[caserta24ore] L'inchiesta sulla spazzatura via posta elettronica.



CASERTA24ore - Il punto della situazione

Dopo una latitanza di qualche mese ecco nella vostra posta
elettronica Caserta24ore che, oltre a contenere i collegamenti alle
copertine delle edizioni settimanali presenti nell'archivio
del "Giornale Internet", torna per fare il punto della situazione. In
particolare abbiamo realizzato una piccola inchiesta ed abbiamo
scoperto chi sono i responsabili che ci intasano la posta elettronica
di email indesiderata e in alcuni casi di virus. Ma prima di
affrontare la questione qualche considerazione di carattere generale.

Il diritto alla conoscenza, il diritto ad essere informati crediamo
debba essere un diritto di cittadinanza accessibile a tutti
indipendentemente dalla condizione sociale ed economica. La
precarizzazione del reddito da lavoro degli ultimi anni sta
rideterminando in Italia una suddivisione in classi che le conquiste
sociali degli anni '70 avevano appiattito. Il giornale Caserta24ore è
un giornale diretto che tratta specificamente l'aspetto sociale delle
notizia. Ciò porta spesso ad andare contro l'aspetto utilitaristico
che la maggior parte dei giornali fa dell'informazione.

Ci eravamo illusi che le nuove tecnologie avrebbero appiattito
il "gap" esistente tra informazione imposta dai giganti della
comunicazione che regolano i flussi informativi secondo norme
economiche-finanziarie-commerciali e informazione ricercata fuori
dagli schemi; ma così non è stato.
L'informazione pubblica, così come tutta la politica, adotta come
modello di riferimento l'aspetto economico della logica del profitto
e non l'aspetto sociale della logica del pubblico servizio: la RAI ad
esempio ha abbandonato da tempo il ruolo di servizio pubblico.

Il lavoro di tanti volontari dell'informazione, le nuove tecnologie
ed Internet nel caso specifico a "costi popolari" potevano far
scegliere più o meno a quale tipo di informazione rivolgersi; ma oggi
anche per accedere ad Internet esiste una discriminazione in base al
reddito. Quando si è capito che la rete altro non era che un mezzo di
informazioni, e non il toccasana dell'economia attraverso cui vendere
o comprare tutto e tutti, i costi per accedere a Internet sono
lievitati gradualmente. Gli analisti della nuova economia si sono
resi poi conto che le informazioni, anche quelle pubbliche, è più
conveniente venderle che darle gratuitamente e così pian piano sono
diminuiti i numeri verdi e parallelamente sono aumentati quelli a
pagamento; allo stesso tempo sono aumentati i costi telefonici per
accedere ad Internet e i costi di tutti quei servizi che prima erano
offerti anche gratuitamente come le caselle di posta elettronica e lo
spazio dove pubblicare i siti.

Chi non ha convertito i servizi gratuiti in "a pagamento", si vede
bombardato da pubblicità sui siti o peggio ancora da virus nella
propria casella di posta elettronica. Proprio sulla posta elettronica
che pone attenzione la nostra inchiesta.

Abbiamo creato diversi indirizzi di posta elettronica da
alcune "blasonate" società che offrono tale servizio: Virgilio-Tin
del gruppo Telecom, Libero-Wind del gruppo Enel e la straniera Hot-
mail ed altre minori.
Abbiamo utilizzato dei nomi con combinazioni alfanumeriche del tipo
flkj2uifong at virgilio.it, jogfds0984 at libero.it ... per eludere quei
programmini di spamming che generano a caso indirizzi e-mail che più
si avvicinano alla realtà.

Abbiamo monitorato le caselle di posta elettronica per alcune
settimane ed ecco i risultati: tutti gli indirizzi sono stati
bersaglio di virus, tutti gli indirizzi sono stati bersaglio di e-
mail pubblicitarie, tutti gli indirizzi sono stati oggetto di
spamming, un indirizzo ha ricevuto un'e-mail a contenuto
pubblicitario che faceva riferimento a siti a pagamento di carattere
pornografico nonostante in fase di registrazione avessimo fornito i
dati di un presunto minorenne.

E' comprensibile che la pubblicità per i servizi gratuiti può servire
a coprire le spese, ma la ricezione di virus quando poi la stessa
società offre a pagamento "servizio di posta elettronica sicura" a
prova di virus, ci lascia molto perplessi. Stendiamo un velo pietoso
sull'indirizzo e-mail che ha ricevuto un'e-mail pubblicitaria che
rimandava ad un sito pornografico.

Le conseguenze di questa situazione sono che per gestire un sito
informativo come quello di Caserta24ore ci vogliono molte più
risorse. Sappiamo che ricevere richieste di contributi non fa piacere
a nessuno, soprattutto in un momento in cui l'aumento del costo della
vita erode e penalizza sensibilmente il portafoglio delle famiglie.
Ma senza questi contributi Caserta24ore non può andare avanti. I
costi sono aumentati vertiginosamente; ormai non si tratta più di
meri "ritocchi" alle tariffe, ma di una cosciente opera di rapina e
di strangolamento della stampa libera pubblicata su Internet.

Caserta24ore viene letto da oltre 7000 persone al mese e, a parte i
fedelissimi che sempre ci hanno sostenuto molto generosamente, molti
sono coloro che, pur gradendo le nostre notizie non inviano un
centesimo di Euro. Caso emblematico quello del Giornale "Il Corriere
di Caserta" che ha, a più riprese, copiato integralmente dei nostri
articoli e contro il quale contiamo di avviare una pratica legale.

Continuare con questa questua ci sembrerebbe troppo umiliante se non
avessimo la coscienza a posto: non abbiamo finanziamenti di enti di
regime, i partiti politici ci evitano perché il nostro tipo di
informazione fa paura e perché compromette il "potere forte"...

CI APPELLIAMO ALLA COSCIENZA DEI LETTORI: SOSTENETECI CON UN
VERSAMENTO su Conto Corrente Postale numero 26470781 intestato a
Gianluca Parisi Editore, causale del Versamento "Caserta24ore".






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