INTERROTTA L'INAUGURAZIONE DEL WTO A CANCUN



Comunicato stampa Rete Lilliput - Questo mondo non è in vendita
Ufficio Stampa a Cancun: Luca Manes, Monica Di Sisto, Cristiano Lucchi
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LA CAMPAGNA QUESTO MONDO NON E' IN VENDITA INTERROMPE L'INAUGURAZIONE DEL WTO A CANCUN Non democratico, non trasparente, anti-sviluppo, obsoleto: le colpe del Wto nei cartelli di 50 attivisti che si sono alzati in piedi all'intervento del direttore generale Supachai Panitchadki

L'azione diretta della Campagna internazionale questo mondo non è in vendita rovina la festa al Wto. 50 attivisti di oltre 1000 organizzazioni del mondo, e tra loro i rappresentanti dei gruppi italiani della campagna, si sono alzati in piedi all'intervento del direttore generale del Wto Supachai.

"Wto: Undemocratic, anti-development, obsolete, untrasparent". Questi i testi dei cartelli che gli attivisti hanno mostrato al tavolo della presidenza interrompendo i discorsi introduttivi. In sala, tra gli altri attivisti, erano presenti testimonial internazionali come Lori Wallach e Walden Bello, e diversi rappresentanti della Campagna italiana Questo mondo non è in vendita: Andrea Baranes, Antonio Tricarico, Ugo Biggeri, Cristiano Lucchi, Luca Manes, Andrea Semplici e Monica Di Sisto. L'azione diretta vuole richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale sul riproporsi in questa tornata negoziale di quei meccanismi che hanno trasformato il Wto da Seattle a Doha in una ''istituzione medioevale - ha denunciato Walden Bello -, che fa gli interessi delle grandi imprese multinazionali piu' che in una organizzazione multilaterale del XXI secolo che favorisca uno sviluppo omogeneo in tutti i Paesi del mondo''. I documenti preparatori, denuncia la Campagna, ''sono del tutto sbilanciati a favore degli interessi dei Paesi del Nord del mondo e sono stati redatti senza il consenso esplicito dei Paesi in via di sviluppo, che sono la maggioranza dei Paesi membri del Wto''. Questo mondo non e' in vendita sostiene l'alleanza politica dei G21 contro l'arroganza e la non democraticita' di Ue e Stati Uniti che continuano a spingere per la liberalizzazione dei servizi e l'azzeramento delle tariffe industriali nel Sud, senza nulla cedere rispetto ai sussidi agricoli interni e per le esportazioni tanto preziosi per i grandi gruppi agroalimentari e dei servizi occidentali.