Sull'incontro dell'8 novembre a Verona. Una minima documentazione



Comunicato stampa

LIDIA MENAPACE, MAO VALPIANA, GIOVANNI BENZONI:

TRE INVITI ALL'INCONTRO PER UN'EUROPA NEUTRALE E ATTIVA,
DISARMATA E SMILITARIZZATA, SOLIDALE E NONVIOLENTA

SABATO 8 NOVEMBRE A VERONA

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Si svolgera' l'8 novembre a Verona, su invito di autorevoli personalita'
come Lidia Menapace, Mao Valpiana e Giovanni Benzoni, un incontro sulla
proposta promossa da Lidia Menapace e dalla Convenzione permanente di donne
contro le guerre "per un'Europa neutrale e attiva, disarmata e
smilitarizzata, solidale e nonviolenta", per tradurla in un appello e
un'iniziativa la cui necessita' e urgenza e' a tutti evidente.

Di seguito:
- una breve notizia tecnico-organizzativa su orario, luogo e modo per
arrivarci;
- tre lettere di invito da parte di Lidia Menapace, Mao Valpiana, Giovanni
Benzoni (con relative schede di presentazione degli autori);
- una lettera ad alcuni parlamentari riassuntiva di alcuni temi della
proposta.

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Il luogo dell'incontro dell'8 novembre a Verona e' la Casa per la
nonviolenza, in via Spagna 8 (vicino alla Basilica di San Zeno); l'orario
dell'incontro e' dalle ore 11 alle ore 16. Lidia Menapace sara' li' fin
dalle ore 10, per poterci parlare insieme anche di altro.
Per arrivare alla Casa per la nonviolenza: dalla stazione ferroviaria
prendere l'autobus n. 61, direzione centro, scendere alla fermata di via Da
Vico, subito dopo il Ponte Risorgimento; chi arriva in macchina deve uscire
al casello di Verona Sud, seguire la direzione centro fino a Porta Nuova,
poi a sinistra lungo la circonvallazione interna fino a Porta San Zeno.
Per ulteriori informazioni e contatti: Casa per la nonviolenza, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito:
www.nonviolenti.org

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LIDIA MENAPACE: UN INVITO A VERONA L'8 NOVEMBRE

[Lidia Menapace (per contatti: llidiamenapace at virgilio.it) e' nata a Novara
nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento
cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del
"Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle
donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. La
maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa
in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi
libri cfr. (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della
donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974;
Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di,
ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa,
Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo
accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna,
Milano 2001]

Carissime e carissimi che siete interessati a discutere di neutralita'
attiva e disarmata del continente europeo,
ci siamo gia' incontrati/e in tanti; prime quelle della "Convenzione
permanente di Donne contro le guerre", che siamo le proponenti del progetto,
reti di Donne in nero, sindacaliste, donne di varie organizzazioni, poi
associazioni miste, centri e singole persone, amici carissimi, nomi noti,
persone che non ho mai visto: come sapete su proposta di Mao Valpiana del
Movimento Nonviolento e col supporto informativo e promotore del notiziario
"La nonviolenza a' in cammino" e del suo animatore Peppe Sini e di Giovanni
Benzoni col suo Annuario della pace abbiamo preso la decisione e
l'iniziativa di vederci per decidere se siamo in grado di avviare una
campagna di azioni conseguenti.
Il momento e' propizio perche' la nostra iniziativa servira' se non altro
per suscitare un po' di curiosita' verso la Costituzione europea che
altrimenti, concepita in modo pressoche' "clandestino", ci cadra' in testa e
sara' una brutta sorpresa; servira' inoltre a conoscerci e a confrontare le
nostre posizioni che sono in larga misura usabili in modo collaborativo e
reciprocamente utile.
L'incontro e' previsto a Verona presso la Casa della nonviolenza, in via
Spagna 8, il giorno 8 novembre prossimo, e i lavori saranno dalle ore 11
alle ore 16.
Vi aspettiamo numerosi e numerose e ci auguriamo un bell'incontro.
Vi abbraccio,
Lidia Menapace

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MAO VALPIANA: UN INVITO A VERONA L'8 NOVEMBRE

[Mao Valpiana (per contatti: azionenonviolenta at sis.it) e' una delle figure
piu' belle della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive
ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e'
impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La
nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro
del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento,
responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della
rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini.
Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra
l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di
coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui
e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha
partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di
armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre
membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto
parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio
Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del
"Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei
Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; un suo
profilo autobiografico e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza
e' in cammino"]

Un incontro a Verona, sabato 8 novembre, dalle ore 11 alle ore 16, "per
un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e
nonviolenta".
E' importante l'incontro di tutti coloro, singoli e associazioni, che si
sono espressi e che condividono l'idea lanciata da Lidia Menapace, per
mettere a punto un documento da diffondere e sul quale trovare adesioni "per
un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e
nonviolenta".
Il documento dovra' avere la doppia funzione di presentare il nostro
progetto costruttivo europeo, nelle sue piu' profonde radici e nelle sue
piu' alte ispirazioni, e  nel contempo dovra' avere la concretezza ed il
realismo per avanzare proposte politiche per la nuova Costituzione.
Personalmente immagino un documento/manifesto per il disarmo unilaterale e
per la costituzione dei corpi civili di pace.
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Ritengo anche importante che la riunione di Verona metta a punto un
successivo appuntamento, che potrebbe essere a Venezia l'8 dicembre, come
suggerisce Giovanni Benzoni. Un momento di approfondimento, un seminario o
un convegno all'interno del Salone dell'editoria per la pace, che si
concluda con un momento pubblico in un luogo simbolo della citta' (Piazza
San Marco o Ponte di Rialto).
Il momento della manifestazione pubblica, esemplare nei fini e nei mezzi, e'
per me molto significativo. Non sara' tanto importante il numero dei
partecipanti, quanto la qualita' del nostro agire. Potrebbe essere un
sit-in, o una fiaccolata, o altro ancora: il movimento della nonviolenza
organizzata ha la maturita', la capacita', l'autorevolezza per mettere in
campo una propria specifica iniziativa politica.
Dal convegno e dalla sua conclusione pubblica dovra' uscire il nostro
messaggio nonviolento per la Conferenza intergovernativa dei capi di stato e
di governo che si riunira' a Bruxelles il 12 e 13 dicembre.
Naturalmente questo e' un possibile percorso, aperto ad ogni nuova
costruttiva proposta.

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GIOVANNI BENZONI: UN INVITO A VERONA L'8 NOVEMBRE

[Giovanni Benzoni (per contatti: gbenzoni at tin.it) e' insegnante, amico della
nonviolenza, animatore di rilevanti iniziative, responsabile del "progetto
Iride" per la Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace; e' in gran parte
merito suo la realizzazione dell'annuale "Salone dell'editoria di pace" a
Venezia, e dell'Annuario della pace edito da Asterios. Opere di Giovanni
Benzoni: come detto sopra e' stato tra i promotori dei due importanti
volumi: Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Annuario della pace.
Italia / maggio 2000 - giugno 2001, Asterios, Trieste 2001; Fondazione
Venezia per la ricerca sulla pace, Annuario della pace. Italia / giugno
2001 - maggio 2002, Asterios, Trieste 2002]

Un continente di pace, neutrale e nonviolento: e' uno scopo che e', ad un
tempo, un metodo; scopo e metodo che sono la reale possibilita' di fare
politica nella nostra Europa, da subito.
Anzi, a leggere il senso del dibattito che si e' sviluppato attorno
all'appello di Lidia Menapace e della Convenzione permanente di donne contro
le guerre, pensare ed operare per una Europa di pace, neutrale e nonviolenta
puo' diventare evidente per ognuno di noi che questo e' lo scopo e questo e'
il metodo, scopo e metodo che danno senso. Sensata allora puo' diventare
quotidianamente la mia, la tua vita in un progressivo ampliamento di
orizzonte capace di arricchire la vita quotidiana di tutti noi che facciamo
parte del nord del mondo.
Anche solo lasciando risuonare l'obiettivo come semplici parole d'ordine e'
immediatamente evidente la distanza rispetto alla miseria dell'Europa che
non sa pensare ed ordinare il suo futuro, se non in una dimensione
oggettivamente di fortezza impaurita e inespugnabile. Paure, ansie di
sicurezza, sostanziale incapacita' di salvaguardare le stesse conquiste
sociali del ventesimo secolo, sono di fatto  i parametri che regolano le
scelte politiche della stragrande maggioranza dei gruppi di governo e
rappresentativi, che pure avvertono il distacco crescente con una opinione
pubblica assente, non partecipe.
Eppure il no alla guerra che ha attraversato le coscienze della maggioranza
degli abitanti d'Europa dall'inizio dell'anno e che ha sorretto governi e
statisti che hanno saputo prendere le distanze dal grande alleato americano,
dovrebbe essere oggetto di una attenzione, di una cura e di una proposta
politica che si fa stella polare del lavoro politico dei prossimi anni.
Se la proposta di Lidia la si avverte, come io la avverto, in questo
orizzonte di quotidiano lavoro personale e collettivo, sono io il primo a
cogliere l'abissale sproporzione tra la qualita' dell'appello e la quantita'
di forze che dovrebbero farlo proprio, perche' l'appello non venisse
relegato ad una delle tante belle idee che circolano e consolano le anime
belle e l'attuale piccolo gruppo di "picchiati pacifisti ad ogni costo".
*
Ecco, il senso della proposta di ritrovarci a Verona l'otto novembre (presso
la Casa per la nonviolenza, in via Spagna 8, dalle ore 11 alle ore 16), e
poi a Venezia il mese dopo utilizzando quella realta' di nicchia che e' il
salone dell'editoria di pace (dal 6 all'8 dicembre 2003), sta tutto qui:
mettere assieme le occasioni per maturare la cosa, per coinvolgere un
crescente numero di persone e realta' persuase, per porre le basi di una
trama di rapporti e richiami che possano avvolgere tutto il continente.
Talvolta e' gia' successo che il tam- tam ottenga una copertura maggiore di
ben altri mezzi e forze organizzate, dovrebbe poter succedere anche questa
volta se, come pure e' indicato nell'appello di Lidia, sapremo in positivo
indicare tutte le radici storiche, paese per paese, che sono alla base di
questa possibile novita' dell'Europa dell'inizio del terzo millennio.

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APPENDICE: UNA LETTERA AD ALCUNI PARLAMENTARI DEL 25 SETTEMBRE 2003

Egregi signori,
vorremmo segnalarvi la proposta avanzata da tempo da Lidia Menapace,
prestigiosa figura della cultura e della vita civile italiana (gia'
impegnata nella Resistenza, autorevole rappresentante dei movimenti delle
donne, per la pace e per la nonviolenza), per una "Europa neutrale" che si
impegni attivamente per la pace con mezzi di pace.
*
Vorremmo chiedere un vostro intervento nella riflessione che sulla proposta
di Lidia Menapace si sta svolgendo, oltre che in molte altre sedi, anche sul
notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che forse
gia' conoscete.
In particolare vorremmo sollecitare la vostra attenzione sui seguenti temi:
a) l'opportunita' che nel trattato noto come "Costituzione europea" in via
di definizione sia inserita una formula equivalente all'articolo 11 della
Costituzione italiana;
b) l'opportunita' di un impegno europeo a promozione e sostegno della Difesa
popolare nonviolenta (impegno gia' entrato nella legislazione italiana con
la legge di riforma del servizio civile del 1998);
c) l'opportunita' di un impegno europeo per una adeguata realizzazione dei
Corpi civili di pace (impegno gia' assunto dal Parlamento europeo molti anni
fa per impulso del compianto Alexander Langer, ma che fin qui e' restato
perlopiu' affidato ad alcune esperienze di volontariato internazionale di
ong ed onlus - Berretti bianchi, Caschi bianchi, Donne in nero, Operazione
Colomba, etc.);
d) l'opportunita' della valorizzazione ed estensione delle esperienze dei
Paesi che gia' da tempo hanno assunto la neutralita' come scelta di valore e
posizione politica e giuridico-istituzionale opposta alla possibilita' della
belligeranza, naturalmente una neutralita' attiva che sia impegnata per la
gestione e risoluzione diplomatica, nonarmata e nonviolenta, dei conflitti e
delle controversie internazionali.
*
Vorremmo inoltre sollecitare la vostra attenzione sulle seguenti
riflessioni:
a) la scelta dell'Unione europea di impegnarsi contro la pena di morte, fino
a farne un vero e proprio criterio per l'adesione ad essa Unione, richiede
che coerentemente a tale principio ci si impegni nelle relazioni
internazionali al ripudio della guerra che, come nitidamente osservava
Mohandas Gandhi, consiste nell'esecuzione di omicidi di massa;
b) la scelta dell'Unione europea di impegnarsi per l'inveramento della
Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, con la consapevolezza
che uno dei grandi contributi storici della cultura giuridica europea alla
civlta' mondiale e' proprio l'impegno per i diritti umani, richiede che
coerentemente ci si adoperi per garantire il primo e fondamentale di quei
diritti: il diritto di ogni essere umano a vivere, e quindi a non essere
ucciso;
c) la scelta dell'Unione europea di trovare nell'Onu un riferimento
fondamentale, infine, richiede che ci si adoperi per rendere cogente e
giuriscostituente l'opposizione al "flagello della guerra", sulla cui base i
"popoli delle Nazioni Unite" - come recita il preambolo della Carta dell'Onu
fondativa - hanno trovato la ragione dell'incontro e dell'unita',
dell'impegno comune per la pace e la civile convivenza.
*
Vorremmo inoltre sottoporvi le seguenti osservazioni:
a) la necessita', a nostro avviso, di scelte politiche di disarmo e
smilitarizzazione, poiche' "da se stesse le armi tentano gli uomini" (Omero,
Odissea, XIX, 13), ovvero il loro uso e la loro stessa presenza in quanto
tale sempre minaccia e umilia e vulnera esseri umani, e la loro stessa
produzione e disponibilita' implica la sottrazione di risorse necessarie al
benessere dell'umanita', cosi' come il loro uso implica sempre oltre a
sofferenze e morte di esseri umani, altresi' distruzione di risorse, e
devastazioni dell'unica terra che abbiamo come casa comune per vivere;
b) la necessita', a nostro avviso, di costantemente e adeguatamente
affermare e consolidare il legame che unisce pace, stato di diritto,
democrazia, incontro e cooperazione tra i popoli e le istituzioni, diritti
umani;
c) la necessita', a nostro avviso, di promuovere la democrazia con la
democrazia e non con il suo opposto, l'oppressione; di promuovere la
sicurezza con la sicurezza e non con il suo opposto, la minaccia; di
promuovere il diritto con il diritto e non con il suo opposto, l'arbitrio;
di promuovere la convivenza con la convivenza e non con il suo opposto, la
dominazione, la cacciata, l'annientamento dell'altro; di promuovere
l'umanita' con l'umanita' e non con il suo opposto, la disumanizzazione
altrui e propria;
d) la necessita', a nostro avviso, che la nonviolenza diventi sempre di piu'
principio giuriscostituente, ispirazione e scelta fondamentale e fondativa
per l'Unione europea come soggetto che voglia impegnarsi a promuovere la
vita, la qualita' della vita e i diritti dei suoi cittadini e di tutti gli
esseri umani, la pace nel mondo, relazioni internazionali fondate sulla
comprensione e la cooperazione tra i popoli, la difesa dell'ambiente, i
diritti umani delle presenti e delle future generazioni.
*
La redazione de "La nonviolenza e' in cammino", notiziario telematico
quotidiano a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, strada S.
Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Nella rete telematica "La nonviolenza e' in cammino" puo' essere letta nel
sito del Movimento Nonviolento, www.nonviolenti.org, nella finestra con la
denominazione della testata; e nel sito di Peacelink, www.peacelink.it,
dalla home page cliccando su "Peacelink news".

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Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 7 novembre 2003

Mittente: Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it