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Un esposto
- Subject: Un esposto
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 12 Aug 2003 13:21:27 +0200
Ai mezzi d'informazione Un esposto alla magistratura per la cessazione della partecipazione italiana alla guerra e all'occupazione militare il corso in Iraq, partecipazione che costituisce una flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana. Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha trasmesso oggi alle competenti magistrature un esposto sulla violazione della Costituzione della Repubblica Italiana costituita dalla partecipazione militare italiana alla guerra in corso in Iraq e alla illegittima, criminale e criminogena occupazione militare dell'Iraq da parte di potenze straniere li' insediatesi attraverso la commissione di plurimi crimini di guerra e contro l'umanita'. Con tale esposto si richiede: a) alle competenti magistrature: di intervenire per ripristinare la legalita' costituzionale violata, punire i colpevoli di tale crimine, e - conseguenza di grandissimo peso - far si' che i soldati italiani li' dislocati siano immediatamente richiamati in patria, cosi' garantendo la salvezza delle vite loro e altrui attualmente in grave pericolo, ed impedendo altresi' ad essi di rischiare di trovarsi coinvolti nella commissione di crimini di guerra e crimini contro l'umanita'; b) ai poteri esecutivo, legislativo e di garanzia della Costituzione cui il presente esposto e' altresi' inviato per opportuna conoscenza e per quanto di loro specifica competenza: di far cessare immediatamente l'llegale e criminale partecipazione italiana alla guerra e all'occupazione militare coloniale in corso in Iraq; e di mettere a disposizione invece adeguate risorse per un intervento esclusivamente umanitario asolutamente necessario ed urgente in favore della popolazione irachena. Si allega: 1. Testo integrale dell'esposto; 2. Notizia sul "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 12 agosto 2003 * * * Allegato 1 Alla Procura Generale della Repubblica, Roma alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo alla Corte Costituzionale, Roma E per opportuna conoscenza e per quanto di specifica competenza: al Presidente della Repubblica Italiana al Presidente del Consiglio dei Ministri al Presidente del Senato della Repubblica al Presidente della Camera dei Deputati ai mezzi d'informazione Oggetto: esposto sulla violazione della Costituzione della Repubblica Italiana costituita dalla partecipazione militare italiana alla guerra in corso in Iraq e alla illegittima, criminale e criminogena occupazione militare dell'Iraq da parte di potenze straniere li' insediatesi attraverso la commissione di plurimi crimini di guerra e contro l'umanita'. Il sottocritto Giuseppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, espone quanto segue: 1. In Iraq l'Italia sta prendendo parte con proprie forze militari ad una guerra: una guerra di occupazione coloniale; una guerra che ogni giorno provoca nuove vittime. Il fatto che tale guerra di occupazione coloniale e razzista si svolga proprio in uno dei luoghi ove e' sorta la civilta' umana, la terra tra il Tigri e l'Eufrate, manifesta con ancora maggior evidenza la barbarie di tale aggressione. 2. Che in Iraq vi sia uno stato di guerra ed una illegale, criminale e criminogena occupazione miltare da parte di potenze straniere che hanno aggredito e occupato quello stato al di fuori di ogni norma giuridica ed anzi in aperta violazione del diritto internazionale, ed attraverso la commissione di plurimi crimini di guerra e contro l'umanita', e' del tutto palese. Il fatto che in quello stato precedentemente fosse al potere un feroce criminale regime totalitario e stragista non giustitfica in alcun modo la commissione di nuovi eccidi e l'imposizione di un regime di occupazione coloniale. La popolazione irachena, gia' vittima del sanguinario regime di Saddam Hussein (lungamente sostenuto - e quindi esplicitamente favoreggiato nei suoi crimini - sia politicamente, che economicamente e militarmente, anche dal nostro paese e dagli altri le cui truppe oggi occupano quel paese), delle feroci repressioni e delle orribili guerre degli ultimi decenni (nel corso delle quali sono state usate armi di sterminio di massa che hanno anche enormemente inquinato l'ambiente e provocato gravissime patologie), dello scellerato embargo che per oltre un decennio ha provocato innumerevoli morti e sofferenze, continua a subire sofferenze immani a causa della guerra in corso e dell'attuale occupazione militare straniera, coloniale e razzista. 3. E' indiscutibile che la partecipazione italiana a tale guerra in corso ed a tale attuale illegale e criminale occupazione militare straniera coloniale e razzista viola fragrantemente il dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 11 esplicitamente ne fa divieto. Con il presente esposto si richiede pertanto: a) alle competenti magistrature: di intervenire per ripristinare la legalita' costituzionale violata, punire i colpevoli di tale crimine, e - conseguenza di grandissimo peso - far si' che i soldati italiani li' dislocati siano immediatamente richiamati in patria, cosi' garantendo la salvezza delle vite loro e altrui attualmente in grave pericolo, ed impedendo altresi' ad essi di rischiare di trovarsi coinvolti nella commissione di crimini di guerra e crimini contro l'umanita'; b) ai poteri esecutivo, legislativo e di garanzia della Costituzione cui il presente esposto e' altresi' inviato per opportuna conoscenza e per quanto di loro specifica competenza: di far cessare immediatamente l'llegale e criminale partecipazione italiana alla guerra e all'occupazione militare coloniale in corso in Iraq; e di mettere a disposizione invece adeguate risorse per un intervento esclusivamente umanitario asolutamente necessario ed urgente in favore della popolazione irachena. Per ogni comunicazione il sottoscritto elegge sede presso il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Distinti saluti, Giuseppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 12 agosto 2003 Mittente: Giuseppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * Allegato 2 Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo e' una struttura di ricerca e di iniziativa, pacifista e di solidarieta', attiva dagli anni '70. Alcune delle posizioni caratterizzanti sono: l'impegno di unire analisi globale e contestuale ed iniziative concrete e puntuali; la scelta intransigente della nonviolenza come teoria-prassi di riferimento; un'attenzione parimenti dedicata ai movimenti ed alle istituzioni; la non sottovalutazione del momento del giuridico. Cura la pubblicazione di un notiziario telematico quotidiano, 'La nonviolenza e' in cammino', che raggiunge tutti i giorni varie migliaia di interlocutori (ed e' altresì consultabile da chiunque nei siti www.nonviolenti.org e www.peacelink.it). Tra gli incontri di studio promossi, segnaliamo particolarmente il primo convegno nazionale sulla figura e l'opera di Primo Levi, svoltosi a Viterbo nel 1987. Tra le attivita' di carattere formativo il centro ha promosso e realizzato, spesso in collaborazione con altri soggetti, corsi di educazione alla pace e di formazione alla nonviolenza, presso scuole, enti di servizio civile, enti locali, associazioni, centri sociali. Tra le iniziative promosse negli anni '80 e '90 segnaliamo particolarmente la campagna per l'estensione del servizio civile presso gli enti locali. Nel 1987 il centro ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. E' stato impegnato nell'opposizione alla guerra nel '91, nel '99 e nel 2001-2003; per aver promosso e realizzato iniziative nonviolente di opposizione alla guerra e in difesa della legalita' costituzionale il responsabile del centro ha subito due procedimenti penali, entrambi risoltisi a suo favore. Segnaliamo altresi' l'impegno nell'ideazione e la sperimentazione di tecniche di azione nonviolenta: in particolare nel 1999 il centro ha ideato, promosso e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare i decolli dei bombardieri ostruendo lo spazio aereo sovrastante e circostante le piste di decollo con mongolfiere di carta. Nella seconda meta' del 2001 ha promosso la campagna per una legge che preveda la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza (essa ha prodotto finora una proposta di legge sottoscritta da decine di senatori e deputati di diverse collocazioni politiche). * * *
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