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Diritti umani e dialogo Unione Europea-Algeria: per Amnesty International è il momento della verità
- Subject: Diritti umani e dialogo Unione Europea-Algeria: per Amnesty International è il momento della verità
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press at amnesty.it>
- Date: Fri, 31 Oct 2003 12:40:26 +0100
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di Amnesty International: Diritti umani e dialogo Unione Europea-Algeria: per Amnesty International è il momento della verità Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL CAPO REDATTORE ESTERI COMUNICATO STAMPA CS146-2003 DIRITTI UMANI E DIALOGO UNIONE EUROPEA - ALGERIA: PER AMNESTY INTERNATIONAL E' IL MOMENTO DELLA VERITA' Alla vigilia dell'incontro dei ministri dell'Unione Europea e della Commissione Europea con il ministro degli Affari Esteri algerino, in programma a Roma lunedì 3 novembre, Amnesty International ha chiesto oggi alla presidenza italiana dell'Unione europea di pretendere le prove che l'Algeria è pronta a rispettare integralmente gli impegni previsti dall'accordo di associazione tra Unione Europea e Algeria, la cui ratifica è imminente. In particolare, Amnesty International chiede alla presidenza italiana dell'Unione Europea di sollecitare passi concreti, da parte di Algeri, per affrontare la questione degli oltre 4000 "scomparsi", garantire che le fosse comuni siano oggetto di indagini adeguate e rispettare gli obblighi internazionali nei confronti dei difensori dei diritti umani. "L'Unione Europea deve insistere affinché l'Algeria agisca in maniera significativa per contrastare l'impunità per le passate violazioni dei diritti umani" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Unione Europea. "Far emergere la verità su un decennio di violenza e cooperare con gli esperti delle Nazioni Unite sono due condizioni indispensabili che l'Algeria deve soddisfare per dimostrare la propria buona fede e su cui l'Unione Europea dovrebbe impostare un rinnovato partenariato". In un recente rapporto, intitolato "Algeria: passi avanti verso il cambiamento o promesse vane?", Amnesty International afferma che la situazione dei diritti umani nel paese, per quanto migliorata, continua a destare gravi preoccupazioni. Cento persone al mese, in media, vengono assassinate ad opera dei gruppi armati, delle forze di sicurezza e delle milizie armate dallo Stato. La tortura all'interno dei centri di detenzione rimane diffusa così come rare restano le inchieste sugli abusi dei diritti umani. L'Algeria deve ancora fare i conti con l'eredità di un decennio di violenza: le autorità algerine insistono a negare che funzionari statali siano stati responsabili delle violazioni dei diritti umani. "Sparizioni" Il 20 settembre il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha istituito un meccanismo ad hoc che dovrebbe fungere da interfaccia tra le autorità e le famiglie di migliaia di persone "scomparse" a partire dal 1993, dopo essere state arrestate dalle forze di sicurezza o dalle milizie armate dallo Stato. Il decreto che definisce le competenze e le procedure di questo nuovo meccanismo non è stato reso pubblico. Amnesty International teme che esso non venga dotato delle risorse e dei poteri necessari, come ad esempio quello di convocare a testimoniare funzionari pubblici sospettati di essere coinvolti nelle "sparizioni". Amnesty International chiede all'Unione Europea di premere sulle autorità algerine affinché questo meccanismo ad hoc sia indipendente, dotato di poteri adeguati, efficace e finalizzato a portare davanti alla giustizia i responsabili delle "sparizioni". L'Unione europea dovrebbe inoltre sollecitare Algeri a permettere la visita nel paese, evitando di frapporre ulteriori ritardi, del "Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate o involontarie", il comitato di esperti che dal 2000 chiede di entrare in Algeria. Fosse comuni Le fosse comuni scoperte negli ultimi anni non sono state oggetto di indagini esaurienti. Secondo le informazioni in possesso di Amnesty International, della massa di corpi venuti alla luce dal 1998 ne sono stati identificati solo pochi. Contrariamente a quanto accade normalmente nel paese, la riesumazione dovrebbe essere compiuta solo da professionisti del settore dell'antropologia forense. Amnesty International chiede all'Unione Europea di pretendere dalle autorità algerine la garanzia che le fosse comuni saranno oggetto di indagini secondo gli standard internazionali, come la Procedura modello delle Nazioni Unite per la riesumazione e l'analisi dei resti scheletrici. L'Unione Europea dovrebbe inoltre offrire il proprio sostegno per assicurare che le autorità algerine possano avvalersi di competenze e attrezzature adeguate. Difensori dei diritti umani Amnesty International ha apprezzato il proscioglimento, il 16 ottobre, dell'attivista algerino per i diritti umani Salaheddine Sidhoum. Si tratta di un passo avanti verso la fine di un sistema di intimidazioni nei confronti di coloro che operano per la protezione dei diritti umani nel paese. Dalla fine degli anni '80 Sidhoum documentava le violazioni dei diritti umani e diffondeva denunce su casi di tortura, esecuzioni sommarie e "sparizioni". La pressione sugli attivisti che cercano di scoprire la verità sui gravissimi abusi dei diritti umani commessi nell'ultimo decennio, tuttavia, continua. In particolare, le associazioni delle famiglie degli "scomparsi" non riescono a ottenere il riconoscimento ufficiale e restano pertanto esposte alle minacce e alle intimidazioni della polizia. Amnesty International chiede all'Unione Europea di ricordare alle autorità algerine l'obbligo, sulla base del diritto internazionale, di garantire che i difensori dei diritti umani possano godere effettivamente di tutti i loro diritti e libertà e lavorare senza minacce e intimidazioni. L'Unione Europea dovrebbe inoltre premere sull'Algeria affinché le organizzazioni che si occupano di "scomparsi" diventino associazioni legalmente riconosciute. FINE DEL COMUNICATO Brussels / Roma, 31 ottobre 2003 Il rapporto "Algeria: passi avanti verso il cambiamento o promesse vane?" è disponibile sul sito Internet www.amnesty-eu.org oppure presso l'Ufficio Stampa di Amnesty International. Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it Amnesty International EU Office - Ufficio Stampa: Tel: 0032-2-5021499, e-mail: amnesty-eu at aieu.be
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