La mia patria



La mia patria

Articolo di Santi Greco per www.peacelink.it

Quattro Novembre: festa delle Forze Armate. Passando per il Corso della mia citta', tricolori sventolano da tanti balconi, anziani si fermano a discutere, mostrando sulle giacche nastrini e medaglie. Ai lati del monumento ai caduti due militari stanno impalati, mentre qualcuno scatta una fotografia. E' la festa della vittoria e della fine della prima guerra mondiale, ma a vedere tutto questo movimento sono colto da tristezza. Festeggiamo una vittoria che e' costata troppe vittime, per conquistare citta' ed estendere confini che non valgono quanto una vita.

Si dice che da quel momento si sia radicato in noi il concetto di Patria. A me una patria concepita come territorio e confini, da difendere col sangue, simboleggiata da vessilli da seguire, incuranti di chi il vessillo regge, in cui la persona vale meno dell'ideale, non piace.

La mia Patria e' fatta da persone che si proteggono l'un l'altro, anche rinunciando ad un pezzo di terra, perche' la vita dell'altro ha maggior valore.

La mia Patria e' quella che difende i suoi figli non con la forza delle armi, ma con quella della Giustizia.

La mia Patria e' guidata da un governo che rispetta le esigenze dei cittadini, anche a discapito di alleanze strategiche con altri Stati. E' quella che ha come obiettivo l'assicurare un lavoro a tutti, rinunciando a spese inutili come l'acquisto di armi o la costruzione di opere faraoniche.

La mia Patria non ha confini indicati da mura e difesi da armi, ma ha porte che si aprono a chiunque bussi.

Nella mia patria chiunque puo' essere cittadino purche' rispetti la legge primaria: mai considerare l'altro un nemico.

La mia Patria ha una sola legge valida per tutti.

Nella mia Patria l'economia si regge sulla solidarieta' e non sul soppruso. In essa anche i bambini sono persone e non oggetti da telecomandare.

La mia Patria non e' l'Italia di oggi, ma vorrei tanto che lo diventasse.