Brasile: Chiesa e Stato contro la fame



Da: sjs.headlines at sjcuria.org

HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2003/6
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro in rete...
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* Kenya: la vita non è un film
* Spagna: alla ricerca di un futuro migliore
* Messico: in principio era il Verbo...
* Indonesia: onde d'urto
* Brasile: Chiesa e Stato contro la fame
* Austria: lavori flessibili, vite precarie
* "Un riparo per chi è senza dimora"
* Camerun: "Il luogo della giustizia è un luogo sacro"
* Agenda
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* Kenya: la vita non è un film

Cinema e televisione, capaci trasformare tutti in un'audience passiva, tranne gli spettatori più critici, stanno minando la solidità della cultura tradizionale nei giovani africani, sommergendoli di valori estranei. Un gruppo di ricerca di "Global Economy and Cultures" (GEC) presso l'Hekima College, la Scuola di teologia dei gesuiti a Nairobi, ha collaborato con una cinquantina di altri centri sociali della Compagnia a un progetto mondiale per valutare gli effetti dell'economia globale sulle culture locali, specialmente fra i poveri, e per definire delle linee-guida etiche generali. Esistono fonti d'intrattenimento alternative? L'interesse eccessivo dei giovani per la pornografia non rivela una necessità di educazione sessuale piuttosto che di semplice moralismo? In che modo la cultura globale emergente può essere usata creativamente a beneficio della popolazione locale? Sono alcune delle questioni sollevate da uno studio recente sui giovani di Nairobi. Basato su dati raccolti fra tutti i gruppi interessati, lo studio intende stimolare la coscienza critica dei giovani sugli effetti ambivalenti dei mezzi di comunicazione globali e sul consumo passivo che essi ne fanno. Sollecita un coinvolgimento reale degli africani in ciò che viene visto e una diffusione di programmi stranieri con valori culturali positivi, come i film che mettono in luce i valori africani di solidarietà, generosità, ospitalità e rispetto della vita. Lamentare semplicemente una perdita dei valori morali e culturali non porta ad alcun risultato. "Prima di attaccare i mass media globali perché erodono la cultura africana", affermano gli autori, "è importante anche chiedersi cosa stiano facendo i governi, le istituzioni educative, i centri culturali, le organizzazioni religiose e l'industria dell'intrattenimento per collocare i prodotti culturali africani nel villaggio globale". [HL30601] Coordinatore del progetto GEC presso l'Hekima College: Leonard Chiti SJ <Lcchiti at yahoo.com>
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* Spagna: alla ricerca di un futuro migliore

Ogni giorno, attraverso il Mediterraneo, imbarcazioni cariche d'immigrati alla ricerca di un futuro migliore tentano di raggiungere le coste europee. Frustrati dalle leggi restrittive sull'immigrazione, essi percorrono questo itinerario pericoloso che sembra essere l'unica alternativa a una condizione disperata di povertà, umiliazione e mancanza di terra. La questione delle migrazioni è prioritaria e sollecita la Compagnia di Gesù a dare risposte umane e urgenti. In Spagna, diverse istituzioni della Compagnia, come il Centro per l'Integrazione Sociale e la Formazione degli Immigrati (CeiM) a Valencia e Migra-Studium a Barcellona, sono impegnate nello studio del fenomeno per contribuire a creare una società multiculturale e giusta. Un contributo al dibattito pubblico sulla questione è offerto anche dall'Istituto di Studi sulle Migrazioni (IEM, Istituto de Estudios de Migraciones). Fondato nel 1994 dall'Università Comillas di Madrid, l'Istituto risponde ai problemi migratori secondo le possibilità di un'università, attraverso l'attività di ricerca, insegnamento, pubblicistica e, se necessario, offrendo consulenze. Dal 1996, l'Istituto pubblica "Migraciones", la prima rivista spagnola su questi temi. L'Istituto offre diplomi di specializzazione post-laurea su migrazioni e aiuto umanitario e un programma di dottorato sulle migrazioni internazionali. Ogni anno un premio, intitolato alla memoria di San José María Rubio SJ e patrocinato dalla Compagnia di Gesù, viene assegnato al lavoro che meglio contribuisce allo sviluppo della conoscenza sul tema delle migrazioni. [HL30602] IEM: Andrés Tornos SJ <tornos at iem.upco.es> (www3.upco.es/pagnew/iem). Migra-Studium: Lluís Recolons SJ <migras at retemail.es> (www.fespinal.com). CeiM: Jovino Fernández SJ <ceim at ceim.net> (www.incubaglobal.com/ceim)
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* Messico: in principio era il Verbo...

Al termine di dodici anni di lavoro, mezzo milione di abitanti maya dello Stato del Chiapas hanno ora accesso alla Bibbia nella propria lingua, il tseltal. Perseguendo l'inculturazione nella loro opera pastorale in Chiapas, i gesuiti cercano di creare una Chiesa locale radicata nella cultura locale. Per questo motivo la missione dei gesuiti a Bachajón si è impegnata nell'ingente progetto della traduzione della Bibbia, con l'aiuto di due persone di lingua tseltal e dell'Istituto teologico della Compagnia in Messico. Quest'opera potrà essere uno strumento d'apprendimento, arricchirà la lingua e, soprattutto, renderà accessibile la Parola. I gesuiti, che fondarono la missione nel 1958, si sono immersi nella cultura della popolazione indigena, lavorando per aiutare questo gruppo maya emarginato. Alcolismo, spoliazione delle terre, malnutrizione, discriminazione e repressione da parte delle autorità sono alcune delle questioni cui si indirizza la loro azione evangelizzatrice. La conoscenza della lingua tseltal permette loro di offrire un aiuto in materie legali e a favorire l'alfabetizzazione e le organizzazioni di comunità. L'insurrezione del movimento zapatista, iniziata nel 1994, li ha spinti a raddoppiare i loro sforzi in progetti di sviluppo come il commercio del caffè, e a rafforzare il lavoro per l'educazione alla pace e contro la violazione dei diritti umani. [HL30603] Coordinatore dell'équipe di traduttori: Eugenio Maurer Ávalos SJ <eugmaurer at hotmail.com>
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* Indonesia: onde d'urto

La prima radio locale creata a Yogyakarta dai gesuiti del Puskat Audio-visual Studio divenne molto popolare, ma fu chiusa dalle autorità locali nel 1998 perché priva di licenza. I gesuiti tuttavia non si diedero per vinti: sapevano quanto la radio sia uno strumento efficace per produrre un cambiamento. Andarono di nuovo in onda nel 1999, come parte di un movimento di radio locali che si stava diffondendo nel Paese, oltre che in Bangladesh, in India e nelle Filippine. Nel novembre 2002 il governo indonesiano varò una nuova legge sulle telecomunicazioni e oggi a Yogyakarta esistono almeno 52 radio locali. Radio Balai Budaya Minomartani trasmette sei ore al giorno, con conduttori volontari e la partecipazione di giovani. Offre programmi educativi e culturali, come corsi di inglese per le scuole elementari e discussioni interattive su temi legati alla famiglia. In gennaio, il sultano di Yogyakarta che è governatore della provincia, visitò la stazione radio ed ebbe un incontro, trasmesso in diretta, con persone di diversi gruppi religiosi. I membri delle comunità (soprattutto musulmani, cristiani e buddisti) hanno modo di conoscersi meglio e stringere rapporti d'amicizia in una società pluralista. Il sultano espresse la speranza che la radio locale promuova la libertà d'espressione, la cultura tradizionale e la partecipazione popolare. [HL30604] Direttore di Puskat Audio-visual Studio: Yoseph I. Iswarahadi SJ <iswarahadi at yahoo.com>
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* Brasile: Chiesa e Stato contro la fame

Il dramma perdurante e straziante della fame e della disuguaglianza in Brasile interpella i cristiani e nell'aprile 2002 ha spinto la Conferenza Episcopale brasiliana (CNBB) a lanciare un'iniziativa nazionale contro la miseria e la fame. Secondo le stime del governo, su una popolazione complessiva di 170 milioni, i poveri sono 46 milioni e altri 22 milioni vivono in condizioni di miseria. Il governo di Luís Inácio Lula da Silva, attraverso uno speciale Ministero per la sicurezza alimentare e la lotta contro la fame, ha intrapreso la distribuzione di cibo per affrontare le situazioni d'emergenza. "Mutirão", il nome brasiliano di questa risposta della Chiesa, è un'iniziativa collettiva d'azioni di solidarietà, attraverso interventi pastorali nelle diocesi e nelle parrocchie, allo scopo di dare forza e organizzare i poveri per reintegrarli nella società. Il Presidente della Commissione episcopale per il "mutirão" è Dom Luciano Mendes de Almeida SJ. Martinho Lenz SJ, il Segretario esecutivo, svolge un lavoro di consulenza, informazione e aiuto organizzativo. Attraverso il sostegno all'istruzione e alle attività generatrici di reddito, la Commissione cerca di ridare autostima in coloro che vivono nelle baraccopoli e nelle regioni semi-aride. P. Lenz rappresenta la CNBB nel Consiglio nazionale per la sicurezza alimentare, che ha il compito di realizzare il programma governativo "Fame Zero". Egli si domanda: "Quanto la Compagnia di Gesù è coinvolta in questo progetto?" [HL30605] Segretario esecutivo della Commissione per il "mutirão": Martinho Lenz SJ <smf at cnbb.org.br>
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* Austria: lavori flessibili, vite precarie

Sempre più posti di lavoro in Austria sono diventati part-time, senza orari fissi, reddito certo, stabilità rassicurante. Ciò è causa di una crescente incertezza, poiché un gran numero di persone, assillate dal pensiero che attraverseranno periodi senza lavoro, sono spinte ai margini. Alois Riedlsperger SJ, Direttore dell'Accademia Sociale Cattolica d'Austria (<www.ksoe.at>), in un'intervista al quotidiano viennese "Kurier", ha rivolto l'attenzione agli effetti negativi dell'orario flessibile e del lavoro occasionale sulle relazioni umane. Orari di lavoro diversi significano meno tempo in comune, che può provocare rotture nei rapporti familiari, che a loro volta comportano impoverimento. Benché il sistema di sicurezza sociale austriaco sia esteso, le differenze tra ricchi e poveri sono in aumento e il 10 percento della popolazione rischia di cadere sotto il livello di povertà. Le donne sole con figli a carico devono affrontare difficoltà particolari. In un clima neo-liberale, ci si aspetta che gli individui trovino da soli le soluzioni a questi problemi, ma non sembra un atteggiamento accettabile. [HL30606]
Direttore della KSOe: Alois Riedlsperger SJ <office at ksoe.at>
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* "Un riparo per chi è senza dimora"

Dal 37 al 45 percento della popolazione nei Paesi in via di sviluppo non ha un tetto per ripararsi. Molti governi, nazionali e locali, si comportano come struzzi, fingendo che il problema non esista. Ai senza dimora non resta che costruirsi fragili baracche dove il sovraffollamento e la mancanza di privacy rendono la vita miserabile. Cinquant'anni dopo la sua morte, l'appello del Beato Hurtado per "un riparo per chi è senza dimora" è ancora ascoltato dal SELAVIP (Servizio latino-americano e asiatico per le abitazioni popolari). Creato nel 1971 nell'ambito della fondazione cilena per i senza tetto "Hogar de Cristo", SELAVIP è una ONG che cerca di risolvere i problemi abitativi dei più poveri. Ha finanziato circa 80 progetti, di cui 49 in Asia e 30 in America Latina, e fornito più di 5,2 milioni di dimore per chi non ha casa. In Asia, SELAVIP lotta per i diritti dei poveri contro gli sfratti attuati con la forza. In Africa sostiene le organizzazioni e i gruppi che vivono nelle baraccopoli. In America Latina e nei Caraibi si oppone ai tentativi di occupazione dei terreni, aiutando le famiglie nella lotta per la proprietà della terra. SELAVIP fornisce un aiuto finanziario alle organizzazioni o ai gruppi con progetti simili e li sostiene nell'intraprendere strategie che conducano a un processo di sviluppo sostenibile e di massa. "Non si tratta di rendere la vita facile ai governi che mancano di assumersi responsabilità verso i poveri", afferma il Direttore, Josse van der Rest SJ. "Mettendo in evidenza il problema della casa, i nostri progetti li costringono a cercare soluzioni realistiche e adeguate". [HL30607]
Presidente del SELAVIP: Jorge Anzorena SJ <anzorena at aa.mbn.or.jp>
Direttore di SELAVIP e di "Hogar de Cristo": Josse van der Rest SJ <filiales01 at hogardecristo.cl>
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* Camerun: "Il luogo della giustizia è un luogo sacro" di Marc Tapsoba SJ

Quale contributo noi gesuiti del Collegio Libermann (con i suoi 1.400 studenti) diamo per incarnare la giustizia in Camerun? È grande la mia gioia nel constatare che l'apostolato educativo a Douala è al servizio della fede che promuove la giustizia. La maggior parte dei giovani che formiamo proviene da famiglie divise e frantumate, e per loro quest'opera apostolica nella nostra città materialista e corrotta è una manifestazione della giustizia di Dio. Nel Collegio esiste un nucleo che si occupa di questioni sociali. Con un budget limitato di 3 milioni di franchi CFA (4500 dollari USA), offre servizi agli studenti poveri. Attraverso le sanzioni disciplinari, la risoluzione dei conflitti fra insegnanti o fra studenti, nonché una guida spirituale a persone in difficoltà, siamo anche impegnati ad amministrare la giustizia. I gesuiti sostengono i gruppi politicamente impegnati come il Forum anti-corruzione e il Forum su "Fede e Analisi politica", che sono coinvolti nel sensibilizzare i cittadini al valore di elezioni giuste e libere in Camerun, formare osservatori elettorali e rendere i cristiani coscienti dell'importanza di un'azione democratica responsabile. In occasione del 50º anniversario del Collegio, gli ex-alunni hanno scelto il tema biblico: "A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto". Interpretato in maniera critica, alla luce del Vangelo e della storia del Camerun, questo tema mostra che la giustizia, anche se non pienamente incarnata, è l'oggetto dell'impegno di molti che si battono contro l'ignoranza e per difendere la dignità del popolo camerunese. [HL30608]
L'autore insegna filosofia presso il Collegio Libermann <tawmaho at yaoo.fr>
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* Agenda [HL30609]

21 giugno, Festa di San Luigi Gonzaga SJ: primo anniversario di AJAN, la Rete AIDS dei Gesuiti Africani. AJAN pubblica il bollettino d'informazioni AJANews, disponibile gratis in inglese, francese e portoghese. Per riceverlo, invia il tuo nome ed e-mail a <ajanews at jesuits.ca>. Vedi anche <www.jesuitaids.net>

14-21 luglio, Salamanca, Spagna: XI Settimana di spiritualità cristiana e presenza laicale nel mondo, sul tema "Giustizia globale: modi e impegni per renderla reale". Coordinatore: Alfonso Álvarez Bolado SJ <bolado at interlink.es>

24-28 agosto, Dobokokö, Ungheria: congresso di EUROJESS, la rete dei gesuiti europei nelle scienze sociali, sul tema "Verso un'Europa unita. Oltre le divisioni passate e presenti". Presidente di EUROJESS: Antoine Kerhuel SJ <antoine.kerhuel at jesuites.com>
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Direttore: Fernando Franco SJ
Redattore: Francesco Pistocchini
Redattore aggiunto: Suguna Ramanathan
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P.6139, 00195 Roma Prati, ITALIA (fax) +39 0668 806 418