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ANNA POLlTKOVSKAJA: La Cecenia e le bombe umane
- Subject: ANNA POLlTKOVSKAJA: La Cecenia e le bombe umane
- From: "ibrizie" <ibrizie at libero.it>
- Date: Mon, 14 Jul 2003 16:56:09 +0200
| ANNA POLlTKOVSKAJA, NOVAJA GAZETA, 
RUSSIA  Pubblicato su INTERNAZIONALE n 496 
del 11/17 luglio 2003 La Cecenia e le bombe 
umane Se non cambia la politica di Mosca, 
ci saranno accora attentati suicidi Mamme che singhiozzano disperatamente accanto allo 
sbarramento e si aggrappano disperatamente al ferro della recinzione. Padri che 
continuano a tormentare i cellulari  
nella speranza di riuscire a mettersi in contatto con i figli...  È un déja vu. È già Successo. Solo che 
ora non fa freddo, non è come a ottobre, fa molto caldo. E non hanno preso 
ostaggi  hanno ucciso subito. Mosca, 
5 luglio: attentato terroristico con "bombe viventi". Come in Israele. Hanno 
fanno saltare in aria un gruppo di ragazzi che andavano a un festival 
rock. E non solo come in Israele, ma proprio come è già 
successo in Cecenia: il 27dicembre, il 12 e 14 maggio... e ancora... e ancora. È 
il sesto attacco terroristico kamikaze negli ultimi otto mesi! È troppo poco per 
preoccuparsi? E le autorità? Anche per loro è ancora troppo poco, non basta per 
cambiare finalmente politica in Cecenia. mettere fine alle esecuzioni senza 
processo, all'anarchia militare, alle sparizioni delle persone come nel 1997 per 
avviare dei negoziati e smilitarizzare la repubblica? La lista 
si allunga.  Si profila una risposta triste: per molti di noi come 
per le nostre autorità è ancora troppo poco, non basta. La società russa ha 
avuto un atteggiamento molto superficiale rispetto agli avvenimenti degli ultimi 
mesi in Cecenia. Il motivo è uno solo: tutti gli attentati suicidi sono stati 
compiuti in Cecenia, e i russi reagiscono fiaccamente, con leggerezza e mancanza 
di serietà: si ammazzino pure tra loro, purché ci lascino in pace. Al potere 
questa .superficialità piace moltissimo. e non prova nemmeno a riflettere sul 
fatto che a causa dell'ossessione politica di fare terra bruciata, negli ultimi 
mesi si sono moltiplicati quanti vogliono farsi saltare in aria per vendetta. 
Nella nuova fase dello scontro russo-ceceno caratterizzata da un'evidente 
palestinizzazione del conflitto, il potere invece odi 
organizzare tutti i brain storming necessari, invece di mettere a 
punto una politica diversa per la Cecenia al posto di quella miserabile e 
pericolosa di oggi, si è messo a negare la realtà, dicendo che sono tutte 
invenzioni, che stanno seguendo la strada giusta: il processo politico, la nuova 
Costituzione, il governo del nostro "Yasser Arafat”, il presidente cecen1o filo 
russo (corrotto e sanguinario)  Akhmat-Khadzhi 
Kadyorov... Ia conseguenza dell'ottusità politica degli ultimi 
mesi sono i 16 morti dell'attentato del 5 luglio al festival  rock. Questi16 giovani cadaveri 
spingeranno le nostre autorità a riflettere e a cambiare quella politica 
chiamata "lotta contro il terrorismo internazionale con alcuni costi da pagare"? 
Se la risposta è no, ci aspettiamo solo altri funerali sullo sfondo di fuochi 
artificiali della campagna elettorale. Considerando l’inerzia e l'impotenza 
intellettuale delle autorità, un nuovo attentato terroristico è praticamente 
inevitabile.  Sul 
palco si continuava a cantare. Il Concerto non è stato interrotto, per sfida al 
nemico. Sull'asfalto arroventato giacevano resti di corpi umani lacerati e 
irriconoscibili. In lontananza le mamme che non avevano ancora trovato i loro 
figli erano scosse dai singhiozzi.   ge Pubblicato su 
INTERNZAIONALE n 496 del 11/17 luglio 
2003 | 
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