Nuovi Mondi Media Newsletter #12 - 30 dicembre 2003



 NUOVI MONDI MEDIA       Editoria e informazione indipendente
Newsletter #12 - 30 dicembre 2003

NOVITA' - Dal 13 gennaio in libreria -
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VENDERE LA GUERRA


LA PROPAGANDA COME ARMA D'INGANNO DI MASSA


di Sheldon Rampton e John Stauber

pagg. 176, euro 16,00, ISBN 88-89091-00-2



"Una lettura essenziale per coloro che vogliono essere artefici del proprio
futuro e non soggetti passivi della manipolazione e del controllo" - Noam
Chomsky


Il primo libro che rivela tutti i retroscena dell'aggressiva campagna di
pubbliche relazioni e disinformazione promossa dall'Amministrazione Bush
per vendere al mondo la guerra all'Iraq e al terrorismo internazionale.



Con ricerche meticolose e documentate, gli esperti di media Sheldon Rampton
e John Stauber analizzano le notizie, le conferenze stampa e i titoli di
giornale attraverso cui il conflitto iracheno e' stato pianificato con le
stesse modalita' di lancio di un prodotto sul mercato.



Il Pentagono ha infatti assoldato le migliori agenzie pubblicitarie e i
colossi mediatici per ottenere il consenso dell'opinione pubblica,
sfruttando la paura per criminalizzare il dissenso e limitare i diritti
civili.



Un piano di comunicazione basato su una sistematica mistificazione dei
fatti, magistralmente decostruita dagli autori in questo brillante e
affascinante saggio, bestseller negli Stati Uniti.



Un indispensabile manuale di difesa contro ogni tipo di propaganda.



John Stauber e' il fondatore e il direttore del "Center for Media &
Democracy" (http://www.prwatch.org/cmd/index.html), un istituto che
analizza la propaganda condotta dalle multinazionali e dai governi. Lui e
Sheldon Rampton pubblicano su "PR Watch"
(http://www.prwatch.org/cmd/index.html), l'osservatorio Usa sull'industria
delle pubbliche relazioni.
INDICE

INTRODUZIONE
Il giorno della liberazione
Lo scontro tra simbolismi

1. IL MARCHIO DELLA GUERRA
Cosi' era allora, cosi' e' adesso
Grazie dei ricordi
Charlotte Beers all'America

2. VENDERE LA GUERRA
Seri dubbi
Il "George Washington d'Iraq"
Cronaca di una guerra annunciata
La guerra dell'informazione
Il Comitato per l'invasione dell'Iraq
Fidatevi, siamo esperti
Il ritorno degli esuli

3. VERE BUGIE
La madre di tutte le bugie
Neonati strappati alle incubatrici
Al servizio di una verita' superiore
Opinioni a prova di proiettile
Le bombe di Baghdad
Il lancio della bomba
L'Iraq e al Qaeda
Il dossier britannico
Sviluppi del terrorismo globale
La ricerca dei veri assassini

4. DOUBLESPEAK - LINGUAGGIO DOPPIO
La coalizione dei forzati
Nobili guerrieri
La cavalleria della liberazione
Shock e terrore
La nebbia della guerra
La guerra per non terminare mai le guerra

5. USARE LA PAURA
Date ad Arnold il suo Hummer
Salute al Presidente
La guerra in casa
Giochi patriottici
Se siete informati, i terroristi vi uccidono

6. LA GUERRA DELL'ETERE
Le guardie del patriottismo
La seconda Guerra del Golfo: il sequel
Sconfiggere la "Sindrome del Vietnam"
In onda su Combat Camera

7. VISTI DAGLI ALTRI
Chirurgia mentale
Bombe a grappolo
La visione araba

POSTFAZIONE
Semio-guerre. La narrazione come forma attuale della guerra
di Federico Montanari
  BIOGRAFIE DEGLI AUTORI

Sheldon Rampton e John Stauber lavorano entrambi per il Center for Media &
Democracy (http://www.prwatch.org/cmd/index.html), un'organizzazione
no-profit fondata da Stauber nel 1993 con lo scopo di monitorare e
denunciare le campagne ingannevoli di pubbliche relazioni e di altra
propaganda sponsorizzate da multinazionali e governi.

Scrivono e dirigono <http://www.prwatch.org/index.html> PR Watch, la
rivista quadrimestrale del Center. Insieme hanno scritto altri tre volumi:
Toxic Sludge Is Good for You!: Lies, Damn Lies and the Public Relations
Industry (1995); Mad Cow USA: Could the Nightmare Happen Here? (1997); e
Trust Us, We're Experts!: How Industry Manipulates Science and Gambles with
Your Future (2001, di prossima pubblicazione per Nuovi Mondi Media).

John Stauber e' stato a lungo attivista e ha collaborato con organizzazioni
per la tutela dei consumatori, delle piccole aziende agricole e
dell'ambiente, a livello locale, statale e nazionale. Prima di fondare il
Center, ha collaborato per cinque anni con la Foundation on Economic
Trends, un'organizzazione no-profit di Washington D.C., che studia i
possibili effetti sulla salute e sull'economia dell'Ormone Bovino della
Crescita ricombinante (rBGH) e organizza i gruppi di cittadini e di
allevatori interessati. Nato nel 1953, e' sposato e vive a Madison, nel
Wisconsin.

Sheldon Rampton si e' laureato alla Princeton University e ha un passato di
giornalista, attivista e scrittore. All'universita', ha frequentato i corsi
di scrittura tenuti da Joyce Carol Oates, E. L. Doctorow e John McPhee.
Oltre ai libri scritti insieme a John Stauber, ha collaborato con Liz
Chilsen al libro Friends In Deed: the Story of US-Nicaragua Sister Cities
(1998). Prima di unirsi al Center for Media & Democracy, ha lavorato con il
Wisconsin Coordinating Council on Nicaragua (www.wccnica.org), per il NICA
Fund, un progetto che dal 1992 ha convogliato 10 milioni di dollari
provenienti da finanziatori statunitensi per sostenere lo sviluppo
economico delle comunita' povere dell'America Centrale.

Per ulteriori informazioni sugli autori o per richiedere i numeri arretrati
di PR Watch, visitare il sito di PR Watch (http://www.prwatch.org) oppure
contattare il Center for Media & Democracy, 520 University Avenue, Suite
310, Madison, WI 53703, Telefono: (608) 260-9713.
RECENSIONE

PerchE' la propaganda di Bush sulla guerra e' stata una vittoria della
manipolazione

di Roberto J. Gonzales,
<http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?file=/c/a/2003/07/27/RV155399.DTL>
San Francisco Chronicle, 27/07/03

Nei mesi scorsi, gli spettatori televisivi americani hanno assistito a una
serie di immagini impressionanti che mostravano l'assoluta supremazia
militare degli Stati Uniti. Tra queste, la distruzione della statua di
Saddam Hussein in piazza al-Firdos, l'emozionante "salvataggio" di Jessica
Lynch, le riprese panoramiche dei bombardamenti su Baghdad e l'atterraggio
di George W. Bush su una portaerei.

Se queste immagini sono state piu' insistenti e convincenti rispetto a
quelle delle passate guerre c'e' una ragione: viviamo in una cultura della
manipolazione. Secondo Sheldon Rampton e John Stauber, autori di "Vendere
la guerra" ("Weapons of Mass Deception"), l'Amministrazione Bush si e'
impegnata in un'operazione straordinariamente aggressiva per creare il
consenso pubblico alla guerra in Iraq, usando propaganda, disinformazione,
distorsione delle notizie e vere e proprie bugie.

Gli autori illustrano brillantemente la rete di interconnessioni tra alcune
delle maggiori agenzie di pubbliche relazioni nazionali, il Pentagono, il
Dipartimento di Stato e la Casa Bianca. Rampton e Stauber sono ben
qualificati per analizzare le campagne diffuse dall'Amministrazione Bush:
sono esponenti del Center for Media and Democracy, un'organizzazione di
monitoraggio del settore delle relazioni pubbliche.

Gli oppositori dell'Amministrazione Bush hanno spesso criticato l'uso della
propaganda di guerra ma questo e' il primo libro che documenta un'ampia
casistica sull'argomento. e' scorrevole, appassionante e completo di una
meticolosa documentazione, che suscitera' certamente l'indignazione di
molti lettori.

Il libro illustra gli obiettivi del Progetto per il Nuovo Secolo Americano
(fondato nel 1997 da William Kristol, Paul Wolfowitz, Dick Cheney e altri
sostenitori della nuova Guerra del Golfo), dell'Ufficio per la
Comunicazione Globale della Casa Bianca (istituito dopo l'11 settembre
2001, per creare un consenso internazionale verso il rovesciamento di
Hussein), del Comitato per la Liberazione dell'Iraq (creato nel 2002 per
guadagnare il consenso pubblico alla guerra) e di gruppi di studiosi
neoconservatori sostenitori dell'invasione dell'Iraq (l'American Enterprise
Institute, il Center for Strategic and International Studies e il Middle
East Forum).

Molti esponenti dell'Amministrazione Bush hanno tenuto il piede in due
staffe, barcamenandosi tra il Governo e il settore delle relazioni
pubbliche. Ad esempio, Charlotte Beers, un'ex dirigente in due delle
maggiori agenzie pubblicitarie del mondo, e' stata nominata sottosegretario
di Stato per la diplomazia pubblica subito dopo la guerra in Afghanistan,
per condurre una campagna televisiva volta a migliorare l'immagine
dell'America agli occhi dei musulmani nel mondo, rivelatasi un fallimento.
La portavoce del Pentagono, Victoria Clarke, aveva diretto la sede di
Washington della principale agenzia di relazioni pubbliche del mondo, la
Hill & Knowlton, che aveva realizzato la campagna pubblicitaria
multimilionaria "Free Kuwait" nei preparativi per la prima Guerra del
Golfo. Una schiera di consulenti di relazioni pubbliche stanno firmando
contratti con il Pentagono e la CIA sulle questioni attorno all'Iraq,
compreso John Rendon (direttore del Rendon Group), che si autodefinisce un
"guerriero dell'informazione" e un "manager della percezione".

Infine, abbiamo il Capo di Gabinetto alla Casa Bianca, Andrew Card (ex vice
presidente della General Motors), il quale ha spiegato lo scorso settembre
al New York Times che le azioni militari contro l'Iraq sarebbero state
rimandate di qualche mese perchE' "da un punto di vista commerciale, non si
lancia un nuovo prodotto in agosto".

Il libro riserva molte sorprese anche a coloro che seguono il giornalismo
investigativo. Ad esempio, il Congresso Nazionale Iracheno, un gruppo
spesso presentato dai media come un'alleanza di dissidenti in esilio, e' in
realta' una creazione del Rendon Group, che ha versato 12 milioni di
dollari dell'operazione della CIA per finanziare l'organizzazione tra il
1992 e 1996.
Sorprendente anche il caso della Benador Associates, "una potente compagnia
di comunicazione che ha agito da agente" per alcuni "esperti" sul Medio
Oriente connessi ai gruppi neoconservatori. L'agenzia assicura ai clienti
le interviste sui notiziari televisivi, pianifica le loro apparizioni ai
talk show e pubblica i loro editoriali sui maggiori quotidiani. I clienti
della Benador hanno ricevuto un'attenzione straordinaria nei mesi
precedenti alla guerra. Rampton e Stauber osservano che si e' trattato di
un'attenzione "schiacciante in confronto a quella rivolta dai media e dai
politici ai 1.400 professori universitari specializzati in studi
mediorientali nelle universita' americane".

Oltre a smontare le leggende sulla guerra, il libro indica come e perchE'
cosi' tanti americani hanno creduto (e continuano a credere) nella
propaganda dell'Amministrazione Bush. Le moderne armi di inganno di massa
funzionano perchE' fanno affidamento su tecniche gia' sperimentate: la
paura causata dal dopo 11 settembre, gli allarmi sul terrorismo e le
deportazioni di massa; una coalizione di media che ripetono all'infinito le
dichiarazioni ufficiali del Governo con scarsa analisi critica; l'uso di un
linguaggio che nasconde o inverte i significati (ad esempio, "cambio di
regime", "liberazione", "coalizione del Bene" e "asse del male"); e la
sostituzione nella sfera pubblica degli intellettuali indipendenti con
"esperti" autoproclamati provenienti da gruppi fastosamente finanziati.

Il libro si chiude con il capitolo "Visti dagli altri", in cui viene
analizzato l'atterraggio "Top Gun" di Bush sulla portaerei Abraham Lincoln
- uno spettacolo descritto dal critico televisivo del Washington Post come
uno "show patriottico, con la nave e l'equipaggio come elementi
scenografici essenziali". Si stima che l'esibizione sia costata ai
contribuenti 1 milione di dollari. Gli autori ritengono che dovremmo tutti
interessarci a questa propaganda, poichE', sebbene stia attualmente
aumentando il sentimento patriottico negli Stati Uniti, gran parte del
resto del mondo ne ha una visione differente. Visti da oltreoceano, simili
spettacoli mostrano un impero belligerante che gonfia minacciosamente i
muscoli. e' difficile pensare a un modo migliore per diffondere ansia e
ostilita' all'estero.

Questo libro dovrebbe servire anche come strumento di dissuasione culturale
e come guida per controbattere a coloro che hanno accettato le
giustificazioni per la guerra incondizionatamente. Possiamo solo sperare
che ne verra' presto realizzato un documentario televisivo o un
lungometraggio. In questo momento - mentre 150.000 soldati americani stanno
occupando un Iraq ancora insidioso, senza che alcuna arma di distruzione di
massa sia stata scoperta e con l'impressione crescente che gli esponenti
dell'Amministrazione Bush abbiano fabbricato le giustificazioni per vendere
la guerra al pubblico americano - il messaggio di questo libro non arriva
soltanto al momento opportuno ma e' anche, urgentemente, necessario.

Roberto J. Gonzalez e' professore di antropologia alla San Jose State
University e curatore del libro "Anthropologists in the Public Sphere:
Speaking Out on War, Peace and American Power" di imminente uscita.

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Intervista a Sheldon Rampton e John Stauber -
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PROSSIME USCITE



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L'INGANNO A TAVOLA di Jeffrey M. Smith - Prefazione di Vandana Shiva
Le prove della pericolista' dei cibi geneticamente modificati - 3 marzo 2004



ANTEPRIMA

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L'impero invisibile. Note sul golpe americano di Marco d'Eramo
Dalla teoria della guerra fredda a quella della guerra preventiva, cosa
rimane della democrazia in America? E in occidente? Un libro inchiesta ci
racconta i retroscena della fine della liberta'. E' "L'impero invisibile.
Note sul golpe americano" di Mauro Bulgarelli e Umberto Zona appena
pubblicato da NdA press. In esclusiva per i lettori di Nuovi Mondi Media
pubblichiamo la prefazione al libro scritta da Marco d'Eramo.



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Un'occupazione che crea bambini desiderosi di morire
di Leah Tsemel, avvocato israeliano che lavora a Gerusalemme. Questo e' il
suo discorso sull'infanzia e i diritti dell'uomo tenuto alla Fondazione
Giorgio Cini di Venezia

Sembra che i miei genitori ed altri che abbiano desiderato costruire lo
stato d'Israele non hanno capito che e' impossibile sviluppare un nuovo
futuro sulle reliquie dell'oppressione. Sto difendendo i palestinesi nelle
corti israeliane da circa 30 anni e, malgrado i miei sforzi, ancora non
sono riuscita a far comprendere ai giudici, sia nei tribunali militari che
nella Suprema Corte di Giustizia, questa verita' di base.
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L'era del consenso
di http://www.monbiot.comot

"Lo spostamento del potere verso la sfera globale e' la ragione per cui
quasi tutti i partiti politici della terra hanno adesso politiche simili.
Le loro politiche sono predeterminate dalle banche e dagli speculatori
finanziari, dalle grandi imprese e dalle istituzioni. A livello nazionale,
c'e' democrazia ma non c'e' scelta. Il grande dilemma della nostra epoca e'
cosa accidenti pensiamo di fare in proposito".

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IL MORBO DELLA MUCCA PAZZA CONTINUA A DIFFONDERSI
di Gabe Kircheimer, dal libro
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=251>
"Tutto Quello Che Sai e' Falso"

Il patogeno perfetto e' tra noi. Milioni di persone potrebbero venirne
infettate e il pianeta Terra non sara' mai piu' lo stesso. La diffusione
del morbo della mucca pazza tra il bestiame - e la corrispondente epidemia
della variante umana, la malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ) - ha messo in
grande allerta diversi paesi. Il Ministero dell'Agricoltura degli USA
(USDA) ha continuato stoicamente a negare l'esistenza della mucca pazza in
America: a dispetto delle affermazioni di prestigiosi ricercatori, sia
privati che legati a istituzioni governative, di svariati importanti studi
e perfino delle statistiche. Il Ministero stesso ha ammesso che "il rischio
potenziale della diffusione dell'agente della BSE e' di gran lunga maggiore
negli Stati Uniti" che in Inghilterra. Con 100 milioni di capi di bestiame,
l'America potrebbe presto rivelarsi il piu' grande rifugio al mondo del
morbo della mucca pazza.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=472&mode=thread&order=0&thold=0>
E<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=472&mode=thread&order=0&thold=0>'
l'avidita', non l'ideologia, a guidare la Casa Bianca
di Naomi Klein

La posizione degli Stati Uniti e' sempre stata affermare che eliminare i
debiti sarebbe stato un precedente pericoloso. Cosi', perchE' Bush e' tanto
preoccupato che "il futuro del popolo iracheno non dovrebbe essere
ipotecato dall'enormita' del peso del debito"?
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=471&mode=thread&order=0&thold=0>
Il dietrofront libico
Fino a pochi anni fa, costituivano il "Fronte del Rifiuto": Iraq, Siria,
Libia l'Iran di Khomeini. Ma anche, a partire dal 1980, formavano un gruppo
di paesi radicali del Medio Oriente che promuoveva la linea piu' dura
contro Israele. Ora l'iracheno Saddam Hussein e' detenuto dagli americani.
La Siria si trova in una situazione di fortissima sorveglianza economica e
militare. L'Iran e' stato rimesso in riga, sotto le pressioni dell'azione
coordinata di Germania, Francia e Gran Bretagna. E la Libia fa dietrofront.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=470&mode=thread&order=0&thold=0>
Procreazione assistita, una legge contro la vita e contro le donne
L'appello a Franca Ciampi promosso dall'associazione
"<http://www.cercounbimbo.net/modules.php?name=leggepma&pid=99>Cerco un
bimbo"

"Gentilissima Signora Ciampi, ci rivolgiamo a Lei per sollecitare la Sua
attenzione sul tema della procreazione assistita e per manifestarLe la
nostra apprensione riguardo alla legge recentemente approvata dal
Parlamento su questa materia. Tale legge, che avrebbe l'obiettivo di
regolamentare la procreazione assistita, otterra' invece il risultato di
rendere impossibile l'accesso ai trattamenti per molte coppie infertili e
di trasformare in un calvario il cammino di quelle coppie che potranno
ancora accedervi, con effetti morali devastanti per entrambi i componenti e
con gravi conseguenze per la salute delle donne".
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=464&mode=thread&order=0&thold=0>
Lettere inviatemi dalle truppe...
di Michael Moore - Traduzione di Silvia Nerini per Nuovi Mondi Media

Cari amici, con l'avvicinarsi delle feste ho pensato parecchio ai nostri
ragazzi che prestano servizio nelle forze armate in Iraq. Ho ricevuto
centinaia di lettere dalle nostre truppe in Iraq - e quello che mi
raccontano e' molto diverso da cio' che vediamo al telegiornale della sera.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=461&mode=thread&order=0&thold=0>
In Cina, in nome del terrorismo
da Amnesty International

Cina: la comunita' internazionale deve opporsi al tentativo di classificare
gli attivisti politici pacifici come "terroristi". Le autorita' continuano
a fare poca o nessuna distinzione tra l'opposizione violenta e il pacifico
esercizio della liberta' di espressione, associazione e religione.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=456&mode=thread&order=0&thold=0>
Morendo per l'Halliburton
Contratti in Iraq... se l'idea e' basata sulla considerazione del a "coloro
che hanno rischiato la vita", tutti i profitti, tolti i costi veri e
necessari, dovrebbero essere divisi tra le famiglie dei soldati della
coalizione che hanno perso la vita nell'invasione o che sono rimasti
disabili. O il Presidente ha avuto l'impressione che fossero le vite
dell'Halliburton, della Bechtel, della Fluor... a rischio?
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=455&mode=thread&order=0&thold=0>
Economie possibili. Cinque esempi italiani
a cura della campagna
<http://www.sbilanciamoci.org/shownewsitem.sbml?id=63> "Sbilanciamoci"

Commercio equo e solidale, finanza etica, cooperative sociali, consumo
sostenibile, risparmio energetico: un'altra economia e' possibile. Come
dimostrano i cinque esempi che presentiamo.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=454&mode=thread&order=0&thold=0>
La cattura di Saddam si dimostrera' una trappola per Bush?
La rapida cattura di Saddam e' stata un evento che ha colpito tutti. Ora
pero' pensiamo meglio alla cosa. La popolarita' di George W. Bush stava
affondando sempre piu' e tutte quelle pedanti domande sull'11 settembre...
stavano guadagnando terreno.
Questa cattura era necessaria e il valore immediato per la propaganda sara'
enorme. Ma Bush si e' infilato in una trappola?
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=453&mode=thread&order=0&thold=0>
Non esiste nessuna minaccia terroristica
di Michael Moore

Calmatevi, rilassatevi, ascoltate attentamente e ripetete con me: Non
esiste nessuna minaccia terroristica. Non esiste nessuna minaccia
terroristica! NON... ESISTE... NESSUNA... MINACCIA... TERRORISTICA! Vi
sentite meglio? Non proprio, eh? Lo so, e' dura. e' incredibile quanto poco
ci sia voluto per far penetrare cosi' profondamente nella nostra psiche la
convinzione che il nostro paese e il mondo pullulino di terroristi.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=452&mode=thread&order=0&thold=0>
Occupazione, patriarcato e donne palestinesi
di Hanadi Loubani

"L'occupazione israeliana ha insidiato il diritto di autodeterminazione
palestinese impedendo, in tal modo, lo sviluppo di una costituzione
palestinese o di istituzioni legali. In assenza di istituzioni legali
palestinesi, le donne sono state governate da leggi arcaiche straniere e
non hanno potuto usare il regno legale come mezzo per ottenere diritti".
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Meglio del gingko biloba. Lottare contro il copyright fa bene alla memoria
di Wu Ming 1

La nostra civilta' rischia di lasciare ai posteri pochissima memoria
storica, data la deperibilita' dei supporti su cui si fissa la cultura
(carta, pellicola, supporti magnetici e magneto-ottici). Non solo:
l'ossessione reazionaria a "blindare" i prodotti culturali per impedirne la
copia e il pirataggio, di limitarne la fruibilita' nello spazio e nel
tempo, rischia di rendere totalmente inaccessibili agli storici del futuro
i manufatti risparmiati dalla consunzione. Un motivo in piu' per favorire i
saperi aperti, il copyleft, la "pirateria", il "reverse engineering" del
software libero.
<http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=445&mode=thread&order=0&thold=0>
Il socio in affari del Presidente mette le mani sull'Iraq
di Greg Palast

Il Presidente Bush ha assegnato a Baker, socio principale dell'agenzia, la
gestione del debito dell'Iraq.
E chi incassera' i soldoni recuperati da Jim Baker? Risposta: il suo
cliente, l'Arabia Saudita, che reclama 30 miliardi e settecento milioni di
dollari dall'Iraq, oltre ai 12 miliardi di risarcimento danni per la prima
Guerra del Golfo.

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