DOTTOR LALLA, CHE ASPETTA A CHIEDERE I PROCESSI?



DOTTOR LALLA, CHE ASPETTA A CHIEDERE I PROCESSI?


Gentile dottor Francesco Lalla,


il 12 settembre scorso, alla chiusura delle inchieste su Diaz e Bolzaneto,
pensammo: "Finalmente ci siamo". Dopo oltre due anni di lavoro, la Procura
di Genova da lei diretta era giunta a una conclusione, recapitando gli
'avvisi di fine indagini', preludio alle richieste di rinvio a giudizio.
Sono passati ormai quattro mesi da quel giorno e queste richieste di rinvio
a giudizio ancora non si sono viste. Possiamo rispettosamente chiederle
perché?


Sappiamo che alcuni indagati si sono avvalsi della facoltà di chiedere
nuovi interrogatori e supplementi d'indagine, ma anche questa attività ci
risulta conclusa. Per Bolzaneto, a quanto si è letto sui giornali, sono
sopraggiunti nuovi elementi e sono comparsi anche nuovi indagati, e forse
il ritardo nelle richieste di rinvio a giudizio si spiega in questo modo.
Ma per la Diaz?


A quanto sappiamo, per questa inchiesta l'unica novità successiva al 12
settembre 2003 è la richiesta, avanzata da alcuni indagati, di spostare
l'intero procedimento a Torino. Lei stesso ha negato che ci fossero ragioni
sufficienti per una richiesta del genere. Ora c'è un ricorso in Cassazione.
Per quanto ci riguarda, ci siamo espressi più volte su questa operazione,
che consideriamo un espediente: si vuole fuggire da Genova per ritardare il
processo, confondere le acque appellandosi a cavilli procedurali e gettare
un'ombra sulla stessa Procura.


Questa strategia, adottata da alcuni indagati, tutti alti dirigenti della
polizia di Stato, ci pare poco dignitosa e indice di una scarsa sensibilità
per i propri doveri di servitori dello Stato. Perciò non vorremmo che il
ritardo nella definizione delle richieste di rinvio a giudizio, da parte
della procura che lei dirige, fosse legato all'attesa di una decisione
della Cassazione sullo spostamento a Torino. Le due cose, sul piano
giuridico, non sono legate fra loro. Perciò crediamo che non ci dovrebbero
essere altri indugi da parte vostra.


Abbiamo atteso pazientemente, per oltre due anni, la fine delle inchieste,
e ora non comprendiamo le ragioni di questa ulteriore dilazione. Non
vorremmo arrivare a pensare che questo ritardo dipende da una sorta di
soggezione verso le strategie difensive - chiamiamole così - degli
indagati. Le chiediamo di aiutarci a cancellare, con i fatti, questo dubbio
che sta nascendo in noi.


Con rispetto,


Enrica Bartesaghi
Lorenzo Guadagnucci


COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA