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Progetto per un nuovo secolo americano
- Subject: Progetto per un nuovo secolo americano
- From: "Missione Oggi" <missioneoggi at saveriani.bs.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 10 Jun 2003 01:04:26 +0100
Fonte: Missione Oggi - Giugno/Luglio 2003 DOSSIER IL DOCUMENTO DEL SETTEMBRE 2000 Nel settembre del 2000, quando Bush junior non era ancora presidente, il Pnac (Progetto per un nuovo secolo americano) - il centro studi della destra americana più fanatica e fondamentalista nato nel '97 - pubblicò un documento intitolato Rebuilding America's defences: Strategies, Forces and Resources for a new Century. È illuminante. Già in questo documento, esattamente un anno prima dell'attentato terroristico alle Torri Gemelle, è compiutamente delineata la strategia di enduring war (guerra infinita). Questo progetto, finalizzato all'affermazione di una Pax americana globale, mostra tra l'altro che gli ideologi e i consiglieri dell'attuale Amministrazione Bush intendevano assumere il controllo militare del Golfo, prescindendo dalla presenza di Saddam Hussein. Si legge infatti nel testo: "Gli Stati Uniti da decenni stanno cercando di svolgere un ruolo più permanente nella sicurezza regionale del Golfo. Mentre il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione immediata, l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle Forze americane nel Golfo va oltre la questione del regime di Saddam Hussein". Il Golfo è solo una delle aree di interesse geostrategico per gli Stati Uniti, nel quadro di un disegno che mira a "conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai princìpi e agli interessi americani". In quest'ottica, gli alleati chiave - tra cui il Regno Unito - appaiono come il "mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana". Nessun ruolo è riservato alle Nazioni Unite, mentre desta le preoccupazioni dell'Amministrazione americana la possibilità che l'Europa possa diventare rivale degli Usa. Anche la Cina è sotto i riflettori. Nel piano, si prospetta un cambio di regime motivato dall'esigenza di "aumentare la presenza delle Forze armate americane nell'Asia sud-orientale". Nel mirino ci sono anche la Corea del Nord, la Libia, la Siria, l'Iran e Cuba in quanto regimi pericolosi, la cui esistenza giustifica la creazione di un "sistema mondiale di comando e di controllo". Una delle ragioni "ufficiali" della guerra all'Iraq è stata il disarmo del regime di Saddam, accusato di detenere armi di distruzione di massa. Malgrado ciò, nel Piano si prende in considerazione l'eventualità di sviluppare nei prossimi decenni proprio la produzione di queste armi. Il testo dice infatti: "Nuovi metodi di attacco - elettronici, "non letali", biologici - diventeranno sempre più possibili... il combattimento si svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel cyberspazio, forse nel mondo dei microbi... trasformando la guerra biologica in un'arma politicamente utile". M.R.
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