La nonviolenza e' in cammino. 663



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 663 del 4 settembre 2003

Sommario di questo numero:
1. Buon cammino
2. Mao Valpiana: dal 4 al 7 settembre in cammino per la nonviolenza
3. Enrico Peyretti: rispetto per le vittime, opposizione alla guerra
4. Letture: Lucrezia Pedrali (a cura di), E' l'ora delle religioni
5. Riletture: Laura Forti (a cura di), L'altra pazzia
6. Riletture: Luigi Onnis, Giuditta Lo Russo (a cura di), La ragione degli
altri
7. Alcune note per una bibliografia essenziale per un accostamento alla
nonviolenza (parte settima)
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. BUON CAMMINO
"Hay dos modos de conciencia: / una es luz, y otra, paciencia" (cosi'
Antonio Machado, nel distico che apre il XXXV dei Proverbios y cantares
(CXXXVI), in Poesias completas, Espasa-Calpe, Madrid 1975, 1983, p. 225).
A tutte le persone di volonta' buona che dal 4 al 7 settembre si
incammineranno sulla via del buon Francesco, da Assisi a Gubbio, dal
profondo del cuore l'augurio di buon cammino.
Questa camminata, e il convegno che la concludera', e' oggi occasione di
chiarificazione grande, non chiusura di un ciclo, non celebrazione di se',
ma apertura ulteriore che tocca nel vivo il sentire di tutti coloro che
hanno a cuore la vita depauperata e minacciata degli esseri umani e del
pianeta; voce e tragitto che invita tutti coloro che - magari anche solo in
questi ultimi anni e mesi e giorni ed ancora vedendo come in uno specchio e
per enigma - si sono schiusi e vanno schiudendosi all'ascolto della
nonviolenza cogliendo in essa la scelta logico-assiologica, la prospettiva
esistenziale ed ermeneutica, la proposta metodologica e politica e
giuriscostituente necessaria per condurre a buon fine la lotta contro la
guerra, contro l'inquinamento e contro lo sfruttamento che tutti ci opprime
ed aliena e minaccia di annichilimento. Le persone di volonta' buona che
vedono il volto dell'altro e ne sentono l'appello; le persone di volonta'
buona che si sentono ognuno responsabile di tutto, come proponeva don
Milani.
A tutte le persone di volonta' buona che dal 4 al 7 settembre si
incammineranno sulla via del buon Francesco, da Assisi a Gubbio, dal
profondo del cuore l'augurio di buon cammino.
"Caminante, son tus huellas / el camino, y nada mas: / caminante, no hay
camino, / se hace camino al andar. / Al andar se hace camino, / y al volver
la vista atras / se ve la senda que nunca / se ha de volver a pisar. /
Caminante, no hay camino, / sino estelas en la mar" (ancora don Antonio,
CXXXVI, XXIX, ivi p. 223).

2. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: DAL 4 al 7 SETTEMBRE IN CAMMINO PER LA
NONVIOLENZA
[Ringraziamo Mao Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta" (per contatti:
azionenonviolenta at sis.it), per questo intervento. Mao Valpiana e' una delle
figure piu' belle della nonviolenza in Italia; un suo profilo
autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra
richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario]
Il Movimento Nonviolento, con il patrocinio del Comune di Gubbio, promuove
l'iniziativa "in cammino per la nonviolenza" nei giorni 4, 5, 6 e 7
settembre 2003.
*
4 e 5 settembre sul sentiero francescano della pace Assisi, Valfabbrica,
Gubbio.
Sara' un cammino laico, accessibile a tutti, un momento da vivere insieme,
"un'assemblea itinerante" per facilitare il dialogo e la riflessione sulle
tematiche della nonviolenza.
Il sentiero, suggestivo, di grande interesse naturalistico e storico,
ripropone l'antico tracciato piu' volte percorso da Francesco (l'antica via
di comunicazione medioevale, di 46 chilometri). La partenza sara' da Assisi
la mattina del 4 settembre (ore 10 da Porta San Giacomo), per arrivare alla
sera a Valfabbrica. Il 5 settembre si percorrera' il secondo tratto da
Valfabbrica a Gubbio. Il percorso termina alla Chiesa della Vittorina, sorta
sul luogo dove si dice che Francesco incontro' il lupo di Gubbio.
*
6 e 7 settembre, convegno e festa a Gubbio.
Convegno: "Al posto della guerra. Un'Europa disarmata".
Ci e' parso utile, particolarmente in questo momento, portare l'attenzione
sul ruolo che, come europei, possiamo avere nel costruire una credibile
alternativa alla guerra. Proprio nei giorni in cui a Riva del Garda si
riuniranno i ministri degli esteri dell'Unione Europea per rilanciare
l'esercito europeo, noi riaffermeremo la necessita' di un'Europa disarmata.
Il convegno si svolge al Centro Servizi di Gubbio il pomeriggio del sabato e
la mattina della domenica. Tra i relatori  Gianni Scotto (universita' di
Berlino), Paolo Bergamaschi (Commisione esteri del Parlamento Europeo),
Nanni Salio (Centro Sereno Regis di Torino), Gianni Tamino (universita' di
Padova), Alberto L'Abate (universita' di Firenze), Lidia Menapace
(Convenzione donne contro la guerra), Angela Dogliotti Marasso (Movimento
Internazionale della Riconciliazione), Daniele Lugli (Movimento
Nonviolento).
A lato del Convegno, in occasione del quarantennale di "Azione nonviolenta"
(la rivista mensile fondata da Aldo Capitini nel 1964), sara' allestita la
mostra "40 anni di storia in copertina", che ripercorrera' la storia degli
ultimi decenni dal punto di vista della nonviolenza.
Festa della nonviolenza.
Nella splendida cornice del Teatro Romano, la sera del 6 settembre si terra'
una festa aperta a tutti per i 40 anni della rivista "Azione nonviolenta".
L'incontro avra' come filo conduttore le dieci parole che si rifanno alla
tradizione laica e religiosa della nonviolenza in Gandhi, King, Capitini e
Francesco, e ne indicano degli ideali di riferimento: forza della verita',
coscienza, amore, festa, sobrieta', giustizia, liberazione, potere di tutti,
bellezza, persuasione. Cio' avverra' con musica, teatro, lettura di testi,
testimonianze, canzoni, danze.
*
Ulteriori informazioni e il programma dettagliato della camminata
Assisi-Gubbio sono reperibili nel sito del Movimento Nonviolento:
www.nonviolenti.org

3. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: RISPETTO PER LE VITTIME, OPPOSIZIONE ALLA
GUERRA
[Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: peyretti at tiscalinet.it) per
averci inviato il testo di una sua lettera pubblicata su "Notam, giornale
telematico", n. 203 del primo settembre 2003, lettera della quale
riproduciamo un ampio stralcio. Enrico Peyretti e' uno dei principali
collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura
e dell'impegno di pace e di nonviolenza. Tra le sue opere: (a cura di), Al
di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni,
Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi
1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999. E' diffusa
attraverso la rete telematica (ed abbiamo recentemente ripresentato in
questo notiziario) la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza
guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente (una cui
edizione a stampa - ma il lavoro e' stato successivamente aggiornato - e' in
Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Annuario della pace. Italia /
maggio 2000 - giugno 2001, Asterios, Trieste 2001). Una piu' ampia
bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 477 del 15
gennaio 2003 di questo notiziario]
... Col totale rispetto per i morti di quella battaglia e di quella guerra,
neppure della seconda guerra mondiale si puo' semplicemente dire che fu
giustificata dalla necessita', ne' che fu tutta mossa da ideali.
Hitler, il nazismo, la guerra, non sorsero senza profonde responsabilita'
delle potenze democratiche liberali: la cosiddetta "pace" di Versailles,
punitiva e vendicativa, quindi atto di guerra; il razzismo non soltanto
tedesco; l'antiebraismo con tutte le sue radici; l'assenza di logiche
politiche davvero alternative alla prova di forza militare; la logica di
guerra reinstaurata da Mussolini contro la Societa' delle nazioni e lo
spirito di Locarno; il falso pacifismo - a spese altrui - di Monaco; il
rifiuto di Churchill di riconoscere la resistenza interna a Hitler (fino dal
1938 militare e religiosa e fin dal 1933 popolare e comunista: da 1 a 3
milioni di cittadini tedeschi finirono in lager come oppositori) preferendo
la guerra totale.
Certo, nulla assolve Hitler e chi gli ubbidi', ma le responsabilita' non si
tagliano col coltello della vittoria. La vittoria militare non produce mai
mai mai pace e giustizia. Ogni guerra e' il risultato, come minimo, di una
imprevidenza, di un ritardo culturale, se non di colpe analoghe a quelle a
cui vuole reagire. La guerra premia sempre la forza bruta e non la ragione e
il diritto, se non per puro caso. Tirare a sorte darebbe al diritto almeno
il 50% di probabilita' di affermarsi. E' pazzesco (alienum a ratione)
ritenere ancora che la guerra possa ristabilire la giustizia (Giovanni
XXIII, 1963). Gandhi disse per tempo le cose giuste, inascoltato. Troppo
connaturata alla guerra era la cultura generale di tutto il nostro occidente
e delle stesse democrazie, fino ad oggi.
La vittoria sul nazismo e' stata sorte migliore di quella eventuale del
nazismo, ma e' ancora una colpa storica, non una gloria. Lo sterminismo
nazista e' stato ereditato dal nuclearismo dei vincitori, tanto che numerosi
autori parlano di una paradossale "vittoria di Hitler".
La meditazione sulla storia e sul presente non ci consente piu' di
glorificare e giustificare neppure la seconda guerra mondiale.
Si dira': e la Resistenza? Molti la fecero senza armi ne' violenza, e questa
fu una componente essenziale, come ormai si e' scoperto anche nella
storiografia. Questa lotta fu piu' volontaria e ideale della guerra della
coalizione degli stati antinazisti. Chi fece la Resistenza con le armi, non
conosceva allora le forme di difesa nonviolenta, che oggi non possiamo piu'
ignorare. Come disse Primo Mazzolari, fino dal 1952: "Se oggi facessimo la
Resistenza come l'abbiamo fatta ieri, saremmo in peccato".
Oggi meno che mai siamo giustificati nel fare e nel programmare guerre,
anche di difesa. Eppure i nostri stati, le nostre politiche, le nostre
culture, l'impero che ci ingloba, le pensano ancora, piu' sistematicamente e
tremendamente e piu' aggressivamente e ingiustificatamente che mai.
Grazie a Dio, con minore rassegnazione e piu' opposizione da parte delle
nostre societa'. Il rispetto per i morti di quella guerra e di quello
sbarco, come di tutte le guerre, deve essere in definitiva compassione per
vittime della violenza generale, non celebrazione di eroi di una vittoria
umana.
Cosi' credo con convinzione.

4. LETTURE. LUCREZIA PEDRALI (A CURA DI): E' L'ORA DELLE RELIGIONI
Lucrezia Pedrali (a cura di), E' l'ora delle religioni. La scuola e il
mosaico delle fedi, Emi, Bologna 2002, pp. 160, euro 10. Il volume raccoglie
gli atti del convegno svoltosi a Brescia nel 2002 per iniziativa del Centro
di educazione alla mondialita'. Una lettura assai utile.

5. RILETTURE. LAURA FORTI (A CURA DI): L'ALTRA PAZZIA
Laura Forti (a cura di), L'altra pazzia, Feltrinelli, Milano 1975, 1979, pp.
360. Una "mappa antologica" internazionale delle esperienze di psichiatria
promotrice dei diritti e della dignita' delle persone sofferenti, e delle
riflessioni a queste esperienze collegate. E' una lettura che raccomandiamo
ancora.

6. RILETTURE. LUIGI ONNIS, GIUDITTA LO RUSSO (A CURA DI): LA RAGIONE DEGLI
ALTRI
Luigi Onnis, Giuditta Lo Russo (a cura di), La ragione degli altri, Savelli,
Roma 1979, pp. 672. Una assai utile presentazione e raccolta documentaria
sulla storia, teoria e pratica della psichiatria promotrice dei diritti e
della dignita' delle persone sofferenti, in Italia e nel mondo. Un libro che
occorre aver letto.

7. MATERIALI. ALCUNE NOTE PER UNA BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE PER UN
ACCOSTAMENTO ALLA NONVIOLENZA (PARTE SETTIMA)
[Le seguenti schede abbiamo estratto da un nostro piu' ampio e in gran parte
inedito work in progress dal titolo "Donne e uomini di pace. Schede
biobibliografiche su donne e uomini del Novecento che hanno contribuito alla
cultura della pace". E' nella natura di questi lavori essere sempre
inevitabilmente assai carenti, ogni segnalazione sara' naturalmente assai
gradita]

GIORGIO CAPRONI
Profilo: nato a Livorno nel 1912, lungamente vissuto a Genova, partigiano,
si trasferi' poi a Roma, maestro di scuola, poeta, traduttore, e' scomparso
nel 1990. La sua poesia a noi pare una fusione incantevole di musica e
pensiero, e gliene siamo grati. Opere di Giorgio Caproni: si veda
innanzitutto la bella e rappresentativa (sebbene non completa) edizione
delle Poesie, Garzanti, Milano.

CARLO CARACCIOLO
Profilo: intellettuale di rigoroso impegno civile, presidente del gruppo
editoriale "L'Espresso", tra i promotori del movimento "Liberta' e
giustizia" in difesa della legalita' e della democrazia, impegnato da sempre
nella difesa dei beni ambientali e culturali, ha preso parte a rilevanti
iniziative ecologiste.

LUCIO CARACCIOLO
Profilo: direttore della rivista di geopolitica "Limes", che ha apportato
utilissimi contributi alla comprensione della situazione politica e
strategica internazionale presente.

CLAUDIO CARDELLI
Profilo: prestigioso amico della nonviolenza, gia' collaboratore di Aldo
Capitini, benemerito studioso e divulgatore della riflessione nonviolenta.
Opere di Claudio Cardelli: Nonviolenza e civilta' contemporanea, D'Anna,
Messina-Firenze 1981. Segnaliamo anche le schede su vari pensatori e
correnti di pensiero pubblicate su "Azione nonviolenta" negli ultimi anni.
Cfr. anche il suo contributo in AA. VV., Periferie della memoria,
Anppia-Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999.

ERNESTO CARDENAL
Profilo: nato a Granada (Nicaragua) nel 1925, monaco, poeta, rivoluzionario,
ministro della rivoluzione sandinista; una delle grandi figure morali e
delle grandi voci poetiche dell'America latina. Opere di Ernesto Cardenal:
due antologie di versi sono: La vita e' sovversiva, Accademia; Dalla
rivoluzione alla contemplazione politica, Cittadella. Altre raccolte di
versi: Grido, Cittadella; Voli di vittoria, Cittadella; Quetzalcoatl,
Mondadori. Altri libri: Canto all'amore, Cittadella; Il vangelo a
Solentiname, 2 voll., Cittadella; A Cuba, Cittadella. Suoi versi sono anche
in AA. VV., Nicaragua ora zero, Guanda; e nelle piu' importanti antologie di
poesia latinoamericana contemporanea.

MARIE CARDINAL
Profilo: nata nel 1929 ad Algeri, scomparsa nel 2001 in Francia, scrittrice,
impegnata nella lotta per i diritti delle donne. Opere di Marie Cardinal:
oltre alla sua opera fondamentale, Le parole per dirlo (1975), si vedano
anche: Ascolta il mare (1962); In altri termini (con Annie Leclerc); La
chiave nella porta (1979); La trappola (1983); D'ora in poi (1984); Ascolta
il mare (1985); Sconvolgimenti (1988); Una vita per due (1988); I grandi
disordini; Come se niente fosse (1992); I giovedì di Charles e Lula (1994).

DOMENICO ANTONIO CARDONE
Profilo: filosofo e amico della nonviolenza (1902-1986); riportiamo di
seguito questo breve profilo scritto da Giuseppe Chiofalo (autore del volume
Domenico Antonio Cardone: una filosofia per la vita, Rubbettino, Soveria
Mannelli 1987): "Domenico Antonio Cardone (Palmi, 21 gennaio 1902 - 18
settembre 1986): il suo pensiero si spinse fino al mistero della vita ed al
divino della nostra esperienza in divenire. Nell'orizzonte, interamente
umano, religioso, politico, economico, egli affermo' il principio della
vita, come una "plausibile ipotesi di Dio". Nell'arte come nella morale, nel
rapporto tra eterno e tempo, indico' l'unita' fra gli uomini, componendo un
originalissimo rapporto tra metafisica ed intesa morale. Per quest'insonne
ricerca del fondamento di umanesimo etico, di sovrumanita' non di singoli ma
planetaria perche' insegnata dall'utopia di Gesu', conferi' alla filosofia
compiti di intesa comune, nel rispetto delle diverse professioni di fede.
Alle sue opere filosofiche, poetiche, letterarie, si affiancano attivita' ed
iniziative pratiche, culturali, didattiche, morali, politiche, sociali,
religiose. La sua visione filosofica si specifica in una visione etica ed
estetica del mondo. Etica e morale segnano nella maturita' del suo pensiero,
l'essenza spiritualistica del divenire vitale; mentre l'accettazione della
provvisorieta' dell'esperienza vitale, nei suoi scritti e nelle sue opere,
nelle sue argomentazioni esplicite come nel silenzio, si apre alla coscienza
dell'evoluzione cosmica e alla visione della vera liberta' di scelte
personali nella solidarieta' del comune esperire come esperienza etica. Nel
pensiero e nell'opera di Domenico Antonio Cardone, la pace, quindi, e' il
valore fondamentale per la concretezza degli altri valori di civilta'
morale. Domenico Antonio Cardone considera la filosofia portatrice di decise
iniziative di pace, non solo teoriche ma anche di pratica attuazione, in
quanto la filosofia della pace "non predica senza operare". Filosofia della
pace e' attivo impegno, che solleva la pratica dai rituali della pura
circolazione di idee, per essere luogo dinamico di "una comunione fatta di
atti piu' che di parole". Per questo compito, Domenico Antonio Cardone e'
filosofo della pace e della nonviolenza. Pace e nonviolenza sono gli
obiettivi sui quali convergono le sue attivita' pratiche, tra cui l'adesione
nel 1951 al movimento per la nonviolenza, promosso da Aldo Capitini; nel
1952, la partecipazione agli studi del "Centro Internazionale per la
nonviolenza" a Perugia e alla fondazione della "Societa' vegetariana
italiana"; l'adesione alla prima marcia per la pace Perugia-Assisi,
organizzata nel 1961 pure da Aldo Capitini. I suoi scritti, centinaia, di
filosofia, arte, religione, storia, etica, nonche' letterari e di varia
umanita', sono esposti e commentati in Biobibliografia critica di Domenico
Antonio Cardone (a cura della Societa' filosofica calabrese, Bologna 1962,
Cosenza 1980). Gia' dalla lettura di tale opera, dedicata alla luminosa
figura del filosofo della pace, si rileva con estrema chiarezza che da via
Cesare Battisti n. 12 in Palmi, un pensiero si e' irradiato verso il mondo.
Rilevante e' stata l'influenza della rivista "Ricerche filosofiche", da lui
fondata e diretta (1931-1967), alla quale hanno collaborato studiosi di
tutto il mondo. Va infine ricordato che Domenico Antonio Cardone fondo' e
diresse la Societa' filosofica calabrese (1948-1979). Una particolare
menzione merita la sua designazione al Premio Nobel per la Pace (1963)".

DANILO CARGNELLO
Profilo: nato a Castelfranco Veneto nel 1911, illustre psichiatra di
indirizzo antropo-fenomenologico. Opere di Danilo Cargnello: Dal naturalismo
psicoanalitico alla fenomenologia antropologica della Daseinanalyse. Da
Freud a Binswanger, Istituto studi filosofici, Roma 1961; Alterita' e
alienita'. Introduzione alla fenomenologia antropoanalitica, Feltrinelli,
Milano 1966; Il caso Ernst Wagner. Lo sterminatore e il drammaturgo,
Feltrinelli, Milano 1984.

RUDOLF CARNAP
Profilo: filosofo tra i maggiori del Novecento (1891-1970), docente a Vienna
e a Praga, costretto a lasciare l'Europa dall'avvento del nazismo, esule in
America e qui docente a Chicago e Los Angeles, la sua opere nell'ambito
della logica, della filosofia del linguaggio, della matematica, della
scienza, e' un punto di riferimento ineludibile.

SALVATORE CARNEVALE
Profilo: sindacalista socialista, assassinato dalla mafia nel 1955.

STEFANO CARONIA
Profilo: arciprete, organizzatore della sezione del Partito Popolare a
Gibellina (Tp), aveva contrastato la mafia locale, viene assassinato il 27
novembre 1920.

MARIO CARRARA
Profilo: medico e docente universitario, nato nel 1866, scomparso nel 1937;
studi di medicina a Bologna, a Torino come assistente di Cesare Lombroso,
poi in Romagna a lavorare come medico condotto, poi di nuovo con Lombroso a
Torino; docente universitario a Cagliari, poi a Torino dove succedette al
suo maestro; socialista, nel 1931 fu uno dei dodici docenti universitari che
rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo. Opere su Mario Carrara:
cfr. per un profilo, intrecciato a quelli degli altri docenti che
rifiutarono il giuramento al regime nel 1931, il bel libro di Giorgio
Boatti, Preferirei di no, Einaudi, Torino 2001.

CARLO CARRETTO
Profilo: dal sito www.diocesi.it/borgopiave/carretto riportiamo la seguente
notizia biografica: "Carlo Carretto nasce ad Alessandria il 2 aprile 1910,
in una famiglia di contadini proveniente dalle Langhe. E' il terzo di sei
figli, di cui quattro si faranno religiosi. La famiglia si trasferisce
presto a Torino, in un quartiere periferico, nel quale si trova un oratorio
salesiano che avra' molta influenza sulla formazione di Carlo e su tutta la
famiglia. Lo spirito salesiano si fara' sentire anche nella vita
professionale che Carlo inizia all'eta' di diciotto anni, a Gattinara, come
maestro elementare. Milita nell'Azione Cattolica giovanile torinese dove
entra ventitreenne su invito di Luigi Gedda che ne era il presidente.
Consegue la laurea in storia e filosofia e continua ad insegnare come
maestro elementare, prima a Sommariva del Bosco poi a Torino. Nel 1940 vince
il concorso per direttore didattico e viene assegnato come tale a Bono
(Sardegna). Dopo poco tempo viene dispensato dal suo incarico per contrasti
col regime fascista, dovuti al carattere del suo insegnamento e per
l'influsso che esso esercita anche al di fuori della scuola, e viene inviato
come confinato a Isili, poi rimandato in Piemonte. Qui gli viene consentito
di riprendere il suo lavoro come direttore didattico a Condove. Con
l'avvento della Repubblica di Salo' riceve da Roma l'incarico di reggere le
fila dell'Azione Cattolica del Nord-Italia. Non avendo aderito al regime
viene radiato dall'albo dei direttori didattici e tenuto sotto sorveglianza.
Nel 1945, dopo la caduta del regime e la fine della guerra, viene chiamato a
Roma da Pio XII e da Luigi Gedda per organizzare l'Associazione Nazionale
Maestri Cattolici. Nel 1946 diviene presidente centrale della Gioventu'
Italiana di Azione Cattolica (Giac). Nel 1948, in occasione dell'LXXX
anniversario della fondazione dell'Azione Cattolica, organizza una grande
manifestazione di giovani a Roma: e' la famosa adunata dei trecentomila
"baschi verdi". Poco dopo fonda il Bureau International de la Jeunesse
Catholique, di cui diviene vice presidente. Nel 1952 esplodono i contrasti
che covavano da tempo, in campo cattolico, riguardo ai rapporti con la
politica. Trovandosi in disaccordo con una frazione importante del mondo
cattolico che progettava un'alleanza con la destra, Carlo deve dimettersi
dal suo incarico di presidente della Giac e ricerca con altri amici nuove
strade su cui indirizzare l'azione del laicato cattolico impegnato. E' in
tale periodo di laboriosa e sofferta ricerca che matura la decisione di
entrare a far parte della congregazione religiosa dei Piccoli Fratelli di
Gesu' fondata da Charles de Foucauld. L'8 dicembre del 1954 parte per
l'Algeria, per il noviziato di El Abiodh, vicino ad Orano. Per dieci anni
conduce vita eremitica nel Sahara, dove fa una profonda esperienza di vita
interiore e di preghiera, nel silenzio e nel lavoro, esperienza che
esprimera' in quello che diventera' un autentico best seller, Lettere dal
deserto, e in tutti i libri che scrivera' in seguito. La stessa esperienza
alimentera' anche tutta la sua vita e la sua azione successiva. Dopo il
ritorno in Europa, e aver trascorso alcuni periodi in diverse realta', nel
1965 va a Spello, in Umbria, per iniziare una nuova Fraternita' di preghiera
e di accoglienza. Ben presto lo spirito di iniziativa di Carretto ed il
prestigio di cui godeva, aprono la comunita' all'accoglienza di quanti,
credenti e non, desiderano trascorrervi un periodo di riflessione e di
ricerca di fede vissuto nella preghiera, nel lavoro manuale e nello scambio
di esperienze. Al convento in cui la Fraternita' risiede, si aggiungono man
mano molte case di campagna sparse sul monte Subasio che vengono trasformate
in eremitaggi. Carretto sara' per oltre vent'anni l'instancabile animatore
di questo centro, noto in Italia e all'estero. Durante questi anni continua
la sua attivita' di scrittore iniziata negli anni giovanili. Tra i libri di
quel periodo va ricordato Famiglia piccola chiesa (1949) che suscito'
contrasti nel mondo cattolico per alcune sue idee allora avanzate. Uomo
della parola e della penna, il nostro ha usato con molta efficacia questi
due mezzi per comunicare agli altri le sue "scoperte" e la sua esperienza
nella fede. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e gli hanno
creato una schiera di lettori e di amici in molti paesi del mondo. Spesso
veniva invitato, percio', a portare la sua parola in conferenze e incontri
spirituali. La sua profonda interiorita' non lo isolava dal mondo e dai suoi
problemi, ma anzi lo spingeva ad interessarsene in spirito di profezia e di
servizio. Fratel Carlo Carretto ha chiuso la vita terrena nel suo eremo di
san Girolamo a Spello nella notte di martedi' 4 ottobre 1988, festa di san
Francesco d'Assisi del quale era stato appassionato biografo".

RACHEL CARSON
Profilo: ecologa americana (1907-1964), il suo grande libro Primavera
silenziosa (Feltrinelli, Milano 1963, 1979) e' un testo ancor oggi
esemplare. Opere di Rachel Carson: Primavera silenziosa; Il mare intorno a
noi.

PEDRO CASALDALIGA
Profilo: nato in Catalogna nel 1928, nel 1968 ando' missionario nel Mato
Grosso brasiliano. Vescovo di Sao Felix de Araguaia. Opere di Pedro
Casaldaliga: Credo nella giustizia e nella speranza, Asal; Fuoco e cenere al
vento, Cittadella; Il volo del quetzal, La Piccola; In  cerca di giustizia e
liberta', Emi; La morte che da' senso al mio credo, Cittadella; Nella
fedelta' ribelle, Cittadella; Spiritualita' della liberazione (con Jose'
Maria Vigil), Cittadella. Opere su Pedro Casaldaliga: Teofilo Cabestrero, La
lotta per la pace. Le cause di Pedro Casaldaliga, La Piccola, Celleno 1992.

ARNALDO CASALI
Profilo: direttore di "Adesso sulla strada", periodico impegnato per la pace
e la nonviolenza.

PABLO CASALS
Profilo: violoncellista, direttore d'orchestra e compositore spagnolo
(1876-1973), promotore di rilevanti attivita' culturali e sociali in Spagna
fino alla guerra civile, nitido oppositore del franchismo, visse poi sempre
in esilio e sempre rifiuto' di tenere concerti in paesi totalitari o retti
da governi complici di regimi totalitari. Interprete musicale grandissimo e
strenuo difensore dei diritti umani.

GIUSEPPE CASARRUBEA
Profilo: Giuseppe Casarrubea, figlio del militante del movimento operaio
assassinato dalla mafia a Partinico nel 1947, collaboratore di Danilo Dolci,
educatore e preside, prestigioso storico che ha dedicato fondamentali
ricerche alle lotte del movimento dei lavoratori contro la mafia, valoroso
militante del movimento antimafia. Tra le sue molte ed ottime opere
segnaliamo particolarmente: Portella della Ginestra: microstoria di una
strage di Stato (Angeli, Milano 1997); Fra' Diavolo e il governo nero:
doppio Stato e stragi nella Sicilia del dopoguerra (Angeli, Milano 1998);
Salvatore Giuliano: morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti (Angeli,
Milano 2001).

GIAN CARLO CASELLI
Profilo: magistrato impegnato contro terrorismo e mafia, e' stato anche
direttore dell'amministrazione penitenziaria. Opere di Gian Carlo Caselli:
(con Antonio Ingroia), L'eredita' scomoda, Feltrinelli, Milano 2001. Opere
su Gian Carlo Caselli: Vincenzo Tessandori, Ettore Boffano, Il procuratore,
Baldini & Castoldi, Milano 1995.

CESARE CASES
Profilo: nato a Milano nel 1920, germanista, docente universitario,
polemista e moralista. Intellettuale critico di grande acutezza, vivacita' e
rigore. Opere di Cesare Cases: Marxismo e neopositivismo, Einaudi, Torino
1958; Saggi e note di letteratura tedesca, Einaudi, Torino 1963; Patrie
lettere, Liviana, Padova 1973, Einaudi, Torino 1987; Su Lukacs, Einaudi,
Torino 1985; Il testimone secondario, Einaudi, Torino 1985; Il boom di
Roscellino, Einaudi, Torino 1990; Confessioni di un ottuagenario, Donzelli,
Roma 2000, 2003.

MARIA LUIGIA CASIERI
Profilo: Maria Luigia Casieri, nata a Portici (Na) nel 1961, insegna nella
scuola dell'infanzia ed e' una delle principali collaboratrici del "Centro
di ricerca per la pace" di Viterbo. Ha organizzato a Viterbo insieme ad
altri il "Tribunale per i diritti del malato"; assistente sociale, ha svolto
un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di assistenza per gli
emigrati italiani; rientrata in Italia si e' impegnata nel settore
educativo; per dieci anni ha prestato servizio di volontariato in una
casa-famiglia per l'assistenza ai minori; dal 1987 e' insegnante di ruolo
nella scuola per l'infanzia; ha preso parte a varie iniziative di pace, di
solidarieta', per i diritti; ha tenuto relazioni a convegni e corsi di
aggiornamento, e contribuito a varie pubblicazioni.

NINNI CASSARA'
Profilo: dirigente della squadra mobile di Palermo, assassinato dalla mafia
nel 1985.

JOHN CASSAVETES
Profilo: regista cinematografico (e anche attore in diversi film altrui),
nato a New York nel 1929 e deceduto nella stessa citta' nel 1989; il suo
Ombre - produzione indipendente, macchina a mano, ambienti reali,
improvvisazione - resta, nella lingua e nei contenuti (e' un film
antirazzista di grande efficacia), un'opera memorabile per liberta'
inventiva e rigore morale. Opere di John Cassavetes: tra i suoi film
segnaliamo particolarmente: Ombre (1959), Volti (1968), Mariti (1970);
Minnie e Moskowitz (1971); Una moglie (1974); Love streams - scia d'amore
(1984). Opere su John Cassavetes: Sergio Arecco, John Cassavetes, Il castoro
cinema, Milano.

ANTONIO CASSESE
Profilo: docente universitario, esperto di diritti umani, membro di
autorevoli istituzioni giuridiche internazionali. Opere di Antonio Cassese:
Violenza e diritto nell'era nucleare, Laterza, Roma-Bari 1986; I diritti
umani nell'era nucleare, Laterza, Roma-Bari 1988; I diritti umani nel mondo
contemporaneo, Laterza, Roma-Bari 1994.

RENE' CASSIN
Profilo: una delle piu' grandi figure della cultura della pace del Novecento
(1887-1976), insigne giurista, docente universitario, autorevole figura
della Resistenza, tra i fondatori dell'Unesco, principale ispiratore ed
estensore della Dichiarazione universale dei diritti umani, premio Nobel per
la pace nel 1968.

ERNST CASSIRER
Profilo: nato nel 1874 a Breslau in Slesia (oggi Wroclaw in Polonia),
filosofo, docente universitario, esule, muore nel 1945 negli Stati Uniti
d'America. Etichettato semplicisticamente come "neokantiano", ha dato
contributi fondamentali in vari campi della ricerca filosofica,
epistemologica, storiografica. Opere di Ernst Cassirer: in traduzione
italiana cfr. particolarmente Individuo e cosmo nella filosofia del
Rinascimento; La filosofia dell'Illuminismo; Saggio sull'uomo; Il mito dello
Stato; Storia della filosofia moderna; Linguaggio e mito; Filosofia delle
forme simboliche. Opere su Ernest Cassirer: Giulio Raio, Introduzione a
Cassirer, Laterza, Roma-Bari 1991.

CARLO CASSOLA
Profilo: Cassola e' nato a Roma nel 1917 dove visse fino al '40. Dal '50
visse a Grosseto. E' scomparso nel 1987. Laureato in legge, prese parte alla
Resistenza, fu poi giornalista, insegnante di liceo e scrittore. Narratore
fecondo, tra i piu' visibili e letti della letteratura italiana del
novecento. Dalla meta' degli anni settanta si impegna in una intensa
campagna per il disarmo unilaterale. Dall'utilissimo sito di "Nonluoghi"
(www.nonluoghi.org) riprendiamo il seguente ricordo di Cassola: "Quindici
anni fa moriva Carlo Cassola (Roma, 17 marzo 1917 - Lucca, 29 gennaio 1987).
Scrittore di primo piano, ricordato tra l'altro per il romanzo La ragazza di
Bube, premio Strega 1960 (e film girato da Comencini), Cassola fu anche un
intellettuale di forte impegno sociale, antimilitarista ed ecologista. Gia'
partigiano contro nazisti e fascisti, dedico' in particolare l'ultima
stagione della sua vita alle iniziative contro il militarismo e per la pace.
Numerosi i suoi scritti contro gli eserciti e gli armamenti, di grande
rilevanza per il mondo del pacifismo italiano il suo contributo sfociato
nella nascita, nel 1977, della Lega per il disarmo dell'Italia che due anni
piu' tardi sarebbe diventata - con la prima manifestazione contro gli
euromissili e l'unione con la Lega socialista per il disarmo unilaterale
dell'Italia - la Lega per il disarmo unilaterale. Quest'ultima sara' uno dei
principali movimenti promotori della campagna di obiezione fiscale alle
spese militari... Carlo Cassola riteneva che il rischio totale per
l'umanitu' fosse direttamente connesso alla sua organizzazione militarista e
per questo metteva in cima alla scala delle priorita' la battaglia per la
demilitarizzazione sociale. "Noi disarmisti - scriveva -  siamo accusati di
essere sognatori fuori della realta'. Invece siamo i soli realisti. Gli
altri, i sedicenti realisti, sono solo struzzi che hanno nascosto la testa
sotto la sabbia per non vedere le conseguenze scellerate della loro
politica: l'imminente fine del mondo e l'attuale miseria del mondo". La sua
non era una utopica proposta diretta di societa' nuova, era piuttosto il
grido disperato dell'uomo che vede la comunita' sull'orlo del baratro. Era
un grido per invertire la rotta, evitare il disastro e da li' creare le
condizioni per ragionare sull'utopia ecopacifista. Insomma, uno strappo, il
disarmo unilaterale, per creare le condizioni del cammino. Scrive Cassola
nel suo saggio La rivoluzione disarmista (Rizzoli): "L'utopia puo' diventare
realta' solo mediante la rivoluzione. Un'evoluzione graduale e pacifica e'
impensabile: come puo' il male evolvere verso il bene?". E ancora: "Sono
queste vecchie, stupide e malvage istituzioni che ci portano alla rovina.
Dobbiamo distruggerle prima che sia troppo tardi. Non bisogna distruggerle
gradualmente (non ne avremmo il tempo) ma tutte d'un colpo. Occorre un
taglio netto col passato. Questo taglio netto e' appunto cio' che chiamiamo
rivoluzione". In altre parole, la prima utopia e' la pace e da qui si potra'
costruire il resto del percorso utopico. Vengono in mente - per contrasto -
i discorsi moralisti che su vari temi (poverta', razzismo, pace, memoria)
politici e pesudointellettuali ci propinano sorvolando sulla questione di
fondo: mettere in discussione le istituzioni che nel loro grembo serbano
l'embrione del mostro. Non basta, per esempio, denunciare l'Olocausto e
ripetere "mai piu'"; bisogna piuttosto sforzarsi di vivisezionare il magma
istituzionale (i meccanismi di delega politica; di manipolazione sociale; di
deresponsabilizzazione a catena, individuale e di gruppo; di annullamento
burocratico dei sentimenti umani eccetera) che ha reso possibile questo
orrore e che puo' ancora partorire altre vergogne, altra sofferenza, altra
oscurita'". Opere di Carlo Cassola: per quanto piu' specificamente qui ci
interessa si vedano i racconti di ambientazione resistenziale, ma
soprattutto gli opuscoli dedicati all'impegno per il disarmo unilaterale:
Ultima frontiera, Rizzoli, Milano 1976; Il gigante cieco, Rizzoli, Milano
1976; La lezione della storia, Rizzoli, Milano 1978 (poi ristampati con in
copertina solo il titolo del primo saggio, con una introduzione di Ernesto
Balducci, a un anno dalla morte di Cassola, sempre presso Rizzoli, Milano
1988); La rivoluzione disarmista, Rizzoli, Milano 1983. Cfr. anche il
libro-intervista a cura di Domenico Tarizzo, Carlo Cassola: letteratura e
disarmo, Mondadori, Milano 1978. Opere su Carlo Cassola: un utile libro
specifico: Carlo Alberto Madrignani, L'ultimo Cassola. Letteratura e
pacifismo, Editori Riuniti, Roma 1991; tra le monografie generali: Giuliano
Manacorda, Invito alla lettura di Cassola, Mursia, Milano 1973, 1991;
Rodolfo Macchino Jodi, Cassola, La Nuova Italia, Firenze 1977; sull'opera
letteraria di Cassola fondamentali anche Gian Carlo Ferretti, Letteratura e
ideologia, Editori Riuniti, Roma 1964, 1976; Alberto Asor Rosa, Scrittori e
popolo, Samona' e Savelli, Roma 1965, Einaudi, Torino 1988).

ALBERTO CASTAGNOLA
Profilo: nato a Roma nel 1936, economista, ricercatore presso l'Ispe,
presidente di Ired-Nord, partecipa al Tavolo delle campagne e alla Rete di
Lilliput, collabora con l'Archivio Disarmo, Idoc, Greenpeace Italia,
l'Associazione per la pace. Opere di Alberto Castagnola: Multinazionali ed
imprese estere in Italia (1982); Alle radici della fame (1984);
Biotecnologie, una nuova industria (1986); La riconversione dell'industria
militare (con Mario Pianta, 1990); L'economia dell'auto (1999); Cancellare
il debito (2000).

ALBERTO CASTELLI
Profilo: ricercatore universitario, studioso del pensiero socialista,
libertario, pacifista. Opere di Alberto Castelli: Una pace da costruire. I
socialisti britannici e il federalismo, Angeli, Milano; cfr. il suo saggio
su Andrea Caffi in AA. VV., Periferie della memoria, Anppia-Movimento
Nonviolento, Torino-Verona 1999; presso Nonluoghi libere edizioni uscira' in
novembre per le sue cure una raccolta di lettere di Andrea Caffi a Carlo
Rosselli.

ENRICO CASTELLI
Profilo: filosofo italiano, nato a Torino nel 1900 e scomparso a Roma nel
1977; docente di filosofia della religione, direttore dell'Istituto di studi
filosofici, fondatore e direttore della prestigiosa rivista "Archivio di
filosofia", promotore di importanti convegni filosofici internazionali.
Opere di Enrico Castelli: Esistenzialismo teologico (1948), Roma 1966; I
presupposti di una teoria della storia, Milano 1952; Il tempo
inqualificabile, Padova 1975.

LUCIANA CASTELLINA
Profilo: Luciana Castellina, militante politica, promotrice dell'esperienza
del "Manifesto", piu' volte parlamentare italiana ed europea, e' tra le
figure piu' significative dell'impegno pacifista in Europa. La gran parte
degli scritti di Luciana Castellina, testi di intervento politico e di
giornalismo militante, e' dispersa in giornali e riviste, atti di convegni,
dibattiti parlamentari; in volume segnaliamo Che c'e' in Amerika?, Bertani,
Verona, e il recentissimo (a cura di), Il cammino dei movimenti, Intra
Moenia, Napoli.

CORNELIUS CASTORIADIS
Profilo: nato nel 1922, scomparso nel 1997, sociologo, filosofo, critico del
totalitarismo, impegnato nell'esperienza di "Socialisme ou barbarie".
Dall'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche riprendiamo la
seguente scheda: "Cornelius Castoriadis nacque a Costantinopoli nel 1922.
Sostenne gli studi secondari e universitari ad Atene (diritto, scienze
economiche e politiche, filosofia). Nel 1945 si trasferi' a Parigi per
continuare gli studi di filosofia. Nel 1948, dopo qualche anno di militanza
trotzkista, fondo' con Claude Lefort il gruppo e la rivista "Socialisme ou
barbarie" (il cui ultimo numero usci' nel 1965). Lavoro' dal 1948 al 1970
come economista nel segretariato internazionale dell'Oced. Dal 1974 esercita
la professione di psicoanalista. Nel l980 e' stato nominato direttore di
studi all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi per il
seminario di Istituzione della societa' e creazione storica. E' scomparso a
Parigi nel dicembre 1997. L'asse del lavoro di Castoriadis e' stato in un
primo periodo la critica al totalitarismo burocratico e ai rapporti di
produzione in Urss, di cui tra i primi, con Amadeo Bordiga, ha mostrato il
carattere capitalistico e, nello stesso tempo, alle forme occidentali della
democrazia rappresentativa, a cui contrappone le esperienze storiche e
teoriche del comunismo dei consigli. In un secondo periodo, abbandonato
l'impegno politico a profitto di un esercizio non meramente privato della
psicoanalisi, si e' dedicato allo studio dell'immaginario sociale
contemporaneo e a una critica dell'ideologia che traveste le opzioni di
quella che egli chiama "stratocrazia" (dominio della classe militare) con le
esigenze del progresso tecnologico. Prima della sua scomparsa Castoriadis
stava elaborando una teoria dell'immaginazione che lo aveva portato a
rivisitare la tradizione filosofica e in particolare l'opera di Aristotele".
Opere di Cornelius Castoriadis: in italiano si veda almeno La societa'
burocratica, 2 volumi, Sugarco, Milano 1978-'79. Dall'Emfs: "Cornelius
Castoriadis ha pubblicato tra l'altro: con E. Morin e C. Lefort e sotto lo
pseudonimo di J.-M. Coudray, Mai 68. La breche, Fayard, Paris 1968, tr. it.
La Comune di Parigi del maggio 1968, Il Saggiatore, Milano 1968; La societe'
bureaucratique, l. Les rapports de production en Russie, Union Generale
d'Editions, 10/18, Paris 1973, tr. it. La societa' burocratica, l. I
rapporti di produzione in Russia, SugarCo, Milano 1978; La societe'
bureaucratique, 2. La revolution contre la bureacratie, UGE, 10/18, Paris
1973, tr. it. La societa' burocratica, 2. La rivoluzione contro la
burocrazia, SugarCo, Milano 1979; L'experience du mouvement ouvrier, UGE,
10/18, Paris 1974; L'institution imaginaire de la societe', Seuil, Paris
1975, tr. it. L'istituzione immaginaria della societa', Bollati Boringhieri,
Torino, 1995; Les carrefours du labyrinthe, Seuil, Paris 1978, tr. it. Gli
incroci del labirinto, Hopefulmonster, Firenze 1988; Devant la guerre,
Fayard, Paris 1981; De l'ecologie a' l'autonomie, Paris 1981; Domaines de
l'homme, Seuil, Paris 1986; con E. Colombo e P. Ansart, L'immaginario
capovolto, Eleuthera, Milano 1987; Le monde morcele', Seuil, Paris 1990; La
montee de l'insignifiance, Paris 1996. Un'antologia dei suoi scritti apparsi
su "Socialisme ou barbarie" sotto diversi pseudonimi (Pierre Chaulieu, Paul
Cardan) e' uscita in traduzione italiana con il titolo di Socialisme ou
barbarie, a cura di Mario Baccianini e Angelo Tartarini, Guanda, Parma 1969
(con una importante appendice di Riccardo d'Este sul carteggio
Pannekoek-Chaulieu).

MARCO CATARCI
Profilo: impegnato nell'esperienza di Terra e liberta' di Bracciano (Rm).

NICOLA CATTEDRA
Profilo: nato a Bari, giornalista di grande valore e di forte impegno
civile, e' stato direttore de "L'Ora" di Palermo. Opere di Nicola Cattedra:
Il filo nero, Anabasi, Milano 1993

GIOVANNI CATTI
Profilo: nato a Bologna nel 1924, sacerdote, insegnante elementare e docente
universitario di pedagogia; studi all'universita' di Firenze, poi nelle
universita' Gregoriana e Lateranense e nell'Istituto biblico di Roma;
assistente ecclesiastico nazionale del  Movimento aspiranti (fino al 1955),
poi nelle Associazioni degli scout cattolici; docente di catechetica e di
scienze della formazione nell'universita' Lateranense a Roma, nell'Istituto
Santa Giustina a Padova, nell'universita' di Bologna, nello Studio teologico
di Bologna e in quello di Lugano; partecipante a una Commissione del
Concilio Vaticano II, associato alla equipe europea di catechetica. Opere di
Giovanni Catti: segnaliamo particolarmente Esclusione e liberazione, Brescia
1971; Il problema dei bambini e della fede, Firenze 1973; Aspetti religiosi
dell'educazione, Bologna 1982; (a cura di), Don Milani e la pace, Edizioni
Gruppo Abele, Torino, 1988, 1990. Altri testi: Quando il vicino di banco si
chiama Abdul Karim; Quando la vicina di banco pensa Rom; Borgofavola;
Raccontare il Patto.

AUGUSTO CAVADI
Profilo: Augusto Cavadi, prestigioso intellettuale ed educatore,
collaboratore del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di
Palermo, e' impegnato nel movimento antimafia e nelle esperienze di
risanamento a Palermo, collabora a varie qualificate riviste che si occupano
di problematiche educative e che partecipano dell'impegno contro la mafia.
Opere di Augusto Cavadi: Per meditare. Itinerari alla ricerca della
consapevolezza, Gribaudi, Torino 1988; Con occhi nuovi. Risposte possibili a
questioni inevitabili, Augustinus, Palermo 1989; Fare teologia a Palermo,
Augustinus, Palermo 1990; Pregare senza confini, Paoline, Milano 1990; trad.
portoghese 1999; Ciascuno nella sua lingua. Tracce per un'altra preghiera,
Augustinus, Palermo 1991; Pregare con il cosmo, Paoline, Milano 1992, trad.
portoghese 1999; Le nuove frontiere dell'impegno sociale, politico,
ecclesiale, Paoline, Milano 1992; Liberarsi dal dominio mafioso. Che cosa
puo' fare ciascuno di noi qui e subito, Dehoniane, Bologna 1993, seconda
ed.; Il vangelo e la lupara. Materiali su chiese e mafia, 2 voll.,
Dehoniane, Bologna 1994; A scuola di antimafia. Materiali di studio, criteri
educativi, esperienze didattiche, Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Essere profeti oggi. La dimensione
profetica dell'esperienza cristiana, Dehoniane, Bologna 1997; trad. spagnola
1999; Jacques Maritain fra moderno e post-moderno, Edisco, Torino 1998;
Volontari a Palermo. Indicazioni per chi fa o vuol fare l'operatore sociale,
Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1998,
seconda ed.; voce "Pedagogia" nel cd- rom di AA. VV., La Mafia. 150 anni di
storia e storie, Cliomedia Officina, Torino 1998, ed. inglese 1999;
Ripartire dalle radici. Naufragio della politica e indicazioni dall'etica,
Cittadella, Assisi, 2000; Le ideologie del Novecento, Rubbettino, Soveria
Mannelli 2001. Vari suoi contributi sono apparsi sulle migliori riviste
antimafia di Palermo. Indirizzi utili: segnaliamo il sito:
http://www.neomedia.it/personal/augustocavadi (con bibliografia completa)

ALBERTO CAVAGLION
Profilo: saggista, storico, critico letterario, vive a Torino, dove lavora
presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della societa'
contemporanea. Collaboratore di "Belfagor" e di altre riviste di critica
letteraria e storia contemporanea, fa parte della redazione de "L'indice dei
libri del mese". Opere di Alberto Cavaglion: Nella notte straniera,
L'Arciere, Cuneo 1981, 1991;  Otto Weininger in Italia, Carucci, Roma 1983;
Felice Momigliano (1866-1924). Una biografia, Il Mulino, Bologna 1988; (con
G. P. Romagnani), Le interdizioni del Duce, Meynier, Torino 1988; Primo Levi
e "Se questo e' un uomo", Loescher, Torino 1993; Gli aratori del vulcano.
Razzismo e antisemitismo, Linea d'ombra, Milano 1994; Per via invisibile, Il
Mulino, Bologna 1998; Italo Svevo, Bruno Mondadori, Milano 2000. Per Einaudi
ha curato l'edizione degli Scritti civili di Massimo Mila (1995) e il
commento a Se questo e' un uomo di Primo Levi nel cd rom n. 10 della
"Letteratura Italiana Einaudi" (2000). Nei Meridiani Mondadori ha curato
l'edizione dei Racconti di Isaac B. Singer (1998).

ANGELO CAVAGNA
Profilo: padre dehoniano, prete operaio, presidente del Gavci (gruppo di
volontariato con obiettori di coscienza), obiettore alle spese militari,
infaticabile promotore di inizative di pace e per la nonviolenza. Opere di
Angelo Cavagna: Per una prassi di pace, EDB, Bologna 1985; (a cura di, con
G. Mattai), Il disarmo e la pace, EDB, Bologna 1982; (a cura di), I
cristiani e l'obiezione di coscienza al servizio militare, EDB, Bologna
1992; I malintesi della missione, Emi, Bologna; (a cura di), I cristiani e
la pace, EDB, Bologna 1996.

JEAN CAVAILLES
Profilo: pensatore francese (1903-1944), docente alla Sorbona, muore
assassinato dai nazisti.

MINNY CAVALLONE
Profilo: impegnata per la pace e nella solidarieta', nei movimenti di base e
nella pratica educativa, colllabora a varie riviste.

ADRIANA CAVARERO
Profilo: Adriana Cavarero e' docente di filosofia politica all'Universita'
di Verona; dal sito "Feminist Theory Website: Zagreb Woman's Studies Center"
ospitato dal Center for Digital Discourse and Culture at Virginia Tech
University (www.cddc.vt.edu/feminism), copyright 1999 Kristin Switala,
riportiamo questa scheda bibliografica delle sue opere pubblicate in volume:
a) libri: Dialettica e politica in Platone, Cedam, Padova 1974; Platone: il
filosofo e il problema politico. La Lettera VII e l'epistolario, Sei, Torino
1976; La teoria politica di John Locke, Edizioni universitarie, Padova 1984;
L'interpretazione hegeliana di Parmenide, Quaderni di Verifiche, Trento
1984; Nonostante Platone, Editori Riuniti, Roma1990. (traduzione tedesca:
Platon zum Trotz, Rotbuch, Berlin 1992; traduzione inglese: In Spite of
Plato, Polity, Cambridge 1995, e Routledge, New York 1995); Corpo in figure,
Feltrinelli,Milano 1995; Platone. Lettera VII, Repubblica: libro VI, Sei,
Torino 1995; Tu che mi guardi, tu che mi racconti, Feltrinelli, Milano 1997;
Adriana Cavarero e Franco Restaino (a cura di), Le filosofie femministe,
Paravia, Torino 1999; b) saggi in volumi collettanei: "Politica e ideologia
dei partiti in Inghilterra secondo Hume", in Per una storia del moderno
concetto di politica, Cleup, Padova 1977, pp. 93-119; "Giacomo I e il
Parlamento: una lotta per la sovranita'", in Sovranita' e teoria dello Stato
all'epoca dell'Assolutismo, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1980,
pp. 47-89; "Hume: la politica come scienza", in Il politico. Da Hobbes a
Smith, a cura di Mario Tronti,Feltrinelli, Milano 1982, vol. II, pp.
705-715; "Il principio antropologico in Eraclito", in Itinerari e
prospettive del personalismo, Ipl, Milano 1987, pp. 311-323; "La teoria
contrattualistica nei Trattati sul Governo di John Locke", in Il contratto
sociale nella filosofia politica moderna, a cura di Giuseppe Duso, Il
Mulino, Bologna 1987, pp. 149-190; "Per una teoria della differenza
sessuale", in Diotima. Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga,
Milano 1987, pp. 43-79. (traduzioen tedesca: "Ansatze zu einer Theorie der
Geschlechterdifferenz", in Diotima. Der Mensch ist Zwei, Wiener
Frauenverlag, Wien 1989); "L'elaborazione filosofica della differenza
sessuale", in La ricerca delle donne, Rosenberg & Sellier, Torino 1987, pp.
173-187. (traduzione inglese: "The Need for a Sexed Thought", in Italian
Feminist Thought, ed. by S. Kemp and P. Bono, Blackwell, Oxford 1991);
"Platone e Hegel interpreti di Parmenide", in La scuola Eleatica,
Macchiaroli, Napoli 1988, pp. 81-99; "Dire la nascita", in Diotima. Mettere
al mondo il mondo, La Tartaruga, Milano 1990, pp. 96-131. (traduzione
spagnola: "Decir el nacimiento", in Diotima. Traer al mundo el mundo, Icaria
y Antrazyt, Barcelona 1996); "Die Perspective der Geschleterdifferenz", in
Differenz und Gleicheit, Ulrike Helmer Verlag, Frankfurt 1990, pp. 95-111;
"Equality and Sexual Difference: the Amnesias of Political Thought", in
Equality and Difference: Gender Dimensions of Political Thought, Justice and
Morality, edited by G. Bock and S. James, Routledge, London 1991, pp.
187-201; "Il moderno e le sue finzioni", in Logiche e crisi della modernita,
a cura di Carlo Galli, Il Mulino, Bologna 1991, pp. 313-319; "La tirannia
dell'essere", in Metamorfosi del tragico fra classico e moderno, a cura di
Umberto Curi, Laterza, Rma-Bari 1991, pp. 107-122; "Introduzione" a: B.
Head, Una questione di potere, El, Roma 1994, pp. VII-XVIII; "Forme della
corporeita'", in Filosofia, Donne, Filosofie, Milella, Lecce 1994, pp.
15-28; "Figures de la corporeitat", Saviesa i perversitat: les dones a la
Grecia Antiga, coordinacio de M. Jufresa, Edicions Destino, Barcelona 1994,
pp. 85-111; "Un soggetto femminile oltre la metafisica della morte", in
Femminile e maschile tra pensiero e discorso, Labirinti 12, Trento, pp.
15-28; "La passione della differenza", in Storia delle passioni, a cura di
Silvia Vegetti Finzi, Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 279-313; "Il corpo e il
segno. Un racconto di Karen Blixen", in Scrivere, vivere, pensare, a cura di
Francesca Pasini, La Tartaruga, Milano 1997, pp. 39-50; "Schauplatze der
Einzigartigkeit", in Phaenomenologie and Geschlechterdifferenz, edd. Silvia
Stoller und Helmuth Vetter, WUV-Universitatsverlag, Wien 1997, pp. 207-226;
"Il pensiero femminista. Un approccio teoretico", in Le filosofie
femministe, a cura di Franco Restaino e Adriana Cavarero, Paravia, Torino
1999, pp. 111-164; "Note arendtiane sulla caverna di Platone", in Hannah
Arendt, a cura di Simona Forti, Bruno Mondadori, Milano 1999, pp. 205-225.

FRANCO CAZZOLA
Profilo: politologo, docente universitario a Catania, particolarmente
impegnato sia come studioso sia nell'intervento concreto contro la
corruzione politica ed amministrativa. Opere di Franco Cazzola: Della
corruzione, Il Mulino, Bologna; L'Italia del pizzo, Einaudi, Torino.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it;
angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio
con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it

Numero 663 del 4 settembre 2003