Newsletter PNS AGESCI Calabria numero 8 del 15 settembre 2003



Questo numero della newsletter del settore Pace, Nonviolenza e Solidarietà
dell'AGESCI Calabria viene "assemblato" nei giorni del vertice WTO di
Cancun, mentre tante espressioni della società civile si mobilitano per
attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica sul tentativo di includere nel
processo di liberalizzazione in corso beni come la sanità, l'istruzione, le
risorse primarie come l'acqua.
Società civile che si è incontrata quest'estate nelle piazze delle fiere del
commercio equo, ha dato vita ai due Forum alternativi di RIVA DEL GARDA (per
informazioni www.stopwtoriva2003.org), e BAGNOLI
(http://www.sbilanciamoci.org/), ha preparato iniziative di
sensibilizzazione in vista di una evento di cui i media trattano in maniera
distratta, superficiale, a tratti propagandistica.
Senza alcuna pretesa di completezza (come sempre, ci sono i link per
approfondire), cerchiamo di fornire qualche elemento per capire meglio
quanto sta accadendo.
Lo facciamo riportando pari pari (ebbene sì) alcuni estratti dell'ultimo
aggiornamento in nostro possesso del blog della Campagna "Questo mondo non è
in vendita", attivo fino al 16 settembre ( http://campagnawto.splinder.it).
Il materiale sul WTO occupa tutto lo spazio del notiziario, eccezion fatta
per due buone notizie che inseriamo in apertura: l'apertura di una
caffetteria equa e solidale a Torino, e una sentenza della Corte di
Giustizia europea che potrebbe rappresentare un passo avanti sul terreno
della difesa della "sovranità alimentare".

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LA TAVOLA DI BABELE HA TROVATO CASA [Erica Giorda, mailing list BDM] - Da
settembre aprirà i battenti a Torino la prima caffetteria equa e
solidale. [...] daremo il via ad un innovativo esperimento che coniuga i
prodotti del commercio equo e quelli dei produttori locali per creare un
punto di ristoro dove si potrà consumare il proprio pranzo o fermarsi per
una piccola pausa, all'insegna del naturale e dell'equo solidale,
incontrando sulla tavola i sapori di tutto il mondo. Sarà anche possibile
degustare l'intera gamma dei caffè altromercato, preparati con la macchina
espresso, con la moka o la napoletana, per soddisfare tutti i gusti
possibili. Ampia scelta di tè e tisane, rigorosamente dolcificate con miele
o zucchero di canna, torte dolci e salate, succhi di frutta, cioccolato e
biscotti "equi" completeranno
l'offerta. Oltre al cibo ci sarà ampio spazio per attività culturali: corsi
di cucina
etnica e naturale, serate per approfondire temi d'attualità e per presentare
progetti di solidarietà, una piccola biblioteca gastronomica a disposizione
degli avventori, e gli ormai collaudati consigli delle nostre cuoche su cosa
cucinare con qualunque prodotto equosolidale....
La Tavola di Babele - cucina naturale ed equosolidale, V.Cumiana 41/b
Torino, Tel 0113835613, tavola at tavoladibabele.com, aperto dal lunedì al
sabato, dalle 9 alle 21

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OGM, L'UE DA' RAGIONE ALL'ITALIA CONTRO MONSANTO - La Corte di giustizia:
"Se ci sono rischi per la salute uno Stato può bloccare l'importazione di
prodotti transgenici" - La multinazionale insieme ad altre imprese biotech
aveva avviato la causa contro il governo nel 2000 [www.repubblica.it] -
BRUXELLES - La Corte di giustizia europea dà ragione all'Italia e torto alla
Monsanto e ad altre multinazionali del settore delle biotecnologie.
Argomento, uno dei più controversi e che più stanno a cuore all'opinione
pubblica, il cibo geneticamente modificato. Secondo la Corte, il governo
italiano ha agito nell'interesse della salute pubblica quando nel 2000 ha
vietato l'immissione sul mercato di alcuni prodotti alimentari con granturco
transgenico. Continua su
http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/cronaca/ogm/ogm/ogm.html

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Anche Banca Etica festeggia
E si augura una maggiore considerazione per le istanze del sud del mondo
Banca Etica, che ha sostenuto la Campagna "questo mondo non e' in vendita"
di cui fa parte, festeggia con gli esponenti della campagna presenti a
Cancun per
il forte messaggio simbolico che questa nuova vittoria rappresenta. Se non
si avra' il coraggio di ripensare le regole economiche in modo da dare
maggior attenzione al sud del mondo utilizzando le "filiere produttive
responsabili" tipiche del commercio equo e della finanza etica, un altro
mondo non sara' possibile.
Dobbiamo sempre imparare dal coraggio dei piccoli che fanno grandi cose; fa
parte della nostra storia ed oggi questo coraggio dobbiamo tributarlo ai
piu' poveri del sud del mondo. La vittoria e' importante, ma il lavoro da
fare e' enorme. Occorre continuare a lavorare in coordinamenti come "questo
mondo non e' in vendita" per raggiungere importanti obbiettivi politici.
Allo stesso tempo ci auguriamo che nel movimento si intensifichino le scelte
di consumo critico e le proposte positive  con i progetti di solidarietà,
con il commercio equo, con il microcredito e con la finanza etica.


La soddisfazione di Mani Tese
E' la vittoria dei paesi del sud del mondo
Mani Tese esprime grande soddisfazione per la conclusione del vertice OMC di
Cancun. Un vertice che iniziato con la strumentalizzazione dello sviluppo si
conclude proprio per l'opposizione dei paesi del sud del mondo. Si tratta di
un evento importante che supera la sconfitta di Seattle in cui il
fallimento, pur determinato in parte dal sud del mondo, non aveva avuto una
cosi' chiara connotazione politica. Due soggetti nuovi hanno avuto il
coraggio di presentare con forza e professionalita' le loro istanze: il
cosiddetto gruppo dei 22 e i paesi di Africa Caraibi e Pacifico. Entrambi
hanno lavorato in sinergia con le ONG di tutto il mondo che da "Our world is
not for sale" (di cui Manitese fa parte) a
friends of the earth, da Action Aid a Third World Network ad oxfam hanno
seguito con costanza tutto il vertice. Il movimento che a Seattle era fuori
dai palazzi vi e' entrato dentro ed a contribuito a questa vittoria. Ora
anche per i famigerati GATS la strada e' piu' in salita: il testo bocciato
prevedeva infatti la loro accelerazione con la possibilita' di
liberalizzazione in tutti i settori dei servizi.
Una buona notizia per La Campagna "global March against Child Labor" e tutti
coloro che si battono per il diritto all'istruzione.

Tutto Lamy perdente
Lamy deve iniziare ad ammettere tutti i suoi errori
"Cancun è fallita. E' male per il Wto e per tutti. Tutti potevamo vincere e
ora stiamo tutti perdendo. Noi siamo venuti con uno spirito costruttivo. Sul
tavolo avevamo un accordo equo per tutti. Un accordo su agricoltura era
quasi raggiunto.
Il Wto deve essere un sistema basato sulle regole. I costi delle
liberalizzazioni sono concentrati in alcune aree per ciascun accordo. Per
questo bisogna fare gli scambi. Ma il sistema deve essere più efficiente.
Noi abbiamo concesso molto sui nuovi temi. Il consiglio ha rivisto il mio
mandato e ne chiedevamo soltanto due. Addirittura ho proposto di togliere
investimenti e concorrenza dall'agenda di Doha.  Forse posso aver sbagliato,
perché alcuni accordi possono creare problemi per i paesi in via di
sviluppo.
Ora è difficile che gli ambasciatori trovino un accordo su quello su cui i
ministri non sono d'accordo. E' realistico pensare che i tempi della Doha
agenda si allunghino. L'agenda di Doha non è morta ma ha bisogno di
un'intensa cura.  C'è un sacco di lavoro da fare. Noi comunque rimaniamo
impegnati sul multilateralismo, ma bisogna vedere se altri non vogliono che
l'intero sistemi collassi".
La Campagna Questo mondo non è in vendita vince due volte. Lamy ha dovuto
ammettere che gli investimenti ed il Mai devono stare fuori dal Wto.E'
meglio che Lamy e l'intera Unione europea meditino a lungo su questa debacle
politica e commerciale.

Lamy no-global
Anche per il commissario al commercio dell'UE il WTO è un'istituzione
medievale
Si presenta in sala stampa, distrutto ma sempre scherzoso. Lui sa bene che
in queste ore si gioca la poltrona, ci mancherebbe altro.
Esordisce dicendo il classico "io l'avevo già detto a Seattle. Il Wto è
un'istituzione medievale". Lo stesso che sostiene Walden Bello di Focus on
the Global South. Lamy vuole salire sul carro dei vincitori anche quando
perde...

La Campagna "Questo mondo non è in vendita" chiude vittoriosa la sua
presenza a Cancun
In programma una conferenza stampa e una grande festa con i delegati dei
paesi del sud del mondo
Alle 20.00 ora di Cancun, le 3 di notte in Italia, si terrà presso l'Hotel
Fiesta Americana la conferenza stampa della Campagna internazionale  "Questo
mondo non è in vendita - Our world is not for sale" promossa da
organizzazioni come Public Citizen, Third World Network, Rete Lilliput,
Focus on the Global South, Campagna per la riforma della banca mondiale,
Cipsi, Roba dell'altro mondo, Mani Tese e tantissime altre.
Una Campagna che oggi, dopo un anno di duro lavoro, è la vera vincitrice
insieme ai paesi più poveri, del Wto. In questo momento si apre uno spazio
politico unico nella storia dell'umanità. Nuove politiche di solidarietà, di
lotta all'esclusione sociale, di commercio equo e finanza etica potranno
contribuire alla creazione di un mondo multipolare che risolva in pace i
problemi dei popoli.
L'alleanza delle Ong con il nuovo nuovo soggetto politico del Sud del mondo
ha permesso di sconfiggere l'arroganza e l'egoismo dei paesi ricchi. "A
Seattle abbiamo vinto ed il movimento era in strada. Oggi questa vittoria
conta ancora più perché il movimento era dentro ed ha sostenuto i più poveri
nella rivolta. Oggi è finita la democrazia del terrore del Wto in cui il
consenso era estorto con ricatti" dichiara la Campagna Questo mondo non è in
vendita.
Tra poche ore, quando tutto sarà finito e delegati, giornalisti, advisor
delle Ong lasceranno per sempre l'algido Convention Center di Cancun, gli
attivisti della Campagna e i delegati del Sud del mondo si sono dati
appuntamento per festeggiare insieme la nuova alba della società civile
mondiale.
La riscossa dei piu' poveri in difesa dei beni comuni
I ringraziamenti di Rosario Lembo, presidente Cipsi
''A Cancun la riscossa contro l'arrogante attacco di Usa e Ue contro la
dignità dei Paesi più poveri e contro i diritti di tutti i popoli è stata
guidata proprio dagli ultimi. Sono i nostri compagni di strada, le persone
con le quali noi, come ong di sviluppo e realtà della società civile
impegnate per la difesa dei beni comuni, abbiamo stretto un'alleanza leale,
una  relazione di solidarietà reciproca che ci ha permesso di raggiungere
oggi questo risultato politico tanto importante: smascherare le trame dei
grandi all'interno del Wto e fermare la folle corsa della privatizzazione
dei servizi essenziali come l'acqua''.
Rosario Lembo, presidente della federazione di ong Cipsi che sostiene il
Comitato italiano per il Contratto mondiale dell'acqua ringrazia ''tutte le
persone, le organizzazioni, i partners, gli amici che intorno alla campagna
Questo Mondo Non E' In Vendita hanno sostenuto la resistenza dei Paesi più
poveri e svolto, in rete come in tutte le città d'Italia, un capillare
lavoro di controinformazione, mobilitazione, pressione''.
Il Wto è stato fermato, ''ma il nostro lavoro non è finito: dobbiamo
continuare a monitorare attentamente il destino del trattato GATS per la
liberalizzazione dei servizi e impedire che i beni comuni come l'acqua
diventino merci. Dobbiamo anche stare attenti che la partita non si sposti,
come sembra suggerire la posizione dei negoziatori Usa, su accordi
bilaterali fino ad oggi sempre in perdita per i Paesi più deboli''
Oggi, conclude Rosario Lembo ''sappiamo per certo che con una grande
alleanza tra Sud e Nord, tra la società civile e questa nuova coscienza
civile che sta crescendo in tutto il mondo, possiamo vincere. Questo mondo
non è in vendita!''

Piccolo quiz per tutti
Considerate i seguenti dati:
1. Il Wto prevede il consenso esplicito di tutti i membri perche' venga
approvata una decisione
2. Il 12 settembre: piu' di 70 paesi del Sud dichiarano - come numerose
volte in precedenza - che non vogliono aprire i negoziati sui New Issues,
malgrado le pressioni in questa direzione dell'Unione Europea in primo luogo
3. Il 13 settembre esce una bozza di dichiarazione finale che prevede
l'apertura immediata di due (se non tre) di questi quattro negoziati
4. Il 14 settembre di fronte alle proteste di questi 70 paesi l'Unione
Europea, rappresentata da Lamy in veste di Commissario al Commercio e da
Urso quale viceMinistro del paese che ha la presidenza di turno mostra tutta
la sua arroganza ed intransigenza nel volere andare avanti ugualmente
Di chi è la responsabilità del fallimento della conferenza ministeriale?
  Il piccolo grande sud
Conferenza stampa dei paesi ACP, LDC (i più poveri) ed Unione Africana. Un
tono misurato, ma non arretrano
Parla il ministro delle Mauritius: "Noi paesi in via sviluppo siamo sempre
impegnati per un'agenda commerciale multilaterale, ma dobbiamo difendere gli
interessi dei paesi in via di sviluppo. A Doha abbiamo lanciato un'agenda di
sviluppo. Lo sviluppo deve essere al centro di questa agenda. Siamo stati
molto pro-attivi e costruttivi qui a Cancun. Abbiamo presentato le nostre
posizioni in tutti e cinque i gruppi di lavoro. Quando è uscito il testo
Derbéz molti di noi hanno realizzato che non avevano ascoltato per niente le
nostre richieste su agricoltura, cotone, che è così centrale per la nostra
economia, e c'erano i nuovi temi. Eravamo delusi e questa mattina abbiamo
subito dovuto affrontare un punto cruciale. Avevamo un mandato di mantenere
la nostra contrarietà ai nuovi temi e lo abbiamo fatto. Lamy all'ultimo ha
richiesto soltanto facilitazione al commercio dei quattro temi, ma noi
abbiamo tenuto la nostra posizione.
Adesso torniamo a casa e poi si andrà a Ginevra, dove tutti noi abbiamo un
ruolo da giocare per trovare una soluzione. Noi abbiamo bisogno dei paesi
ricchi e vigliamo lavorare con e non contro di loro. Ma se ci sono
differenze noi vogliamo sederci, parlare con loro e dire la nostra. Il
cotone è il caso emblematico di quello che non ha funzionato qui. Non è un
questione di modello che ci viene imposto, ma di nostro interesse a plasmare
il modello. Quando abbiamo lasciato oggi la greeb room, non avevamo altra
possibilità perché un compromesso non era possibile".

Per la Cisl il fallimento... è un fallimento
Dichiarazione di Cecilia Brighi
Non vi è nulla di positivo nel fallimento della Confernza OMC. Questo
fallimento conferma la incapacita del sistema multilaterale e dell'OMC di
affrontare le vere sfide del mondo che sono la assenza di sviluppo, la
povertà, i diritti del lavoro e l'occupazione. La unica grande novità è il
nuovo protagonismo dei paesi poveri e ACP che hanno posto sul tappeto
problemi fondamentali come la sicurezza alimentare e lo sviluppo.
I governi a partire da quello italiano e dall'Unione Europea dovranno
riflettere seriamente e modificare profondamente le loro agende politiche
ascoltando le richieste dei paesi poveri, delle organizzazioni sindacali e
della societa civile. Solo in questo modo riusciranno a recuperare la
perduta credibilita dell'OMC e delle altre istituzioni finanziarie
internazionali.

Ore 17.55 Ufficialmente conclusa la ministeriale
Il direttore generale del WTO ha tenuto il discorso finale
Supachai ha affermato che l'agenda dello sviluppo è molto complessa, per cui
a Cancun ci sono stati solo alcuni progressi. Dopo questa ministeriale si
torna a Ginevra per continuare a parlare. Poi ha passato la parola a Derbez,
presidente della Conferenza, che ha dichiarato ufficialmente chiusa la
quinta ministeriale del WTO. Dopo Seattle, la storia si ripete.

Derbéz la prende a ridere
...e se ride lui
Quando arriva al punto tre della dichiarazione finale anche Derbéz, il
presidente messicano della conferenza di Cancun, si mette a ridere. La
prossima ministeriale sarà a Hong Kong, dovrebbe essere nel 2005. Ma il Wto
ce la farà ad arrivare fino ad Hong Kong?
Nel frattempo Supachai non scende in sala stampa. Atteso a questo punto il
grande sconfittto di Cancun, Pascal Lamy. Chi lo sa cosa avrà detto il
consiglio europeo a questo punto al troppo ambizioso commissrio europeo al
commercio che compromette seriamente la sua elezione a presidente della
Commissione nel 2004.

Siamo emozionati, felici, stanchi e ancora sotto stress. Grazie a tutti voi
per seguirci attimo dopo attimo.
[la redazione del blog]

Parte la vendetta USA
Inquietanti le parole di Zoellick, ministro al commercio statunitense
"Ho preso nota dei paesi che hanno giocato un ruolo costruttivo a Cancun e
delle nazioni che non lo hanno giocato."

Il Wto sfuma Zoellick
Le immagini della conferenza stampa interrotte improvvisamente
Nel corso dell conferenza stampa scompare lentamente l'immagine sui monitor
in sala stampa e parte una allegra musichetta messicana. Poco prima un
giornalista africano aveva chiesto di fare una domanda in francese, ma
Zoellick ha glissato dicendo che non parlava francese. Ultimi fuochi a
Cancun, mentre parte la cerimonia di chiusura preceduta da uno stanco
Derbéz.

Le impressioni dalla sala stampa
Un po' di sensazioni a caldo dopo la vittoria
Incredibile, improvvisamente cambia tutto. Sembrava che dovesse passare un
accordo negativo per i paesi in via di sviluppo e la società civile, invece
ecco la sorpresa. Tutto fallisce e si chiude la conferenza! Nel trambusto
generale, tra giornalisti che corrono ad intervistare i delegati dei paesi
ACP, le hostess che continuano ad offrire le carte telefoniche e musichette
che ogni tanto escono dalle casse sparse in sala stampa, esplode la gioia
irrefrenabile delle Ong. Ora la situazione si è un po' calmata. Si attende
la chiusura formale della conferenza.

Aspettando Supachai...
e la chiusura ufficiale del vertice
Si attende la conferenza del direttore generale del Wto che dichiara il
vertice chiuso. Due fallimenti in quattro anni. E' chiaro che le regole del
gioco dovranno cambiare se la baracca deve andare avanti. Il fallimento di
Cancun offre una grande opportuità per riequilibrare il sistema
multilaterale economico e commerciale.

Arriva la dichiarazione finale di Cancun. Soltanto 21 righe che mascherano
il naufragio del Wto nel bellissimo mare di Cancun.
"We have indeed made considerable progress." Si dice, quasi con ironia.
Incontro del General Council il 15 dicembre a Ginevra per capire che fare.
Sembra impossibile a questo punto che l'agenda di Doha si chiuda in tempo,
come previsto entro il 1 gennaio 2005. "Nonostante il fallimento, noi
riaffermiamo tutte le nostre dichiarazioni e decisioni di Doha e ci
riimpeganmo a lavorare per attuarle pienamente e fedelmente." dicono i
ministri.
La Bulgaria non era contenta neanche di queste 21 righe. Poi ha ceduto e c'è
stato un applauso ironico che ha chiuso l'incontro dei capi-delegazione.
Fortissime critiche al direttore generale del Wto, Panitchpakdi Supachai,
che secondo molte delegazioni non è stato in grado di esercitare una
leadership.

L'analisi di Martin Koehler
I primi commenti dall'Italia di CRBM
Questa notizia stupisce sul versante Lamy: vuol dire che il Consiglio
Europeo la mattina aveva istruito Lamy di non insistere più sui new issues?
Se vero, questo sarebbe stata di fatto una revisione del suo mandato, appena
riaffermato a Palermo nel luglio. Sarebbe la prima volta che il Consiglio
interviene sulla Commissione. Una cosa storica che dobbiamo valutare in modo
molto attento. Ha pagato in pieno la nostra strategia di attaccare Lamy su
questa fronte.

Campagna Questo mondo non è in vendita: grande successo
Dichiarazione di uno degli esponenti della Campagna a Cancun
"A Seattle abbiamo vinto ed il movimento era in strada. Oggi questa vittoria
conta ancora più perché il movimento era dentro ed ha sostenuto i più poveri
nella rivolta. Oggi è finita la democrazia del terrore del Wto in cui il
consenso era estorto con ricatti" dichiara Ugo Biggeri della Campagna Questo
mondo non è in vendita.

W Cancun, perchè la V Conferenza Ministeriale WTO è fallita
Per il WTO, dopo il primo stop di Seattle, si apre una crisi profonda
Per Roberto Meregalli di Rete Lilliput "Inconciliabili le posizioni. USA ed
UE non potranno più continuare a stabilire da sole le regole del commercio
internazionale. Il Doha Round subisce un colpo da ko. Per il WTO, dopo il
primo stop di Seattle, si apre una crisi profonda."

Conferenza stampa del G21, ora G22
Celso Amorim, ministro del commercio brasiliano, si presenta in conferenza
stampa accompagnato da alcuni applausi
Ribadisce che il G22 ha guadagnato qualcosa anche se il vertice è fallito:
l'unità del G21, diventato G22 per l'adesione dell'Indonesia, ha retto e
continuerà ad essere un gruppo politico, non ideologico che vuole risolvere
i problemi. Il Brasile è disposto a parlare di agricoltura a Ginevra perché
comunque "i negoziati non si fermano mai".

Money can't buy you love!
Le Ong festeggiano la vittoria della società civile cantando


I retroscena dello storico fallimento di Cancun
Perchè tra poco il direttore generale del WTO dichiarerà chiusa con un nulla
di fatto la conferenza
Sudafrica, Brasile ed India sarebbero stati anche disposti a fare un
compromesso su alcuni dei nuovi temi. Lamy ha chiesto un solo tema, la
facilitazione al commercio, mente gli Usa avevano una posizione di
indifferenza in proposito. Ma la Malesia ha guidato la fronda interna ed ha
detto 'no' portandosi dietro tutti i paesi Africa-Caraibi-Pacifico. A questo
punto Derbéz, mentre la Ue ammetteva che avrebbe mollato sui nuovi temi pur
di trovare un compromesso, ha suggerito di passare all'agricoltura ma
Giappone e Corea, che pretendevano i nuovi temi, hanno detto che loro non
accettavano alcun compromesso sull'agricoltura ed era meglio non discutere
affatto. E quindi Derbéz ha dichiarato il vertice fallito ed è andato a
scrivere due pagine di circostanza che tra poco saranno lette. Lamy ha
lasciato la stanza furioso per andar subito al consiglio europeo. Sa che
adesso dovrà pagare le conseguenza di questo fallimento.

Comunicato stampa ULTIM'ORA: Fallisce il Wto a Cancun!!!
L'arroganza del nord e del grande business si deve fermare di fronte alla
sacrosanta rivolta del sud. Si apre una nuova era del multilateralismo
La Campagna "Questo mondo non è in vendita" dichiara una vittoria storica di
fronte al fallimento della quinta conferenza ministeriale del Wto a Cancun.
La Campagna si sente vicina alle istanze di tutti quei paesi del sud del
mondo, grandi e piccoli, che per la prima volta nella storia hanno trovato
il coraggio di coalizzarsi contro l'arroganza dell'Unione europea e degli
Stati Uniti. Questo fallimento dimostra che il sistema Wto non regge più e
quella lanciata a Doha non è un'agenda di sviluppo. Sono stati proprio i più
poveri dell'Africa a trovare il coraggio di dire no all'inganno.
E' qualcosa di più di una nuova Seattle. Il New York Times aveva ragione il
15 febbraio: esistono due super potenze al mondo, gli Usa e la società
civile globale. L'alleanza delle Ong con il nuovo nuovo soggetto politico
del Sud del mondo ha permesso di sconfiggere l'arroganza e l'egoismo dei
paesi ricchi. E' un passaggio storico per il multilateralismo. Si apre uno
spazio politico unico nella storia per la creazione di un mondo multipolare
che risolva in pace i drammi dell'umanità e finalmente il dramma dell'
ingiustizia e della povertà.
Il principale responsabile del fallimento del vertice è il cocciuto Pascal
Lamy ed il vice-ministro Urso che guidava il consiglio europeo. Di fronte
una tale debacle, sarebbe meglio che il commissario si dimettesse
immediatamente ha affermato la "Campagna Questo mondo non è in vendita."

Friends of the Earth: è fallito tutto
I paesi in via di sviluppo contro gli interessi del big business del nord
del mondo

Il portavoce di Fischler dichiara che è fallita la green room sui new issues
Stanno cercando di riportare i paesi africani alla ragione, ma pare che
oramai sia tutto finito

Le prime dichiarazioni a caldo
Le parole del ministro del Kenia
Il ministro del Kenia ha dichiarato: "Ci siamo presentati nella sala verde
dicendo no ai nuovi temi, Lamy ne ha offerto solo una parte. Noi abbiamo
detto che non è possibile. A questo punto loro hanno detto che andavano
avanti lo stesso. Noi abbiamo chiesto che si rientrasse nella sala verde a
discutere dalle nostre priorità. Allora Usa ed Ue hanno detto andatevene".
La hall del centro congressi è piena di delegati africani circondati da
nuvoli di giornalisti.

Altri aggiornamenti
I coreani cacciano i ministri italiani che volevano omaggiare il delegato
suicida
Mentre il vice-ministro Urso ed il Ministro Alemanno vengono cacciati dai
coreani perché volevano omaggiare il delegato suicida senza il loro
permesso, il vertice del Wto viene dichiarato fallito dai paesi africani che
abbandonano la green room con Usa ed Ue.

Gli aggiornamenti!
Grande soddisfazione da parte dei paesi ACP
Il keniota è uscito dalla green room e quindi ha detto basta non se ne fa
più niente, i paesi ACP hanno iniziato ad applaudire e qualcuno degli
africani anche a cantare fuori dalla green room. Conferma dell'indonesiana
che sta prendendo un caffè con calma.

Un'altra Seattle!
Clamorosa vittoria dei paesi del sud del mondo e della società civile
Cancun ore 14,50. Gli ambasciatori di Kenya, Senegal ed Uganda hanno appena
dichiarato nella hall del centro congressi che il vertice è fallito. Non c'è
accordo nella green room sui temi di Singapore. C'è frenesia ed incredulità.
Tra un'ora il Wto dovrebbe chiudere la conferenza. L'accordo non c'è.

Il dissenso cresce in tutte le parti del mondo
Grande coalizione di Ong indiane contro la bozza di dichiarazione
L'Indian People's Campaign contro il WTO ha preso una posizione molto forte
contro la bozza di dichiarazione finale del WTO. L'organizzazione, una
grossa coalizione di Ong, sindacati ed attivisti, ritiene la bozza
sbilanciata al 100 per cento a favore dei paesi del nord del mondo.

Dove sta andando l'accordo sull'agricoltura
Le valutazioni di Crocevia e Campagna Questo mondo non è in vendita
Una lettura sintetica dei cambiamenti sostanziali nell'accordo agricolo sull
'agricoltura ed il Wto più in generale come figura nella bozza Derbéz a cura
del Centro Internazionale Crocevia e della Campagna Questo mondo non è in
vendita.
1. Si promuove il rafforzamento del modello agricolo orientate all'
esportazione con dumping, cioè drammaticamente maggiore insicurezza
alimentare.
2. Sul fronte dei sussidi interni, la mancata riduzione sarà addossata
all'egoismo delle lobby agricole, invece è solo un problema di voto di
scambio dell'agricoltura di rendita, davvero la peggiore.
3. Lamy si gioca tutto: scambiare agricoltura con investimenti dove la
situazione non è rosea, ma è difficile a questo punto che il patto con gli
americani regga. Non è un caso che il nodo è venuto al pettine e si rivede
il mandato di Lamy.
4. Gli americani, che in realtà sono isolati ma controllano il messicano
Derbéz direttamente da Washington, accusano l'Europa di essere isolata. Così
ne esce rafforzato un Wto non democratico ed anche il bilateralismo, ancora
peggiore di un multilateralismo ingiusto.

Sequestrato alla Campagna il Corporate Giant
Nessun problema per gli attivisti
Pochi minuti prima dell'ennesima azione della Campagna "Questo mondo non è
in vendita", che prevedeva il gonfiaggio di un pupazzo alto 6 metri
rappresentante l'arroganza delle multinazionali davanti al Convention
Center, la polizia è intervenuta sequestrandolo. Nessun problema per i
nostri attivisti della Rete internazionale.

Il Regno Unito chiama Lamy a rapporto, finalmente
Il governo Blair "Lamy non scherzerà più come un clown in sala stampa
E' stato il governo inglese che ha rotto gli indugi e dando ragione alla
società civile europea che dal vertice Ue sul commercio di Palermo il luglio
scorso in poi ha chiesto guidata dalla Campagna Questo mondo non è in
vendita la revisione del mandato di Pascal Lamy. Un rappresentante della
delegazione goivernativa inglese ha affermato: "Abbiamo finalmente piegato l
'ego di Lamy, che non scherzerà più come un clown in sala stampa. Invitiamo
a questo punto il governo italiano come presidente di turno a togliere con
coraggio definitivamente dal tavolo di Cancun i nuovi temi, a partire dall'
oscenità di un accordo come il Mai a favore soltanto delle multinazionali e
contro lo sviluppo del sud. E' un'apertura che è il risultato di pressioni
che sono culminate ieri con migliaia di manifestazioni in europea ed in
Italia. Invitiamo ad una mobilitazione permanente ovunque perché la
battaglia di Cancun è soltanto all'inizio".

On line la bozza del documento finale
http://www.euronet.nl/users/burghard.ilge/2ndtxt/

Spaccatura Commissione europea-Consiglio europeo: Lamy scaricato sui nuovi
temi
Sull'allargamento del WTO ai nuovi temi gli italiani danno ragione alla
Campagna questo mondo non è in vendita
Gli italiani hanno appena dichiarato in conferenza stampa che i nuovi temi
non sono mai stati la principale priorità per il governo italiano. Tre sono
le priorità: indicazioni geografiche, politica agricola comunitaria e
tariffe sui prodotti industriali, in particolare il tessile.
E' bastata una nottata e un po' di green room da cardiopalma per spingere il
vice-ministro Urso a dare ragione alla Campagna Questo mondo non è in
vendita che da sempre ha messo in guardia il governo dallo spingere il
lancio di nuovi negoziati su investimenti, concorrenza, trasparenza negli
appalti pubblici e facilitazione al commercio, di fronte all'opposizione
compatta del sud del mondo. Infatti, sono altissimi i rischi di scambi tra
gli investimenti ed agricoltura a svantaggio dell'economia italiana. L'
agricoltura non può e non deve essere merce di scambio.
E' stato convocato un consiglio europeo di urgenza a questo punto dallo
stesso Lamy per rivedere il suo mandato proprio sui nuovi temi. Se l'Ue
mollasse finalmente sui nuovi temi alla conferenza si aprirebbe un nuovo
scenario.

Convocato d'urgenza il consiglio europeo
Probabile la revisione del mandato di Lamy

Azione nel centro congressi
Finti Lamy e Zoellick rilanciano un'email al mondo
I personaggi erano solo travestiti da Zoellick (negoziatore statunitense) e
Lamy (commissario al commercio europeo), ma quello che hanno detto era del
tutto vero verosimile. Un'azione veramente originale e ben riuscita. Ecco il
testo della loro e-mail: "Noi paesi ricchi del mondo, insieme alle
multinazionali che ci controllano, presentiamo qui la bozza della
dichiarazione finale e vi chiediamo di accettarla. E' stata scritta per
favorire i nostri interessi. Avete meno di 24 ore per rispodere alla nostra
agenda. Lasciate che la green room inizi". Forse un po' sintetico, ma rende
bene l'idea ...

I possibili scenari del dramma di Cancun
Secondo Martin Khor dell'autorevole Third World Network la partita di Cancun
è ancora aperta a cinque possibilità:
1) pressione mastodontica di Usa ed Ue sulle capitali del sud che
redarguiscono i rispettivi ministri che sono a Cancun; per fare questo ci
vuole necessariamente un giorno in più .
2) Si chiude con un nuovo statement ministeriale che fa poche concessioni in
più. Il G21 si accontenta del successo politico parziale, ma poco di
sostanza. E' necessario per questo un giorno in più.
3) Si chiude con un nuovo testo ministeriale breve che semplicemente rimanda
tutto a Ginevra.
4) Si chiude con un fallimento ma un testo di circostanza di ringraziamento
al messico e che l'agenda di Doha continua.
5) Fallimento totale. Niente dichiarazione finale. D'altronde Cancun è il
giro di boa della Doha agenda. Una ministeriale intermedia di un round
negoziale può anche essere un fallimento, come fu la conferenza di Montreal.

Il sud resiste ancora sui nuovi temi
Non vogliono l'allargamento del WTO ai Temi di Singapore
Finisce il primo giro di green room sui new issues. Il grande sud, così come
i piccoli del sud sembrano tenere. No new issues. Usa-Ue continuano a
minacciare nel loro solito vergognoso spirito autoritario.
Il presidente della conferenza ha chiesto a tutti i coordinatori dei gruppi
di cambiare i propri voli per avere un giorno in più. E' lunga la fila degli
africani al banco servizi aerei del centro congressi. Il sud conosce la
trappola di Doha. Chi lo sa se Lamy e Zoellick hanno dato ordini anche alle
compagnie aeree di non cambiare i voli dei delegati.

MAIL BOMBING URGENTE
Costringiamo Urso a scaricare Pascal Lamy, il MAI e a salvare i beni comuni
In queste ore si gioca la partita decisiva per il commercio internazionale.
Il sud del mondo continua a resistere, costringiamo il vice-ministro al
Commercio italiano Adolfo Urso a rispettare la loro volontà
Vi chiediamo di inviare urgentemente a questi due indirizzi:
consdip at mincomes.it (delegazione italiana)
trade-cancun-sec at cec.eu.int (delegazione UE)
il testo seguente
URSO VERGOGNA!
RIFIUTA LA DICHIARAZIONE FINALE
Diciamo no al MAI e alla svendita dei beni comuni
POSSIAMO ANCORA FERMARLI, MA DOBBIAMO FARLO ORA

Esplicita mancanza di democrazia di fronte all'esplicito dissenso del sud
sui nuovi temi
Il Sud contro i negoziati sui quattro nuovi temi
70 paesi in via di sviluppo hanno scritto formalmente il 12 settembre scorso
al facilitatore del gruppo di lavoro sui nuovi temi, il ministro canadese
Pierre Pettigrew, dichiarando la loro posizione contraria al lancio di
negoziati sui Quattro nuovi temi, insieme con il linguaggio annesso nel
testo Perez Del Castillo. Ciononostante il 13 settembre il testo Derbéz
include ancora la decisione di lanciare negoziati su due dei quattro temi
(trasparenza negli appalti pubblici e facilitazione al commercio) mentre
lancia indirettamente il negoziato sugli investimenti, il Mai, e lascia
aperta la possibilità di lanciare il negoziato sulla concorrenza.

Inizia la battaglia, iniziano i giochi sporchi, il rischio di una Doha bis
Il caos strumentale di Usa e Ue
Dopo l'attacco di un paese in via di sviluppo alla riunione dei
capi-delagazione ieri sera dale 7 all'1 di notte, il presidente della
Conferenza, il filo-americano Luis Ernesto Derbéz, ha detto che non può
essere possibile raggiungere un accordo nei tempi previsti per la
conferenza, ossia le 18,00 messicane di oggi.
Quindi, i ministri di nove paesi, private dei loro assistenti e consiglieri,
sono stati invitati ad una piccola green room per discutere i temi di
Singapore per due ore. I paesi sono: Usa, Ue, India, Cina, Brasile, Malesia,
Kenia, Sud Africa e Messico. Chiaramento Sud Africa e Messico sono i punti
deboli che l'asse Usa-Ue cerca di usare per spaccare il G21.
Oggi si sta svolgendo una green room iniziata alle 8 di mattina e si aspetta
un altro incontro dei capi delegazione.
Non si sa se un nuovo testo sarà prodotto a breve. C'è così tanta divisione
e scontro sul draft Derbéz che sembra impossibile colmare le divisioni in
poco tempo, secondo quanto ammesso da diversi diplomatici dei paesi del sud
del mondo. La paura è che come a Doha molti ministri di delegazioni del sud
si trovano costretti a partire perché hanno altri impegni o non riescono a
spostare il loro volo con il rischio che l'accordo finale viene siglato alla
presenza di meno della metà dei ministri dei paesi membri.

L'Unione europea fa di tutto per allargare l'agenda del WTO ai nuovi temi
Il commissario Lamy organizza green room con i maggiori paesi in via di
sviluppo
Friends of the Earth Europe accusa il commissario al commercio dell'Unione
europea, Pascal Lamy, di aver messo una pressione inaccettabile sui paesi in
via di sviluppo durante i meeting chiusi della scorsa notte. Le discussioni
sono andate avanti fino a tardi. All'1.30 alla maggior parte dei delegati è
stato detto di andare a riposarsi in albergo, e che i lavori sarebbero
ripresi alle 7.30 del mattino. Un gruppo ristretto di paesi, però, sono
stati invitati a partecipare ad una green room con Usa ed UE. Nell'elenco
c'erano Malesia, India, Cina, Kenia, Messico, Sudafrica e Brasile, a cui
sono state offerte delle concessioni sulle questioni agricole, a patto di
avere una disponibilità sull'allargamento dell'agenda del WTO ai quattro
nuovi temi. La green room, durata per buona parte della notte, continuerà
questa mattina.


La Coldiretti insoddisfatta sulle indicazioni geografiche
L'associazione di categoria chiede che l'Europa abbia un "alto" approccio
negoziale
Non ci può bastare la porta mantenuta aperta sulle indicazioni geografiche,
così come appare nel primo documento di compromesso presentato a Cancun, è
quanto affermato dal presidente di Col diretti Paolo Bedoni. Non bisogna
abbassare la guardia su nessun fronte, ha continuato Bedoni, per costruire
un nuovo modello di agricoltura incentrato su un commercio leale e per
salvaguardare le produzioni tradizionali dalle contraffazioni
internazionali, a vantaggio delle imprese e dei consumatori di ogni paese.
L'Europa, ha concluso il Presidente della Col diretti, deve avere un
approccio negoziale "alto" che metta in valore quanto fatto con coraggio in
materia di sicurezza alimentare, ambiente e qualità con la riforma delle
politica agricola comune.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (12)
MATERIE PRIME
Nonostante le proposte dei paesi in via di sviluppo di stabilire un
meccanismo per trattare con il collasso nei prezzi delle materie prime,
quali cacao e caffè con impatti drammatici sui contadini poveri del sud, il
testo Derbéz non dice nulla di sostanziale al riguardo.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (11)
PAESI MENO SVILUPPATI (LDCs)
La riprova che lo sviluppo dei più poveri non interessa ai poteri forti nel
Wto è che questi non si impegnano nel testo Derbéz neanche ad eliminare le
tariffe e le quote per i paesi meno sviluppati come hanno promesso di fare
sin dal 1996. Parole, parole, parole, mentre il grande business festeggia.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (10)
PICCOLE ECONOMIE, DEBITO, TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE
Su tutte queste tematiche, cruciali per il sud del mondo, il testo non dice
nulla di sostanziale nello spirito dell'agenda di 'contro lo sviluppo del
sud' di Doha.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (9)
IMPLEMENTATION (DEGLI ACCORDI ESISTENTI)
Sin da prima di Seattle i paesi in via di sviluppo hanno spinto proposte
riguardo a come considerare i problemi che stanno avendo con l'attuazione
degli accordi esistenti del Wto. Il testo Derbéz non fa neanche riferimento
a queste questioni, relegando la questione ad aspetti minori, nonché hanno
un importanza critica per i paesi più poveri. Non c'è nessun impegno a
raggiungere un accordo all'interno del round di Doha.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (8)
TRATTAMENTO SPECIALE E DIFFERENZIATO (S&DT)
Un autentico trattamento speciale e differenziato, incluso un accordo su una
serie di proposte specifiche, è stata un domanda chiave dei paesi in via di
sviluppo in questi negoziati. Dopo una serie di scadenze non rispettate da
Doha in poi, il testo Derbéz non dà alcun impeto lle trattative. Non fa
nemmeno riferimento al trattamento speciale e differenziato come un
negoziato. Nessuna scadenza temporale è fissata nell'accordo. E' soltanto un
linguaggio di 'best endevour' (miglior tentativo possibile) che mira a
rimandare tutto alla prossima conferenza ministeriale. Questo significa
effettivamente che le specifiche proposte S&DT non sono parte del round
negoziale di Doha.
Quanto riportato nell'annesso C al testo è una ripetizione inutile dei
diritti dei paesi in via di sviluppo secondo le regole esistenti, ma non
aggiunge nulla di nuovo. Il testo fallisce nel dare una risposta ad un test
cruciale per quello che dovrebbe essere un round di sviluppo.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (7)
SERVIZI (GATS)
Il linguaggio proposto nel testo può essere usato come un bastone con il
quale colpire quei paesi poveri che non hanno ancora presentato le loro
offerte di liberalizzazione nei negoziati GATS. La tanto vantata
'flessibilità' che il GATS dovrebbe offrire 'inclusa la possibilità per i
paesi membri di non fare alcuna offerta' viene buttata al cestino senza
mezzi termini.
Il testo Derbéz non fa menzione del bisogno di valutare gli impatti della
già avvenuta liberalizzazione dei servizi, qualcosa che i paesi in via di
sviluppo hanno richiesto in maniera univoca nel corso dei negoziati. Il
testo semplicemente ignora i testi presentati dai paesi in via di sviluppo
al riguardo.
L'attuale testo del GATS sottolinea che nessun settore sarà escluso a priori
dai negoziati, inclusi i servizi pubblici ed essenziali, nel nord come nel
sud del mondo.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (6)
ACCESSO AL MERCATO PER PRODOTTI INDUSTRIALI (NAMA)
Molti paesi in via di sviluppo hanno tariffe in media più elevate che i
paesi industrializzati cosicché dovranno fare più profondi tagli tariffari
secondo una formula non-lineare. Questo è contrario all'impegno dell'agenda
di Doha di avere una riduzione 'meno che la piena reciprocità' per i paesi
in via di sviluppo.
Il testo richiede ai paesi in via di sviluppo di vincolare quasi tutte le
tariffe, almeno in sette settori industriali, al fine di prevenire una
flessibilità necessaria per sostenere l'industria locale e nazionale.
Quei paesi in via di sviluppo che sono stati oggetto di profondi tagli
tariffari in seguito ai piani di aggiustamento strutturale della Banca
mondiale e del Fondo monetario internazionale saranno colpiti più
pesantemente nel fissare le proprie tariffe ad una tasso vincolato.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (5)
AGRICOLTURA
Il testo fallisce nell'eliminare i sussidi più ritorsivi che contribuiscono
alla sovrapproduzione ed al dumping del prodotti in surplus sui mercati
mondiali, distruggendo le condizioni di vita dei contadini nei paesi in via
di sviluppo. La riforma scatola ambra potenzialmente permette la
continuazione di alti livelli di sussidi per alcuni prodotti. Anche se la
scatola blu, dei sussidi diretti agli agricoltori per non produrre, era
stata intesa come un'eccezione temporanea, essa è stata estesa piuttosto che
essere eliminata.
Sull'accesso al mercato il testo ignora le domande dei paesi in via di
sviluppo di mantenere una protezione tariffarie contro le importazioni,
incluse quelle prodotte con grandi sussidi.
Il testo, infine, non elimina i sussidi all'esportazione ed i crediti all'
esportazione, che direttamente promuovono il dumping di derrate agricole.
Rispunta la clausola di pace, ossia l'accordo che il sud del mondo non
muoverà ricorsi al tribunale del Wto su questioni agricole contro i paesi
ricchi. Su questo c'è convergenza di veduta tra Usa ed Ue, contro gli
interessi del G21.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (4)
TRASPARENZA NEGLI APPALTI PUBBLICI E FACILITAZIONI AL COMMERCIO
Andando contro l'opposizione di 70 paesi in via di sviluppo ed in assenza di
un esplicito consenso come richiesto dall'agenda di Doha, il testo Derbéz dà
il via libera all'inizio dei negoziati sui due temi.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (3)
CONCORRENZA
Il testo Derbéz rispedisce la questione competizione al gruppo di lavoro
specifico di Ginevra, non lanciando negoziati. Il testo lascia però aperta
la porta per l'inizio di negoziati in futuro. La data per riportare al
consiglio generale sulla questione coincide guarda caso con la data per la
finalizzazione dell'accordo sulle modalità per l'agricoltura e NAMA,
continuando a legare le questioni di Singapore all'esito di altri accordi.

Dall'analisi all'azione. Tutti i nostri no, e le proposte per la
mobilitazione (2)
INVESTIMENTI: RITORNA IL MAI PER COLPA DELL'EUROPA E DELL'ITALIA
Nonostante le domande della società civile di tutto il mondo, e l'
opposizione esplicita e battagliera della maggioranza dei paesi in via di
sviluppo e di 70 paesi membri del Wto prima e durante Cancun, il testo
Derbéz lancia negoziati sugli investimenti. L'uso della parola 'Sessione
speciale' e negoziati nel secondo punto indica chiaramente che lo
stabilimento delle modalità avrà lo status formale di un negoziato anche
prima che il Consiglio Generale del Wto adotti le modalità negoziali.
Nel terzo punto c'è l'inganno, in quanto modalità procedurali sarebbero
sufficienti per iniziare i negoziati sulla base di un 'quadro di modalità',
ed il lancio dei negoziati farebbe parte del 'Single Undertaking' dell'
agenda di Doha.
Inoltre, la data obbligatoria per l'adozione delle modalità è stata
collegata alla finalizzazione dell'accordo sulle modalità per agricoltura e
NAMA. Questo apre le possibilità per il 'grande mercato delle vacche' del
Wto che ha sempre penalizzato il sud del mondo.
Il facilitatore del gruppo di lavoro ha scelto di ignorare la mancanza di
'esplicito consenso' e di produrre una proposta che è in conflitto con le
richieste della maggioranza dei paesi in via di sviluppo membri del Wto. Il
testo Derbéz è semplicemente non legittimo e deve essere rigettato.
Si dovrebbe vergognare il vice-ministro Urso, che si rallegri invece dell'
inganno ordito da Lamy con il suo assenso contro il sud del mondo.

Dall'analisi all'azione.
Tutti i no al documento del WTO della Campagna Questo mondo non è in vendita
e le proposte per la mobilitazione (1)
- Rigettare il vergognoso testo Derbéz per dire non cancellare per sempre la
speranza di sviluppo per i più poveri della terra.
- Mobilitazione permanente per fermare il drammatico ritorno del devastante
MAI e la liberalizzazione degli investimenti.
- Finalmente il governo italiano mostra il suo vero carattere non
democratico ed invita i paesi ricchi a lanciare l'accordo sugli investimenti
senza l''esplicito consenso' del sud del mondo richiesto dall'agenda di Doha

Tutte le Ong presenti a Cancun: chi ha scritto il documento finale?
Grandi preoccupazioni sul contenuto del testo e indignazione sul processo
della sua stesura
Le organizzazioni non governative presenti a Cancun, tra cui anche tutte
quelle che aderiscono alla Campagna Questo mondo non è in vendita,
definiscono il processo di stesura della bozza della dichiarazione finale
della ministeriale di Cancun "oltraggioso ed offensivo". Le Ong si chiedono
chi abbia scritto il testo, contrario agli interessi della maggioranza dei
paesi membri del WTO. Forse qualche alto funzionario a Washington?

Il WTO accelera sui GATS
Ma il movimento non svende i beni comuni
Ora che è ormai pubblica la prima bozza del documento finale della V
ministeriale del Wto di Cancun, come persone, movimenti, gruppi e campagne
impegnate nella difesa dei beni comuni non possiamo che esprimere tutto il
nostro sdegno e la nostra preoccupazione. I Grandi del Wto hanno infatti
dichiarato, nonostante la forte opposizione e mobilitazione della societa'
civile in tutti i Paesi del mondo ''Ci impegnamo a intensificare i nostri
sforzi perche' i negoziati sui servizi arrivino a conclusione''.
La bozza del documento finale di Cancun impegna i Paesi che aderiscono al
Wto a spingere sull'acceleratore i negoziati del trattato GATS, quello
relativo al commercio dei servizi. Sui tavoli di Cancun non si discute di
servizi, ma e' previsto l'inserimento nelle conclusioni di un passaggio che
fotografi lo stato dei negoziati al giro di boa, e soprattutto che indichi
le intenzioni del Wto rispetto a questo tema controverso. Nonostante gli
appelli della societa' civile, gli sforzi del Comitato internazionale per il
Contratto mondiale dell'acqua, della federazione di ong Cipsi e di tutti i
movimenti, i gruppi e le persone che hanno chiesto che i beni comuni come
acqua, salute e istruzione uscissero dalle competenze del Wto, e per questo
hanno organizzato - in questo 2003 dedicato dalle Nazioni Unite proprio
all'acqua - marce e incontri tra i quali, nel marzo scorso, il primo Forum
Alternativo Mondiale dell'Acqua e molte delle iniziative italiane del 13
settembre, il global action day anti-Wto, i potenti della terra sono andati
avanti per la loro strada ''Riaffermiamo che i negoziati devono tendere a
raggiungere progressivamente il piu' elevato livello di liberalizzazione -
hanno scritto nella bozza del documento finale di Cancun - con nessuna
esclusione 'a priori' di alcun settore di servizi, di alcuna modalita' di
fornitura''.
''La Commissione dei diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite - denuncia
Riccardo Petrella, presidente del Comitato italiano per il Contratto
mondiale dell'acqua - preoccupata dell'impatto del GATS sulla garanzia dei
servizi universali, ha segnalato che l'accordo, qualora raggiunto, andrebbe
contro il dovere dei Paesi Membri di garantire i diritti umani. Nella citta'
di Cancun, ad esempio, dove il servizio idrico e' di fatto liberalizzato e
in mano alla multinazionale francese Suez, gli oltre 300mila cittadini che
vivono fuori dalla zona degli alberghi hanno l'acqua per una media di tre
ore al giorno, e oltre il 30% di loro non ce l'ha. Oggi il 15% della
popolazione del mondo, quella dei Paesi sviluppati, consuma il 56%
dell'acqua disponibile, mentre i piu' poveri, il 40% della popolazione
mondiale, ne consuma appena l'11%. Credo che se questo Round negoziale,
cosiddetto 'dello sviluppo', affida al mercato i beni comuni, condanna a
morire di sete gli oltre due miliardi che gia' soffrono per la scarsita'
d'acqua''.
''Richiamiamo i Paesi membri - rilancia il documento Wto - che non hanno
ancora presentato le proprie offerte di apertura dei propri mercati a farlo
il piu' presto possibile''.' E c'e' anche un altro rischio
Le regole del GATS gia' garantiscono il diritto delle imprese di acquisire
servizi in altri Paesi, e, nel nome della concorrenza, limitano il diritto
dei Governi locali ad adottare misure per arginare il loro accesso.
''Spingere sul GATS può essere un'eventuale 'mossa di riserva' per
consentire almeno parte degli investimenti all'estero - denuncia Riccardo
Petrella - se i G21 continuano ad opporsi ai negoziati sui new issues i
nuovi temi, tra i quali la liberalizzazione degli investimenti all'estero,
che deve entrare nel negoziato proprio qui a Cancun e che permetterebbero di
fatto a tutte le imprese multinazionali di comprare i servizi pubblici in
tutto il mondo senza che i governi locali possano opporsi in alcun modo".
Per questo chiamiamo tutti e tutte a continuare la mobilitazione, le
pressioni e le azioni di comunicazione per impedire il mercato dei beni
comuni. Questo mondo non è in vendita!

Il potentissimo "inesistente" G21
Cancun, un clima molto caldo che fa venire le allucinazioni
Ieri un negoziatore americano ha dichiarato alla stampa che "il G21 non
esiste". Uno stile che ricorda metodi mafiosi di un tempo. Ciononostante,
Zoellick che crede anche all'inesistente si incontrerà alle 18,00 con il
Brasile. Quindi subito dopo i rappresentanti di Lula dovrebbero parlare alla
stampa. Magari diranno che lo strapotere Usa non esiste?

Al via i negoziati ufficiali
Dopo un giorno e mezzo di incontri informali parte ufficialmente il
dibattito
E' appena iniziato, alle ore 20.10 italiane, il primo Gruppo di lavoro della
V conferenza ministeriale del WTO. Al secondo piano del Convention Center di
Cancun le delegazioni dei 146 paesi aderenti dibatteranno sui Singapore
Issues. Per la campagna Questo mondo non è in vendita è presente Ugo
Biggeri, advisor di Mani Tese. Nella grande sala al secondo piano sono
disposti 8 tavoli da 100 posti l'uno. I posti assegnati all'Italia sono 5.

La Dichiarazione di Firenze sbarca a Cancun
La Regione Toscana contro i monopoli agro-alimentari
"Dichiarazione di Firenze" e il "Manifesto sul futuro del cibo" sono i due
documenti presentati a Cancun da Vandana Shiva, presiedente della
Commissione internazionale sul futuro del cibo, e dalla Regione Toscana. In
una dichiarazione l'assessore regionale Chiara Boni sostiene che "la Regione
è da tempo impegnata su questo fronte e cerca di collaborare in maniera
attiva affinché la produzione ed il commercio agro-alimentare non si
concentrino nelle mani di pochi".

Nebbia sull'allargamento del Wto ad investimenti ed altri nuovi temi
Sempre più insistenti le voci di grosse difficoltà in merito
all'allargemanto del mandato WTO ai Singapore Issues
Mentre nel caso del gruppo di lavoro sull'agricoltura il testo per l'inizio
dei negoziati non sarà quello licenziato a Ginevra dal presidente del
consiglio generale del Wto, per quel che riguarda i nuovi temi non è chiaro
quale se il testo negoziale sarà rimesso in discussione, in particolare gli
annessi sui quattro temi di Singapore.
Nel frattempo gli Stati Uniti sembrerebbe disposti ad accontentarsi di
iniziare a negoziare soltanto di trasparenza negli appalti pubblici e
facilitazione al commercio, anche di negoziati per accordi non-vincolanti.
Lamy è sempre più solo. Chi lo sa se qualche paese europeo coraggioso, non l
'Italia ovviamente, mette in riga il Commissario convincendolo a smettere di
spingere il lancio di questi negoziati, al consiglio ministeriale Ue
permanente che si apre oggi alle 13,00 a Cancun.

Attenti al lupo canadese
Al Canada la presidenza del gruppo di lavoro sui nuovi temi. I paesi in via
di sviluppo temono che non possa essere troppo imparziale
Pew Pettigrew del Canada è nuovamente il presidente del gruppo di lavoro sui
nuovi temi come in Doha. Questo ha sollevato forti proteste da parte del sud
del mondo, perché si teme che sia decisamente parziale ed a favore del
lancio di negoziati su investimenti, concorrenza, trasparenza negli appalti
pubblici e facilitazione al commercio.

"Tutti gli amici del Presidente" Delbez
Ad alcuni paesi in via di sviluppo la presidenza di due tavoli negoziali.
Una mossa per indebolirli?
Il Kenya non voleva essere il presidente del gruppo di lavoro su questioni
di sviluppo. E' stata costretta ad accettare questo ruolo. Il Kenya, come la
Guyana che è il presidente del gruppo di lavoro su tematiche miscellanee -
che racchiudono anche le indicazioni geografiche all'interno dell'accordo
TRIPS - hanno validi negoziatori. Si teme che questa strategia serva per
indebolire i negoziatori del sud, visto la presidenza dei tavoli comporta
una posizione di maggior equidistanza sulle tematiche trattate.

Adolfo Urso non sa quello che dice. Letteralmente!
Incredibile gaffe davanti alla stampa del vice-ministro al commercio
italiano
Amedeo Teti, direttore generale del ministero delle attivita' produttive, ha
coraggio. Il 'ministro delegato' dell'Italia al Wto, Adolfo Urso,
viceministro al commercio estero, stava descrivendo, durante la conferenza
stampa del mattino, la posizione italiana sui 'nuovi argomenti' da
introdurre nell'agenda dell'organizzazione mondiale del commercio e rivelava
come vi fosse apertura nei negoziati sugli investimenti e sulla concorrenza,
mentre la chiusura era totale sui temi degli appalti e della facilitazione
al commercio. Parole non da poco: il tema degli investimenti è cruciale e
l'opposizione di tutti i paesi del Sud del mondo alla sua introduzione nelle
competenze del Wto è radicale. L'Italia invece preme per aprire discussioni
anche sugli investimenti. Urso stava dando una notizia di grande importanza.
Solo che era sbagliata. E Amedeo Teti non ha esitato nonostante la presenza
di tutta la stampa italiana: 'Ministro, è l'opposto'. I paesi del Sud non
vogliono saperne di allargare l'agenda di Cancun.

Aggiornamenti sulla mobilitazione del 13 settembre 2003: tutta Italia in
movimento
Il numero delle mobilitazioni per il 13 settembre aumenta ora per ora
Vi chiediamo di continuare a comunicare agli indirizzi posta at campagnawto.org
e albe at roba.coop le iniziative che state organizzando a livello
territoriale. Sarà così possibile diffonderle attraverso le reti oltre che
pubblicizzarle su una pagina del sito www.campagnawto.org.
Questoè l'aggiornamento all'11 settembre alle 16.00 ora italiana:
- Decima Marcia per la Giustizia da Agliana a Quarrata (Pt). "I DIRITTI
DEGLI ALTRI". Il 13 settembre 2003 con i protagonisti della società civile
italiana e internazionale per fermare il Wto di Cancun.
- Ad Acireale l'associazione Enghera organizza un punto informativo presso
la locale Bottega del Mondo. Per info: bdmitalia at enghera.it
- A Bologna proiezioni video (acqua), collegamenti radio in diretta da
Cancun, azioni di teatro sull'Acqua , presentazione del gioco Gatsopoli
banchetti musica e quant'altro per animare una piazza pubblica ancora
esclusa dai trattati del Wto. Per Info: valentina.fulginiti at libero.it
- A Bolzano a partire dalle 12,30 percorso a tappe davanti a luoghi
strategici: un grosso gattone GATS di cartapesta inseguirà 5 topolini
SERVIZI PUBBLICI. Lungo il percorso verranno attaccati cartelli SVENDESI e
distribuito l'omonimo volantino. Per Info: circesimo at tin.it
- A Catania ore 18.00 in piazza Duomo la campagna locale sta organizzando
dei banchetti e dei pannelli per spiegare in maniera semplice cos'è il wto,
gli accordi gats, le conseguenze a ilvello locale (privatizzazione) e le
conseguenze peri paesi del sud del mondo. Per info: sara.bilotta at iol.it;
www.manitesesicilia.org
- A Cuneo dalle 17 alle 20 un punto di informazione sul vertice WTO di
Cancun nella centrale piazzetta del Municipio. Saranno letti i messaggi che
arrivano da Cancun in tempo reale, intervallati con brani di musica popolare
suonati dal vivo. Per info: delforeste at libero.it
- A Dronero (Cn) la locale Bottega del Mondo ha organizzato per sabato 13 e
domenica 14 un presidio nel centro cittadino, con volantinaggio e
distribuzione di acqua. Per Info: dani.sim at libero.it
- A Fano presidio con volantinaggio dalle 17.30 alle 20.00. Per Info: Rete
Lilliput Fano.
- A Ferrara Rete Lilliput e Forum permanente per la pace hanno indetto una
manifestazione sabato 13 alle 16.30 presso l'Acquedotto di Ferrara, con uno
striscione sorretto da palloncini "stop al Wto" e "no alla privatizzazione
dell'acqua"
- A Firenze ore 11.00 presidio davanti alla sede della Rai. Per info:
anna.nocentini at unifi.it
- A Genova zona piazza Matteotti dalle 18.00 alle 20.00 presidio ed
iniziativa pubblica.
Per info: laura_test at tin.it
- A Genova-Pontedecimo da venerdì 12 a domenica 14 presso la Fiera della
Tavola Bronzea presidio con materiale informativo e divulgativo. Per info:
statodiallucinazione at iol.it
- A Isola del Gran Sasso (Te) iniziativa a difesa dell'acqua di fronte alle
fontanelle pubbliche. Per info: Carlo carloartese at hotmail.com
- A Lecce dalle 17 volantinaggi ed iniziative di piazza
- A Massa la Bottega del Mondo "Mondo Solidale" insieme al Comitato per la
Difesa dei Beni Comuni organizza per il 13 settembre una pomeriggio ed una
serata di informazione sul vertice Wto di Cancun e sulle alternative al
modello di sviluppo proposto in quella sede. Dalle 18 alle 24 in Via Dante,
nel pieno centro di Massa Info: 3284764612 (mondosolidale at lillinet.org)
- A Milano in piazza Mercanti ore 17.00 con iniziativa del Gan (Gruppo d'
azione nonviolenta) sulla privatizzazione dell'acqua. Per info:
robycuda at tin.it
- A Modena in piazza Matteotti animazioni, stand e percorsi sensoriali. Per
info: Rete Lilliput e Bottega Oltremare relazioni at coopoltremare.it
- A Modica (Rg) materiale informativo e tazebao per tutta la settimana fino
al 13 settembre alla Bottega Quetzal. Per info: coopquetzal at tiscalinet.it
- A Napoli dal 12 al 14 settembre in occasione del Napoli Strit Festival
dalle 17.00 alle 24.00 ci saranno tre "info point" dislocati: in Piazza
Dante (una pedana), in Piazza del Gesù (palco), in Piazzetta Nilo (che
interessa Piazza S. Domenico e i decumani). Per info: salvoau at tiscali.it
- A Novara "all'angolo delle ore" piazza tematica sul Wto con distribuzione
di volantini e piccole performance teatrali. Per info:
mondopossibile at infinito.it
- A Oggiono (Lecco) sarà distribuito del materiale informativo in Piazza
Manzoni, mentre il 18 settembre è previto un dibattito nella sala consiliare
su "Acqua bene comune dell'Umanità. Per info: plstfnn at tiscali.it
- A Oristano presso Libreria "La Pergamena" presidio informativo organizzato
dalla "Rete di Lilliput" ed al locale Forum Sociale "ChentuConcas". Info:
lapergamena at tiscali.it
- A Palermo venerdì 12 alle ore 19: aperitivo "biologico" alla Bottega "Le
Rose di Atacama" (vicolo Paternò 12) e video sulle giornate della conferenza
UE sul Wto di luglio; sabato 13 ore 17.30: Teatro di strada al gioardino
inglese: "giochi d'acqua". Per Info: palermo at campagnawto.org
- A Pavia iniziative di piazza e volantinaggi. Per info: sciarab at tin.it.
- A Pescara i Teatri OFFesi saranno in strada con azioni teatrali
disseminate, veloci, e ripetute nella giornata del 13. Per maggiori
info:www.luoghicorporei.org e poi http://digilander.iol.it/teatrioffesi
Sempre a Pescara H. 11.30 Presidio informativo assedio rumoroso con SOUND
SYSTEM presso il Provveditorato agli Studi. Per Info: Ettore 0852056870
dalle 18 alle 20.00; dalle 12.00 Presidio informativo e performance presso
l'Ospedale Civile. Per info: Carlo 3470017137; dalle 17.30 tenda informativa
in P.zza Sacro Cuore; dalle 21.00 presidio serale alla Pineta Davalos e
dalle 21.00 alle 24.00 filo diretto con Cancun con GLOBAL TV. Per Info:
Renato 3381195358, Corrado 3403701978.
- A Pessano con Bornago (Mi) distribuzione di acqua e aria gratuite nella
locale Bottega del Mondo di via Piave. Per info: equobottega at tatavasco.it
- A Piacenza In piazza Duomo (o se piove presso il teatro S.Matteo)
iniziative di piazza, animazioni e volantinaggi.
Per info: rpescara at libero.it
- A Rapallo (Ge) nella locale Bottega del Mondo "Roba" presidio informativo
con volantini e materiali. Per info: info at roba.coop
- A Roma dalle 10.30 volantinaggio creativo al Mercato Trionfale via Andrea
Doria (metro A - Cipro Musei Vaticani oppure Ottaviano): distribuzione di
volantini e di bicchieri d'acqua ai passanti come approccio per una
spiegazione a voce sul bene comune acqua. Inoltre, si aggireranno per il
mercato loschi individui (rappresentanti WTO) con un impermeabile sotto il
quale e' nascosto il malloppo di beni e servizi. Per info: Attac Roma
stefan_guidi at yahoo.it
- A Sanremo nel pomeriggio presidio del Sanremo Social Forum. Per info:
Bottega Sottosopra
- A Savona nella Bottega del Mondo presidio sul Wto per 10 giorni e gazebo
informativo. Per contatti: bdmsv at tin.it
- A Torino dalle ore 10 alle ore 19 un presidio in via Garibaldi angolo
Piazza Castello. E' prevista una animazione sul tema "Questo mondo non è in
vendita", la presenza di un gruppo musicale e di giocolieri. Per info:
paolo.prieri at inwind.it
- A Trento il Laboratorio di Pace delle Valli di Non, di Sole, di Rumo, di
Rabbi e di Pejo invita ad organizzare presidi presso le sorgenti e le
fontane pubbliche per la difesa dei beni comuni. Per info: ales_man at tin.it
- A Treviso in piazzetta Aldo Moro presidio sul Wto e azioni ed iniziative
sulla svendita dell'acqua. Per info: benedetta.pricolo at libero.it
- A Varese in piazza Carducci dalle 15.00 alle 19.00 presidio sul Wto. Per
info: lapulcelilliput at venegono.it
- A Viareggio iniziative con presidi e giochi di ruolo. Per info: Rete
lilliput Viareggio zampriolo at yahoo.com
- A Vicenza dalle 18.00 alle 19.00 in diverse piazze della città azione
teatrale sulla svendita dell'acqua. Per info: gigi.revrenn at libero.it

Ai negoziati il buongiorno si vedrà dal mattino
Con una particolare attenzione alle green room
Il direttore generale del Wto, Supachai Panitchpakdi, ha confermato che i
cinque gruppi di lavoro della conferenza dovranno riportare ogni mattina
alle 8,30 all'incontri dei capo-delegazione. Lì si vedrà a che punto siamo.
Ma attenti alle "green room", incontri informali convocati all'ultimo
momento ed aperti a pochi paesi, che possono spuntare quando è necessario
decidere per tutti gli altri. Fino all'ultimo sarà battaglia e la notte del
14 sarà di sicuro lunga, visto che una prima bozza di dichiarazione finale
sarà distribuita in plenaria soltanto il 14 settembre alle 15,00, ora di
Cancun.

Giallo Ue nella notte
Nessun paese membro era a conoscenza della dichiarazione finale già
confezionata
Dall'incontro del coordinamento comunitario di martedì notte emerge un
piccolo giallo. Nessuno dei 15 paesi membri sapeva del nuovo testo di
commento alla dichiarazione finale di Cancun prodotto dalla Commissione
europea, e di cui le Ong sono entrate in possesso da diversi giorni, anche
se confidenziale. Proprio dalle Ong la delegazione svedese l'ha avuto.
Quando ha chiesto chiarimenti alla Commissione durante l'incontro, questa ha
negato l'esistenza del documento. Ma quando il rappresentante svedese ha
tirato fuori il documento l'imbarazzo ha regnato sovrano tra i burocrati di
Bruxelles. Si potrebbe consolare la Svezia dicendo che alla fine anche tra
la folta delegazione italiana ben pochi sapevano.

Bye bye indicazioni geografiche?
Il governo Berlusconi rischia di fallire il suo unico vero obbiettivo al WTO
Nel documento segreto europeo di commento alla bozza di dichiarazione finale
di Cancun non compaiono le indicazioni geografiche, tanto sospirate dagli
italiani. Infatti, nonostante il sostegno di alcuni paesi in via di
sviluppo, quali l'India, gli Stati Uniti ed il gruppo di Cairns non sono
convinti. Non essendo stati informati per tempo, gli italiani non sapevano
cosa dire. Quindi Fischler ha corretto dicendo che le indicazioni
geografiche rimangono una priorità, ma per correttezza il commissario all'
agricoltura dell'Ue ha aggiunto che è difficile portare a casa il risultato.
Ma perché come presidenti di turno dell'Ue gli italiani non possono iniziare
a dire qualcosa alla Commissione?

Allargare il Wto, fino all'ultimo. Attesa la risposta del Sud
Pascal Lamy ostenta sicurezza
"Non c'è alcun ripensamento ("no back-tracking"), nessuna divisione dei temi
("no unboundling"). I nuovi temi sono l'ago della bilancia per l'accordo ("a
delabreaker")." Così Pascal Lamy, che non molla sulla necessità di allargare
i negoziati del Wto ai controversi temi di Singapore (investimenti,
concorrenza, trasparenza negli appalti pubblici e facilitazione al
 commercio"), nonostante l'isolamento crescente dell'Ue al riguardo. Nel
frattempo, tra poche ore dovrebbe essere presentato un documento di 15 paesi
in via di sviluppo che riaffermano la loro opposizione all'allargamento del
Wto ai nuovi temi, a partire dagli investimenti.

La controversa questione del cotone
I paesi di Africa, Caraibi e Pacifico vogliono assolutamente portare a casa
un risultato sul cotone. Ci riusciranno?
I paesi ACP (Africa, Caraibi, Pacifico) sono intenzionati ad andare avanti a
spada tratta sulla richiesta di trovare un accordo chiaro sulla questione
del cotone, una delle loro principali risorse, la cui esportazione è
penalizzata dall'attuale sistema commerciale. I paesi ACP godono di uno
status commerciale privilegiato con l'Ue, tollerato dalle regole del Wto
tramite il sistema delle preferenze regionali. Sembrerebbe che l'Ue reagisca
con interesse ed aggressività allo stesso tempo. Lamy sostiene che ha già il
mandato del Consiglio europeo per negoziare sul cotone. Mentre si dice
disposta a parlarne, purché si consideri anche la questione dell'export
tessile europeo verso gli stessi paesi, i negoziatori europei mettono in
guardia gli ACP dal flirtare tatticamente con il G21. Pena la revisione
degli accordi commerciali con gli ACP.
Nel frattempo sarebbe stato il Ghana ad opporsi all'interno del gruppo dei
paesi africani a permettere a Lamy di incontrarsi con il gruppo e discutere.

Interessanti sviluppi prima che si insedi il gruppo di lavoro su agricoltura
Mentre si dovrebbe rivedere la bozza  sull'agricoltura, UE ed USA non
vogliono parlare di numeri riguardo alle riduzioni dei sussidi
Da un incontro del gruppo di Cairns dei paesi esportatori agricoli con il
presidente di Singapore del gruppo di lavoro della conferenza, emergerebbe
che il presidente potrebbe lavorare in serata su un nuovo testo da cui
partire sui negoziati. Un testo diverso dall'attuale annesso A nella bozza
di chiarazione finale Del Castillo, non approvata da tutti i paesi membri
del Wto. Il documento mira all'ambizioso obiettivo di sintetizzare l'annesso
A con l'innovativa proposta del G21.
Intanto emerge chiaramente da contatti informali con delegati che Ue e Usa
non vogliono discutere di numeri precisi nel testo delle modalità per i
negoziati agricoli, ma mirano soltanto ad un accordo quadro per poi definire
in seguito a Ginevra nel dettaglio le modalità. Solo gli italiani, forse
distratti dal mare di Cancun, continuano a dire che si parlerà di riduzioni
numeriche precise. Quali numeri danno?

Ed è G23!
Anche la Nigeria ed il Ghana intenzionate a far parte del gruppo dei paesi
in via di sviluppo
Voci ufficiose parlano dell'entrata di Nigeria e Ghana nel G23. Ancora paesi
popolosi che rappresentano il sud che cerca una rivincita contro Usa ed Ue.
Nel frattempo le pressioni Europee ed Americane si indirizzano in queste ora
su Kenya e Pakistan, affinché non entrino a far parte del G21. Prevenire è
meglio che curare. E' in corso poi un permanente incontro informale
bilaterale tra Ue e Stati Uniti. Chi lo sa se il rilassato Zoellick riesce a
tranquillizzare Lamy o lo rende ancora più aggressivo. Nel frattempo il
rappresentante americano Robert Zoellick mira ad incontrare il gruppo dei
paesi arabi per dissuaderli dall'unirsi alla fronda del sud.

Manovre a sud alla ministeriale di Cancun
I paesi africani meditano un contatto con il G21 (ora forse G23)
I paesi africani stanno valutando un approccio con il G21 guidato dal
quadrilatero del grande sud (Brasile, Sud Africa, Cina ed India). Il Brasile
è desideroso di parlare ai paesi africani. L'incontro potrebbe cercare di
allargare anche ai più poveri la potente alleanza del sud, visto che Ue ed
Usa accusano i grandi del sud di non rappresentare davvero gli ultimi del
pianeta. In ogni caso ne rappresentano più della metà, ed in democrazia
questo dovrebbe contare.
Nel frattempo la coalizione per i prodotti speciali da tutelare in
agricoltura, guidata dai paesi meno sviluppati, di cui soltanto tre sono
parte del G21, è delusa dal fatto che i grandi paesi del sud non sostengono
con forza le loro richieste. Il Kenya promette battaglia in ogni caso per il
riconoscimento dei prodotti speciali.

Chi era Lee Kyunghai, morto per fermare il WTO
Breve storia del sindacalista che si è ucciso durante la manifestazione
Non era un ragazzo, il leader sindacale coreano che si è ucciso davanti ai
poliziotti che sbarravano l'accesso alla strada che conduce alla zona
hotelera di Cancun. Lee Kyunghai aveva 54 anni ed era uno dei dirigenti
della Federazione Coreana degli Agricoltori e dei Pescatori. Stava
partecipando al corteo di Via Campesina che cercava di raggiungere il
lontanissimo Convention Centre di Cancun dove si svolge la conferenza del
Wto. Lee Kyunghai si è arrampicato sulle reti che chiudevano l'accesso al Km
0 della strada che porta alla zona hotelera. In cima alla recinzione ha
estratto un lungo pugnale e si è trapassato il torace. E' crollato a terra.
Inutili i tentativi di salvarlo. Jung Kwang, presidente dell'organizzazione
di solidarietà coreana, ha spiegato il gesto di Kyunghai: 'Ha sacrificato la
sua vita per richiamare l'attenzione inernazionale sulle drammatiche
condizioni dei contadini coreani a causa delle politiche del Wto in favore
delle multinazionali'.

Un po' di numeri...
Le delegazioni più numerose e quelle più esigue alla ministeriale di Cancun
Unione europea 651 delegati, Usa 212, Uganda 3. In totale i 30 paesi meno
sviluppati hanno 377 delegati.
UE e USA, che rappresentano il 10% della popolazione mondiale, hanno un
totale di 863 delegati, mentre Brasile, India, Cina, Argentina e Sudafrica,
ovvero il 51% degli abitanti della terra, solo 235.
Evidentemente il divario Nord-Sud e la poca democraticità dei processi
negoziali si misurano anche in base a questi dati. Secondo il World
Development Movement, questo divario si può paragonare ad un match tra Mike
Tyson ed un bambino. Chissà, forse un paragone più calzante qui a Cancun
potrebbe essere Davide contro Golia. Si sa poi chi vince ...

I primi risultati dell'offensiva del G21
A differenza dell'ultima ministeriale di Doha, a Cancun si discuterà del
testo negoziale, invece di approvarlo senza dibattito
Il pressing politico del G21 già sortisce alcuni effetti. All'apertura dei
lavori, il presidente Delbez accetta che si discuta il testo negoziale da
cui partire, dal momento che il documento trasmessogli sotto la propria
responsabilità da Perez del Castillo, presidente del Consiglio Generale del
Wto a Ginevra, non ha trovato il consenso di tutti i paesi membri. Un
passaggio cruciale, visto che alla scorsa ministeriale di Doha un testo non
approvato fu invece imposto ai paesi senza discussione. Comunque, nonostante
i richiami sospetti alla trasparenza di Delbez, nei prossimi giorni della
conferenza non mancheranno le temute green room, incontri informali
convocati all'ultimo momento dove si prendono le decisioni che contano e a
cui sono invitati solo i paesi forti.

La biopirateria e l'accordo Trips
Vandana Shiva denuncia il "grande tradimento di Cancun"
I paesi del Sud del mondo hanno sempre cercato di ottenere una qualche
tutela delle loro risorse tradizionali e dei saperi dei popoli e delle
comunita' indigene. In tutte le dichiarazioni delle precedenti conferenze
ministeriali, la revisione in questo senso degli accordi Trips ha sempre
avuto un ruolo centrale. Anche in vista di Cancun, i paesi africani in prima
fila hanno esplicitamente chiesto al Trips Council del Wto di rivedere l'
Art. 27.3(b) in particolare, per proibire qualunque forma di brevetto sulle
forme di vita.
La nota ricercatrice indiana Vandana Shiva fa notare come queste richieste e
queste promesse siano state completamente escluse dalla bozza di
dichiarazione di Cancun, mentre ci troviamo nel mezzo di un processo di vera
e propria pirateria genetica, nel quale le multinazionali hanno il diritto
di brevettare come proprie scoperte i saperi e le conoscenze tradizionali
dei popoli indigeni.
Con lei Greenpeace ed altre organizzazioni internazionali, che hanno
lanciato una campagna centrata su di un esempio particolarmente scandaloso:
il brevetto EP 0445929 B1 della Monsanto, che secondo queste organizzaizoni
riguarderebbe una varieta' di grano coltivata in India da generazioni e
generazioni di agricoltori. D'ora in avanti, se quegli stessi agricoltori
vorranno vendere quel grano, dovranno pagare le royalties alla
multinazionale dell'agroindustria.
Queste sono le regole del libero mercato previste dal Wto, mentre nello
stesso tempo l'UE e l'Italia in particolare dirigono tutti i loro sforzi nel
cercare di fare passare le "geographical indications" per i prodotti di
qualita'. Con una ipocrisia che rasenta il ridicolo, gli stessi paesi che
vogliono imporre la denominazione di qualita' per alcuni loro prodotti
agricoli per "difenderli dai contraffattori", impediscono con ogni mezzo,
all'interno dello stesso negoziato, ai paesi del sud del mondo di potere
fare altrettanto. Questo, ovviamente, nell'ambito "dell'agenda dello
sviluppo" di Doha.

Premi Nobel e ministri assieme a sostenere il Commercio Equo
Oggi l'inaugurazione della Fiera del Commercio Equo e Solidale
Dal Guatemala al Ghana, il Fair Trade ha dimostrato di saper applicare
soluzioni efficaci nel combattere le ingiutizie dell'attuale sistema
economico. Garantendo prezzi equi e opportunità di lavoro a milioni di
produttori di caffè, cioccolato e molti altri prodotti, il Commercio Equo è
riuscito a far incontrare lo sviluppo delle piccole comunità con la qualità
dei prodotti e il rispetto dell'ambiente e delle tradizioni.
Oggi, alle 18.00 ora di Cancun (l'una di notte in Italia) il premio Nobel
della Pace Rigoberta Menchù, il Ministro degli esteri messicano Luis Ernesto
Derbez, il Ministro Sudafricano Ben Ngubane e Vandana Shiva inaugureranno la
fiera del Commercio equo e sostenibile, organizzata a latere dell'omonimo
Simposio promosso da Oxfam Int ed Ifat che ha visto arrivare a Cancun
rappresentanti di produttori e di organizzazioni di ogni parte del mondo.

La benedizione del Papa non arriva
Il Vaticano chiede una "conversione" delle regole del WTO
Anche il Vaticano non ci sta e chiede una "conversione" delle regole del
commercio. Secondo la Santa Sede, in una nota trasmessa da Radio Vaticana, è
doveroso "Convertire il commercio in efficace strumento di sviluppo
solidale. Le regole del commercio nonostante la loro apparenza tecnica,
hanno una natura politica e sociale, con profonde ed ampie conseguenze nella
vita dell' umanità. Per questo è da considerarsi fondamentale principio
secondo il quale l' essere umano deve sempre essere un fine e non uno
strumento, un soggetto e non un oggetto. Mai una merce di scambio." I
signori del WTO sono avvertiti.

Un altro comune anti-gats!
Anche il consiglio comunale di Villacidro ha approvato una mozione contro l'
ampliamento del GATS
E siamo a sei!. Dopo la Provincia di Genoa, la città di Torino (12/6), il
Comune di Giaveno/TO (3/7), il Comune di Rivalta/TO (31/7), il Comune di
Levanto/La Spezia (9/8), il 27 agosto il Comune di Villacidro in Provincia
di Cagliari ha approvato all'unanimità una mozione che "si oppone ad un
ampliamento dell'Accordo Generale sul Commercio dei Servizi perchè elimina
il diritto che gli è proprio di governare e di esercitare la propria
sovranità a livello di comunità, come da programma che i suoi cittadini
scelgono attraverso libere elezioni". Il Consiglio comunale chiede il
Governo di consultarsi con gli enti locali prima di assumere decisioni in
merito GATS e di impegnarsi per una modifica dell'art.1 GATS cosi che
vengono esclusi i "governi locali" dalla giurisdizione. Chiede poi alla
Associazione Nazionale dei Comuni Italiani di nominare un gruppo incaricato
di monitorare le trattative GATS. Il Comune si impegna di sostenere le
attività della campagna Questo Mondo Non é In Vendita.

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