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(Fwd) Giornata mondiale contro la pena di morte: Amnesty Inter
- Subject: (Fwd) Giornata mondiale contro la pena di morte: Amnesty Inter
- From: "Olivier Turquet" <turquet at dada.it>
- Date: Wed, 08 Oct 2003 15:53:41 +0200
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------- Forwarded message follows ------- Date forwarded: Wed, 8 Oct 2003 14:20:31 +0200 Date sent: Wed, 8 Oct 2003 14:38:21 +0200 To: news at peacelink.it, dirittiglobali at peacelink.it From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press at amnesty.it> Subject: Giornata mondiale contro la pena di morte: Amnesty International invita alla mobilitazione Forwarded by: news at peacelink.it Send reply to: news at peacelink.it [ Double-click this line for list subscription options ] Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di Amnesty International: (con EMBARGO fino alle ore 00,01 di venerdì 10 ottobre 2003) Giornata mondiale contro la pena di morte: Amnesty International invita alla mobilitazione Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it ------------------------------------------------------ Embargo fino alle ore 00,01 di venerdì 10 ottobre 2003 COMUNICATO STAMPA CS135-2003 GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE: AMNESTY INTERNATIONAL INVITA ALLA MOBILITAZIONE Amnesty International invita la comunità internazionale a prendere parte alla Giornata mondiale contro la pena di morte che si celebra oggi, venerdì 10 ottobre. "La morte non è uno strumento di giustizia e la pena capitale ne è un esempio evidente, poiché viola le fondamenta stesse dei valori e della dignità dell'essere umano" - ha dichiarato Karen Hooper, coordinatrice pena di morte delle Sezione Italiana di Amnesty International. "Il fatto che gli Stati eseguano ancora condanne a morte rappresenta un oltraggio. Nessuna ricerca ha dimostrato che la pena di morte serva a combattere la criminalità: al contrario, essa alimenta una cultura di violenza e pertanto non trova alcun posto in una società moderna che intenda rispettare i valori dei diritti umani." Amnesty International chiede all'opinione pubblica mondiale di sottoscrivere la petizione (on line su www.amnesty.it/primopiano/giornata_pdm_2003) che sollecita i governi a porre immediatamente fine alle esecuzioni. Oggi, in ogni parte del mondo, gli attivisti di Amnesty International svolgeranno manifestazioni, seminari e dibattiti per rafforzare la pressione sui governi affinché aboliscano la pena di morte e per aumentare la sensibilità su questa pena crudele, inumana e degradante. "Il mondo sta facendo sempre maggiori passi avanti per liberarsi dalla pena di morte, ma rimane ancora molto da fare" - ha aggiunto Hooper. Settantasei paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati, mentre altri 16 l'hanno abolita per tutti i reati salvo quelli eccezionali. Ulteriori 20 paesi sono abolizionisti "nella pratica", poiché non eseguono più condanne a morte. L'ultimo paese ad aggiungersi alla lista dei paesi abolizionisti è stato l'Armenia, che a settembre ha ratificato il Protocollo 6 alla Convenzione europea sui diritti umani, un trattato internazionale che abolisce la pena di morte in tempo di pace. "Nonostante l'evidente tendenza mondiale verso l'abolizione, purtroppo alcuni paesi continuano a mandare a morte uomini e donne mediante iniezione letale, impiccagione, plotone d'esecuzione e persino la lapidazione" - ha denunciato Hooper. Nei primi nove mesi del 2003 gli Usa hanno mandato a morte 57 persone. Le esecuzioni in Iran sono state almeno 83 e non meno di 40 quelle in Arabia Saudita. Nel 2002 Amnesty International aveva accertato 1.526 esecuzioni in 31 paesi, 1.060 delle quali in Cina, dove peraltro la pena di morte è un segreto di Stato e i dati disponibili rappresentano una piccola frazione della dimensione effettiva del fenomeno. In un rapporto diffuso oggi e intitolato "Africa occidentale: è giunto il momento di abolire la pena di morte", Amnesty International illustra la situazione della pena capitale in sedici paesi di questa regione: negli ultimi dieci anni tre di essi hanno abolito la pena di morte e solo quattro hanno eseguito condanne a morte. Il rapporto descrive inoltre il dibattito e le iniziative per riformare i codici penali in corso nella regione. "E' un buon segnale che molti dei paesi dell'Africa occidentale non abbiano eseguito condanne a morte nell'ultimo decennio. Ora tutta la regione deve compiere il passo decisivo e abolire la pena capitale sia nelle leggi che nella pratica" - ha commentato Hooper. La Giornata mondiale contro la pena di morte è organizzata dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, un movimento di cui fanno parte sindacati, organismi legali, autorità locali e associazioni per i diritti umani - compresa Amnesty International - che si battono per l'abolizione universale della pena capitale. Il 10 ottobre in Italia sono previste numerose iniziative. Tra gli eventi organizzati dai Gruppi della Sezione Italiana di Amnesty International, si segnalano: … una fiaccolata a Milano, con inizio in piazza San Babila alle 18,30 e termine in piazza della Scala alle 20,30; - un sit-in a Bologna, in piazza Nettuno (adiacente piazza Maggiore), dalle 18 alle 20; - una manifestazione a Napoli, in piazza San Domenico Maggiore, dalle 10 alle 24. Sono inoltre previsti spettacoli a Jesi e Savona e dibattiti pubblici a Como, Cuneo, Firenze, Molfetta (BA), Ostia (Roma), Reggio Emilia, Roma e Trento. Infine, nelle seguenti città i volontari di Amnesty International raccoglieranno firme a sostegno dell'appello della Coalizione mondiale contro la pena di morte: Ancona, Ascoli Piceno, Brescia, Cagliari, Carpi (MO), Cento (FE), Chiavari (GE), Como, Empoli, Firenze, Foggia, Grosseto, Legnano (VA), Loiano (BO), Macerata, Padova, Piacenza, San Benedetto del Tronto (AP), San Donà di Piave (VE), San Donato Milanese (MI), Siracusa, Torre Annunziata (NA), Urbino, Verbania e Verona. Ulteriori informazioni Sono ancora 83 i paesi che rifiutano di seguire la tendenza mondiale verso l'abolizione della pena di morte, tra cui Usa, Giappone, Cina, Nigeria, Iran, Arabia Saudita e Uzbekistan. Alcuni di questi paesi continuano persino a mandare a morte minorenni all'epoca del reato. Ad aprile, in Oklahoma (Usa), Scott Hains è stato mandato a morte per un reato commesso quando aveva solo 17 anni. Alla fine dello scorso mese di settembre, nelle Filippine, Christopher Padua, Ronald Bragas, Elmer Butal, Ramon Nicodemus, Saturani Panggayong e Roger Pagsibigan - tutti condannati a morte per reati commessi quando avevano meno di 18 anni - erano in attesa dell'esecuzione. A maggio un quindicenne, Al-Taher Ahmad Hamdan, è stato condannato a morte in Sudan. Amnesty International è inoltre preoccupata per il drammatico aumento dell'uso della pena di morte in Viet Nam, dove quest'anno secondo stime ufficiali sono state condannate a morte 80 persone. In Cina, il paese in cui nel corso del 2002 è stato mandato a morte il maggior numero di persone, il governo ha introdotto i cosiddetti "furgoni itineranti di esecuzione", allo scopo di ottimizzare l'efficienza e ridurre i costi delle esecuzioni. Nel corso del 2002 Amnesty International ha accertato 3.248 condanne a morte in 67 paesi e 1.526 esecuzioni in 31 paesi, di cui 1.060 in Cina e 113 in Iran. L'organizzazione per i diritti umani ritiene, tuttavia, che l'effettivo numero delle esecuzioni in questi due paesi sia stato molto più elevato. FINE DEL COMUNICATO Roma, 10 ottobre 2003 Per ulteriori informazioni sulla Giornata mondiale contro la pena di morte: www.worldcoalition.org/bcoaljm00.html www.amnesty.it/primopiano/giornata_pdm_2003 Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it ------- End of forwarded message -------
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