INCHIESTA: CI PIACE DEFINIRLI "BO-GLOBAL"



Oggetto: L'inchiesta di BandieraGialla "Ci piace definirli bo-global"


Sul portale di informazione sociale dell'area metropolitana bolognese
BandieraGialla.it (www.bandieragialla.it) "Ci piace definirli bo-global",
un'inchiesta su chi sono e cosa fanno i Movimenti bolognesi. La storia,
l'organizzazione, le attività e le prospettive future raccontate attraverso
le interviste ai loro leaders.

Hanno caratteristiche diverse fra loro i movimenti bolognesi, ma ci piace
accomunarli nel termine "bo-global", per unire scherzosamente la realtà
territoriale di Bologna (da cui "bo") con "no-global", la parola più usata
(e abusata) degli ultimi anni e nella quale questi movimenti non si
riconoscono.
Ma chi e cosa sono i movimenti cittadini? Quali attività svolgono? Lo
abbiamo chiesto ai loro leaders, per dare voce ai vari gruppi e
associazioni, per cercare di definirli e distinguerli, per capire qual è la
loro storia, come sono strutturati e come riescono (laddove riescono) a
lavorare insieme.
Ecologia, sviluppo sostenibile, finanza etica, pace, migranti,
boicottaggio, OGM, diritti, solidarietà… sono le tematiche di cui i
movimenti si occupano, specializzandosi ognuno in un settore diverso. Si
tratta di tematiche di rilevanza globale, ma che i movimenti hanno via via
concretizzato nel territorio della città, cercando di migliorare la
vivibilità di Bologna per tutti coloro
che ci abitano, bolognesi e non.
Abbiamo cercato anche di capire il rapporto (spesso controverso) che hanno
con i mass media, e quali prospettive future immaginano per il movimento in
sé e per la città. Come ormai da tradizione di Bandiera Gialla, l'inchiesta
è arricchita di link e indirizzi utili.

Per questa inchiesta abbiamo intervistato i rappresentanti del Bologna
Social Forum, di Ya Basta! e i Disobbedienti, dei Verdi, dell'Arci e della
Rete Lilliput. Come spiega Valerio Monteventi, figura di spicco del BSF
"una caratteristica del nostro movimento è che mette insieme tante
generazioni di attivisti e militanti differenti, ha suscitato un nuovo
interesse anche in gruppi che ormai da tempo erano inattivi, a cui si sono
aggiunte grandi masse di studenti, anche della scuola superiore. In questo
momento, la situazione del movimento bolognese è particolare soprattutto
rispetto a quelle degli altri movimenti in Italia, nel senso che continua
ad esserci una presenza attiva del Social forum". L'attenzione dei
movimenti si è progressivamente spostata dai grandi temi e dalle grandi
contestazioni  l'OCSE del 2000, il G8 di Genova nel 2001, la guerra contro
l'Iraq  al territorio cittadino e ai problemi che toccano i diversi settori
della popolazione, come spiega Giovanni De Rose, presidente dell'Arci di
Bologna: "Ci occupiamo di tematiche poste su due livelli: su di un livello
quelle di carattere generale, come la pace, i diritti, la solidarietà,
l'ambiente. Sull'altro le questioni che ci vengono segnalate da chi nei
circoli è a più stretto contatto con la realtà del territorio: la
solitudine degli anziani, gli spazi culturali per i giovani, la vivibilità
della città".
Un aspetto interessante che emerge dall'inchiesta è la buona adesione dei
cittadini alle iniziative, che secondo Gianmarco De Pieri attivista dei
Disobbedienti e di Ya Basta! deve essere "un mezzo per ottenere dei
cambiamenti concreti". Sicuramente minore e contraddittoria è l'attenzione
rivolta dai media: "Lo spazio che ci riservano è molto quando si parla di
cose eclatanti, minore è invece l'attenzione al nostro lavoro quotidiano di
informazione", spiega Marco Trotta web master e portavoce del BSF.



Bandiera Gialla
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