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La nonviolenza e' in cammino. 680
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 680
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 20 Sep 2003 18:06:33 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 680 del 21 settembre 2003 Sommario di questo numero: 1. Benito D'Ippolito: l'interprete 2. Il documento conclusivo della carovana della pace 2003 3. Saffo: quando la collera 4. Manuela Dviri Vitali Norsa: sull'autobus 5. "Azione nonviolenta" di settembre 6. Umberto Cinalli: un laboratorio sul viaggiare 7. Il foglio informativo del settembre 2003 del Centro studi difesa civile 8. Letture: Noam Chomsky, Terrore infinito 9. Letture: Paolo Ferrari, Reggae 10. Letture: Istituto biologico italiano, Miniguida all'agricoltura biologica 11. Letture: Noel Malcolm: Storia della Bosnia 12. Letture: Sergio Noja, L'islam moderno 13. Riletture: Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa 14. Riletture: Tom Segev, Il settimo milione 15. Riletture: Abraham B. Yehoshua, Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare 16. Riletture: Salwa Salem, Con il vento nei capelli 17. Riletture: Nawal al Sa'dawi, Firdaus. Storia di una donna egiziana 18. Riletture: Assia Djebar, La donna senza sepoltura 19. La "Carta" del Movimento Nonviolento 20. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. BENITO D'IPPOLITO: L'INTERPRETE Mi informa compunta la televisione che sulla strada tra Mossul e Tikrit dei soldati americani hanno sparato all'automobile di un diplomatico italiano membro del governo di occupazione, che si erano sbagliati e si sono dispiaciuti, gli italiani sono buoni amici, gli americani ragazzi un po' irruenti. Dell'interprete iracheno assassinato perche' parlarne? perche' scusarsi? Il suo volto e il suo nome non contano, la sua vita neppure. Messo in abisso qualcosa di distorto e di profondo vi e' qui da interpretare, ma l'interprete e' per l'appunto morto. 2. RIFLESSIONE. IL DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA CAROVANA DELLA PACE 2003 [Ringraziamo Silvia Marcuz (per contatti: smarcuz at libero.it) per averci inviato il documento conclusivo della carovana della pace 2003, cui ha preso parte] Si e' concluso il 15 settembre il cammino della carovana della pace 2003. Dopo aver accompagnato a Brescia la partenza di 6 nuove missionarie comboniane per il mondo e per la missione i giovani della carovana si sono raccolti a Limone sul Garda per fare memoria di Daniele Comboni. Proprio nella casa dove e' nato il profetico sogno del missionario, i carovanieri hanno potuto ringraziare per esperienza fatta e raccoglierne i frutti e le sfide. Sinteticamente hanno voluto tradurre cosa significhi per loro "Osare un tempo nuovo"nel seguente documento. * Osare un tempo nuovo. Carovana della pace 2003 Siamo giovani che sentono la responsabilita' della pace nelle nostre mani. Ci siamo messi in cammino attraverso l'Italia come carovana della pace 2003, insieme ai missionari comboniani; a partire dalle provocazioni e dai segni di speranza incontrati scriviamo a tutti i giovani e a coloro che ci hanno accompagnato. Crediamo che ognuno di noi nella sua quotidianita' puo' e deve osare un tempo nuovo. Ogni luogo ci chiama alla missione, come singoli e come comunita'. La societa' civile e la chiesa, popolo di Dio in cammino, devono mettersi al servizio del bene comune iniziando nella marginalita', nelle periferie, con gli immigrati, ovunque c'e' abbandono e poverta', contestualizzati nelle sfide globali. Il nostro impegno comincia da ieri con i profeti che, anche se perseguitati e uccisi, hanno denunciato l'ingiustizia e la poverta'. Insieme a loro viviamo nell'oggi e nel domani la fatica di riumanizzare il mondo e riscattare la persona. E' urgente osare un tempo nuovo: 1) nell'ascolto che restituisce la parola ai poveri. Per questo occorre inserirsi e abitare la strada, andando in cerca della gente, soprattutto i piu' lontani e dimenticati, gli indifferenti o coloro che hanno perso la speranza. 2) Nella memoria: della storia dei popoli e di tutti i volti incontrati. Da loro trae vita la spiritualita' della nostra resistenza. 3) Nella debolezza che salva: siamo coscienti della nostra impotenza e fragilita'; per questo scegliamo di incontrare l'altro in uno stile umile, paziente, che lascia spazio alla nonviolenza e tenerezza di Dio. 4) Nella speranza che Dio abita la storia: ricerchiamo i segni di vita nascosti tra i piccoli che attendono la liberazione, certi che il bene vince sempre sul male. 5) Nella politica, che e' per tutti e non per pochi: mossi dall'indignazione etica, vogliamo risvegliare ogni piccola comunita' cristiana alla partecipazione politica e creare rete tra tutte le realta' locali impegnate nel costruire pace e giustizia. Sentiamo l'importanza di interpellare continuamente la chiesa e le istituzioni pubbliche perche' diano voce al popolo di Dio e alla societa' civile. 6) Nella responsabilita' dei giovani: che in un percorso di informazione alternativa, di denuncia e di proposta si impegnano in azioni coinvolgenti nel contesto locale e in questo modo si sentono protagonisti nella costruzione di un mondo diverso possibile. Le tante rinascite che abbiamo toccato con mano alimentano in modo forte la nostra speranza in un cambiamento necessario anche per le realta' piu' ai margini. Nessuno puo' piu' tacere e nemmeno interrompere il cammino perche' troppa e' la responsabilita' di cui siamo investiti dalle ferite ancora aperte negli uomini e nella nostra storia. I giovani della carovana della pace 3. MAESTRE. SAFFO: QUANDO LA COLLERA [E' il frammento 126 Diehl (158 Voigt), nella traduzione di Manara Valgimigli (in Manara Valgimigli, Saffo, Archiloco e altri lirici greci, Le Lettere, Firenze 1989, p. 20). Saffo (la somma poetessa greca vissuta nell'isola di Lesbo nel VII secolo a. C.) e' la poesia nel suo momento aurorale e piu' intenso e piu' colto, tutta la felicita' e la sapienza del mondo colta e subito donata. Manara Valgimigli, filologo e saggista, grecista illustre (1876-1965), e' stato anche acuto e limpido traduttore di poesia, e maestro di liberta'] Quando la collera gonfia il tuo cuore tieni in freno la lingua che abbaia parole vane. 4. RIFLESSIONE. MANUELA DVIRI VITALI NORSA: SULL'AUTOBUS [Dal quotidiano "Il manifesto" del 18 settembre 2003. Manuela Dviri Vitali Norsa, nata a Padova nel 1949, dopo il matrimonio si e' trasferita in Israele dedicandosi all'insegnamento; giornalista e scrittrice, e' impegnata nel movimento pacifista israeliano; il quotidiano cosi' la presenta: "Da cinque anni, dal giorno della morte in territorio libanese del figlio ventenne, Jonathan, durante il servizio di leva, Manuela Dviri e' diventata una importante esponente del movimento pacifista israeliana e tra i sostenitori del dialogo e la collaborazione tra la societa' israeliana e palestinese. Giornalista e scrittrice (in Italia ha pubblicato La guerra negli occhi, Avagliano editore, e in ottobre andra' in scena la sua piece teatrale Terra di latte e miele, per l'interpretazione di Ottavia Piccolo e la regia di Silvano Piccardi), e' stata tra le esponenti del gruppo delle "quattro madri" per il ritiro delle truppe israeliane dalla striscia di sicurezza libanese, poi avvenuto nel 2000. Pubblica su vari giornali israeliani e sul 'Corriere della Sera'. Questo articolo e' stato tradotto dall'inglese, l'originale e' stato pubblicato in ebraico sul giornale israeliano 'Zman Ha-Sharon' (Maariv)"] Sono passati pochi giorni dalla non-esecuzione (mal) mirata dello sceicco Yassin e ancora meno da quando l'uomo paralizzato nella sua sedia a rotelle e' uscito dall'ospedale, sano e salvo, promettendoci vendetta e sangue e lacrime e orribili atti di terrore (no, non e' uno scherzo come quando fanno la sua imitazione in Tv). L'esercito e la polizia sono in stato di allarme, l'allarme rosso, il piu' alto. Persino i ministri del governo israeliano temono per la propria vita. Hanno paura che la guardia del corpo non gli basti piu'. L'esercito ha appena chiuso ermeticamente le porte girevoli dei territori occupati - nessuno entra e nessuno esce, fatta eccezione per la popolazione ebraica ovviamente. I giornali citano fonti bene informate che predicono che "un terribile attacco terroristico e' solo questione di tempo". La polizia ha suggerito alle compagnie di trasporto di evitare gli autobus extra-lunghi in citta' per ridurre il numero di vittime quando ci sara' il prossimo attacco. Sono giorni pericolosi questi. E nel bel mezzo di tutta questa isteria e grande paura, mentre tutti noi ci chiediamo terrorizzati cosa succedera' adesso, io (ma quanto sono coraggiosa!), io sono uscita di casa e come se niente fosse ho preso, incredibile ma vero, l'autobus (ma non di quelli extra-lunghi). E mentre viaggiavo, lanciando intorno occhiate sospettose (perche' mi fido sopratutto dei miei occhi, non si sa mai, come i ministri) ho visto una nuova pubblicita' affissa per tutta la lunghezza di un altro autobus, in una specie di cartellone tipo"´Sex and the City". E sul cartellone, in caratteri un po' liturgici, c'era scritto qualcosa come "Religiosi o laici - a chi importa? Siamo tutti ebrei". E le parole erano accompagnate dal viso sorridente del rabbi Ovadia Yosef. E se non era lui era un rabbino che gli assomigliava. Eh si', siamo tutti ebrei, consoliamoci, lasciamo perdere le chiacchiere, i problemi, la paura, quello che conta veramente e' che siamo una sola nazione, siamo tutti ebrei, ce la caveremo ragazzi, il paese e' in fiamme, ma cosa importa, siamo tutti ebrei. Questo era quello che intendeva l'illustre rabbino. (Gia' che ci siamo, rabbi Ovadia, "tutti" vale anche per il partito nazionale religioso? Quelli che ti e' scappato di dire che andrebbero ammazzati perche' non sono abbastanza religiosi?). * A parte il fatto che non capisco perche' essere ebrei deve essere urlato dal lato di un autobus, mi sono chiesta anche a chi questo "tutti" potesse riferirsi. Tutti siamo in pericolo, questo e' ovvio, particolarmente in questi giorni, ma non siamo tutti ebrei. Che dire ad esempio, Vostra Eccellenza Rabbino, dell'enorme numero di lavoratori immigrati? "Legali" e "illegali". Sa, stanno vivendo in condizioni terribili, con le loro mogli e i loro figli (tra loro molti sono qui da anni annorum, certi sono nati qui e non hanno un'altra casa ma si stanno ugualmente nascondendo per paura di essere espulsi). La loro stragrande maggioranza verra' probabilmente spedita via ugualmente senza pieta'. Ma anche dopo la loro espulsione non saremo ugualmente tutti ebrei, perche' i posti che rimaranno vuoti verranno riempiti immediatamente da altri - chi altrimenti si occupera' degli anziani cittadini ebrei dello stato ebraico? Chi costruira' lo stato di Israele? Chi coltivera' e raccogliera' i nostri prodotti agricoli Glatt Kosher (inclusi quelli della fattoria di Sharon nel sud)? E, prima di tutto, come potranno le varie agenzie interinali e gli altri vari intermediari sbarcare il lunario? Con gli arabi? * E gia' che ne parliamo - che ne facciamo di loro, degli arabi? Gli arabi sono un vero problema, perche' di certo non sono ebrei ma sono sicuramente israeliani (gli arabi israeliani naturalmente) e non hanno nessuna intenzione di andarsene ne' si possono spedire via. O mi sbaglio? Ma forse non sono dei veri israeliani. Perche' se fossero dei veri israeliani, prima di tutto sicuramente non ne avrebbero ammazzati 13 durante una surriscaldata e terribile manifestazione antigovernativa. Persino il giudice Orr lo ha lasciato intendere. E secondo, i veri israeliani hanno diritti che gli arabi israeliani non hanno. Anche quando non si tratta di questioni di vita o di morte. Come nel caso dei permessi per la costruzione di case. In questi giorni per esempio il governo ha distrutto cinque abitazioni nel Negev - tre nel villaggio di Um Ratam, a qualche chilometro da Dimona, e due ad Alser, vicino al centro di detenzione di Beer Sheva. Quando un vero israeliano costruisce senza un permesso non e' che subito gli buttino giu' la casa. Anche perche', quando vuole costruire, gli danno molto piu' facilmente un permesso. Recentemente 240 famiglie beduine dei "villaggi non riconosciuti" hanno ricevuto ordini di demolizione. Molti dei proprietari hanno servito nell'esercito israeliano per lunghi periodi, proprio come "veri" israeliani. E quindi? Quindi niente - le loro case verranno demolite ugualmente. Cosa importa. Niente riguardi, niente complimenti, malgrado "l'onorato servizio reso nell'esercito" - che in altre occasioni, per esempio questa settimana, hanno permesso ad un ufficiale (ebreo) che aveva stuprato la sua figliastra, di cavarsela con una pena ridicola. * Mi viene un dubbio. Puo' essere che non potendo espellere tutti i non ebrei, c'e' chi sta facendo di tutto perche' se ne vadano di propria iniziativa? Secondo l'intellettuale ebreo George Steiner: "l'uomo medio ha una paura simile al panico di fronte a chi e' diverso da lui e dal suo tradizionale stile di vita. Apartheid, campare solamente tra i propri simili, e' una schifosa ma quasi organica pigrizia dell'animo". E pensare che noi ebrei per duemila anni siamo stati - e molti di noi lo sono ancora oggi - gli "stranieri" del mondo. 5. INFORMAZIONE. "AZIONE NONVIOLENTA" DI SETTEMBRE [Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti: azionenonviolenta at sis.it) riceviamo e diffondiamo] "Azione nonviolenta" e' la storica rivista fondata da Aldo Capitini nel 1964. Da allora esce regolarmente ogni mese, edita dal Movimento Nonviolento, ed e' un punto di riferimento per tutti gli amici della nonviolenza. E' possibile chiedere una copia omaggio inviando una e-mail a: azionenonviolenta at sis.it, indicando nome, cognome ed indirizzo preciso cui inviarla. E' uscito il numero di agosto/settembre 2003. Questo mese: Riparte da Gubbio il cammino della nonviolenza, di Mao Valpiana; Per una psichiatria nonviolenta, di Paolo Rigliano; Mio fratello e' morto nelle Torri, intervista a Dawn Peterson; L'11 settembre ci ha trasformati, di Peaceful Tomorrows; 11 settembre 1973, testimonianza di Salvador Allende; Addio alle armi, di Daniele Lugli; Lettera aperta ai soldati americani, di Beati i costruttori di pace; Il Centro Studi Difesa Civile, di Gianni Scotto; Cinema per la pace, di Tommaso Buquicchio; Presenza amica a Torino, di Paolo Macina; Come cambiare modello di riferimento?, di Chiara Manina; Un monumento antimilitarista, di Luca Giusti; La nuova Legge sulle armi... e ora?, di Chiara Bonaiuti; Claudio Miccoli, l'eccezione nonviolenta, di Francesco Ruotolo; recensioni; lettere. "Azione nonviolenta" e' una rivista di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo. A fianco degli articoli di approfondimento dell'attualita' e della teoria della nonviolenza, vengono mensilmente proposte le rubriche : Educazione, Lilliput, Economia, Storia, Cinema, Musica, Alternative, L'azione, Libri, Appuntamenti. Alcuni collaboratori di Azione nonviolenta", sono: Nanni Salio, Matteo Soccio, Paolo Bergamaschi, Gianni Scotto, Angela Marasso, Enrico Peyretti, Christoph Baker, Lidia Menapace, Peppe Sini, Giuliana Martirani, Alberto L'Abate, Sandro Canestrini, ecc. Direttore e' Mao Valpiana. L'archivio degli ultimi anni della rivista, con possibilita' di ricerca per parole chiave, ed aggiornamenti quotidiani, e' presente nel sito: www.nonviolenti.org Abbonamento annuo euro 25 da versare sul ccp n. 10250363, intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona. Per ulteriori informazioni: "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org 6. ESPERIENZE. UMBERTO CINALLI: UN LABORATORIO SUL VIAGGIARE [Ringraziamo Umberto Cinalli (per contatti: ucinalli at libero.it) per averci messo a disposizione questa sintesi del laboratorio "Viaggiare attraverso territori sconosciuti rischiando l'opportunita' della contaminazione", condotto da lui e da Sigrid Loos durante il convegno nazionale del Centro di educazione alla mondialita' (Cem) "Per un'educazione capace di futuro", svoltosi a Viterbo il 24-28 agosto 2003. Umberto Cinalli, formatore ed educatore interculturale, e' impegnato in vari centri del viterbese in attivita' in collaborazione con scuole, biblioteche ed associazioni; collabora alle attivita' del Centro di educazione alla mondialita'; impegnato nell'esperienza dell'Associazione universitaria per la cooperazione allo sviluppo (Aucs) e nella Legambiente; ha condotto esperienze di solidarieta' concreta e condivisione di vita in casa-famiglia con persone in situazioni di difficolta'] E quando poi spari' del tutto a chi diceva "e' stato un male" a chi diceva "e' stato un bene" raccomando' "non vi conviene venir con me dovunque vada, ma c'e' amore un po' per tutti e tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada" (Fabrizio De Andre', La cattiva strada) "Noi siamo cio' che sappiamo, ma sappiamo cio' che possiamo confrontare con il nostro passato. Devastare il passato, rimuoverlo, vivere il nuovo senza accostarlo alle esperienze e' una forma di 'alzheimer sociale'" (Ettore Masina, Diario di un cattolico errante) * Nell'ambito del convegno questo laboratorio e' stato realizzato e condotto da Sigrid Loos e da Umberto Cinalli sulla base di una serie di riflessioni, una parte delle quali, utilizzata anche come introduzione al laboratorio stesso, viene di seguito riportata. * Mettersi in viaggio implica una disposizione d'animo aperta al nuovo, all'imprevisto. Viaggiare significa oltrepassare i confini del conosciuto per "giocare" con i propri limiti, acquisendo nuove conoscenze e nuove abilita', abbandonando il bisogno/dipendenza di sicurezza. Il "viaggiatore" conosce l'importanza del perdersi come presupposto per una maggiore conoscenza di se' e degli altri. Il viaggio, infatti, e' un esperienza che si vive fisicamente sulla strada ma anche all'interno del proprio animo, con valenze educative che possono renderci piu' consapevoli delle nostre possibilita' e maggiormente capaci di affrontare l'incognita del futuro, inteso anch'esso come itinerario verso orizzonti non-noti. Immaginando luoghi, culture, persone, si ricerca non la meta, ma la modalita' dell'andare, il senso del cammino come idea del procedere e del crescere. Nel mentre ci si puo' imbattere in altri viaggiatori, incontri occasionali e compagni di viaggio, specchi del nostro stesso desiderio. Nessun viaggio e' mai completamente terminato. Si snoda, fra paura e curiosita', come elementi contrari e complementari, come partire e tornare. Nel percorso-laboratorio abbiamo giocato con l'emozione, la curiosita', la paura, il desiderio, l'attesa, la scoperta, il timore. Nel viaggio attraverso le vie e le piazze dell'Antica Citta' abbiamo rischiato l'incontro con l'altro cercando quello che, a volte, e' invisibile agli occhi. * Il laboratorio si e' svolto tra momenti di esplorazione del territorio e attivita' di analisi di gruppo e di introspezione personale intercalati con attivita' ludiche, letture, esercizi di rilassamento, visite guidate. La percezione del viaggio e' stata resa possibile attraverso tutti i sensi, a stretto contatto con i compagni, la cui scoperta ha costituito un viaggio nel viaggio. Mente libera e corpo "disponibile" sono stati i requisiti richiesti ai viaggiatori. Abbiamo visitato gli spazi della Citta' Invisibile, valutando il contesto e le valenze educative del viaggio come metodo per educare al futuro, per costruire insieme percorsi di condivisione e di pace. * Il gruppo era composto da 18 persone, provenienti da varie citta' italiane, con interessi diversi, sia di tipo professionale che personale. Questo laboratorio e' stato a tutti gli effetti sperimentale e, come tale, lascia dietro di se' conferme e incertezze. La conferma maggiore e' quella relativa alla scelta del tema, ovvero di quello "sfondo integratore" che e' il viaggio, all'interno del quale e' stato possibile realizzare alcune di quelle ipotesi contenute nella premessa al laboratorio. I partecipanti al termine del percorso hanno testimoniato in modo emozionante alcune scoperte: di seguito due brevi estratti. "Una dimensione diversa da quella a cui siamo abituati, che, in certi momenti, ci ha liberato dai nostri limiti, dalle nostre vergogne, e che ci ha permesso di osare per incontrare nuovi compagni. Ci siamo incontrati, toccati, annusati, gustati, a volte persino contaminati... questa e' la magica e quasi fiabesca atmosfera del Centro di educazione alla mondialita', ma domani sera ognuno tornera' nella propria casa e allora? Cosa accadra'? Sapremo ogni giorno incontrare, toccare, annusare le persone che incontriamo per strada? Il limite piu' grande che ora dobbiamo affrontare e' trasformare in quotidianita' questi giorni trascorsi assieme" (Federica). "Durante questo lungo viaggio erano sempre stati tutti insieme, avevano condiviso tutto, percio', ad un certo punto, decisero di dividersi per poter ragionare in solitudine e magari trovare una soluzione. In quell'istante, mentre ognuno rifletteva su quanto vissuto, si ritrovarono di colpo a casa propria. Cos'era successo? Avevano forse sognato? No. Non era stato un sogno, ma qualcosa di piu' magico perche' ora ognuno di loro sentiva di essere un 'compagno di viaggio' per tutta l'umanita', e nessuno pote' mai dimenticare tutto quello che in quel viaggio aveva provato e le persone con cui l'aveva condiviso" (Elisa). 7. INFORMAZIONE. IL FOGLIO INFORMATIVO DEL SETTEMBRE 2003 DEL CENTRO STUDI DIFESA CIVILE [Dagli amici del Centro studi difesa civile (per contatti: info at pacedifesa.org) riceviamo e integralmente ridiffondiamo il foglio informativo di settembre 2003] Indice 1. Iniziative in corso a. Report attivita' 2002 del Centro studi difesa civile. b. La presidenza Italiana dell'Unione europea e la prevenzione dei conflitti violenti. c. "Colombia vive!", forum internazionale sui processi di resistenza civile nonviolenta delle comunita' di pace colombiane. d. La ricerca per la pace in Italia: attori, strategie e risorse. Seminario internazionale. 2. Contributi teorici a. Tradurre in pratica la nonviolenza: l'esempio del Centro studi difesa civile. Editoriale di Gianni Scotto. b. Rete/reti: ancora un salto? Dibattito fra Enrico Euli, Alessandro Rossi e Roberto Tecchio. 3. Formazione e volontari a. Corso di alta formazione professionale per operatori e operatrici di pace/ Friedensarbeiter/In. b. Training di supervisione per trainers. 4 Segnalazioni e annunci a. E' on-line il nuovo sito della rete Corpi civili di pace. b. Prima edizione di Crisis-Watch. c. Ojpcr: The On-line Journal of Peace and Conflict Resolution. d. Vacancy allo European Centre for Conflict Prevention. e. Una favola per la pace. Premio letterario internazionale in lingua italiana. * 1. Iniziative in corso a. Report attivita' 2002 del Centro studi difesa civile Il conflitto e' una esperienza naturale ed inevitabile dell'esistenza umana. La violenza, la guerra, la prevaricazione, l'arroganza ed il litigio sono solo alcuni fra i modi possibili per affrontarlo. Il modo in cui gestiamo i conflitti personali, sociali e internazionali e' determinante per la realizzazione di una societa' equilibrata. Da sempre il nostro principale obiettivo e' quello di elaborare strategie, proposte e strumenti alternativi per superare le controversie e gli egoismi. E' stato pubblicato sul sito del Centro studi difesa civile il rapporto delle attivita' realizzate nel corso del 2002, per scaricarlo visita l'indirizzo www.pacedifesa.org * b. La presidenza Italiana e la prevenzione dei conflitti violenti Si e' tenuto lo scorso 11 settembre a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo il Forum interagenzie sulla prevenzione dei conflitti che riunisce un gruppo di circa 30 rappresentanti di istituzioni europee, organizzazioni internazionali e ong. Nel corso della discussione animata da Francesco Tullio, presidente onorario del Centro studi difesa civile, e dall'ambasciatore Maurizio Melani, rappresentante dell'Italia presso il Comitato politico e di sicurezza, sono stati affrontati i temi sull'agenda della Presidenza italiana nel campo della prevenzione dei conflitti violenti e le proposte della societa' civile. Quest'ultima propone una strategia articolata e progressiva per la realizzazione di una politica europea attenta ai temi della pace (vedi il documento "Consolidare l'impegno nella prevenzione dei conflitti violenti. Priorita' per le presidenze greca ed italiana dell'Unione europea nel 2003", disponibile sul sito www.pacedifesa.org). Durante l'incontro e' stato richiesto al rappresentante italiano un concreto impegno del Consiglio per la realizzazione di uno studio di fattibilita' sui Corpi civili di pace europei come gia' avanzato in varie risoluzioni dal Parlamento europeo. * c. "Colombia vive!", forum internazionale sui processi di resistenza civile nonviolenta delle comunita' di pace colombiane. Narni (Tr) 4-5 ottobre 2003 Si terra' a Villalago (Tr) i prossimi 4 e 5 ottobre il secondo forum internazionale "Colombia vive!", un'iniziativa collegata alla quinta assemblea dell'Onu dei popoli e all'edizione 2003 della marcia per la pace Perugia-Assisi. Il Forum sara' una occasione di incontro per pensare alla Colombia in termini di alternative di pace e non solo di problemi, iniziando a riflettere sulla lotta nonviolenta per la vita e la dignita' umana che le comunita' di pace stanno portando avanti. L'attenzione sulla Colombia e' tradizionalmente concentrata sul conflitto armato ed il narcotraffico, senza fare alcun riferimento a possibili alternative e cio' nonostante l'esistenza di un gran numero di processi locali e regionali che cercano di praticare iniziative di convivenza e sviluppo sostenibile favorevoli alla pace. Il programma e la scheda di partecipazione al forum, sono disponibili sul sito del Centro studi difesa civile all'indirizzo: www.pacedifesa.org/documenti/Colombia Scheda iscrizione.doc, www.pacedifesa.org/documenti/Colombia Scheda iscrizione.pdf; il depliant con il programma: www.pacedifesa.org/documenti/Colombia Depliant.pdf * d. La ricerca per la pace in Italia: attori, strategie e risorse. Seminario Internazionale, Padova 25 ottobre 2003 Il Movimento Internazionale della Riconciliazione, sezione di Padova, e la Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, organizzano con il sostegno della Fondazione culturale responsabilita' etica di Padova, per il giorno 25 ottobre 2003 presso l'Universita' degli Studi di Padova un seminario internazionale sul tema: "La ricerca per la pace in Italia: attori, strategie e risorse". La sessione mattutina prevede i seguenti interventi: Ugo Villani (Universita' "La Sapienza" di Roma), Arno Truger (Austrian Study Center for Peace and Conflict Resolution), Richard Lebow (Ohio State University). Nella sessione pomeridiana si terra' una tavola rotonda sulle prospettive della ricerca per la pace in Italia. Partecipano: Rocco Altieri (Universita' di Pisa), Roberto Burlando (Universita' di Torino), Alberto L'Abate (Universita' di Firenze), Francesco Tullio (Centro Studi Difesa Civile, Roma) e altri esponenti del mondo accademico e culturale italiano. Per informazioni e iscrizioni: M.I.R. Padova, tel. 0498075964, e-mail: mirsezpd at libero.it, sito: http://digilander.iol.it/mirpd/main.htm * 2. Contributi teorici a. Tradurre in pratica la nonviolenza: l'esempio del Centro studi difesa civile. Editoriale di Gianni Scotto. Pubblicato su "Azione nonviolenta" di settembre 2003. La crisi del sistema normativo internazionale dopo la guerra in Irak da un lato, il proliferare di conflitti e guerre "dimenticate" dall'altro, impone la necessita' di materializzare il pensiero e i valori della nonviolenza in opzioni politiche praticabili qui ed ora. Non e' inutile volgere l'attenzione a esperienze innovative all'interno del movimento italiano, tra cui va annoverata quella del Centro studi difesa civile (Csdc). Il Centro e' diventato nel corso degli ultimi anni una delle realta' piu' impegnate in Italia nei settori della ricerca, della proposta politica e della formazione di operatori di pace. Chi scrive ne ricopre la carica di presidente da circa un anno. Nato all'interno del movimento per la pace degli anni ottanta, il Csdc ha operato con continuita' e perseveranza, in particolare promuovendo l'idea dei corpi civili di pace fin dal 1987. Un altro importante filone di ricerca nei primi anni di vita del centro e' stata la ricostruzione delle forme nonviolente di lotta al nazifascismo nella Resistenza italiana. L'attivita' del Centro negli ultimi anni e' andata intensificandosi. Il Csdc ha contribuito al lavoro di ricerca sui temi dei corpi civili di pace e della gestione costruttiva dei conflitti internazionali, in particolare con due volumi: "La difesa civile e il progetto Caschi bianchi", pubblicato nel 2000, ricollegava il tema dei corpi civili di pace al dibattito sulle forme di difesa nonviolenta la cui sperimentazione era prevista nella riforma del servizio civile. La ricerca era stata finanziata dal Centro militare di studi strategici: le istituzioni militari per la prima volta mostravano attenzione non solo ai temi del movimento, ma alla capacita' di elaborazione di una sua componente. Nel 2002 e' stata pubblicata una ricerca approfondita sul ruolo delle organizzazioni non governative italiane nella gestione civile delle crisi e nel confidence building (costruzione della fiducia) in situazioni di conflitto. Il lavoro faceva il punto dell'esperienza italiana e indicava le linee fondamentali per incoraggiare e sviluppare il lavoro delle ong nel campo della gestione civile delle crisi e della costruzione della pace. Quanto al lavoro di formazione, il Cscd offre tradizionalmente laboratori formativi di uno o piu' giorni su temi connessi alla gestione costruttiva dei conflitti. Negli ultimi tempo il centro ha accumulato una esperienza importante di progettazione e realizzazione di corsi di formazione: con il Comune di Roma e' stato realizzato nel 2002 un corso di alta formazione per "mediatori internazionali di pace" finanziato dal Fondo sociale europeo e dalla Regione Lazio. In Campania, a Pozzuoli, il Csdc ha promosso con l'Istituto Orientale un corso per "Tecnico esperto in monitoraggio e tutela dei diritti umani e degli immigrati". In ottobre partira' un corso di formazione per operatori di pace a Bolzano, progettato dal Csdc in collaborazione con la Fondazione Langer e la Provincia di Bolzano. In prospettiva il percorso formativo potrebbe essere replicato in altre regioni. Questo importante lavoro di formazione ha permesso di qualificare il profilo professionale degli operatori di pace. Il prossimo tassello sara' la valorizzazione piena di queste nuove professionalita', con la sperabile creazione dei corpi civili di pace, ma anche con l'assorbimento degli operatori nei diversi contesti che potrebbero esserne arricchiti - dalla cooperazione allo sviluppo, al volontariato e al "terzo settore", dal mondo dell'educazione e della formazione agli enti locali. Nel lavoro di questi anni, il Centro studi difesa civile e' riuscito a farsi centro propulsore di iniziative di formazione e ricerca per la pace di ampio respiro. Senz'altro gran parte del merito va attribuito al lavoro e alla passione di Francesco Tullio, che ha guidato il Csdc fino a qualche tempo fa e continua a dare un contributo insostituibile. Per la costruzione di una ampia "piattaforma" nazionale per la pace e la diffusione della nonviolenza sono certo necessari cambiamenti profondi anche a livello istituzionale: l'universita' (che ha cominciato a muoversi), i corpi civili di pace, un centro di ricerca su pace e conflitti di livello internazionale. Ma il contributo che si puo' dare dal basso e' assai prezioso, non va solo visto come preparazione di qualcosa di migliore e piu' grande che forse verra' in futuro, ma porta gia' in se' ricchezza e valore. E' questo, credo, che il Centro studi difesa civile ha dimostrato nella sua attivita' fino ad oggi. * b. Rete/reti: ancora un salto? Dibattito fra Alessandro Rossi, Enrico Euli e Roberto Tecchio Enrico Euli ha scritto sul n. 28 di "Carta" un articolo sul movimento, la sua natura e i suoi sviluppi dal titolo: Reti/Reti: ancora un salto? Al pezzo di Euli, Alessandro Rossi ha risposto con una lettera di commento. Da cio' e' nato un interessante scambio di opinioni e idee sul movimento fra Euli, Alessandro Rossi e Roberto Tecchio che vi segnaliamo e riportiamo alla pagina www.pacedifesa.org/documenti/Rete reti ancora un salto.pdf del nostro sito. * 3. Formazione e volontari a. Corso di alta formazione professionale per operatori e operatrici di pace/ Friedensarbeiter/In. Bolzano, Autunno 2003 La seconda settimana di ottobre comincia il corso per operatori e operatrici di pace, risultato di un lavoro di progettazione congiunta tra la Formazione professionale italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, la Fondazione Alexander Langer Stiftung, il Centro studi difesa civile di Roma, Avventura Urbana di Torino e Fields di Roma. Il progetto, finanziato dal Fondo sociale europeo, verra' realizzato in convenzione con la Libera universita' degli studi di Bolzano-Bressanone che attraverso la facolta' di scienze della formazione lo istituzionalizzera' come master post laurea. Per informazioni: Floriana Bertoldo (floriana.bertoldo at provincia.bz.it ); Salvatore Saltarelli: salvatore.saltarelli at provincia.bz.it; Ripartizione 21 Formazione professionale italiana, Provincia Autonoma di Bolzano, via S. Geltrude 3, 39100 Bolzano, tel. 0471414412, 0471414435, fax: 0471414499. * b. Training di supervisione per trainers Il progetto nasce dall'esigenza di un confronto continuativo fra formatori per una crescita comune e dalla necessita' di costituire uno staff affiatato di formatori e di persone esperte in gestione di gruppi di lavoro socialmente impegnato. L'intento e' di realizzare un percorso di incontri/scambi formativi tra quanti hanno col tempo acquisito esperienze nei propri particolari ambiti formativi ed operativi. Il corso, tenuto da noti esperti nell'ambito della supervisione (Lennart Parknas, Francesco Tullio) e' rivolto prioritariamente ai formatori, ma e' aperto anche a quanti hanno esperienze di progettazione, organizzazione operativa di interventi di peacebuilding e gestione costruttiva dei conflitti. Gli incontri, di livello di complessita' crescente, saranno residenziali con cadenza mensile (sabato-domenica o venerdi'-domenica) e verteranno su vari temi che verranno assemblati fra di loro anche su suggerimento e richiesta dei partecipanti. Le metodologie (pedagogia partecipativa, approccio pragmatico, approccio ai processi emotivi di gruppo) integreranno i diversi approcci dei partecipanti che condurranno le sessioni. Ogni incontro sara' costituito di una sessione di introduzione e riaggancio ai lavori precedenti, due sessioni guidate dai partecipanti all'intero corso di supervisione e dalle relative sessioni di retroazione e suggerimenti, infine da una sessione di elaborazione di percorsi progettuali e formativi complessi. Per informazioni contattare Valentina Talamonti: valentina.talamonti at fastwebnet.it Costo: tutto il corso: euro 900 + iva; singolo incontro: euro 140 + iva. * c. Training di formazione sulla relazione nonviolenta: "Emozioni in gioco: quale pace per quali conflitti" Il training e' organizzato dalla Valversilia Projects Onlus, con finanziamento Cesvot (Centro servizi volontariato Toscana). Si terra' a Pruno di Stazzema (Lucca), dal 10 al 12 ottobre 2003 e sara' ad iscrizione gratuita. Il training si propone di formare ad una pratica autentica di relazione nonviolenta attraverso attivita' di tipo teorico ed esperienziale. * 4. Segnalazioni e annunci a. E' on-line il nuovo sito della rete Corpi civili di pace E' nato il sito della Rete Italiana Corpi civili di pace: www.corpidipace.too.it In home page un editoriale di Silvano Tartarini sui corpi civili di pace, le motivazioni della giuria che ha assegnato il Premio internazionale Alexander Langer 2003 a Gabriele Bortolozzo, operaio del petrolchimico di Porto Marghera, i dossier dalle aree di conflitto, l'archivio con le lettere dalla rete. * b. Esce on-line la prima edizione di Crisis Watch L'Icg (International Crisis Group) ha lanciato la prima edizione di Crisis Watch, bollettino mensile in 12 pagine ideato per informare i lettori con un succinto e regolare aggiornamento sullo stato delle piu' significative situazioni di conflitto e potenziale conflitto nel mondo. Ogni mese, Crisis Watch riportera' brevemente gli sviluppi del mese trascorso su circa 60 situazioni di conflitto. I report e i documenti dell'Icg sono disponibili sul sito: www.crisisweb.org * c. Ojpcr: The Online Journal of Peace and Conflict Resolution La nuova pubblicazione del Ojpcr: The Online Journal of Peace and Conflict Resolution e' disponibile alla pagina www.trinstitute.org/ojpcr/ Come sempre, l'accesso alla lettura degli articoli e' libero e gratuito. L'Ojpcr e' sempre impegnata nell'espansione della suo progetto editoriale per il prossimo anno, quindi e' alla ricerca di un gruppo di accademici, studenti laureati e professionisti impegnati sulle tematiche della pace e della soluzione dei conflitti. Chi fosse interessato a partecipare al progetto editoriale puo' spedire una e-mail con allegato il proprio curriculum vitae a: dmsweetman at trinstitute.org * d. Vacancy allo European Centre for Conflict Prevention In occasione della Conferenza a Dublino su "Il ruolo della societa' civile nella prevenzione dei conflitti armati", prevista per il marzo 2004, The European Centre for Conflict Prevention (Eccp) offre un posto per Project Officer. Per informazioni scrivete a: info at conflict-prevention.net oppure visitate il sito www.conflict-prevention.net * e. Una favola per la pace. Premio letterario internazionale in lingua italiana, Citta' di Lugo (Ra) Nasce il premio letterario per i racconti che mettono in risalto i temi della pace, per iniziativa dell'International Peace Bureau-Italia e del Comune di Lugo (Ra). Gli autori concorrenti dovranno presentare un racconto inedito in lingua italiana di genere fiabesco della lunghezza massima di 12 cartelle editoriali in tre copie dattiloscritte entro e non oltre il 15 novembre a "Una favola per la pace"; c/o Biblioteca comunale "F. Trisi", piazza Trisi 19, 48022 Lugo (Ra); per informazioni sulle modalita' d'iscrizione al premio ed eventuali chiarimenti chiamare il numero 054538568. * Per sostenere le attivita' del Centro studi difesa civile: - c/c bancario n. 107165 intestato a: Centro Studi Difesa Civile - ABI 05018 - CAB 12100 presso Banca Popolare Etica, Filiale di Roma, via Rasella 14, 00187 Roma - causale: "donazione". c/c postale n. 12182317 - intestato a: Banca Etica Roma - causale: "c/c 107165 intestato a Centro studi difesa civile". Deducibilita' fiscale delle donazioni al Centro studi difesa civile: le donazioni al Centro studi difesa civile, a condizione che avvengano a mezzo versamento c/c postale o bonifico bancario con causale "Donazione", sono deducibili dalla propria base imponibile ai sensi della Legge 383/2000. Tutte le informazioni nel sito: www.pacedifesa.org * Centro studi difesa civile, sito: www.pacedifesa.org; segreteria Perugia: c/o Auoc, via della Viola 1, 06122 Perugia, tel/fax 0755726641, e-mail: perugia at pacedifesa.org; segreteria Roma, via Salaria 89, 00198 Roma, tel. 068419672, fax: 068841749, e-mail: pacedifesa-roma at mediazioni.org 8. LETTURE. NOAM CHOMSKY: TERRORE INFINITO Noam Chomsky, Terrore infinito, Dedalo, Bari 2002, pp. 432, euro 16,50. A cura di Serena Marceno' e Salvo Vaccaro una raccolta di scritti di Chomsky su "la questione palestinese dalla guerra del golfo all'intifada", con testi che vanno dal 1991 al maggio 2002. 9. LETTURE. PAOLO FERRARI: REGGAE Paolo Ferrari, Reggae, Giunti, Firenze 2002, pp. 128, euro 6,90. Nella collana degli "Atlanti musicali Giunti" una vivace presentazione di tutti i piu' noti musicisti reggae (60 tra solisti e gruppi) e delle loro principali opere (oltre 500 dischi segnalati con brevi commenti); ricca e coloratissima l'iconografia. 10. LETTURE. ISTITUTO BIOLOGICO ITALIANO: MINIGUIDA ALL'AGRICOLTURA BIOLOGICA Istituto biologico italiano, Miniguida all'agricoltura biologica, Edizioni La Tortuga, Padova senza indicazione dell'anno (ma non prima del 2001), pp. 64, euro 1. Un utile opuscolo introduttivo. 11. LETTURE. NOEL MALCOLM: STORIA DELLA BOSNIA Noel Malcolm: Storia della Bosnia, Bompiani, Milano 2000, pp. 400, euro 11,88. Un attento studio dell'apprezzato storico e giornalista inglese. 12. LETTURE. SERGIO NOJA: L'ISLAM MODERNO Sergio Noja, L'islam moderno, Mondadori, Milano 1990, 2003, pp. 452, euro 8,40. E' il quarto volume della Storia dei popoli dell'Islam, lo stile e' forse eccessivamente cursorio, ma resta un utile strumento di conoscenza scritto da uno dei maggior specialisti italiani della cultura musulmana e araba. 13. RILETTURE. RAUL HILBERG: LA DISTRUZIONE DEGLI EBREI D'EUROPA Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa, Einaudi, Torino 1995, due volumi per complessive pp. XXIV + 1.394, lire 38.000. Un'opera fondamentale, una lettura indispensabile. 14. RILETTURE. TOM SEGEV: ILSETTIMO MILIONE Tom Segev, Il settimo milione, Mondadori, Milano 2001, 2002, pp. 540, euro 9. "Come l'Olocausto ha segnato la storia di Israele" - recita il sottotitolo - nella ricostruzione e nell'analisi di un prestigioso giornalista e saggista. 15. RILETTURE. ABRAHAM B. YEHOSHUA: EBREO, ISRAELIANO, SIONISTA: CONCETTI DA PRECISARE Abraham B. Yehoshua, Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare, Edizioni e/o, Roma 2000, 2001, pp. 96, euro 6,19. Un saggio di uno dei piu' grandi scrittori israeliani impegnato per la pace e la comprensione tra i popoli. 16. RILETTURE. SALWA SALEM: CON IL VENTO NEI CAPELLI Salwa Salem, Con il vento nei capelli. Una palestinese racconta, Giunti, Firenze 1993, 2001, pp. 190, euro 8,50. Non solo il racconto della propria vita ma una straordinaria testimonianza di dignita' e di pensiero di Salwa Salem, donna palestinese nata nel 1940 e scomparsa nel 1992. 17. RILETTURE. NAWAL AL SA'DAWI: FIRDAUS. STORIA DI UNA DONNA EGIZIANA Nawal al Sa'dawi, Firdaus. Storia di una donna egiziana, Giunti, Firenze 2001, pp. 128, euro 8,50. Una storia vera e drammatica scritta dalla grande intellettuale e scrittrice egiziana. 18. RILETTURE. ASSIA DJEBAR: LA DONNA SENZA SEPOLTURA Assia Djebar, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192, euro 14. Un indimenticabile libro della grande intellettuale algerina, la cui lettura ancora una volta vivamente raccomandiamo. 19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 20. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 680 del 21 settembre 2003
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