Progetto per un nuovo secolo americano



Fonte: Missione Oggi - Giugno/Luglio 2003

DOSSIER


IL DOCUMENTO DEL SETTEMBRE 2000



Nel settembre del 2000, quando Bush junior non era ancora presidente, il
Pnac (Progetto per un nuovo secolo americano) - il centro studi della destra
americana più fanatica e fondamentalista nato nel '97 - pubblicò un
documento intitolato Rebuilding America's defences: Strategies, Forces and
Resources for a new Century. È illuminante.

 Già in questo documento, esattamente un anno prima dell'attentato
terroristico alle Torri Gemelle, è compiutamente delineata la strategia di
enduring war (guerra infinita). Questo progetto, finalizzato
all'affermazione di una Pax americana globale, mostra tra l'altro che gli
ideologi e i consiglieri dell'attuale Amministrazione Bush intendevano
assumere il controllo militare del Golfo, prescindendo dalla presenza di
Saddam Hussein.
Si legge infatti nel testo: "Gli Stati Uniti da decenni stanno cercando di
svolgere un ruolo più permanente nella sicurezza regionale del Golfo. Mentre
il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione immediata,
l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle Forze americane nel Golfo
va oltre la questione del regime di Saddam Hussein".
Il Golfo è solo una delle aree di interesse geostrategico per gli Stati
Uniti, nel quadro di un disegno che mira a "conservare la preminenza globale
degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e
modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai
princìpi e agli interessi americani".
In quest'ottica, gli alleati chiave - tra cui il Regno Unito - appaiono come
il "mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana". Nessun
ruolo è riservato alle Nazioni Unite, mentre desta le preoccupazioni
dell'Amministrazione americana la possibilità che l'Europa possa diventare
rivale degli Usa.
Anche la Cina è sotto i riflettori. Nel piano, si prospetta un cambio di
regime motivato dall'esigenza di "aumentare la presenza delle Forze armate
americane nell'Asia sud-orientale". Nel mirino ci sono anche la Corea del
Nord, la Libia, la Siria, l'Iran e Cuba in quanto regimi pericolosi, la cui
esistenza giustifica la creazione di un "sistema mondiale di comando e di
controllo".
Una delle ragioni "ufficiali" della guerra all'Iraq è stata il disarmo del
regime di Saddam, accusato di detenere armi di distruzione di massa.
Malgrado ciò, nel Piano si prende in considerazione l'eventualità di
sviluppare nei prossimi decenni proprio la produzione di queste armi. Il
testo dice infatti: "Nuovi metodi di attacco - elettronici, "non letali",
biologici - diventeranno sempre più possibili... il combattimento si
svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel cyberspazio, forse nel mondo
dei microbi... trasformando la guerra biologica in un'arma politicamente
utile".

M.R.