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Comunicato stampa Rete Lilliput
Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 -
ufficiostampa at retelilliput.org

Rete Lilliput è lieta di inviarvi due comunicati sul WTO e la Campagna
"Questo mondo non è in vendita" promossa da Lilliput e da altre
organizzazioni italiane. Nel primo troverete la presentazione di TRADEWATCH

http://tradewatch.splinder.it

ovvero

l'informazione in tempo reale sui temi del commercio internazionale e le
azioni locali nel nostro paese. Un esperienza di informazione di base dopo
il successo del blog http://campagnawto.splinder.it attivo nei giorni di
Cancun. TRADEWATCH è promosso da alcune organizzazioni presenti in Messico
aderenti al network internazionale "

Our World is not for Sale"

Il secondo è l'ultima edizione della newsletter "Questo Mondo Non E' In
Vendita" con un'analisi su Cancun e il dopo Cancun, e - in relazione alla
piattaforma politica della campagna - le attività delle organizzazioni
promotrici e l'impegno futuro.


DOPO CANCUN ARRIVANO I "TRADEWATCH"
Al termine della Campagna Questo mondo non è in vendita alcune
organizzazioni lanciano in rete due siti "blog" con informazioni e
retroscena su commercio internazionale e WTO

La Federazione di ong Cipsi, l'organizzazione del commercio equo Roba
dell'altro mondo, la Campagna per la riforma della Banca mondiale e
l'associazione Mani Tese, aderenti al network internazionale Our World is
not for sale e tra i promotori della Campagna "Questo mondo non è in
vendita", conclusasi con successo per il fallimento della ministeriale del
WTO di Cancun, lanciano oggi i blog Tradewatch nazionale
(http://tradewatch.splinder.it/) e Tradewatch locale
(http://localtradewatch.splinder.it/). Sui due "siti-osservatorio" verranno
inserite quotidianamente notizie inedite e documenti sul tema del commercio
internazionale e del WTO. "In primo piano, le proposte della società civile
internazionale -annunciano i promotori - che dopo essere riuscita ad
impedire l'allargamento del mandato del WTO a Cancun, cerca adesso di
suggerire delle valide alternative per una riforma democratica e
trasparente delle regole del commercio internazionale.
Dall'acqua agli scambi internazionali, dai farmaci alla sicurezza
alimentare, all'ambiente, dallo sviluppo sostenibile alle pari opportunità
economiche per i Paesi in via di sviluppo, i Trade watch saranno, nele
intenzioni dei promotori, "sentinelle attive sui processi di
privatizzazione, di mercificazione dei beni comuni, di riduzione dei
diritti individuali, nel mondo come nelle nostre città". L'idea dei
Tradewatch nasce sull'onda dell'enorme successo e dell'interesse suscitato
dal blog della campagna "Questo mondo non è in vendita" durante l'assemblea
ministeriale di Cancun, su cui in sei giorni sono state caricate più di 250
news sull'andamento dei negoziati in Messico e che ha avuto oltre 18.000
contatti. Con la versione locale del blog si vuole offrire uno spazio e
continuare a coinvolgere tutte le realtà locali che negli ultimi mesi hanno
seguito le questioni del commercio internazionale. Protagonismo importante,
quello dei gruppi locali italiani, che ha prodotto, tra l'altro, la
mobilitazione di Palermo il 6 luglio scorso durante l'incontro dei ministri
del Commercio dell'Unione Europea e ad iniziative in oltre 50 città
italiane nella giornata del 13 settembre, Giornata di azione globale per il
vertice di Cancun.




Campagna "Questo Mondo Non E' In Vendita"

Newsletter N.12 del 24/10/2003Cancun e dopo Cancun

La conferenza ministeriale del Wto a Cancun si è chiusa con un completo
fallimento dei negoziati. Secondo diversi osservatori il risultato di
Cancun non è però un fallimento ma anzi un successo politico, perché ha
dimostrato l'inadeguatezza del Wto nel condurre questi negoziati, nel
trattare un'agenda tanto ampia da spaziare dall'agricoltura ai servizi
essenziali agli investimenti, cercando di ridurli a meri beni o servizi
commerciali, e perché ha dato una nuova consapevolezza ed una nuova forza
ai paesi del sud del mondo ed alla società civile globale.
A Cancun non c'è stato mai spazio per negoziare, i paesi del sud del mondo
sono arrivati alla ministeriale con due opzioni di fronte a loro: chinare
un'altra volta la testa ed accettare le regole imposte dai paesi
occidentali oppure abbandonare i negoziati. La prova di questa affermazione
si può leggere nella bozza di dichiarazione finale resa pubblica il 13
settembre. La bozza riprendeva quasi integralmente le posizioni di USA ed
UE sull'agricoltura, in particolare sul tema dei sussidi all'export
(dumping), malgrado le esplicite richieste in direzione opposta di paesi
che rappresentano la maggioranza dei cittadini ed oltre i due terzi degli
agricoltori del pianeta. Nessun passo avanti sulla questione del cotone,
fondamentale per le economie e la stessa sopravvivenza di diversi paesi
africani. In maniera forse ancora più arrogante la bozza prevedeva l'inizio
immediato per due (se non tre) dei quattro "temi di Singapore", i nuovi
negoziati che l'UE in particolare spingeva per avviare, contro il parere
contrario di oltre 70 paesi del Sud.
Riassumendo, i paesi occidentali hanno ancora una volta provato ad imporre
una completa liberalizzazione dove sono più forti (industria e servizi),
mantenendo un protezionismo spinto dove sono più deboli (agricoltura e
tessile). Di fronte a questa intransigenza ed all'assenza di una
possibilità reale di negoziato i paesi del sud hanno almeno avuto la forza,
il 14 settembre, di rialzare la testa e rifiutare le imposizioni dei paesi
ricchi.
Il naufragio dei negoziati a Cancun non significa però la fine delle
politiche portate avanti dal Wto, ne tantomeno l'arresto di quel processo
di esasperazione del libero commercio che da sempre caratterizza i
negoziati. L'accordo sulle tariffe industriali (NAMA) va avanti, cosi come
proseguono i negoziati per una totale liberalizzazione e privatizzazione
dei servizi, anche di quelli pubblici ed essenziali, con il negoziato Gats.
Una ulteriore concreta minaccia è rappresentata dal tentativo dei paesi
occidentali di sfruttare il fallimento di Cancun per rilanciare negoziati
bilaterali o regionali se possibile ancora meno democratici e trasparenti
di quelli in sede Wto, nei quali fare valere la legge del più forte. Se gli
USA hanno già dichiarato esplicitamente di volere percorrere questa strada,
possiamo registrare diversi segnali negativi in questa direzione anche da
parte dellUE.
Se da una parte con Cancun si è quindi aperto uno spazio politico nuovo per
cercare di rinegoziare radicalmente le regole sul commercio, è necessario
non solo non abbassare la guardia, ma anzi rilanciare con ancora maggiore
vigore l'impegno dei singoli e delle organizzazioni su queste tematiche.

La Campagna e le organizzazioni promotrici

Come Campagna Questo Mondo Non E' In Vendita avevamo posto come primo e
fondamentale obiettivo il fallimento della V Conferenza Ministeriale del
Wto, per bloccare l'espansione del mandato del Wto ed aprire uno spazio ed
un dibattito trasparente e democratico nel quale ridefinire le regole sul
commercio. 
Questo obiettivo, impensabile solo un anno fa, quando nel corso del Social
Forum Europeo di Firenze alcune organizzazioni hanno lanciato l'idea di
costituirsi in una campagna mirata su Cancun, è stato raggiunto. E'
sicuramente un successo senza precedenti per la società civile mondiale,
per le moltissime associazioni, organizzazioni e singoli che in tutto il
mondo si sono impegnati per arrestare la corsa del Wto, e soprattutto per
il ruolo fondamentale, riconosciuto dalle stesse delegazioni presenti in
Messico, che questa società civile, nelle sue più diverse articolazioni ha
svolto, fuori e dentro il luogo dei negoziati.
A Cancun la campagna italiana ha lavorato in stretta collaborazione con le
reti internazionali che da anni si oppongono alle politiche del Wto, ma
anche con delegati e media di tutto il mondo, per cercare di dare il
proprio contributo. In questo vorremmo soprattutto ringraziare le persone e
le organizzazioni che ci hanno aiutato in questo cammino.
Crediamo che nel nostro piccolo sia stato un successo il tentativo di
informazione alternativa realizzato in diretta da Cancun dalla campagna
italiana, con la creazione di un blog che ha visto oltre 15.000 contatti e
quasi 300 notizie pubblicate nei giorni di Cancun. Ricordiamo anche, prima
di Cancun, i numerosi materiali distribuiti ai gruppi locali e presenti sul
sito, le azioni di pressione ed informazione verso i parlamentari e gli
enti locali e le mozioni che sono state presentate e che ancora in questi
giorni molti Comuni stanno discutendo ed approvando, il lavoro di
informazione verso i gruppi locali e gli organi di informazione.
Vorremmo però soprattutto ricordare il ruolo essenziale svolto dai gruppi e
dai nodi locali, a partire da Palermo per l'impegno nell'organizzazione
delle giornate del 5 e 6 Luglio, alle oltre 50 città e paesi che hanno
risposto ai nostri appelli alla mobilitazione in occasione delle giornate
dei beni comuni a Maggio e nuovamente nel corso della giornata mondiale di
mobilitazioni del 13 settembre. Se oggi molte persone non solo sanno cosa
significano le parole Wto o Gats, ma hanno anche preso coscienza dei rischi
che stanno alla base di questi accordi, lo dobbiamo al lavoro di tutte le
persone che si sono impegnate su questi temi.
L'impegno futuro
Con l'appuntamento all'ONU dei popoli di Perugia e l'ultimo direttivo, la
campagna, finalizzata all'appuntamento di Cancun, si chiude.
Oggi i movimenti e la società civile sono chiamati ad un ruolo ancora più
importante. Se l'obiettivo in vista di Cancun era quello di arrestare il
Wto è ora necessario rilanciare delle proposte per contribuire
concretamente a ridisegnare le regole del commercio internazionale e le
istituzioni che queste regole devono stabilire e fare applicare.
E' essenziale non disperdere i risultati raggiunti ma continuare ad
informare i cittadini sulle minacce di questi negoziati, continuare la
pressione sulle istituzioni a partire dagli enti locali, tenere attiva
quella rete di organizzazioni e singoli che ha contribuito al
raggiungimento di importanti risultati. Già nei mesi scorsi diversi Comuni
italiani hanno approvato una mozione, lanciata dalla Campagna tramite il
sito <http://www.campagnawto.org/>www.campagnawto.org,  per cercare di
opporsi al negoziato sulla liberalizzazione dei servizi. Il negoziato Gats
va avanti, e per questo chiediamo anche a tutte e tutti di proseguire i
loro sforzi, come fatto in questi mesi.
Da parte nostra, se la Campagna in quanto tale si era posta come obiettivo
e scadenza l'appuntamento messicano, l'impegno dei singoli e delle
organizzazioni proseguirà, anche verso possibili nuove iniziative
collettive. Potete continuare a contattare le nostre organizzazioni
rispetto alle differenti questioni. Continueremo il nostro lavoro di
monitoraggio sulle tematiche inerenti il Wto ed il commercio, e rinnoviamo
la nostra disponibilità per incontri pubblici e richieste di
approfondimento, di materiali o di altre informazioni.
Pubblichiamo di seguito un breve elenco delle organizzazioni e dei
referenti che hanno già dato la loro disponibilità per questo lavoro.

Attac
Marco Bersani: <mailto:marcattac at virgilio.it>marcattac at virgilio.it
Gats, privatizzazioni, acqua e servizi, brevetti

Azione Aiuto
<mailto:policy at azioneaiuto.it>policy<mailto:policy at azioneaiuto.it>@azioneaiuto.it
Agricoltura; posizione Europea e della Commissione UE

Campagna Riforma Banca Mondiale
Andrea Baranes: <mailto:abaranes at crbm.org>abaranes at crbm.org
Wto in generale / investimenti e Gats

CIPSI
Monica Di Sisto: <mailto:ufficiostampa at cipsi.it>ufficiostampa at cipsi.it
Acqua e Gats / Comitato per il contratto mondiale sull'acqua

ReteLilliput
Roberto Cuda:  <mailto:robycuda at tin.it>robycuda at tin.it
Roberto Meregalli:
<mailto:roberto.meregalli at email.it>roberto.meregalli at email.it
Gats e monitoraggio / informazione sullo stato dei negoziati

Roba
Alberto Zoratti: <mailto:albe at roba.coop>albe at roba.coop
Commercio mondiale e commercio equo e solidale

UDU - UDS
Ilaria Lani: <mailto:udu at studenti.it>udu at studenti.it
Giuseppe Beccia: <mailto:uds at studenti.it>uds at studenti.it
Gats e commercializzazione dell'istruzione

Volontari nel mondo - FOCSIV
Cecilia Dall'Oglio: <mailto:coord.italia at focsiv.it>coord.italia at focsiv.it
Dumping e sovranità alimentare (Campagna NO dumping) / negoziato agricolo e
Obiettivi del Millennio (Campagna Italiana per la Sovranità Alimentare)

Vi segnaliamo inoltre che CRBM, CIPSI, ROBA dell'Altro Mondo e Mani Tese,
tra i promotori della campagna italiana e aderenti al network
internazionale Our World Is Not For Sale, con il contributo di altri
referenti ed organizzazioni hanno deciso di proseguire da subito il lavoro
di monitoraggio sullo stato dei negoziati Wto e la situazione del commercio
internazionale, nel tentativo di realizzare un percorso di analisi,
informazione e condivisione delle informazioni.
Per questo, sono stati lanciati due nuovi blog a questi indirizzi Internet:
<http://tradewatch.splinder.it/>http<http://tradewatch.splinder.it/>://tradewatch.splinder.it:
notizie internazionali sul Wto ed altri accordi commerciali, le novità dai
network della società civile da tutto il mondo
Per informazioni, e per interagire se avete notizie o contributi potete
scriverci a: <mailto:wto at crbm.org>wto at crbm.org
http://localtradewatch.splinder.it: le notizie e le novità che riguardano
l'Italia e le iniziative locali
Per informazioni e contriubti: <mailto:albe at roba.coop>albe at roba.coop
Ci auguriamo che tutte le organizzazioni, i nodi locali ed i singoli che
hanno contribuito al successo della campagna QMNEIV possano aiutarci nel
fare crescere questo nuovo percorso.
I movimenti e la società civile, così determinanti a Cancun sono chiamati
ora ad un nuovo salto di qualità. E' necessario continuare più di prima a
lottare contro leggi ed istituzioni inique ed antidemocratiche ma anche e
soprattutto lanciare e contribuire alla creazione di un sistema di regole
realmente democratiche e trasparenti, nelle quali l'ambiente, la tutela dei
lavoratori, la sovranità alimentare, i diritti dei popoli non siano solo
espressioni di facciata ma la base reale di qualunque accordo.
Con l'aiuto di tutte e tutti continueremo non solo a sostenere che questo
mondo non è in vendita, ma proporremo concretamente il nostro mondo
possibile, che vogliamo e dobbiamo realizzare.