WTO: VERTICE INAUGURATO TRA POLEMICHE E CONTESTAZIONI





  (ASCA) - Cancun, 10 set - Non democratico, non trasparente, anti-sviluppo,
 obsoleto. Sono queste le colpe del Wto secondo i cartelli di 50 attivisti
 che si sono alzati in piedi all'intervento del direttore generale Supachai
 Panitchadki che ha appena aperto la V ministeriale del Wto a Cancun.
 L'azione diretta della Campagna internazionale ''Questo mondo non e' in
 vendita'', rovina la festa al Wto, e le grida ''shame, shame'' dei 50
 attivisti di oltre 1000 organizzazioni del mondo, tra i quali i
 rappresentanti dei gruppi italiani della campagna, continuano a coprire le
 voci degli speakers ufficiali.
 ''Wto: Undemocratic, anti-development, obsolete, untrasparent'': questi i
 testi dei cartelli che gli attivisti hanno mostrato al tavolo della
 presidenza interrompendo i discorsi introduttivi. In sala, tra gli altri,
 erano presenti testimonial internazionali come Lori Wallach e Walden Bello,
 e diversi rappresentanti della Campagna italiana ''Questo mondo non e' in
 vendita''.
 L'azione diretta vuole richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica
 internazionale sul riproporsi in questa tornata negoziale di quei
meccanismi
 che hanno trasformato il Wto da Seattle a Doha in una ''istituzione
 medioevale - ha denunciato Walden Bello -, che fa gli interessi delle
grandi
 imprese multinazionali piu' che in una organizzazione multilaterale del XXI
 secolo che favorisca uno sviluppo omogeneo in tutti i Paesi del mondo''.
 I documenti preparatori, denuncia la Campagna, ''sono del tutto sbilanciati
 a favore degli interessi dei Paesi del Nord del mondo e sono stati redatti
 senza il consenso esplicito dei Paesi in via di sviluppo, che sono la
 maggioranza dei Paesi membri del Wto''.
 ''Questo mondo non e' in vendita'' sostiene l'alleanza politica dei G21
 contro l'arroganza e la non democraticita' di Ue e Stati Uniti che
 continuano a spingere per la liberalizzazione dei servizi e l'azzeramento
 delle tariffe industriali nel Sud, senza nulla cedere rispetto ai sussidi
 agricoli interni e per le esportazioni tanto preziosi per i grandi gruppi
 agroalimentari''.

  Per Chomsky nessuno sviluppo e crescita dal WTO

 I 146 governi che partecipano ai lavori contano molto pocoNoam Chomsky,
 intellettuale libertario e punto di riferimento dei movimenti sociali
 mondiali, attacca il WTO e afferma che le regole da esso stabilite valgono
 esclusivamente per i deboli ed i poveri. Al quotidiano messicano La Jornada
 Chomsky dichiara "Non si tratta di una riunione per promuove lo sviluppo e
 la crescita economica, ma di un ristretto gruppo di elite mondiali che
fanno
 parte di un governo mondiale de facto. Sulla carta il vertice di Cancun si
 presenta come una riunione dei ministri dei 146 Paesi membri, ma in realtà
 il potere è concentrato nelle mani di un gruppo molto ristretto. E' certo
 che vi parteciperanno molti governi, ma con un potere estremamente
 limitato".



 Qualche approfondimento

 La società civile africana in vista di Cancun (vd. www.chiamafrica.it)

 Secondo le associazioni riunite la settimana scorsa a Dakar, in Senegal,
per
 fare un bilancio del dopo Doha, i grandi poteri, che dopo l'incontro
 ministeriale svoltosi in Qatar nel 2001 non hanno prodotto niente, a Cancun
 potrebbero fare delle concessioni per ottenere l'apertura di alcuni settori
 nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nel campo degli investimenti e
dei
 servizi.

 I paesi sviluppati, che a Doha si erano impegnati a ridurre
progressivamente
 le sovvenzioni agricole, intendono scaglionare su 12 anni le tappe per l'
 eliminazione delle sovvenzioni ai loro agricoltori, e dei fondi di sostegno
 alle esportazioni, grazie ai quali possono invadere i mercati dei paesi
 africani con le loro eccedenze.


 Le discussioni per fissare delle modalità di negoziazione sull'agricoltura
e
 sull'accesso dei prodotti agricoli africani senza dazi doganali, si sono
 recentemente arenate. "Gli accordi internazionali e le politiche nazionali
 dovrebbero mirare a promuovere e preservare l'agricoltura familiare,
 piuttosto che gli interessi dei grandi gruppi agroalimentari i quali
portano
 avanti un modello produttivo che arriva perfino a minacciare la salute e l'
 equilibrio ambientale nei paesi in cui è praticato", si legge nella
 dichiarazione di Dakar.


 Per la società civile, i ministri africani dovrebbero esigere serie riforme
 agricole e la cessazione del ricorso abusivo agli aiuti alimentari. Per la
 società civile e per le Ong, le sovvenzioni minacciano i mezzi di
 sussistenza del 70 7761281egli abitanti dei paesi dell'Africa subsahariana.

 "I nostri agricoltori non sono ancora competitivi, perchè non posseggono la
 tecnologia nè le risorse finanziarie; perciò, se si sceglierà la strada
 della liberalizzazione, il 70della nostra popolazione si ritroverà senza
 lavoro", avverte Bakary Fofana, del Consiglio nazionale della società
civile
 della Guinea (CNOSCG).

 "L'Europa non sospende le sovvenzioni perchè non vuole la morte della sua
 agricoltura, per la quale anzi rafforza i mercati sovvenzionando le
 esportazioni" aggiunge Fofana.

 Per la società civile soltanto una politica agricola comune sub-regionale
 può aiutare a far fronte ai rischi di sparizione delle colture di
 sussistenza. "Dobbiamo proteggerci, poichè gli altri si sono protetti per
 raggiungere il grado di sviluppo che hanno oggi", spiega Ibrahim Coulibaly,
 membro del comitato esecutivo della Rete delle organizzazioni contadine e
 dei produttori dell'Africa Occidentale (ROPPA).

 Secondo il responsabile del ROPPA, la popolazione attiva delle zone rurali
 sarà privata della sicurezza alimentare da una liberalizzazione che, alla
 fine, costringerà i contadini africani ad abbandonare il settore agricolo.


 La biopirateria e l'accordo Trips

 Vandana Shiva denuncia il "grande tradimento di Cancun"

 I paesi del Sud del mondo hanno sempre cercato di ottenere una qualche
 tutela delle loro risorse tradizionali e dei saperi dei popoli e delle
 comunita' indigene. In tutte le dichiarazioni delle precedenti conferenze
 ministeriali, la revisione in questo senso degli accordi Trips ha sempre
 avuto un ruolo centrale. Anche in vista di Cancun, i paesi africani in
prima
 fila hanno esplicitamente chiesto al Trips Council del Wto di rivedere l'
 Art. 27.3(b) in particolare, per proibire qualunque forma di brevetto sulle
 forme di vita.

 La nota ricercatrice indiana Vandana Shiva fa notare come queste richieste
e
 queste promesse siano state completamente escluse dalla bozza di
 dichiarazione di Cancun, mentre ci troviamo nel mezzo di un processo di
vera
 e propria pirateria genetica, nel quale le multinazionali hanno il diritto
 di brevettare come proprie scoperte i saperi e le conoscenze tradizionali
 dei popoli indigeni.

 Con lei Greenpeace ed altre organizzazioni internazionali, che hanno
 lanciato una campagna centrata su di un esempio particolarmente scandaloso:
 il brevetto EP 0445929 B1 della Monsanto, che secondo queste organizzaizoni
 riguarderebbe una varieta' di grano coltivata in India da generazioni e
 generazioni di agricoltori. D'ora in avanti, se quegli stessi agricoltori
 vorranno vendere quel grano, dovranno pagare le royalties alla
 multinazionale dell'agroindustria.

 Queste sono le regole del libero mercato previste dal Wto, mentre nello
 stesso tempo l'UE e l'Italia in particolare dirigono tutti i loro sforzi
nel
 cercare di fare passare le "geographical indications" per i prodotti di
 qualita'. Con una ipocrisia che rasenta il ridicolo, gli stessi paesi che
 vogliono imporre la denominazione di qualita' per alcuni loro prodotti
 agricoli per "difenderli dai contraffattori", impediscono con ogni mezzo,
 all'interno dello stesso negoziato, ai paesi del sud del mondo di potere
 fare altrettanto. Questo, ovviamente, nell'ambito "dell'agenda dello
 sviluppo" di Doha.

 Walden Bello "Il WTO? Non è democratico!"
 Un giudizio netto nel giorno dell'apertura della ministeriale di Cancun
 'Il Wto è antidemocratico, è contro lo sviluppo, obsoleto. E' una struttura
 del XV° secolo che non dovrebbe esistere nel XXI° secolo'. Walden Bello, a
 nome della rete Owinfs, la campagna internazionale 'Questo mondo non è in
 vendita', ha guidato la     protesta dentro la sala dove si svolgeva la
 cerimonia di inaugurazione della V° conferenza ministeriale del Wto.
 Attorniato dai giornalisti, Bello ha lanciato le sue accuse con durezza:
'Il
 Wto è in una fase di stallo, è un'organizzazione in crisi che agisce solo a
 danno della popolazione mondiale. Oggi si sta confrontando con
l'opposizione
 delle popolazioni del Sud del mondo'. 'Supachai, il direttore del Wto, è
 solo il portavoce dei paesi più potenti. Noi chiediamo che cessi il dumping
 agricolo dei paesi ricchi verso i paesi poveri. Vogliamo che il tema degli
 investimenti rimanga fuori dal Wto. Il fallimento della conferenza di
Cancun
 sarebbe un passo in avanti per i popoli del Sud del mondo'. La protesta
 degli attivisti di Owinfs è continuata nella sala stampa del Convention
 Centre.

 IN VENDITA INTERROMPE L'INAUGURAZIONE DEL WTO A CANCUN
 Non democratico, non trasparente, anti-sviluppo, obsoleto: le colpe del Wto
 nei cartelli di 50 attivisti che si sono alzati in piedi all'intervento del
 direttore generale Supachai Panitchadki
 L'azione diretta della Campagna internazionale questo mondo non è in
vendita
 rovina la festa al Wto. 50 attivisti di oltre 1000 organizzazioni del
mondo,
 e tra loro i rappresentanti dei gruppi italiani della campagna, si sono
 alzati in piedi all'intervento del direttore generale del Wto Supachai.
 "Wto: Undemocratic, anti-development, obsolete, untrasparent". Questi i
 testi dei cartelli che gli attivisti hanno mostrato al tavolo della
 presidenza interrompendo i discorsi introduttivi. In sala, tra gli altri
 attivisti, erano presenti testimonial internazionali come Lori Wallach e
 Walden Bello, e diversi rappresentanti della Campagna italiana Questo mondo
 non è in vendita: Andrea Baranes, Antonio Tricarico, Ugo Biggeri, Cristiano
 Lucchi, Luca Manes, Andrea Semplici e Monica Di Sisto.
 L'azione diretta vuole richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica
 internazionale sul riproporsi in questa tornata negoziale di quei
meccanismi
 che hanno trasformato il Wto da Seattle a Doha in una ''istituzione
 medioevale - ha denunciato Walden Bello -, che fa gli interessi delle
grandi
 imprese multinazionali piu' che in una organizzazione multilaterale del XXI
 secolo che favorisca uno sviluppo omogeneo in tutti i Paesi del mondo''.
 I documenti preparatori, denuncia la Campagna, ''sono del tutto sbilanciati
 a favore degli interessi dei Paesi del Nord del mondo e sono stati redatti
 senza il consenso esplicito dei Paesi in via di sviluppo, che sono la
 maggioranza dei Paesi membri del Wto''.
 Questo mondo non e' in vendita sostiene l'alleanza politica dei G21 contro
 l'arroganza e la non democraticita' di Ue e Stati Uniti che continuano a
 spingere per la liberalizzazione dei servizi e l'azzeramento delle tariffe
 industriali nel Sud, senza nulla cedere rispetto ai sussidi agricoli
interni
 e per le esportazioni tanto preziosi per i grandi gruppi agroalimentari e
 dei servizi occidentali

 WTO - CANCUN NON BASTA PER L'AGRICOLTURA. NUOVA MINISTERIALE NEL 2004
 Intanto il blog della Campagna "Questo mondo non è in vendita" oltrepassa
il
 muro dei 5000 contatti dimostrando l'interesse degli italiani nell'avere
 continui aggiornamenti in tempo reale su negoziati, mobilitazioni,
 dichiarazioni dei protagonisti dei governi e della società civile mondiale.
 La conferenza stampa del negoziatore statunitense al WTO, Robert Zoellick,
 accompagnato dal ministro all'agricoltura americano, Ann Veneman, fa
 registrare il tutto esaurito. Tanti, infatti, i giornalisti che gremivano
la
 sala stampa. Zoellick, dopo aver esaltato la Doha Development agenda e
 l'accordo raggiunto pochi giorni fa sui TRIPS - "le promesse fatte sono
 state mantenute" - attacca subito a parlare della questione nodale della
 ministeriale di Cancun: l'agricoltura. L'agricoltura riveste un'importanza
 fondamentale per tutto il round negoziale e, vista l'eterogeneità delle
 posizioni in campo - G20, gruppo di Cairns dei maggiori esportatori, paesi
 meno sviluppati, UE ecc - a Cancun si stabilirà un quadro negoziale, delle
 condizioni e poi si parlerà di numeri. Ovvero, si fissa un termine,
 verosimilmente febbraio, marzo del prossimo anno, per terminare i
negoziati.
 Incalzato su questo Zoellick ha fatto intendere che all'inizio del 2004 ci
 potrebbe essere una nuova ministeriale, con l'agricoltura come tema
 principe. Dopo aver ribadito l'importanza della riduzione dei sussidi, e di
 come in proposito gli Usa si troverebbero in una "posizione forte",
Zoellick
 ha anche elogiato i passi avanti dell'Ue, culminati nelle modifiche della
 PAC e nell'accordo di pochi giorni fa con gli stessi Usa. Però, a dispetto
 dell'accordo, la sensazione è che la posizione dell'Ue non soddisfi a pieno
 le aspettative americane, e che il commissario all'agricoltura Lamy faccia
 bene ad essere preoccupato. Anche perché la questione dei Singapore Issues
 (liberalizzazione degli investimenti, regole su concorrenza e appalti
 pubblici, facilitazione al commercio) ed della loro entrata nel WTO, che
 tanto a cuore stanno all'Europa, viene liquidata da Zollick con poche
 battute: molto paesi, Usa in testa, non sono d'accordo per inserire tutti
 questi nuovi temi nell'agenda del WTO. Per questa ragione, sembra capire,
 non se ne farà niente.
 Tanta bella retorica sullo sviluppo, sulle opportunità illimitate che delle
 nuove regole globali sull'agricoltura possono creare, una volta eliminati i
 sussidi e ridotte le barriere commerciali. Queste in sintesi le
affermazioni
 del ministro dell'agricoltura Veneman, la cui presenza in sala stampa è
 sembrata utile solo ad enfatizzare la rilevanza delle parole di Zoellick
 che, rispondendo ad alcune domande a fine conferenza, ha comunque ribadito
 che gli attori, sulle questioni agricole, non sono solo Usa ed Ue.

 Il sostegno della società civile ai G21

 Durante la conferenza stampa è stato invitato a parlare anche un esponente
 di Oxfam

 Irungu Houghton, rappresentante della famosa Ong inglese Oxfam, ha
 presentato un CD con 3 milioni di voci dell'Africa che chiedono un
commercio
 equo, ed in particolare quattro richieste: la fine del dumping, un accesso
 facilitato ai medicinali, l'accesso ai mercati del ricco nord e di
prevenire
 i danni degli investimenti.

 Un consigliere del ministro brasiliano sull'agricoltura ha confermato alla
 Campagna "Questo mondo non è in vendita" che saranno cinque i gruppi
 negoziali della conferenza: agricoltura, accesso al mercato per i prodotti
 industriali, sviluppo, nuovi temi di Singapore, e questioni miscellanee. Il
 chairman del gruppo di lavoro sull'agricoltura sarà il ministro di
 Singapore, che dovrebbe avere una posizione neutrale, visto lo scarso
 interesse del suo paese alle questioni agricole. Si sta ancora discutendo
se
 il G21 chiederà la discussione della bozza Del Castillo già in plenaria
 domani prima dell'avvio dei negoziati. Andiamo a dormire con l'attesa di
una
 prima giornata che potrebbe già essere cruciale, ma sappiamo dalla storia
 non democratica del Wto che fino all'ultima green room la battaglia sarà
 senza durissima.

 Altre notizie dalla conferenza stampa del G21
 Gli altri del "Grande Sud" rincarano la dose
 Anche per il Sud Africa la proposta del G21, presentata al Wto a Ginevra il
 19 agosto, ma non recepita nella bozza della dichiarazione finale trasmessa
 a Cancun, rimane un documento politico storico che mira ad unire le
 posizioni tra piccole e grandi economie agricole con il sostegno anche dei
 grandi esportatori del sud.
 L'India ricorda il succo dell'accordo su cui si basa l'alleanza storica del
 G21: "Abbiamo avuto una convergenza su una singola questione che ha la
 massima importanza: l'agricoltura ed in particolare i sussidi, sia interni
 che all'esportazione. Queste questioni non sono coperte adeguatamente nel
 documento Del Castillo."
 Allo stesso tempo il Costa Rica mostra prudenza rispetto all'apertura dei
 lavori domani. "Non vogliamo focalizzare la nostra posizione solo su un
 dibattito procedurale. Vogliamo che la nostra posizione sia pienamente
 incorporata nei testi dei negoziati."
 La Cina rompe gli indugi e preannuncia un ruolo dinamico e cooperativo con
 altri paesi membri del Wto. "L'agenda del G20 riflette pienamente gli
 obiettivi della dichiarazione di Doha. La nostra proposta è ancora sul
 tavolo ed il testo del presidente della conferenza deve prenderla
seriamente
 in considerazione. Solo in questo modo si può avere un vero avanzamento del
 processo. La Cina lavorerà a Cancun in stretta cooperazione e consultazione
 con altri membri."
 "Il nostro è un approccio costruttivo alla conferenza ministeriale. Abbiamo
 presentato una proposta che è bilanciata e riguarda la sostanza della
 questione. Chiediamo che domani sia presa dal presidente della conferenza e
 si inizi a discutere ogni aspetto su cui noi abbiamo da dire qualcosa. Non
è
 un'alleanza di circostanza, ma per la prima volta noi abbiamo una voce
 comune e sostanziale. Abbiamo una base politica che è trasversale ai paesi
 in via di sviluppo. Chiediamo il rispetto da parte degli altri membri del
 Wto della professionalità della nostra proposta. Faremo avanzare i
negoziati
 su altre questioni in discussione qui soltanto se si trova una soluzione
per
 noi accettabile sulla questione agricola."