lettera per la Cecenia



Alla Spettabile Attenzione del Peacelink

Oggetto:Salviamo la Cecenia dalla catastrofe umanitaria.

Avvolte sì c'illude di compiere ogni dovere verso l'umanità, quando si procura di non far male a nessuno. Ma questo non basta, bisogna impegnarsi a fare il bene dei nostri simili fin dove le forze ci consentono e se è possibile anche oltre. Il limitarsi a non nuocere agli altri e solo una parte del dovere compiuto, i doveri verso l'umanità, che sono i doveri verso la grande famiglia umana, ci spingono ad essere in ogni possibile maniera giovevole alla società nella quale viviamo. Non si è buoni padri, buoni figli o buoni cittadini, se non sappiamo essere principalmente uomini buoni ed utili per tutto il genere umano. Poiché tutti gli uomini sono fratelli e non esistono differenze di linguaggio, colore o patria, tutti gli uomini sono uguali, perché tutti sono ragionevoli, tutti nati per formare una società, ossia una sola grande famiglia la quale deve con concorso d'ogni uno fare il progresso di tutti, per realizzare la felicità dell'umanità intesa, come una sola famiglia umana , una sola patria, la terra per intero. Poiché se la piccola famiglia d'ogni uomo è la patria ristretta d'ogni cittadino, ma la vera patria è quella universale, dove in qualunque terra dovunque un uomo combatte per il diritto, per il giusto e per il vero, ivi è un nostro fratello, dovunque un uomo soffre tormentato dall'ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un nostro fratello. Liberi o schiavi siamo tutti fratelli, perché unica è la nostra origine, il linguaggio che noi parliamo è diverso, ma le lagrime, l'azione, il martirio formano il linguaggio comune agli uomini quanto sono, e che noi tutti intendiamo, non si dovrebbe pensare all'umanità troppo vasta, e noi troppo deboli, ma ad amarla e lottare per la fratellanza delle Nazioni e dell'unità del genere umano. E ricordando questi doveri s'implora il non dimenticare i nostri cari fratelli della Cecenia, chiediamo in un solo coro che siano aiutati e liberati dalla prigionia che il Governo Russo gli costringe con le peggiori vessazioni e violenze stare. Si dice che la Federazione Russa voglia consolidare l'amicizia tra lo Stato Italiano ed il proprio, nulla di più delizioso potrebbe essere, sapendo quanto in passato il popolo russo abbia anch'egli patito e che continua in maniera meno drammatica, ma ancora abbastanza pesante, visto il dislivello economico e sociale che vige nella Nazione, tra i pochi ricchi ed i moltissimi poveri. Il Cremino sempre più ricco ed opulento, con le mani sporche dell'innoccente sangue dei fratelli ceceni, ed il popolo russo cui spetta un minimo di quanto dovrebbe avere per diritto, e per giunta convinti dall'odio dei despoti su di una guerra inumana ed intollerabile con i ceceni, come fosse risoluzione giusta e priva d'altrui scelta. Eppure la Russia è una terra vasta, florida che potrebbe concedere molto per fare felici non quei pochi fortunati, ma tutti, senza bisogno di tenere avvinta con la più disgustante prepotenza la Cecenia. Così come la Federazione Russa ha l'ardire mostrarsi Nazione democratica, Nazione per la pace e per il bene dell'umanità, una falsità che ci fa adirare e soffrire.Se la Federazione Russa fosse davvero cambiata nel bene che si ostina farci credere, innanzi tutto metterebbe fine a queste stragi sul popolo ceceno, concedendone l'indipendenza e poi avrebbe più amore per il suo stesso popolo facendolo vivere in un benessere simile al nostro e proteggendolo dai pericoli d'attentati che provengono dalla disperazione di chi è schiavo, ma la cui colpa è dei tiranni veri artefici del terrore bianco, quel Governo Russo che si può paragonare per metodi al trascorso nazismo. Per cui noi osiamo per la fraternità che ci avvince tra i due popoli chiedere in cambio a questa più solida e vicina amicizia con la Russia, prima risolvere nel modo più saggio e più amorevolmente giusto la questione della Cecenia perché sia riconosciuta come Repubblica Autonoma Indipendente dalla Russia e che si metta fine alla terribile occupazione che fa spargimenti di sangue tra i ceceni ed i russi, veri martiri di una tirannia che parte dal Governo Centrale Russo, e che è dolore e umiliazione di tutti noi, o per lo meno che si pongano condizioni umanitarie affinché quest'infelice popolo, possa essere trattato umanamente e dignitosamente. Per la felicità dei Russi e per quella dei Ceceni, dialoghiamo con chi è al potere e affinché si costruisca una pace esemplare e duratura, dimostriamoci sensibili alle pene altrui e siamo davvero d'aiuto per chi merita da ogni bene, siamo solidali alle sofferenze dei nostri fratelli e facciamo tutto l'impossibile per renderli liberi come lo siamo noi.

Distinti Saluti

Claudia Conti