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Summit Unione Europea-Russia: Amnesty International chiede all'Europa di insistere di più sui diritti umani
- Subject: Summit Unione Europea-Russia: Amnesty International chiede all'Europa di insistere di più sui diritti umani
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press at amnesty.it>
- Date: Fri, 30 May 2003 13:34:26 +0200
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di Amnesty International: Summit Unione Europea-Russia: Amnesty International chiede all'Europa di insistere di più sui diritti umani Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Ufficio Stampa Amnesty International Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it COMUNICATO STAMPA CS78-2003 SUMMIT UNIONE EUROPEA - RUSSIA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'EUROPA DI INSISTERE DI PIÙ SUI DIRITTI UMANI Bruxelles, 30 maggio - Alla vigilia del summit di San Pietroburgo tra Unione Europea e Russia, Amnesty International ha sfidato l'Unione Europea a insistere di più, nei suoi colloqui col presidente Putin, per ottenere miglioramenti concreti nella situazione dei diritti umani in Cecenia. Amnesty International ha diffuso oggi una lettera aperta (per il testo, vedi www.amnesty-eu.be) in cui si denunciano nuovi casi di "sparizione" di civili in Cecenia. Il testo è stato trasmetto ai quindici capi di Stato e di governo dei paesi membri dell'Unione Europea e ai dieci capi di Stato e di governo dei dieci paesi che stanno entrando nell'Unione, a loro volta presenti al summit di domani. "È ora che l'Unione Europea dia un fattivo contributo alla soluzione del conflitto in Cecenia e che ottenga risultati concreti per migliorare la situazione dei diritti umani della popolazione cecena" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione Europea. "Se la nuova Unione Europea allargata vuole che la Russia sia un vicino stabile governato dal primato della legge, allora deve controllare con maggiore rigore l'operato della Russia nella Repubblica Cecena". "L'Unione Europea dà costanti assicurazioni che questi problemi vengono sollevati nel corso dei summit con la Russia. Tuttavia, è difficile credere che la Russia stia prendendo sul serio l'Unione Europea e certamente l'Unione Europea non ha nulla da mostrare in termini di risultati" - ha aggiunto Oosting. La lettera aperta di Amnesty International ai capi di Stato e di governo afferma che, "nonostante il recente svolgimento di un referendum, i rischi per la popolazione cecena di subire attacchi indiscriminati ad opera dei combattenti ceceni e durante le operazioni speciali e le cosiddette operazioni mirate condotte dalle forze federali russe, non sono diminuiti". Amnesty continua ad essere preoccupata per le notizie - confermate anche dal Procuratore della Federazione Russa - secondo le quali durante queste operazioni le violazioni dei diritti umani rimangono sistematiche. I civili ceceni continuano a "scomparire" dopo essere stati arrestati ai posti di blocco e nel corso di raid notturni. La lettera aperta descrive due casi, segnalati dall'organizzazione per i diritti umani Memorial, di civili ceceni "scomparsi" in tali circostanze appena due settimane fa. L'Unione Europea deve premere sul presidente russo affinché siano intraprese immediate azioni per: - garantire da subito la protezione dei diritti umani della popolazione cecena, compresi i profughi interni; - sottoporre a giustizia i responsabili dei gravi abusi commessi durante il conflitto in Cecenia; - garantire accesso in Cecenia ai relatori sui diritti umani delle Nazioni Unite, ristabilire un sistema di controllo dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e riaffermare l'impegno a collaborare con gli esperti del Consiglio d'Europa. I due casi di "sparizione" in Cecenia, illustrati nella lettera aperta ai capi di Stato e di governo dell'Unione Europea, riguardano: Rizvan Yaraglevich Appazov È stato arrestato il 5 maggio dai soldati russi a un posto di blocco militare situato al bivio di una strada che porta ai villaggi di Vedeno ed Elistanzhi. Si trovava a bordo di un autobus ed era diretto a Grozny per motivi personali. Dopo aver controllato il suo passaporto, i soldati hanno cessato di proseguire l'ispezione e lo hanno immediatamente portato a un'ex fabbrica di asfalto che funge da base per le forze armate federali. I suoi familiari e i capi civili e religiosi della zona hanno invano chiesto di conoscere le ragioni del suo arresto ed hanno solo appurato che egli si troverebbe presso la base militare di Khankala per ulteriori controlli. Anche suo fratello è "scomparso" dopo essere stato arrestato mentre pascolava il bestiame, nel corso del 2001. Musa Khozhaevich Zaurbekov È stato arrestato nella sua abitazione di Kataiama (distretto di Staropromyslovskii, regione di Grozny) il 6 maggio 2003. A portarlo via sono stati alcuni uomini armati che indossavano maschere e abiti camuffati, arrivati sul posto a bordo di jeep color militare UAZ-452. Dopo aver chiuso sua moglie e i figli in un'altra stanza, i soldati lo hanno trascinato in strada e lo hanno portato verso una destinazione sconosciuta. L'amministrazione civile locale e il comando militare hanno ignorato le richieste di spiegazioni dei suoi parenti. FINE DEL COMUNICATO Roma, 30 maggio 2003 Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International - Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it
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