[AI] L'Europa non e' una fortezza: i diritti dei migranti



L'Europa non e' una fortezza: i diritti dei migranti

Sandro Mezzadra del Tavolo migranti ha coordinato la conferenza/seminario che il
Forum Alternativo di Riva ha dedicato alle politiche migratorie europeee e ai
diritti dei migranti. 
Questo è un appuntamento che, dopo la positiva esperienza del campeggio no
border di Frassanito - sostiene Mazzadra - condurra' direttamente al Social
Forum Europeo di Parigi per proporre e rilanciare la “nuova Europa”. 

Franck Duevell della Rete “No Border”  ha quindi richiamato l'attenzione su
quelli che sono gli strumenti adottati a livello internazionale per controllare
i processi migratori.
“Partendo dall'<popuplink http://www.iom.int/  ILO> (International Organization
for Migration) che sin dalla sua nascita nel 1938 si e' posta come organo di
controllo per i migranti sino ad arrivare ora all'agenzia delle Nazioni Unite
<popuplink http://www.acnur.org/ ACNUR> si comprende come il fine sia  lo sforzo
di far rientrare nei paesi di origine le persone” – sostiene Duevell.

I regimi di controllo sono quindi implementati tramite queste agenzie
internazionali che promuovono delle vere e proprie campagne di informazione per
spingere le persone a non migrare.  Le migrazioni sono viste come un pericolo e
prevale una globalizzazione delle migrazioni con una connotazione capitalistica
volta a discernere tra gli immigrati che “si volgliono” e quelli che non “si
vogliono”.

Enrica Rigo dell'Università di Napoli riprendendo il discorso di Duevell
sull'influenza delle organizzazioni internazionali come lo IOM, ha sottolineato
la mancanza di democrazia che caratterizza le politiche migratorie europee.
Coerenza e democraticità nella futura Costuituzione europea, non saranno solo a
tutela dei diritti dei migranti, ma di tutti i cittadini – sostiene Rigo – al
momento però la centralità e l'importanza dei confini, anche dopo gli accordi di
Schengen e' ancora argomento principe per l'Europa. 

Rigo ricorda come a Salonicco nel giugno scorso i partner della Comunita'
europea discutevano le proposte  di alcuni Paesi (Gran Bretagna e Danimanrca in
testa) di creare per i richiedenti asilo e per gli immigrati, dei centri di
permanenza temporanea extraterritoriali, da realizzare all'interno di paesi
compiacenti.  “Dove sono allora i confini dell'Europa” chiede Enrica Rigo
notando come le politiche migratorie europee stendano  in effetti  il proprio
controllo ben oltre , fino a raggiungere paesi esterni e i paesi candidati ad
entrare nella UE.

 Piero Soldini , ufficio immigrazione della CGIL, esordisce paragonando la Legge
Bossi-Fini sull'immigrazione al famoso comma 22 del regolamento militare
americano  che sosteneva che chi voleva essere esentato dalle azioni militari
pericolose,  doveva presentare una domanda di infermità mentale. Naturalmente
chi consegnava tale domanda era tutt'altro che pazzo e quindi  la Commissione
respingeva la domanda. 
Le difficoltà che gli immigrati devono affrontare rispondono alla medesima
insensatezza del comma 22 - sostiene Soldini - : devono presentare domanda per
essere regolarizzati ma lo Stato riponde che poiche' non sono regolari non
possono essere regolarizzati... e gli esempi potrebbero continuare.

 Parola chiave non  per Soldini e' regolarizzazione in contrato con immigrazione
clandestina.

Gli interventi delle politiche migratorie sulla reglomentazione programmata  dei
flussi come previsto dalla Turco-Napolitano erano volti a contrastare
l'immigrazione clandestina. Il luogo comune dell'immigrazione  clandestina 
prese così  piede  diventando trasversale a tutte le impostazioni politiche.

 Soldini sostiene con forza che al momento “non esiste un'immigrazione
clandestina”   si potrebbe definire clandestina l'immigrazione, solo a fronte di
un flusso regolare, pianificato che però oggi non esiste.

Indispensabile per Soldini e' che i vari Paesi organizzino un percorso di
regolarizzazione tramite un rapporto diretto con il mercato del lavoro e una
tutela contrattuale e legislativa; tale scelta è però diametralmente opposta a
all'impostazione  che si sta delinenado in Europa.

Il Parlamento Europeo ha votato un Ordine del giorno che chiede l'istituzione di
un  permesso di soggiorno di sei mesi in tutti i paesi dell'Unione per ricerca
di lavoro, questa e secondo Soldini potrebbe essere una strada praticabile
perchè si tratterebbe di mettere in comunicazione diretta la domanda e l'offerta
del mercato del lavoro.

Altra cosa importante e' l' integrazione. L'integrazione degli immigrati diventa
cioe' una necessita' per contrastare il declino demografico ed economico
dell'Europa . 

Soldini rileva infine che rispetto all'immigrazione manca nel nostro Paese una
coscienza critica che porti a un' importante mobiltazione sul tema.  Questo
appuntamento di Riva ci si augura possa condurre tutte le parti sociali ad  
assumere il tema dell'immigrazione come centrale. 

 Ha concluso la conferenza l'intervento di Sergio Zulian del Comitato M21 di
Treviso.  Centrale per Zulian e' che la Costituzione Europea riconosca  il
diritto di cittadinanza affinche' nasca un'Europa che non sia fortezza, ma che
sia inclusiva, e tuteli la libera circolazione delle persone. Importante per
Zulian anche riaffermare il diritto di non migrare. 

Roberta Bertoldi
Redazione Unimondo

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