. cit., pp. 51ñ53. 21. Joost R. Hiltermann, "America Didn't Seem to Mind Poison Gas", International Herald Tribune, 17 gennaio 2003, <http://www.iht.com/articles/83625.html>. 22. "Activism Update: HBO Adds Disclaimer to Gulf War Movie", Fairness and Accuracy in Media, 3 gennaio 2003, <http://www.fair.org/activism/hbo-incubators-update.html>. 23. Tom Shales, "'Live From Baghdad': The Cameras of War", Washington Post, 7 dicembre 2002, p. C1, <http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn? pagename=article&node=&contentId= A21263-2002Dec6>. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=460>Scheda, indice, biografie autori, interviste e recensioni - <http://www.nuovimondimedia.it/index.php?catid=34> Rassegna stampa - <http://www.nuovimondimedia.it/negozio/catalog/product_info.php?products_id=91&osCsid=07d7957808312050ce7ba518580071f0>Acquista (-20%) PROSSIME USCITE <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=493&mode=thread&order=0&thold=0>CENSURA di Peter Phillips e Project Censored - Le 25 notizie piu' censurate nel 2003 - Dal 16/03/04 in libreria Gli illuminanti risultati di una ricerca americana sulla censura in tempo di guerra globale al terrorismo. Le notizie piu' interessanti scompaiono dai media in poco tempo, o non ci arrivano mai. Sapevate che Rumsfeld ha chiesto un finanziamento per spingere i terroristi a compiere attentati? E che l'esercito ha liberta' di inquinamento? E che Washington ha fatto sparire il 70% del rapporto Iraq all'Onu? <http://www.seedsofdeception.com> L'INGANNO A TAVOLA di Jeffrey M. Smith - Prefazione di Vandana Shiva - Le prove della pericolosita' dei cibi geneticamente modificati - Dal 6/04/04 in libreria CASO LUTTWAK In data odierna Ë stata depositata querela nei confronti di Edward Luttwak per le sue gravissime <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=394&mode=thread&order=0&thold=0>affermazioni contro Nuovi Mondi Media fatte nel corso della puntata di Porta a Porta del 12 novembre 2003. 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Pandya Si tratta di un disastro di dimensioni maggiori di quello di Chernobyl e due volte piu' devastante del naufragio della Exxon-Valdez. Tra il 1964 e il 1992, una filiale della compagnia petrolifera americana Texaco ha devastato la citta' di confine di Lago Agrio e le aree circostanti nei pressi dell'Amazzonia ecuadoriana. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=509&mode=thread&order=0&thold=0>"Alfa e Beta" e i silenzi della stampa di Marco Agosta Venerdi 23 gennaio alla Libreria "Archivi del 900" di Milano e' stato presentato il libro "<http://www.frillieditori.com/books/alfabeta.htm>Alfa e Beta" di Simone Falanca. "Alfa e Beta" e' la storia dell' inchiesta aperta nel 1998 dalla procura di Caltanissetta a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, accusati di "reato di concorso in strage per finalita' terroristica e di eversione dell'ordine democratico", in pratica di essere i "mandanti esterni" delle stragi di mafia di Capaci e via D'Amelio del 1992. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=508&mode=thread&order=0&thold=0>Sostenitori di Dean, non mollate... di Michael Moore Benche' io stia sostenendo Clark perche' personalmente preferisco il suo atteggiamento e le sue opinioni su tutto: dall'imprigionare chi inquina, a tassare i ricchi, cio' che di peggiore potrebbe ora accadere e' che la rivoluzione di Dean termini. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=505&mode=thread&order=0&thold=0>Forum Sociale Mondiale 2004 Appello finale del Forum Ci siamo riuniti qui per organizzare la resistenza e lottare per costruire alternative al capitalismo. La nostra resistenza iniziata in Chiapas, a Seattle e a Genova ci ha condotto all'enorme mobilitazione mondiale contro la guerra in Iraq del 15 di febbraio 2003, che ha delegittimato la strategia di guerra globale e permanente del governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati, ed alla vittoria contro l'OMC a Cancun. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=504&mode=thread&order=0&thold=0>Cio' che non vogliono che si sappia di <http://pilger.carlton.com/print/133179> John Pilger Il disastro in Iraq sta mandando in crisi il governo Blair. Lo stesso Blair sembra essere sempre piu' lontano dalla realta'; l'ultima scemenza riguarda la dichiarazione della scoperta di un' "enorme rete di laboratori di armi clandestine", affermazione che perfino il commissario americano a Bagdad ha deriso. La cosa potrebbe stupire ma e' l'ennesimo sforzo di dare giustificazione al suo crimine contro l'umanita' (il suo crimine, e quello di Bush, e' chiaramente definito "supremo" al giudizio di Norimberga). <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=503&mode=thread&order=0&thold=0>George W. Bush e il vero stato dell'unione da The Independent Oggi il Presidente ha fatto il suo discorso annuale. Mentre la battaglia elettorale comincia, com'e' davvero stato il suo primo mandato? 232: Morti americani in combattimento, in Iraq, tra maggio 2003 e gennaio del 2004 501: Americani in servizio morti in Iraq dall'inizio della guerra a oggi 0: Americani morti in combattimento, in Germania, dopo la resa dei nazisti agli alleati nel maggio 1945 0: Bare di soldati morti di ritorno dall'Iraq che l'Amministrazione Bush ha permesso venissero fotografate. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=502&mode=thread&order=0&thold=0>L'ostetrica intoccabile di Zofeen Ebrahim - da AlterNet I piu' di 260 milioni di Dalits che vivono oggi in India sono i piu' emarginati tra tutte le caste esistenti. E Vimla Valmiky e' in un gruppo con altre 20 donne, tutte di differenti eta' e occupazioni. Fanno parte dei 25.000 Dalits che provengono da 20 stati e che sono giunti sin qui per il World Social Forum, nel quale la questione delle caste sara' una delle tematiche principali per discussioni e per avviare proteste. contiene anche: <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=502>La protesta dei Dalits da Dr.B.R. Ambedkar al WSF di Mumbay e <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=502>Giovane ragazza Dalits scomparsa nel distretto di Waerdha <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=501&mode=thread&order=0&thold=0>Bush e il panorama sudamericano di Tito Pulsinelli Il vertice straordinario dei 34 paesi del continente americano, fortemente voluto e convocato in tutta fretta da Bush, non e' stato prodigo di risultati positivi per lui. Bush e' gi· in campagna elettorale, pertanto voleva da un lato distogliere per un pÛ l'attenzione dall'ordinaria cronaca coloniale in Iraq e, dall'altro, smentire coloro che l'accusano di non avere una politica adeguata per l'America latina. Eccettuata la sempiterna lotta contro la droga, a cui si e' aggiunta quella ossessiva contro il terrorismo. Per il resto poco pi™ di nulla, in un continente in recessione messo a dura prova dall'integrale applicazione del ricettario neoliberista, verso cui aumenta il rifiuto generalizzato che sfocia in ribellioni aperte. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=499&mode=thread&order=0&thold=0>La forza delle diversita' - Intervista a Vandana Shiva di Claudio Jampaglia Il neoliberismo e' morto? "e' morto come ideologia e modello economico; per questo oggi si appoggia in maniera sempre piu' drammatica al militarismo. Il fatto che questa idea di globalizzazione abbia bisogno della violenza per restare in vita prova la sua morte ideologica". Un'anticipazione dal numero 2 di "Alternative" in uscita a fine gennaio. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=498&mode=thread&order=0&thold=0>AMumbai la riunione della societa' civile globale mentre l'impero e' in piena crisi di Walden Bello Per le migliaia di delegati della societa' civile globale che si riuniranno a Mumbai dal 16 al 22 gennaio per il <http://www.wsfindia.org/> Forum Sociale Mondiale (FSM), Washington rappresenta il problema numero uno per il mondo. Eppure, che differenza in un solo anno ! Gli Stati Uniti che affrontano oggi non sono la stessa, arrogante superpotenza di allora. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=497&mode=thread&order=0&thold=0>Cina: il nuovo fulcro dell'economia globale? di Marshall Auerback Per un paese considerato un tempo un "concorrente strategico", nonche' destinatario di molteplici minacce di sanzioni commerciali nel corso degli ultimi anni, il sorprendente cambiamento di toni che ha caratterizzato il recente incontro tra il Presidente George Bush e il primo ministro cinese Jiabao Wen suggerisce implicitamente un tardivo riconoscimento americano dell'accresciuta influenza della Cina come nuovo finanziatore dell'America. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=496&mode=thread&order=0&thold=0>Il Futuro dell'Afghanistan di Ahmed Rashid, The Nation Gli Stati Uniti continuano a pretendere che le elezioni si tengano a giugno, come stabilito a Bonn, o al piu' tardi a settembre. Questo succede soprattutto perche' al Presidente Bush serve un bel trionfo da mostrare agli elettori americani in previsione delle elezioni nazionali di novembre, considerato che le buone notizie dall'Iraq saranno probabilmente scarse. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=495&mode=thread&order=0&thold=0>Baghdad, l'Occupation Watch Center presenta il dossier che denuncia le continue violazioni dei diritti umani in Iraq a cura di <http://www.unponteper.it> "Un Ponte Per<http://www.unponteper.it>" Sparatorie indiscriminate, perquisizioni, incidenti tra veicoli militari e civili, morti e feriti causati dalle bombe a grappolo. Sono i casi seguiti da <http://www.occupationwatch.org/> Occupation Watch ñ osservatorio internazionale sull'occupazione in Iraq, promosso da "Un Ponte per" e da altre organizzazioni internazionali - e raccolti in questo rapporto che mette in luce la palese violazione dei diritti umani da parte delle forze di occupazione in Iraq. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=485&mode=thread&order=0&thold=0>Geografia dei conflitti nel continente africano di Alberto Sciortino Per capire le guerre in Africa occorre rivedere il concetto stesso di conflitto: non scontro tra stati per il controllo del territorio, ne' semplice riflesso di interessi strategici esterni. Qui la guerra oppone soprattutto chi e' armato e la popolazione inerme. Una lettura dei conflitti come forma specifica della globalizzazione, per il controllo delle risorse e la connessione ai mercati internazionali. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=482&mode=thread&order=0&thold=0>Iraq, guerra e resistenza di Ornella Sangiovanni, associazione <http://www.unponteper.it> "Un Ponte Per" In un paese sottoposto a brutale occupazione militare dominano insicurezza e violenza. Cresce la resistenza, ancora priva di un comando centrale e animata da strategie divergenti. La "ricostruzione" naufraga fra corruzione e favoritismi alle imprese degli Stati uniti, che stentano a internazionalizzare i costi della guerra. In anteprima per Nuovi Mondi Media l'articolo pubblicato sul mensile <http://www.mercatiesplosivi.com/guerrepace/default.htm> "Guerre&Pace". <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=479&mode=thread&order=0&thold=0>Le basi militari USA all'estero e il colonialismo militare di Joseph Gerson Alcune delle ragioni e delle missioni strategiche delle 702 basi e installazioni militari USA all'estero, attualmente collocate in almeno 40 nazioni. Alla radice, l'intero sistema serve come un'infrastruttura integrata globale per la dominazione imperiale. Neanche Gengis Khan, Alessandro il Grande, Giulio Cesare o Benjamin Disraeli hanno avuto a disposizione una cosi' grande quantita' di potenti piazzeforti. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=480&mode=thread&order=0&thold=0>Schiavi Ribelli - La storia infame Un estratto dal libro <http://www.nuovimondimedia.it/negozio/catalog/product_info.php?products_id=72> "Schiave Ribelli" di Laura Malucelli La giustizia non e' un valore oggettivo, la giustizia e', da sempre, cio' che la maggioranza sostiene, un concetto che varia coi tempi. Il commercio di schiavi, ad esempio, godeva dell'appoggio dei re, della benedizione della Chiesa, del contributo dei governi. Chi poteva dire che non fosse giusto? <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=489&mode=thread&order=0&thold=0>2003, un anno micidiale per la liberta' di stampa di <http://www.rsfitalia.org/> Reporter Senza Frontiere 42 giornalisti uccisi e un forte aumento delle altre violazioni della liberta' di stampa: almeno 766 giornalisti sotto inchiesta, 1460 aggrediti o minacciati, 491 media censurati. Al 1ƒ gennaio 2004, 123 giornalisti e 61 cyberdissidenti prigionieri. Ecco in sintesi i dati allarmanti contenuti nel bilancio 2003 redatto da Reporter Senza Frontiere, l'associazione internazionale a tutela della liberta' di stampa. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=483&mode=thread&order=0&thold=0>Ifrancesi incrimineranno Cheney? di Doug Ireland, The Nation Un altro sordido capitolo dei loschi annali della Halliburton potrebbe portare all'incriminazione di Dick Cheney da parte di un tribunale francese con l'accusa di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e cattivo uso di beni societari. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=478&mode=thread&order=0&thold=0>La scioccante verita' su "Camp Delta UK" di Martin Bright - The Observer Emergono nuovi e inquietanti dettagli sul trattamento dei 14 sospettati di terrorismo stranieri imprigionati senza processo in carceri di massima sicurezza inglesi. Almeno uno su due mostra segni di gravi disturbi mentali. I loro avvocati dicono che sono stati portati "oltre i limiti dell'umana sopportazione". Un detenuto soffre di poliomelite, un altro ha perso due arti mentre un terzo ha tentato il suicidio. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=490&mode=thread&order=0&thold=0>Mucca pazza in Usa: l'incubo comincia di John Stauber, autore con Sheldon Rampton del libro <http://www.prwatch.org/books/madcow.html> "Mad Cow USA: Could the nightmare happen here?" - Fonte: Alternet "Gli Stati Uniti hanno speso milioni di dollari in una campagna di relazioni pubbliche, cercando di convincere gli americani che la mucca pazza da noi non sarebbe mai arrivata, e ora il Ministero dell'Agricoltura e' impegnato in un piano di gestione della crisi che vede funzionari federali e statali, pubblicitari delle industrie zootecniche, scienziati e altri noti esperti tutti pronti ad assicurare all'opinione pubblica che non e' niente di grave. La litania di menzogne pare infinita". <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=484&mode=thread&order=0&thold=0>Annunciati i Premi P.U.-Litzer per l'anno 2003 di Norman Solomon, Alternet Il premio P.U.-litzer fu creato piu' di dieci anni fa per dare un riconoscimento alle piu' spregevoli imprese giornalistiche dell'anno. Come sempre, mi sono consigliato con Jeff Cohen, fondatore del gruppo FAIR, l'osservatorio dei media, per passare al vaglio il gran numero di partecipanti. Tenendo conto dei numerosi candidati meritevoli, ci dispiace che solo alcuni possano vincere un P.U.-litzer. Ed ecco a voi, il XII Premio P.U.-litzer, per le piu' nauseanti imprese giornalistiche del 2003 <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=477&mode=thread&order=0&thold=0>Jessica Lynch al plurale. Usi ed abusi di una soldatessa di Stan Goff, soldato dell'esercito USA in pensione Come la maggior parte delle persone, non so molto di Jessica Lynch. In ogni caso, cio' che c'e' di piu' rivelatorio in questa saga non e' cio' che ci viene detto sulla Lynch ma cio' che emerge a proposito delle attitudini americane circa il sesso, la razza e la guerra. <http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=491&mode=thread&order=0&thold=0>Il mito del DNA di Barry Commoner Tutte le meraviglie della scienza genetica si fondano sulla scoperta della doppia elica del DNA e discendono dalla premessa che esso sia l'agente esclusivo dell'eredita' in tutti i viventi e che la dotazione di geni di un organismo dovrebbe dare conto pienamente delle sue caratteristiche ereditarie. Ma quella premessa e' falsa. E con essa cadono anche i fondamenti scientifici dell'ingegneria genetica e ogni supposta validita' della pretesa, ampiamente reclamizzata dall'industria biotecnologica, che i suoi metodi per modificare geneticamente le colture siano "specifici, precisi e prevedibili" e percio' sicuri. Per cancellarsi rispondere a questa mail indicando nell'oggetto "Cancella". Nuovi Mondi Media - Editoria e informazione indipendente <http://www.nuovimondimedia.it>www.nuovimondimedia.it - <mailto:info at nuovimondimedia.it>info at nuovimondimedia.it
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